Continuando la nostra serie dedicata al confronto tra ciò che trasmette il libro “The Secret” e gli insegnamenti di Gesù, vorremmo parlare del tema della prosperità. Iniziamo con un’introduzione, rammentando che secondo la legge dell’attrazione le proprie emozioni e desideri devono essere rivolti all’universo e se i nostri pensieri e sentimenti fossero allineati e sintonizzati con esso, allora si riceverebbe esattamente ciò che si è comunicato. Proviamo ad introdurre il fattore “Dio” in questo concetto…

Se il nostro universo è pervaso da Dio significa che l’ambiente in cui viviamo è penetrato e permeato dalla presenza personale dell’amore, perché Lui è amore.

In quel caso, l’amore interferirebbe con il sistema della legge dell’attrazione. Quando si può contare su di un Essere di natura personale che desidera coinvolgersi nelle nostre vite, che ci desidera come un padre e ci guida non è certamente la stessa cosa del come rivolgerci all’universo. Come minimo, la legge dell’attrazione in questo caso dovrebbe essere declassata al livello di principio generico.

La legge dell’attrazione indica che qualsiasi cosa ci stia accadendo in questo momento è stata attratta da noi stessi tramite i nostri pensieri in modo conscio o inconscio. Questo filo di pensiero può portarci a percorrere una strada buia e perfino a peggiorare la propria condizione di coloro che già si trovano in situazioni difficili. La dottrina del karma è pericolosa, Bono, membro della band degli U2 disse che l’amore interrompe o ferma le conseguenze delle nostre azioni.

Il punto centrale della morte di Cristo è che Lui ha preso su di se i peccati del mondo così che ciò che noi lanciamo all’universo, non sia attratto da noi. La grazia, l’amore, la salvezza, la vita sono un dono che ci viene offerto e noi scegliamo se riceverlo o meno. Gesù ci ha promesso di donarci il Suo cuore e di insegnarci a seguire i Suoi passi, così che possiamo diventare più altruisti e meno incentrati su noi stessi, Lui ci aiuta a servire gli altri, in amore.

“Ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8).

Dio non ha aspettato che potessimo attrarre il Suo amore, infatti, quando diamo il peggio di noi, quando siamo egocentrici e non riusciamo a pensare ad altro che ad ottenere ciò che desideriamo, quando altre persone non ricevono l’amore a causa del nostro egoismo e feriamo gli altri sia in modo personale che collettivo, quando facciamo del male al pianeta, quel passo prende vita. “…Dio manifesta il Suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Gesù è morto per noi…”. Dio ha visto il potenziale che c’è nell’essere umano, ciò che si potrebbe diventare e scelse di amarci nonostante il nostro stato attuale.

Se fossimo in grado di osservare le nostre anime intente nell’ottenere i propri desideri e il successo personale e nient’altro, sono sicuro che rimarremmo inorriditi dalla bruttezza dello spettacolo: “Voglio, voglio, voglio…”.

Dio ci ha amati nonostante la nostra condizione perché Lui è in grado di vedere ciò che siamo stati creati per essere. Dio ci ha progettati e conosce il potenziale al quale i nostri spiriti potrebbero giungere, è consapevole del nostro livello più alto, ci ama e desidera aiutarci a crescere e maturare. Un amore spettacolare! Ci mostra il quadro di un universo… migliore! Il fatto che Dio esista ed è amore come detto dalla Bibbia e dimostrato nella vita di Cristo, sfida i presupposti della legge dell’attrazione.

Di seguito includerò un estratto dell’intervista con il predicatore e missionario indiano, Bijoy Roul. Lui quotidianamente affronta i temi della grazia e del karma in India. Alcuni hanno l’idea che evangelizzare o condividere il messaggio di Cristo a persone che appartengono ad una religione diversa potrebbe farli sentire “scomodi”.

Ritengo che l’antidoto ad un’ evangelizzazione aggressiva, sia quella di presentare la verità agli altri, con premura. In questo mondo c’è grande bisogno del messaggio dell’amore e della grazia.

Inizio dell’intervista:

Bijoy Raol: L’India ha una popolazione che supera il miliardo di abitanti. L’induismo è la religione principale e uno dei credi fondamentali dell’induismo è il karma. Secondo la legge del karma, quando si fa del bene agli altri si ereditano delle benedizioni da parte degli dei e nella vita successiva si può aspirare di nascere in una famiglia migliore. Questo, è un credo molto comune.

