Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli.
~ JESUS (Matthew 5:20)
RIASSUNTO: Leggi questo e salta tutto il resto (se lo vuoi)
- La vera rettitudine è costruire relazioni-giuste, andare oltre la giustizia verso la compassione. Il vero obbiettivo che Gesù ha per i suoi discepoli non è perfezione morale ma perfezione nella misericordia.
- La vera rettitudine da priorità alle cose che portano alla riconciliazione e restaurazione, cose come: il perdono, la grazia, la misericordia e la pace. Possiamo pregare per la giustizia, ma dobbiamo operare per la misericordia.
- In ultima analisi, la vera rettitudine inizia in noi come dono di Dio. Dio giustifica (vale a dire rende giusti) chi non è giusto partendo dal nostro io interiore.
- Lo slogan di protesta “Non c’è Pace Senza Giustizia” è uno slogan secolare. Come discepoli di Gesù dovremmo dire “Non c’è Pace Senza Misericordia”.
- Gesù insegna ad andare “al di sopra e oltre” la lettera della legge per trovare l’amore che motiva il tutto. Seguiamo l’amore non la legge.
- La via della legge attrae molte persone perché è più bianco-e-nero, più chiara. La via dell’amore è più complessa, ma vale la pena impegnarsi in questo lavoro comunitario di discernimento.
IL NUCLEO (Il cuore del messaggio):
E qui Gesù getta la bomba: la vera rettitudine è diversa dalla giustizia religiosa. La vera rettitudine è rivoluzionaria perché è espressione di amore, misericordia, pace e compassione. Le persone più religiose non sono più vicine al regno di Dio del peggiore dei peccatori, forse ne sono persino più distanti, se non vivono una vita impregnata d’amore. Gesù ci guida verso una rettitudine che va oltre la legge per arrivare all’amore, e va oltre la giustizia verso la misericordia.
CONTESTO (Quel che accade prima e dopo questo passo):
Questo è il quarto e il capitolo finale del nostro studio che ci sta aiutando a comprendere meglio la tesi principale che Gesù ci presenta nel Sermone della Montagna. Dopo di questo Gesù ci darà sei illustrazioni di quello che sta adesso dicendo (vengono chiamate le sei antitesi). Quindi la nostra comprensione di questo passo diventerà più chiara mentre continuiamo a studiare il resto del quinto capitolo del vangelo di Matteo.
17 «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. 18 Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto. 19 Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati sarà chiamato grande nel regno dei cieli. 20 Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli.
~ GESù (Matteo 5:17-20)
CONSIDERA (Osservazioni su questo passo):
Rettitudine. Come discusso in uno studio precedente, “rettitudine”, in termini biblici, non equivale come concetto alla parola “giustizia”, anche se i due termini sono spesso confusi o considerati sinonimi dai credenti che non si curano di approfondire le scritture. La vera rettitudine è costruire relazioni armoniose, il che include, e mette al centro, la grazia, la misericordia e la pace. La vera rettitudine non è assenza di peccato ma è integrità sia personale che relazionale. Per esempio, un discepolo che segue il Sermone della Montagna alla perfezione sarà una persona che ha fame e sete della propria rettitudine, che prega giornalmente per il perdono dei propri peccati, affronta la trave nei propri occhi, che offre agli altri la stessa misericordia che è stata offerta a lui. Per Gesù, l’obbiettivo etico non è perfezione morale ma perfezione nella misericordia. Paragonate questi due versetti:
Matteo 5:48
Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste.
Luca 6:36
Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro.
Difatti, per Gesù, la misericordia è moralità, e non essere misericordiosi è immorale. Qui e altrove, Gesù radicalizza la nostra idea di rettitudine. La rettitudine, come intesa da Cristo, va oltre ben oltre la giustizia religiosa: oltre la legge verso l’amore, oltre la giustizia verso la misericordia. L’illustrazione che ci darà Gesù in seguito nel quinto capitolo del vangelo di Matteo, ci aiuterà a vedere che uno può affermare di seguire le scritture “alla lettera” e tuttavia non seguirne “lo Spirito”. Per esempio, qualcuno potrebbe affermare di non avere ucciso o fatto adulterio (“sono meglio di Re Davide”), e tuttavia essere comunque un adultero un omicida nel cuore (“Oops, ho parlato troppo presto). Gesù lo renderà ancora più chiaro un po’ più avanti nel vangelo di Matteo quando dirà:
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l’esterno diventi pulito. Matteo 23:25-26.
