La prossima pratica spirituale è quella della  adorazione.

Se imparassimo solo la pratica spirituale della consapevolezza che Dio è con noi dovunque andiamo; che è il nostro Amico, Padre, Sposo, Pastore, etc., avremo scoperto soltanto una mezza verità. Tutte queste sono delle analogie molto belle e vere ma se non andiamo oltre rischiamo di mancare qualcosa d’importante; un aspetto che ci aiuterebbe a connetterci con l’immensità di ciò che Dio comprende. Il punto di partenza per l’identità di Dio è che Lui è una Forza immensa, sconosciuta, di vasta portata e infinita in grado di creare l’intero universo. Quando meditiamo sulla Sua immensità, sovranità ed abilità nel fare tutto ciò che ha fatto ci rendiamo conto che siamo davvero privilegiati di averLo come Amico, Pastore e Padre. Lui si prende cura di noi. Questa esperienza si rafforza ancora di più quando riusciamo a focalizzarci sulla Sua grandezza e rimaniamo in uno stato di timore e tremore di fronte all’enormità di questo universo, stupiti dal pensiero di quanto piccoli siamo in confronto.

Entrambi atteggiamenti creano un senso di gratitudine e connessione. L’adorazione svolge quel ruolo nella nostra vita; ci aiuta a prenderci una pausa e ammettere quanto Dio sia molto più grande di qualsiasi simbolo che uno potrebbe utilizzare per cercare di comprenderLo.  Non so se qualche persona abbia mai sperimentato o abbia conosciuto qualcuno che trovandosi a meditare, tutto di un tratto si sia sentito in connessione con l’intero universo. Chi ha vissuto un’esperienza del genere rimane con la mente sbalordita e con il senso di quanto grande sia tutto questo, un’esperienza che si può avere anche in cerchi religiosi, ma molto spesso accadde a persone che non hanno nulla a che fare con la religione. Forse un’esperienza del genere non è del tutto basata sulla realtà ma apre le persone ad assumere un atteggiamento che poi porta verso un’adorazione genuina quando la mente rimane stupita dalla grandezza e gloria di Dio. Nell’adorazione, quando i nostri spiriti scelgono di focalizzarsi e le nostre menti meditano sulla grandezza di Dio allora i nostri corpi vengono incoraggiati a partecipare e tutto diventa un’esperienza olistica. In quel momento l’adorazione diventa lode e questo atteggiamento d’onorare Dio viene espresso tramite la nostra postura corporea, le parole e le canzoni che cantiamo.

Rinforzare questo atteggiamento nelle nostre vite significa che siamo sintonizzati con l’immensità di tutta la creazione perché la Bibbia dice che è stata modellata con il proposito di dare gloria a Dio e di adorarlo. Nel libro dei Salmi 19:1 dice: “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l’opera delle sue mani.” Il firmamento è enorme ed esso adora Dio! Il libro dei Salmi 98:7 dice: “Rumoreggi il mare e tutto ciò che è in esso, il mondo e i suoi abitanti. I fiumi battano le mani e i monti esultino insieme di gioia davanti all’Eterno.” La natura adora Dio. Nello studio precedente abbiamo letto una citazione che diceva: “Gli alberi adorano Dio semplicemente essendo ciò che Dio ha voluto che essi fossero.” Gli alberi non sono consapevoli d’adorare Dio perché le creature non razionali ascoltano il volere di Dio essendo ciò che devono essere. Noi umani siamo in grado di dare gloria a Dio in modo consapevole dal nostro spirito e possiamo scegliere di compiere la Sua volontà. Quando adoriamo Dio ci rendiamo conto che siamo stati creati per farlo. L’acqua lo fa essendo acqua, un fiore essendo un fiore ed un essere umano essendo un essere umano. Io sono sintonizzato con ciò per cui sono stato creato a fare e tutto diventa più facile.

La respirazione spirituale accadde quando finalmente siamo in grado di sperimentarlo e ci rendiamo conto di respirare l’aria che siamo stati creati per respirare, la cosa più naturale del mondo!