Le famiglie bramane appartengono alla casta più alta, alla classe sacerdotale. Come tali compiono molte opere buone per il bene degli altri, visitano dei luoghi sacri e cercano di compiacere gli dei in tutti i modi possibili. Io conobbi una famiglia bramana che era alla ricerca ed in disperato bisogno di risposte. Essi avevano due figli di quattro e sei anni entrambi colpiti da leucemia. I genitori erano esausti dopo aver visitato innumerevoli templi per offrire dei sacrifici animali, l’aver donato delle cospicue somme di denaro a bisognosi, a templi e a diversi sacerdoti induisti. Quando li conobbi erano estremamente delusi e ci invitarono a far loro visita. Qualcosa di inconcepibile per chi appartiene a quella casta. Ci chiesero di pregare per i loro due figli. Noi siamo andati e abbiamo presentato loro il Vangelo spiegando che Gesù sarebbe stato in grado di guarire i loro figli, che Lui è l’unica via, la verità e la vita e poi abbiamo pregato per i piccoli. La mattina dopo il padre portò i suoi due figli all’ospedale per una visita ed entrambi non avevano più nessuna traccia del cancro. Dopo questo miracolo l’intera famiglia compresi i loro parenti ed altri amici accettarono Cristo.

Bruxy: Il Vangelo rappresenta la Buona Novella, Dio desidera salvarci dai nostri peccati e ciò significa chiudere con la religione. Non abbiamo più bisogno dei sacrifici religiosi per essere in grado di ottenere la salvezza. Siamo salvi grazie alla Sua grazia che ci penetra. Un concetto liberatorio particolarmente per chi si trova in quel circolo vizioso della religione, qualsiasi essa sia. Quando si ritiene che compiere certe opere ci aiuterà a diventare abbastanza bravi per guadagnarci l’approvazione di Dio, si finisce fuori strada. L’amore di Dio manifestato e dimostrato attraverso Cristo e la salvezza sono davvero delle Buone Novelle!

Il concetto karmico comunicato nel libro “The Secret” insegna che le conseguenze negative dei nostri pensieri si riscontrano in questa vita mentre il concetto indiano, nella prossima reincarnazione. Seguendo quel filo di pensiero, cosa ha da dire riguardo la persecuzione che spesso i credenti soffrono in India a causa della loro fede?

Bijoy Raol: In diverse parti dell’India ai cristiani non è ammesso di battezzare o di comunicare la loro fede agli altri senza il permesso del governo. Nella mia città siamo vittime di forti persecuzioni. Poco fa due dei miei amici sono stati circondati da una trentina di persone in un villaggio, armati di catene e di bastoni di ferro e sono stati selvaggiamente picchiati, bastonati e lasciati come morti sulla strada solo per aver condiviso il Vangelo con alcune persone. Per miracolo sono vivi ma quando hanno raggiunto l’ospedale il personale medico si è rifiutato di curarli, cacciandoli, lo stesso è accaduto alla stazione di polizia quando cercarono di sporgere denuncia. Le forze dell’ordine si rifiutarono di proteggerli. Alla fine sono riusciti a raggiungere una delle nostre chiese e li abbiamo curati noi.

Quei due ragazzi portano ancora oggi, le cicatrici di quel pestaggio e nonostante tutto …continuano a darsi da fare per raggiungere altri con il messaggio di Gesù.

Bruxy: Il proselitismo o le conversioni non sono autorizzate legalmente in India quindi lo stato appoggia chi fa da giustiziere.

Per noi come famiglia di fede l’evangelizzare consiste nel dare a tutti quanti l’opportunità di accettare o di rifiutare la verità e riteniamo che tutti dovrebbero avere diritto a quella scelta.

Bijoy Raol: Il mio popolo ha bisogno di una dimostrazione dell’amore di Dio tramite Cristo. Ha bisogno di sapere che esiste questo dono da Dio disponibile a tutti coloro che hanno bisogno di riceverlo. Pregate per noi!

Bruxy: Diversi membri della nostra denominazione sono stati uccisi in India, alcuni decapitati, altri arsi vivi ed altri pestati a morte. C’è un reale pericolo di vita ed un costo alto per chi porta avanti la chiamata di Cristo di condividere il Vangelo, la Buona Novella dell’amore liberatorio di Dio. Un amore così grande che ci libera dal peccato e dalla nostra religiosità.