Non supera. Il testo greco originale usa due espressioni che significano: “più di” e “ben oltre di”, la stessa espressione che viene usata per gli avanzi dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci. La rettitudine a cui Gesù ci chiama va ben oltre l’evitare di peccare (che è ovviamente importante) e si focalizza sull’interagire col mondo usando compassione. Nelle parole del teologo Stanley Hauerwas: “La comunità che Gesù desidera non può essere determinata da quello che evita di fare”.
Gli Scribi e i Farisei. Gli scribi erano degli insegnanti professionisti della legge mosaica. Erano studiosi della Torah sin da bambini. I Farisei erano dei fondamentalisti che volevano che tutti seguissero meticolosamente la legge mosaica. Questi due gruppi costituivano la crema intellettuale e religiosa d’Israele ed erano i più puntigliosi nell’osservare la legge. E Gesù ci dice che dobbiamo essere più giusti di loro? Sembrerebbe un’assurdità ma egli ci spiega che, poiché il loro cuore non è stato cambiato, anche se seguono alla lettera la legge stanno tuttavia “disobbedendo la legge”:
Così anche voi, di fuori sembrate giusti alla gente; ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità. (Matteo 23:28).
Per Gesù il cuore della questione è sempre il cuore dell’uomo.
Non… affatto. Nel greco originale è un doppio no che in italiano viene tradotto col rafforzativo “non… affatto”. Quindi se la nostra rettitudine non supera quella degli scribi e farisei: doppio non… entreremo nel regno dei Cieli.
Regno dei Cieli. Ricordate che per Gesù, il regno dei cieli è sia una realtà eterna con Dio e il cielo che viene sulla terra qui e adesso. Gesù insegna più che la salvezza eterna dopo la morte – egli insegna come vivere in sintonia con il suo regno d’amore mentre siamo ancora qui in vita. Quando diamo la priorità al legalismo e alla giustizia rispetto a delle relazioni amorevoli e alla compassione, manchiamo di costruire il regno dei cieli intorno a noi. I Farisei che sono in mezzo a noi, come il fratello maggiore nella Parabola del Figliol Prodigo, si allontanano da quello che il Padre sta facendo.
Col progredire del Sermone della Montagna, comprendiamo che Gesù non si aspetta che i suoi discepoli sorpassino i farisei nel loro stesso gioco; egli piuttosto ridefinisce il significato di giustizia ~ Daniel M. Doriani
Gesù si aspetta che la nostra giustizia vada oltre quella degli scribi e dei Farisei.
CONFESSIONE (Riflessione personale):
Confesso che la via della legge suscita un certo tipo di attrazione alla mia mente religiosa. È lineare e facile da comprendere. Secondo la legge mosaica peccati specifici avevano punizioni specifiche, fine della storia. Io, per esempio, sarei stato lapidato a morte, ed anche se questo può sembrare estremo ha una chiarezza che a volte trovo attraente. Gesù però ha mandato all’aria l’intero sistema giudiziario dicendo “chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra” (Giovanni 8:7). Hai intorbidito le acque Gesù (o hai reso tutto più chiaro?)
La via della grazia che Gesù porta è più caotica. La sua redenzione ha cancellato il peccato e il suo amore offre costantemente una seconda possibilità — e persino settanta volte sette seconde possibilità. Nel Nuovo Testamento vediamo un nuovo approccio verso i peccatori. Dobbiamo imparare come andare d’accordo con gli uni gli altri dopo che ci si è pentiti e ci viene offerto un nuovo inizio invece che essere lapidati a morte.
La via della grazia sacrifica un po’ di chiarezza e struttura a favore delle relazioni. Questo sarà bello per alcuni e frustrante per altri. La via della grazia significa che alcune domande dovranno trovare la loro risposta nella comunicazione gli uni con gli altri, nella vita reale, caso per caso, faccia a faccia. La via della grazia riguarda meno il consultare il libro delle regole e delle leggi e più il procedere con saggezza ed il coraggio di coinvolgersi intimamente nella vita delle persone. La via della grazia potrebbe sembrare inconsistente alle persone che non sono coinvolte in questo scrutare intimamente gli animi delle persone interessate, ma l’amore non si cura molto delle apparenze, ha molto più a che fare con l’essere compassionevoli.
