Gesù prosegue poi raccontando la parabola della casa sulla roccia e la casa sulla sabbia. Chi è l’uomo che costruisce la sua casa sulla roccia? “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica.” (Matteo 7:24) Gesù ha dato enfasi proprio a questo. Vivere e mettere in pratica la Sua Parola. Confesso d’essere una persona che ha molto di cui pentirsi, d’aver osato pensare di poter riuscire a costruire la mia propria scala al Paradiso con le dottrine “giuste”. Riconosco davanti a Dio che senza dubbio morirò con mille eresie dentro di me. Detto questo, spero di onorare il Signore affinché possa continuare ad avvicinarmi sempre di più ad un intendimento più profondo delle cose spirituali. Non c’è scusa per essere pigri. Quindi, mentre cerco di capire meglio e approfondire riconosco che questo fatto non rappresenta la porta alla mia salvezza. In quanto a questo, Gesù ci ha lasciato detto che bisogna tornare come bambini e accettare da Gesù per fede il dono della Sua grazia.
Domande e risposte
Domanda: Il fatto che le persone che hanno vissuto nei periodi storici che stiamo approfondendo pensassero d’essere cristiane significa che lo siano state davvero? Perché dovremo chiedere scusa per cose che loro hanno compiuto quando in realtà non erano neanche dei veri cristiani?
Risposta: Le persone ci considerano dei cristiani e portiamo addosso la stessa etichetta che hanno portato anche loro. Penso che non sia giusto negare il fatto di ciò che è successo nel corso della storia dichiarando d’essere delle persone ben diverse da quel tipo di personaggi. Considero questa domanda molto valida perché le persone al di fuori della chiesa dovrebbero essere in grado di guardarci ed osservare come si comporta un gruppo di persone imperfette quando segue Cristo. I non credenti che non hanno tempo o voglia di mettersi a studiare gli insegnamenti di Cristo, dovrebbero essere in grado di osservare il frutto che i Suoi insegnamenti hanno sulle persone che dichiarano di seguirLo. Se pensiamo di essere arrivati, di vivere il vero cristianesimo, non abbiamo le vedute giuste e stiamo cercando di dare inizio a qualcosa in modo piuttosto arrogante invece di dimostrare un atteggiamento umile. Credo che analizzando il passato cristiano, ci siano delle lezioni che possiamo applicare alla nostra vita attuale per non ripetere gli stessi sbagli. Ma se noi considerassimo noi stessi come i veri cristiani che non hanno nulla in comune con tutti coloro che hanno partecipato alle cose orribili dei secoli bui, partiremo con il piede sbagliato. C’è da chiedersi cosa e come avremo reagito se il pensiero dominante cristiano all’epoca portava ad un certo tipo di conclusioni. Avremo seguito la massa o avremo avuto il coraggio di essere perseguitati e di morire per una giusta causa? Avremo preso le difese dei poveri ed oppressi perseguitati o saremo stati a guardare e a lavarcene le mani come Pilato? Le nostre riflessioni le facciamo non per giudicare la storia ma per imparare da questa.
Domanda: Come dovremo affrontare l’estremismo conservatore cristiano che si manifesta nell’intolleranza e nel pregiudizio nei confronti della diversità?
Risposta: Credo che il problema di questo tipo di estremismo è che non filtriamo i nostri pensieri abbastanza attraverso la figura di Cristo. Purtroppo, spesso seguiamo qualunque filo di pensiero o moda dettata dalla nostra sottocultura. Perciò, se la nostra subcultura è arrogante e moralista allora lo diventiamo anche noi senza approfondire abbastanza gli insegnamenti di Gesù. Spesso adottiamo un atteggiamento critico e arrogante verso i “peccatori” e le persone con cui non ci troviamo d’accordo. Non dovremo permettere che la nostra subcultura detti ciò che l’essere cristiano significhi. L’esempio da seguire è solo la figura di Gesù. Non è la destra cristiana o la sinistra cristiana, o le tradizioni, o gli schemi e pregiudizi che ha creato, modellato e influenzato la religione cristiana. Gesù dovrebbe essere il nostro modello di vita. La chiesa dovrebbe essere sempre di più come Gesù.