Il libro d’Isaia 55:12 dice: “Poiché voi partirete con gioia e sarete ricondotti in pace. I monti e i colli proromperanno in grida di gioia davanti a voi e tutti gli alberi della campagna batteranno le mani.” Il libro dell’Apocalisse 5,13 dice: “Udii ancora ogni creatura che è nel cielo, sulla terra, sotto la terra e quelle che sono nel mare e tutte le cose contenute in essi, che diceva: «A colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione, l’onore, la gloria e la forza nei secoli dei secoli».” Alcuni dei discepoli stavano lodando Gesù e il loro atteggiamento di onorare e di riconoscere la Persona di Cristo diventò per loro non solo qualcosa che avevano scelto nel loro spirito o compreso nelle loro menti ma fuoriusciva dalle loro bocche e corpi. I leader religiosi si lamentarono e chiesero a Gesù di farli smettere ma Gesù rispose nel vangelo di Luca 19:40:  “… «Io vi dico che se costoro tacessero, griderebbero le pietre»”. L’intera creazione è stata creata per rendere gloria e lode a Dio e lo fa in continuazione: uniamoci anche noi! La prima lettera ai Tessalonicesi 5:16-18 dice: “Siate sempre allegri. Non cessate mai di pregare. In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.”  E’ importante comprendere che quando si prega non ci stiamo rivolgendo soltanto al nostro Padre ma anche ad un Dio immenso.  Incredibile! Se acquisiamo coscienza di questo fatto allora quel senso di gratitudine, gioia e celebrazione aumenterà.

Dopo questa lettura mi piacerebbe sfidare i lettori a sperimentare ciò di cui stiamo parlando, di provare a stabilire una connessione con la grandezza di Dio, meditando e focalizzandosi e poi rispondendo con lode. Lasciamo che il corpo tramite la nostra postura e parole complimentino quest’esperienza. Alcuni che proveranno a farlo per la prima volta potrebbero trovarsi in un ambiente nuovo a respirare dell’aria totalmente diversa e potrebbero sperimentare delle sensazioni strane o emotive come ridere o piangere. E’ importante non cercare di forzare l’emozioni in modo artificiale per il semplice fatto che comportarsi in quel modo non è di aiuto in nessun tipo di relazione. Dall’altra parte, trattenere l’emozioni non sarebbe giusto. In ogni relazione amorosa qualsiasi emozione forzata o trattenuta toglie la spontaneità.  Se desidero dire qualcosa di carino alla mia moglie o farle dei complimenti per il suo nuovo vestito esternando delle emozioni che in realtà non sento sarebbe una forzatura: “Sei uno schianto, wow, belliiiissssima, che ragazza!!”

Dall’altra parte esistono delle tradizioni religiose dove le emozioni hanno un ruolo importante e dove chi non le sente pensa di non adorare Dio. In quel caso molti iniziano a sentirsi in dovere di manipolare le loro emozioni forzandole o a sentirsi sotto condanna cercando di caricarsi di emotività. Ogni parte di quel tipo d’incontri è pianificato con l’intenzione di arrivare ad un punto culminante di emotività a cento, dove uno per forza deve ridere, piangere o cose del genere. Devo dire anche che l’opposto può accadere in altri tipi di cerchi religiosi, luoghi dove l’emozioni vengono percepite come una minaccia e si ha paura. Sarebbe molto strano se dall’altra parte la mia moglie si fosse fatta bella con un bel vestito e io invece di farle dei complimenti mi trattenessi pensando di dover mantenere la nostra relazione “santa” e le dicessi: “Quel vestito ti sta in modo appropriato. Il colore è gradevole alla mia vista. Visto che hai detto che lo hai acquistato durante i saldi direi che hai fatto un buon affare.” In un modo o nell’altro, tutti questi atteggiamenti ci condizionano e ci portano ad essere falsi.

Il senso della presenza di Dio insieme a noi, quando ci rendiamo conto dell’immensità del Creatore dell’universo che si trova al nostro fianco e che ci ama, dovrebbe far scattare in noi la lode. L’onore e lo stupore che sentiamo davanti Dio dovrebbe essere tradotto in lode spontanea e a volte potrebbe essere un’esperienza emotiva naturale. Se invece scegliamo di lodare in modo cosciente anche questo potrebbe aumentare il nostro senso della presenza di Dio. A volte non percepiamo la Sua presenza ma crediamo per fede che Lui è con noi e così scegliamo di parlare con Dio, di adorarLo, lodarLo e di onorarLo. Se lo facciamo sperimenteremo una consapevolezza della Sua presenza in modo più forte.

 

Domande e Risposte

 

Domanda: Cosa significa adorare Dio in Spirito e verità?