Per esempio: un pastore che ha fallito moralmente in modo significativo potrà mai ritornare ad essere un pastore? La via della legge renderebbe la cosa lineare: lapidate gli adulteri, e questo è quanto. La via della grazia ci lascia con domande, e una varietà di possibili risposte dal momento che il Nuovo Testamento non ci offre regole chiare e nette. Alcuni dicono che quel pastore non potrà mai ritornare ad esercitare il ministero, altri dicono invece che potrà farlo entro un certo limite di tempo e tempo di guarigione. In questo secondo gruppo, alcuni dicono che basteranno sei mesi, mentre altri affermano che è meglio due anni. Altri ancora dicono che per una completa guarigione e recupero serviranno almeno cinque o dieci anni. Nello schieramento di chi dice che non potrà mai ritornare al pastorato, alcuni dicono che potrà esercitare forme alternative di ministero come ad esempio: insegnare, scrivere, andare in missione, ecc.), mentre altri ancora affermano che il lavoro secolare è l’unica alternativa possibile.
Voi cosa ne pensate?
Rispondo io per primo… non lo so. Sono in cammino e ascolto opinioni e intuizioni mentre cerco di fare il punto della mia vita — passata, presente e futura. (apprezzerei le vostre preghiere!). Ma una cosa mi è chiara: le decisioni migliori vengono fatte appurando caso-per-caso con l’aiuto di credenti maturi nelle fede e che sono intimamente convolti con la persona ed il processo. Non possiamo “rialzare con spirito di mansuetudine” chi è caduto nel peccato (Galati 6:1) senza camminare con lui per osservare ed esercitare discernimento, responsabilità e compassione. Qualità come genuino pentimento, umiltà, e sottomissione alla correzione sono difficili da discernere a distanza. Questo implica che qualsiasi pontificare alla distanza deve essere accantonato. Le persone di Dio hanno cose migliori su cui investire le proprie energie.
Dibattito sulla restaurazione del ministero pastorale a parte, quello che è assai più importante è questo: la restaurazione come famiglia e come fratelli, è sempre di gran lunga più importante per la chiesa intesa come comunità in cui si vuole vivere il regno dei Cieli.
E questo punto è solo uno dei tanti in cui, sotto il Nuovo Patto, dobbiamo riempire i vuoti con la grazia. Dovremmo accettare che dei bravi fratelli e delle brave sorelle in Cristo sostengano posizioni diverse (e crederanno di avere dei passi delle Scritture e lo Spirito Santo dalla loro parte).
La via della legge (al posto della libertà) e della giustizia (al posto della misericordia) avrà la sua attrazione per le persone religiose, ma noi dobbiamo andare oltre la giustizia degli scribi e dei Farisei se vogliamo vivere la vita del cielo qui e adesso.
COMMENTARIO (Pensieri sul significato e applicazione):
Molti studiosi concordano sul fatto che stiamo parlando della dichiarazione più scioccante dell’intero Sermone della Montagna, perché gli scribi e i Farisei erano l’epitoma della giustizia nell’Israele del primo secolo.
Lo Spirito Santo sta aiutando Gesù a creare un movimento di discepoli che sono “querce di giustizia, la piantagione del SIGNORE per mostrare la sua gloria” (Isaia 61:3). Ma la “giustizia” che egli ha in mente non è di questo mondo.
Leggendo i quattro vangeli, possiamo porre attenzione alle tante conversazioni e conflitti fra Gesù e i Farisei che incarnano queste loro due diverse comprensioni di giustizia. I Farisei avevano a cuore l’apprendere e il seguire la legge alla lettera. Secondo Gesù, questo equivaleva al tenere pulita la loro immagine esteriore, attraverso una obbedienza visibile, ,a i loro cuori non erano in linea col cuore di Dio (leggete l’intero capitolo 23 del vangelo di Matteo). I Farisei volevano lapidare l’adultera, ma Gesù ha scelto la compassione (come Giuseppe, il suo padre putativo, aveva fatto con Maria).
In molti altri passi delle Scritture l’apostolo Paolo rafforza gli insegnamenti del Sermone della Montagna. Ecco uno di questi passi proposti in due versioni diverse:
Infatti in virtù delle opere della legge nessun uomo sarà giustificato davanti a lui, perché per mezzo della legge si ha solo la conoscenza del peccato.
21 Ora invece, indipendentemente dalla legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti; 22 giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. E non c’è distinzione: 23 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù. 25 Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia, dopo la tolleranza usata verso i peccati passati (Romani 3:20-25 versione C.E.I).
Vi rendete conto ora? Nessuno può essere riconosciuto giusto da Dio per mezzo dell’ubbidienza alle sue leggi. Infatti, più conosciamo le leggi di Dio, più ci rendiamo conto che non le osserviamo, anzi è proprio grazie a queste leggi che comprendiamo di essere peccatori.
