L’etica degli insegnamenti di Gesù è molto radicale, una filosofia d’amore che nel contesto storico di quei giorni era piuttosto provocatoria.

Capiamo in Matteo 5 che l’autoconservazione è la via verso la distruzione, l’opposto di ciò che immaginiamo. Matteo 5:9 dice: “Beati gli operatori di pace…” poi lo spiega meglio più avanti in Matteo 5:38: “Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio”. Per confermare che non stesse parlando in modo metaforico continua: “anzi, se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra”. Qui non si tratta di pacifismo, piuttosto significa uscire vittoriosi da una situazione di conflitto senza fare uso di violenza. Ci chiede di trattenerci dal colpire e di rispondere offrendo l’altra guancia; di prendere il comando della situazione e di farlo tramite l’amore.

Ricordiamoci del contesto storico. Israele era invaso da una potenza militare simile ai nazisti. Aspettavano l’arrivo del loro messia che secondo loro li avrebbe liberati dalla mano degli oppressori tramite una rivoluzione armata. Gesù invece si presenta e chiede al popolo di offrire l’altra guancia. Ci sono diversi commentatori della Bibbia che interpretano questo passo dicendo che offrire l’altra guancia significa che “se qualcuno ti insulta, non dovresti insultarlo anche tu”. Nel contesto, direi che è una forzatura perché non si riferisce soltanto ad insulti e colpi verbali sulla guancia. L’analogia nel contesto biblico dovrebbe almeno significare ciò che dice perché altrimenti, si altera il significato.

Questo passo ci incoraggia a non rispondere al male con il male ma anche a non colpire fisicamente gli altri nello stesso modo in cui siamo stati colpiti noi. Ci chiede di non coinvolgerci in aggressioni di nessun tipo. Siamo onesti, non capita molto spesso che qualcuno voglia colpirci sulla guancia. Uno potrebbe dire, «beh, quello non accade mai nella nostra cultura perciò, dico “amen”, tanto, non si applica a me». Attenti però, perché Gesù non si ferma lì ed inizia a personalizzare il Suo messaggio.

Matteo 5:40 “A chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.” Notate che nessuno aveva chiesto il mantello ma Gesù dice, «va bene, dagli anche il tuo mantello». Gesù predica un distaccamento radicale dalle cose fisiche. Tutta questa grazia inattesa destabilizza i nemici. Matteo 5:41 “E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due”. Gli ebrei erano sotto occupazione e i romani avevano il diritto di obbligare qualsiasi cittadino a portare il loro bagaglio per un chilometro. Questo lo dettava la legge. Ciò che è interessante è che il greco per il verbo “costringere” è in tempo futuro, cioè, “quando vedrai che ti toccherà farlo, apprestati a fare due chilometri anziché uno solo. Quando l’oppressore ti costringerà tu saprai già cosa fare, avrai già in mente di benedirli prima che si accaniscano su di te. Ricorda, il primo chilometro potrebbe considerarsi un abuso ma il secondo chilometro è una vittoria per te.” E’ come se uno dicesse: «Mi rifiuto di fare la vittima. Può darsi che tu abbia potere su di me ma io prenderò questa situazione in mano e quando ti vedrò avvicinarti a me con l’intenzione di abusarmi, metterò in pratica la generosità in modo radicale».

Anche questo non è una cosa che accade nei nostri giorni, nessuno ci costringe a portare dei pesi. Pensiamo invece a come nella nostra vita ci sentiamo sotto pressione quando qualcuno si approfitta di noi in modo autoritario e non c’è la facciamo a fare “due chilometri”. Come possiamo fare per non essere sconfitti da una situazione del genere e lasciare che l’amore vinca?

Matteo 5:42, 43 ” Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. L’antico testamento non dice che dovremo odiare i nostri nemici anche se gli studiosi evidenzierebbero che i rabbini spesso parlavano di questo.  L’antico testamento non dice di odiare i nostri nemici ma di uccidere i nostri nemici, perciò, era facile interpretare che andasse bene odiarli.  Matteo 5:44 “ma io vi dico: amate i vostri nemici…” vi dà fastidio questa frase? Vi scandalizza?  “Amate i vostri nemici!” come si applica un verso del genere? Sappiate che la parola “nemico” non si applica soltanto ai nostri nemici dichiarati, tutti noi possiamo rappresentare un nemico quando siamo di disturbo per l’altro e iniziamo a dare fastidio. Invece di 1 Corinzi 13 dovremo leggere questo passo nei matrimoni. Ci saranno dei momenti quando la persona che tu ami più di tutti al mondo sarà quella che ti farà più male di tutti. La persona alla cui uno è più vicino è la persona che ha il potere di disturbarci per il semplice piacere di farlo o per infastidirci. Chi è il “nemico” in questo passo? Il centurione romano o un delinquente che si introduce nella mia abitazione? Sarò pronto ad amare una persona del genere se mi capita? Se la pensiamo così sbagliamo. Tutti noi abbiamo diversi ruoli che svolgiamo durante la giornata, a volte siamo amici e a volte nemici. Gesù ci incoraggia a cercare la persona che è in grado di farci del male ed essa non è sempre un estraneo che non conosciamo ma è spesso la persona con cui siamo vulnerabili e ci chiede di amarla nonostante siano diventati nemici in quel momento.

Matteo 5:44, 45 “…Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.” Se qualcuno chiedesse, come mai dovremo dimostrare un amore così radicale? La semplice risposta che Gesù ci ha dato è questa: Lui desidera che siamo come il nostro Padre, perché Dio stesso ci ha amato in questo modo radicale. Vuole che siamo figli del Padre che ama sia i buoni che i malvagi nello stesso modo perché alla fine, siamo tutti malvagi per natura. Iniziamo ad amare come Lui ci ha amato, non ci sta chiedendo di fare qualcosa di nuovo. Il Padre ci ha amato dal principio dei tempi e Gesù lo ha fatto tramite la sua incarnazione.

La via per la distruzione è l’autoconservazione. La via per la pace consiste in amare i nostri nemici. Ho letto molti commentari sul significato di “amore per i nostri nemici”, infatti “l’amore per i nostri nemici” è l’insegnamento spartiacque di Gesù, nessun altro maestro aveva mai insegnato niente del genere. A volte noi che diciamo di seguire Cristo dimentichiamo l’esistenza degli insegnamenti di Gesù che non hanno paragone. Questo insegnamento in particolare mette Gesù in una categoria speciale e unica in confronto al resto dei leader religiosi del mondo. Amore per i nostri nemici, non solo amore in termini generici ma in particolare ci chiede d’applicarlo alle persone più difficili d’accettare. Lui lo ha insegnato agli ebrei quando erano sotto l’occupazione romana; chiese loro di amarli.

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