 

Risposta:  Invece di prendere una posizione dogmatica darò la mia semplice opinione al riguardo. Per me adorare Dio “in spirito” è comprendere che il Regno spirituale, il Nuovo Patto che Gesù ci ha portato sia la vera dimensione che viviamo. Credo che adorare perché si è costretti a farlo all’interno di una certa struttura per avvicinarsi a Dio non sia giusto. Dovunque siamo possiamo adorarlo in spirito. Potremmo utilizzare delle strutture per integrare questo concetto ma non adoriamo Dio “in struttura” ma “in spirito”. Adorare Dio “in verità” invece significa innamorarsi del cuore di Gesù. Lui ha detto d’essere la verità, e perciò la verità non comprende una serie di fatti ma è una Persona, una vita vissuta che ora è in grado di penetrare il nostro cuore e dare inizio ad una relazione intima con noi. Avendo detto questo ribadisco che questa interpretazione potrebbe anche essere sbagliata ma è ciò che sinceramente credo. Cerchiamo di sperimentare questa relazione.

 

Conclusione:

Questa settimana impegniamoci a trovare diversi modi per adorare Dio che possano guidarci verso la lode. Per farlo bisogna iniziare onorando Dio nella nostra mente, pensare all’immensità della Sua Persona e poi lasciare che il nostro corpo, la parte fisica di noi sia coinvolta con il nostro spirito. Esistono tanti diversi modi per esprimerci come la danza, il canto, l’inginocchiarci, alzare le braccia, etc. Il primo passo potrebbe essere simbolico per alcuni di noi e non c’è nulla di male. Ora chiudiamo gli occhi mentre lo facciamo e prendiamo un momento per meditare su un aspetto o caratteristica di Dio che si è concretizzata nella nostra vita di recente. Potremmo focalizzarci sull’immensità della Sua Persona, la Sua natura infinita, la Sua potenza, la Forza che è la genesi di tutto il creato; sul fatto che Lui sia stato il nostro Amico e Compagno anche nelle difficoltà. Potremmo pensare al perdono che Dio ha versato su di noi con grande misericordia; potrebbe essere il senso di gioia che sentiamo nella nostra vita che Dio ci ha donato per ciò che Lui ha fatto per noi e la gratitudine che sentiamo d’essere al Suo fianco. Pensiamo agli aspetti che sono più reali nella nostra vita. Ora proviamo a girare le nostre mani all’insù, scegliendo di lasciarle in basso o di alzarle, questo sarebbe un semplice esercizio per il nostro corpo che potrebbe aiutarci a dimostrare che tutta la nostra persona e non solo il nostro spirito racchiuso all’interno di un corpo desidera avvicinarsi a Gesù e che desideriamo presentare tutto il nostro corpo e la nostra vita come sacrificio vivente a Lui. Da questo momento in poi dove ci dirigeremo, ciò che diremo, i sorrisi che daremo, il modo in cui interagiremo con le persone intorno a noi saranno un’offerta a Dio d’adorazione come sacrificio di lode a Lui. Per ultimo, sia che uno scelga di verbalizzare le sue parole o di sussurrarle in modo impercettibile pensiamo a cose specifiche che potremmo dire a Dio per coinvolgerLo. Parole come “Dio, sei così amorevole!” e “sono così grato per il privilegio che ho d’essere coinvolto con Colui che mi ha creato”. “Dio, il tuo perdono è infinito e sono rapito dalla Tua compassione.” “La gioia che mi doni significa così tanto per me durante questi momenti difficili.” Diciamo a Dio ciò che sentiamo di dirGli.

 

Preghiera:

Padre Celeste, ti benedico e ti lodo per la Tua infinita natura, potenza, sovranità, amore, compassione e misericordia che ci dimostri. Ti ringrazio per il fatto che sei al di là della mia comprensione e anelo con anticipo il giorno quando come ha detto l’apostolo Paolo nella prima lettera ai Corinzi 13:12 “ma allora conoscerò proprio come sono stato conosciuto.” Per ora anche se non riusciamo a comprendere tutto su di Te, ti ringraziamo per il fatto che Tu ci conosci bene in modo completo e ci ami. Prego per tutti noi, che possiamo applicare questi insegnamenti e che possiamo mettere in pratica l’adorazione. Siamo privilegiati d’avere una relazione intima con Te. Prego che ciò possa essere tradotto nelle nostre vite in modi che possano esprimere il giogo facile di cui Tuo Figlio ha parlato. Nel nome di Gesù, amen.