Domanda: Qual è il primo sintomo dell’allontanamento dalla non-violenza creativa e dal principio di “patientia” nelle nostre vite personali?
Risposta: Una volta che ci allontaniamo dal principio di “patientia” sostenuto da Cristo diventiamo un movimento bruttissimo. Nella nostra vita personale tra le prime manifestazioni direi che ci sia l’arroganza organizzazionale; quando iniziamo a parlare più dell’organizzazione piuttosto che di Gesù, quando cominciamo ad essere più orgogliosi dell’organizzazione che di Cristo. Se tutti noi odiassimo la nostra chiesa probabilmente non saremo tentati ad essere arroganti riguardo essa. Personalmente, amo il nostro gruppo, penso che sia stupendo e perciò esso rappresenta la mia tentazione. Sarebbe più facile per noi se prendessimo la posizione opposta e dichiarare di non voler dire mai nulla a riguardo della nostra chiesa o movimento per non farne un idolo. Anche questa sarebbe una posizione estrema. Il fatto di non voler ammettere o dire nulla delle cose buone che Dio sta facendo nel nostro movimento equivale a non darLi la gloria dovuta. Se Dio sta facendo delle cose meravigliose nelle vostre chiese in casa o nelle vostre vite e il movimento di fede al quale apparteniamo ha a che fare con questa benedizione, sarebbe più giusto dichiarare: “Guarda ciò che ha fatto il Signore, sono molto grato di tutto questo!” Siamo molto felici di ciò che Dio sta operando qui, la gloria è tutta Sua e dovremo parlare di Gesù ancora di più.
Ma se il nostro punto di focalizzazione diventa la nostra organizzazione, penso che questo sia il primo passo verso la direzione sbagliata. Ricordiamoci che le organizzazioni sono come degli otri che contengono il vino. Anche se possono avere una certa importanza, ciò che disseta è il vino(Gesù), non l’otre.
Domanda: Che forma prende la non-violenza creativa nell’ambito delle nostre case e nel lavoro?
Risposta: Sappiamo bene da buoni cristiani come dovrebbe agire un seguace di Cristo quando viene aggredito fisicamente, verbalmente o quando viene giudicato e oppresso. Noi cerchiamo d’amare i nostri nemici il più attivamente possibile. Cosa accade quando nessuno ci aggredisce? Cosa distingue un seguace di Cristo dal resto delle persone? In altre parole, se utilizziamo la metafora cristiana sappiamo benissimo ciò che ci si aspetta da noi se qualcuno ci dà uno schiaffo sulla guancia: li diamo anche l’altra. La domanda è questa però: come si fa a seguire Cristo se nessuno ci schiaffeggia? Bisogna allinearci al resto del mondo e comportarci uguale a loro? Siamo chiamati ad essere custodi della pace. Invece di avere un atteggiamento difensivo, come dovremo rispondere quando altri ci perseguitano? Quando questo non è il caso, come si fa ad andare nel mondo come custodi di pace, come si fa a fare una differenza utilizzando la non-violenza creativa per benedire gli altri?
Non credo che esista una formula o regole al riguardo ma penso si tratti soprattutto di essere connessi con lo Spirito Santo che ci guida in ogni cosa. Sappiamo dalla lettera ai Galati 5,22 che i suoi frutti sono amore, pace, gioia, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Così ci dobbiamo assicurare di essere connessi alla fonte per poi riflettere nella vita di ogni giorno questi frutti.
Domanda: Ci potresti raccontare qualche buona notizia della storia cristiana?
Risposta: Questa serie in particolare ha a che fare con la storia della malvagità religiosa. Ci sono altri studi che hanno a che fare con gli aspetti positivi della cristianità, ma ci siamo resi conto che non era possibile limitarsi ad un singolo studio sulle cose che non sono andate bene nel cristianesimo. Fare un approfondimento in quel modo sarebbe stato piuttosto superficiale. Se uno avesse vissuto in quel periodo storico tutta la sua realtà era quella. Dobbiamo anche noi guardare la realtà in faccia, addolorarci e superare lo shock. Una volta arrivati a questo punto, ogni occasione che avremo poi per parlare a riguardo dei punti belli della storia cristiana, avremo l’atteggiamento giusto.