(Fine dell’intervista)

Chiediamoci, se il dover morire per la nostra fede non è una realtà nella nostra società, siamo almeno disposti a viverla e a metterla in pratica? Una delle aree dove è facile trovare delle scuse per non metterla in atto è nell’aspetto finanziario. In occidente, siamo abituati a trattenere, ad acquisire e nella nostra corsa dietro il successo (che a noi sembra così meraviglioso) spesso rendiamo vittime gli altri, gli invisibili che abitano nel resto del mondo.

Domandiamoci:

Se desideriamo vivere nell’universo descritto da Gesù, è giusto focalizzarsi sull’attrarre più denaro e risorse finanziarie alla nostra vita?

Gesù era ricco?

Nel libro “The Secret” è stato detto che Gesù era un milionario ed un maestro del pensiero della prosperità. Un’affermazione del genere è un invito a noi che lo seguiamo a partecipare nel dibattito. Alcuni sostenitori cristiani sul filone della prosperità hanno insegnato la stessa cosa. È importante sapere però che non esiste nessuna evidenza storica o biblica per un’affermazione così bizzarra sulla Sua Persona. Gesù ha insegnato contro la ricchezza e contro l’accumulare, ci ha istruito a vivere una vita semplice radicale. C’è dell’evidenza che lo prova, la Sua vita lo dimostrava.

Una volta c’era qualcuno che desiderava seguire Gesù pensando che Lui stesse guidando tutti verso una vita piena di successo e di prosperità, perché quella persona non riusciva a comprendere appieno ciò che significava seguirLo, Gesù cercò di dissuaderlo dicendo: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi; ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo» (Luca 9:58). In altre parole, stava cercando di rendere chiaro che seguirLo comportasse l’essere disposto a vivere in estrema semplicità per causa del Vangelo, per poter diffondere il messaggio della Buona Notizia, agli altri.

Una volta Gesù e Pietro volevano andare al Tempio, siccome si doveva pagare una tassa templare prima di entrare, l’apostolo chiese a Gesù come fare perché non avevano abbastanza fondi per pagarla. Gesù in risposta fece un miracolo facendo comparire due monete dalla bocca di un pesce (Matteo 17:24-27). Da quel testo è ovvio che non portassero con se molto denaro ed è affascinante che Gesù fosse in grado di compiere un miracolo del genere. Notiamo anche che fece apparire abbastanza denaro soltanto per coprire il bisogno di quel giorno.

Gesù per caso ha promosso la ricchezza come un obbiettivo meritevole da raggiungere per chi lo seguisse?

Dai Suoi insegnamenti si può dedurre il contrario, la ricchezza ha il potenziale di svantaggiare chi la possiede. Gesù non ha detto che le ricchezze fossero malvagie ma si avvicinò alla zona di limite metaforico affermando che chi è ricco si trova ad essere svantaggiato spiritualmente. Quando si è ricchi spesso si ha più difficoltà a riconoscere la verità, a rispondere in modo adatto ad essa e a crescere in spirito. Dagli insegnamenti di Gesù intendiamo che non solo non dovremmo porci l’obbiettivo di diventare ricchi ma anche che dovremmo essere grati di non esserlo. Chi abita nell’occidente è ricco in confronto al resto della popolazione mondiale, perciò questo insegnamento si applica a tutti noi. Dovremmo dare ascolto ai nostri fratelli e sorelle da altri parti del mondo che spesso sono in grado di fare luce sui nostri punti ciechi.

Gesù disse: «Figli, quanto è difficile, per coloro che confidano nelle ricchezze entrare nel regno di Dio. È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Ed essi, ancora più stupiti, dicevano fra di loro: «E chi dunque può essere salvato?». Ma Gesù, fissando lo sguardo su di loro, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma non a Dio, perché ogni cosa è possibile a Dio». (Marco 10:24-27).

Perciò, è possibile che i ricchi vadano in Paradiso ma questo grazie alla grazia di Dio non certo perché abbiano seguito ciò che è giusto. Vorrei chiarire che questo non apre le porte a noi per criticare o etichettare chi ha di più come persone che hanno sbagliato o fuorviato il loro fulcro di attenzione. C’è chi ha il dono del dare come detto dall’apostolo Paolo e si intende che chi lo possiede, abbia anche il dono del guadagnare. C’è chi è molto portato a fare business, un dono fantastico, ci sono dei fratelli che vivono in modo generoso e aperto. Vorrei ribadire che è un dono per alcuni e non un obbiettivo da porci o da seguire. Non dovrebbe essere il fulcro della nostra attenzione.