21 Ma ora il Signore ci ha mostrato una via diversa per raggiungere il cielo, non quella d’essere «abbastanza buoni» o di ubbidire alle sue leggi più che possiamo; ma una via nuova di cui hanno parlato i profeti nell’Antico Testamento. 22 Oggi Dio dichiara che ci accetterà, ci trasformerà e ci porterà in cielo, se abbiamo fede che Gesù Cristo ci purifichi dai nostri peccati.
23 Tutti, senza, distinzione, sono dei peccatori senza la gloria di Dio, ma possono essere resi giusti gratuitamente, per dono di Dio, mediante la redenzione, che troviamo soltanto in Gesù Cristo.
24 25 Perché Gesù fu scelto da Dio come vittima propiziatoria, che ha preso su di sé la punizione dei nostri peccati. E la nostra fede nel sangue di Cristo ci dà la salvezza. In questo modo il Signore è stato assolutamente giusto. (Romani 3:20-25 versione La parola è Vita)
Questa nuova rettitudine è un dono della grazia di Dio, che perdona i nostri peccati, eliminandoli completamente (è questo il significato di espiazione). Che Grande Notizia! Quando pratichiamo la misericordia ed il perdono verso i peccati degli altri, siamo in sintonia con la vera giustizia di Dio. (E se trovate che sia difficile praticare la misericordia e il perdono, fermatevi a riflettere su quanto Dio ha perdonato a voi).
Notate la dichiarazione iniziale di Paolo: nessun essere umano sarà reso giusto dall’osservanza della legge. Whoa. Paul sta qui dicendo che persino SE qualcuno osserva la legge alla perfezione, quello non è abbastanza per far si che una persona sia completamente giusta. Una persona che osserva totalmente la legge è appena stata promossa al livello di un legalista religioso. Un Fariseo —ma non hanno ancora raggiunto il livello di amorevole rettitudine. Possiamo fare tutte le azioni giuste, ma se la nostra moralità è motivata dall’amore, quelle buone azioni sono solo come Paolo ci dice nel capitolo 13 della prima lettera ai Corinzi “un suono inutile”. (1 Corinzi 13:1-4).
Se conoscete la storia di “I Miserabili” di Victor Hugo, conoscerete questo principio illustrato dal contrasto fra il carattere di Jean Valjean e l’Ispettore Javert. ( E non conoscete la storia e non avete visto il film, non è mai troppo tardi per pentirsi del proprio peccato, guardate il film in qualunque versione riuscite a trovare al più presto possibile).
Nella storia dei Miserabili, l’ispettore Javet è la perfetta illustrazione del Fariseismo. Perché la nostra rettitudine vada oltre la giustizia dei Farisei, Gesù ci invita a diventare, non moralmente perfetti, ma amorevolmente misericordiosi al confronto di tutte le nostre paure e fallimenti.
Una riflessione finale su come tutto questo cambia il nostro approccio alla lettura della Bibbia.
Gesù ci insegna un processo di interiorizzazione, così come predetto dai profeti che sarebbe stata la natura del Nuovo Patto. Citiamo ad esempio Geremia capitolo 31 versetti dal 31 al 34 —
31 Ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE,
«in cui io farò un nuovo patto
con la casa d’Israele e con la casa di Giuda;
32 non come il patto che feci con i loro padri
il giorno che li presi per mano
per condurli fuori dal paese d’Egitto:
patto che essi violarono,
sebbene io fossi loro signore», dice il SIGNORE;
33 «ma questo è il patto che farò con la casa d’Israele,
dopo quei giorni», dice il SIGNORE:
«io metterò la mia legge nell’intimo loro,
la scriverò sul loro cuore,
e io sarò loro Dio,
ed essi saranno mio popolo.
34 Nessuno istruirà più il suo compagno
o il proprio fratello, dicendo:
“Conoscete il SIGNORE!”,
poiché tutti mi conosceranno,
dal più piccolo al più grande», dice il SIGNORE.
«Poiché io perdonerò la loro iniquità,
non mi ricorderò del loro peccato».
Dio ha sempre dato più valore a quello che è in noi piuttosto che al nostro apparire — dopotutto, Nuovo o Vecchio Testamento è sempre lo stesso Dio — ma sotto il Nuovo Patto Dio ci porta verso la via delle relazioni che è sempre stata la sua via prediletta.
Secondo Dio, la grazia è più veritiera della legge, perché l’obbedienza alla legge può essere forzata con le giuste promesse di ricompensa o da minacce di punizioni senza che ci sia alcuna connessione cuore-a-cuore.
Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo. ~ L’apostolo Giovanni (Giovanni 1:17)
Da notare che la legge era stata “data” — come un regalo che di da a braccia tese. Ma la grazia e la verità “sono venute” — sono valori incarnati in una Persona: Gesù. Gesù afferma di fare di più che insegnare il vero significato delle Scritture. Gesù afferma di ESSERE il vero significato e scopo delle Scritture.
IN pratica cosa significa questo riguardo come leggere la bibbia insieme? La risposta la troviamo leggendo il resto del capitolo 5 del vangelo di Matteo, dove Gesù ci offre sei esempi di come leggere e non leggere le Scritture. Vedremo che emergeranno due linee guida. Leggere la bibbia alla luce di Gesù vorrà dire:
- ANDARE NEL PROFONDO. Vale a dire trovare il significato più profondo di una legge, un comandamento o di una regola. Per esempio, non uccidere diventa non arrabbiarti e persino non essere irrispettoso verso qualcuno, non commettere adulterio diventa non guardare qualcuno con lussuria. Quindi, anche se non dobbiamo osservare la legge alla lettera, possiamo comunque trovare guida attingendo ai principi incorporati in ogni precetto, all’amore incorporato all’interno della legge.
- ANDARE OLTRE. Vediamo come Gesù mette fine a una legge che era temporanea, perché la sua via dell’amore va oltre la via della legge. Per esempio, Gesù sovrascrive la legge del taglione — occhio per occhio dente per dente — a favore di un’attitudine di non ritorsione e anzi di amore verso il nemico. Gesù sovrascrive anche le leggi sul divorzio (rendendole più rigide) così come anche gli insegnamenti sul giurare. Alcuni credenti non riescono a reggere questa cosa — se Dio ha detto una cosa una volta, dicono, deve durare per sempre. Ma questo è stupido. La legge di Mosè fu data ad un popolo specifico (Israele) per un tempo specifico (Finché non veniva Gesù). Ed ora Gesù sta stabilendo una nuova etica d’amore che sarà per tutte le genti ovunque nel mondo e per sempre. In seguito Gesù cancellerà anche le leggi su cosa era concesso mangiare, e la prima Chiesa ha usato questo approccio per discernere che erano liberi da quelle leggi, inclusa la legge sulla circoncisione. (Si legga ad esempio Atti 15 e Galati 5).
È questo il modo in cui Gesù ci aiuta a trovare saggezza e gioia in ogni verso della Bibbia. Non strappiamo via il nostro Vecchio Testamento, ma lo leggiamo in modo diverso, vale a dire come Scritture già adempiute.
CONCLUSIONE (Un ultimo pensiero):
La vera rettitudine, cioè una vita immersa nell’amore, è più pasticciona della via della legge. Una vita guidata-dallo-Spirito richiede spazio e pazienza per imparare strada facendo, facendo sbagli e ricevendo e offrendo misericordia, allenando i nostri cuori attraverso un processo di prove ed errori, di fallimenti e perdono e di ferite e guarigioni, per imparare a discernere la voce dello Spirito sulla cacofonia di tutte le altre voci discordanti che affollano la nostra vita. Di certo la via della legge produce una immediata chiarezza, questo è certo, ma senza un vero cambiamento nel cuore. La via dell’amore, che è la via della vera giustizia, è la via del vivere il regno di Cristo.
Caro Gesù dacci occhi veritieri che ci aiutino a comprendere quel che è vero.
CONTEMPLA (Passi delle Scritture che ci aiutano a comprendere ed approfondire questo argomento):
1 Samuele 16:7; Salmo 40:6-8; 51:16-17; Isaia 29:13; Geremia 31:31-34; Ezechiele 11:19; 36:26-27; Osea 6:6; Matteo 5:21-48; 23; Giovanni 1:16-18; Romani 3:20-31; 1 Corinzi 13:1-8; Ebrei 10:14-23
CONVERSATIONE (Parlare insieme, imparare insieme, crescere insieme):
- Cosa ti sta rivelando Dio a suo riguardo attraverso questo passo delle Scritture?
- Cosa ti sta rivelando Dio a tuo riguardo attraverso questo passo delle Scritture?
- Leggi la Bibbia? E se si come sei abituato a leggerla? Questo studio ti sta motivando a leggerla?
- Quali sono le cose a cui puoi pensare che ti stanno motivando a credere o ad agire in modo differente alla luce di quello che stai imparando?
- Quali domande hai ancora su questo argomento?
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