Domanda: Potresti consigliarci un libro da leggere?
Risposta: Ci sono tantissimi libri, non tutti sono di autori cristiani o di supporto al cristianesimo, alcuni sono piuttosto ostili. Mi trovo d’accordo con alcuni di questi libri e con altri no. Cercate di includere una varietà di libri nei vostri tempi di lettura.
Conclusione:
Vorrei ricordarvi che i nostri insegnamenti sono incompleti con il proposito di incoraggiarvi ad approfondire le vostre ricerche nei vostri gruppi di studio a casa. Sarebbe buono approfondire il primo e il secondo capitolo della lettera di Giovanni negli incontri di chiesa in casa per trovare degli esempi su come rispondere all’eresia e a coloro che insegnano delle falsità. Sarebbe buono mettere alla luce i paragoni e i contrasti tra come la prima chiesa applicò questi principi e come lo fecero i protestanti e i riformatori. Il libro di 2 Corinzi 10:3-6 dice: “In realtà, noi viviamo nella carne (Relatore: siamo degli esseri viventi su questa terra) ma non guerreggiamo secondo la carne. (Relatore: non ci coinvolgiamo in conflitti armati terreni) Infatti le armi della nostra battaglia non sono carnali, (Relatore: non utilizziamo delle armi fisiche) ma hanno da Dio la potenza di abbattere le fortezze, distruggendo i ragionamenti e ogni baluardo (Relatore: un linguaggio piuttosto violento ma bisogna essere consapevoli del tipo di combattimento al quale si riferisce: la guerra spirituale e l’identità del nostro Nemico spirituale) che si leva contro la conoscenza di Dio. (Relatore: ricordiamo il vero significato del termine “conoscenza” in ebraico). Spesso non interpretiamo bene questo concetto di “conoscenza di Dio”, pensando che si riferisca ad avere la dottrina giusta. A volte la dipendenza dottrinale può ostacolare le persone dall’avere una piena conoscenza di Dio. Sfidiamo tutto ciò che potrebbe significare un ostacolo in questo senso (sia l’ignoranza dottrinale o la dipendenza di essa) e rendendo ogni intelligenza soggetta all’obbedienza al Cristo. (Relatore: alcune persone utilizzano quella frase per sostenere che i loro pensieri li tengono prigionieri. Potrebbe essere una seconda interpretazione ma in contesto, questo passo ci incoraggia ad imprigionare i pensieri dannosi, che ci ostacolano dalla nostra conoscenza con Dio. Abbiamo dichiarato la guerra sia alla religione che al secolarismo. A qualsiasi cosa che rappresenti un ostacolo. Sia che sia etichettata “cristiana” o no. La mia sfida a voi è questa: abbiate un approccio più consapevole alla fede è state attenti a non oltrepassare il limite, di cui ci parla la Bibbia in 1 Timoteo 2:5: ” Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù”
Preghiera: Padre Celeste, mi pento per quei momenti in cui ho presunto in modo arrogante che io fossi in grado di capirti in modo totale e di fondare la mia sicurezza eterna su quel fatto. Mi pento per le volte in cui ho giudicato in modo severo chi non era d’accordo con me considerandoli meno spirituali poiché erano arrivati a conclusioni diverse dalle mie; persone che avevano il cuore appassionatamente dedicato alla ricerca di Te. Spesso molto di più di quanto non lo fossi io. Prego che tu ci dia la Tua protezione, unzione e riversare su di noi il tuo Spirito per una migliore relazione con Te e con gli altri. Aiutaci a non utilizzare questi concetti come scusa per diventare pigri dal punto di vista dottrinale o teologico. E’ giusto sfidarci a vicenda, affilare le nostre spade spirituali ma lo scopo finale dovrebbe essere quello di incoraggiarci ad agire in amore e a fare delle buone opere. Prego che possiamo crescere insieme nel nostro intendimento di Te. Prego che le nostre espressioni e manifestazioni dell’opera dello Spirito in noi possano portare buon frutto. Prego che anche in modo imperfetto le persone possano guardarci con nuovi occhi e che possano dire: “questa è una comunità che vive gli insegnamenti di Cristo!” Nel nome di Gesù, amen.
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