La Riforma protestante ebbe inizio 500 anni fa nel 1517 nel giorno in cui le 95 tesi di Martin Lutero furono affisse sulla porta della chiesa di Wittenberg. Le tesi erano 95 proteste contro la chiesa cattolica. Lutero, allora vicario della chiesa cattolica non aveva intenzione di dare inizio ad una nuova chiesa, denominazione o setta ma il desiderio di riformare e protestare contro ciò che non andava. Sua speranza era che l’istituzione alla cui apparteneva facesse dei passi necessari per cambiare. Desiderava che questo cambiamento prendesse radici nel cuore della chiesa e perciò decise di promulgare i suoi pensieri. La stampa era stata inventata da poco e così essa divenne il nuovo strumento nelle mani della Riforma protestante per divulgare il loro messaggio ovunque. Lutero e chi seguiva il suo pensiero si unì per protestare contro le peggiori pratiche della chiesa cattolica di quel tempo. I protestanti incoraggiarono le persone comuni alfabete a leggere la Bibbia tradotta nella loro lingua (In quel tempo la Bibbia veniva letta in chiesa solo in latino) così che i membri non dovessero seguire il Papa o i sacerdoti ciecamente ma iniziassero ad applicare gli insegnamenti delle Scritture alle loro vite. Chi avrebbe avuto una conoscenza della Bibbia poteva anche essere in grado di discernere se il loro sacerdote stesse insegnando attenendosi agli insegnamenti biblici o no. I protestanti misero le Scritture alla portata del popolo.

Gli anabattisti s’innamorarono di Gesù dopo la lettura delle Scritture e ritennero che i protestanti non stessero vivendo il Suo messaggio pienamente e così la Riforma protestante divenne per loro una Riforma radicale. Questa è la nostra storia ed eredità come Fratelli in Cristo che è la denominazione di The Meetinghouse.

In questo studio prenderemo del tempo per approfondire la nostra eredità spirituale, studiare le Scritture e capire la storia con il proposito d’imparare ed essere incoraggiati. Come Fratelli in Cristo abbiamo preso principalmente da tre correnti di pensiero cristiano: l’anabattismo, il pietismo e il wesleyanismo o metodismo. Queste tre vedute comprendono l’identità dei Fratelli in Cristo. In questa serie di studi ci concentreremo sull’anabattismo.

Una curiosità: un altro nome con il quale si conosceva il nostro movimento era Dunkers, Dunkards o Tunkers, corruzioni del verbo tedesco “tunken” che significa “chi si immerge” o “chi si inzuppa”. Fu un nome che ci fu dato da altri perché i membri del nostro movimento si battezzavano fuori all’aperto sul fiume o quando era freddo come testimonianza della loro nuova fede in Cristo. Quando si decise di cambiare nome fu scelto il nome “Fratelli in Cristo” enfatizzando il fatto che siamo famiglia in Gesù, Colui che ci unisce come tali. Qual è la radice della parola “anabattismo”? Mi è stato chiesto diverse volte dopo aver sentito dire “anabattista” come mai abbiamo una posizione “anti-battista”, cioè, perché siamo contro i battisti…ovviamente non si è capito il termine perché ciò non è il suo significato. La definizione del termine “anabattista” è “colui che si ribattezza” ed è stato coniato da altri con un senso dispregiativo da coloro che avevano l’intenzione di sradicare la nostra “eresia”. Nel 1500 ribattezzarsi era considerato un crimine. Il pedobattesimo era una pratica che la chiesa cattolica aveva praticato per secoli e che anche la chiesa protestante aveva adottato. L’idea che il battesimo fosse un’espressione della propria fede e non della fede dei genitori e che rappresentasse un’opportunità che ogni individuo ha per decidere se desidera seguire Gesù o no e che si potesse scegliere di farlo o no furono dei concetti estremamente radicali. Gli anabattisti credevano che la cerimonia che era stata eseguita quando loro erano neonati non fosse in linea con il concetto biblico del battesimo come espressione della propria fede. Essi non pensavano d’essere anabattisti nel senso che non pensavano di “ribattezzarsi” ma di battezzarsi, il battezzarsi da adulti veniva considerato da loro come un primo battesimo. Furono etichettati “ribattezzatori” dai loro nemici e “ribattezzarsi” divenne un crimine meritevole della pena di morte.

Alla base delle nostre radici c’è Gesù, il Messia ebraico il cui messaggio fu diffuso in tutto il mondo. Nei diversi rami del cristianesimo ci sono anche gli ortodossi, un ramo cristiano molto antico che volevo menzionare anche se non fanno parte della nostra storia. Gli anabattisti nacquero sia dalla chiesa cattolica che dalla chiesa protestante nel sedicesimo secolo. Tra i primi anabattisti ci furono dei protestanti che protestarono dopo aver approfondito la Bibbia e anche dei cattolici che aderirono al movimento direttamente. Gli anabattisti non erano considerati né cattolici né protestanti ma una terza via, una terza forma di cristianesimo all’interno di questa corrente occidentale. Dalla corrente anabattista nacquero gli hutteriti, gli amish e i mennoniti. I Fratelli in Cristo nacquero dai mennoniti.

A seguito menzionerò alcuni dei personaggi principali delle riforme del sedicesimo secolo. Dato che questo studio è l’introduzione di tutta questa serie d’approfondimenti leggeremo i passi biblici alla fine concentrandoci più sull’aspetto storico.

Ricapitoliamo, Martin Lutero affisse le 95 tesi alla porta della chiesa di Wittenberg, incoraggiò la traduzione delle Scritture in tedesco e iniziò la Riforma protestante. Huldrych Zwingli è stato un teologo svizzero vissuto nel periodo della Riforma protestante e uno dei fondatori delle Chiese riformate svizzere. Fu un personaggio importante anche perché alcuni dei suoi studenti, dei ragazzi ventenni, divennero i primi anabattisti della storia. Zwingli in quel periodo aveva aperto un club e scelto un gruppo di suoi studenti a cui dare delle lezioni private. Il gruppo era formato dai suoi migliori studenti, delle menti brillanti. All’inizio studiarono i classici come Platone e Aristotele. Gran parte dei ragazzi che scelse parlavano già il latino, il greco e l’ebraico e lui dava loro lezioni di lingue. Zwingli iniziò ad insegnare a quegli studenti le vie del protestantesimo ed essi s’innamorarono delle Scritture. Questi studenti furono i primi a far presente al loro maestro che non si stesse andando abbastanza lontano con la Riforma protestante e che bisognava spingere oltre; essi protestarono i modi dei protestanti. Avevano imparato da Zwingli ad amare le Scritture e fu attraverso le Scritture che s’innamorarono della Persona di Gesù.

Un altro personaggio importante fu Giovanni Calvino che divenne il motore pensante della Riforma. Lui fu una mente incredibile che scrisse la teologia sistematica della Riforma protestante.

I personaggi principali della Riforma radicale furono Conrad Grebel, Felix Manz e George Blaurock, tre degli studenti di Zwingli. Essi iniziarono a contestare alcune dottrine per le quali non trovavano conferme nelle Scritture. Per esempio il battesimo dei neonati. Da ciò che vedevano nelle Scritture il battesimo era una dimostrazione della fede di una persona e quindi era ovvio che i neonati non avessero fede perché troppo piccoli. Sembrava quasi che i genitori, la chiesa di stato e tutta la società prendesse per scontato la scelta di fede del bambino, cioè se era nato in Germania doveva essere luterano, se in Francia cattolico. A loro sembrava che sia i cattolici che i protestanti si comportassero nello stesso modo riguardo a questo tema facendo delle scelte di fede per il bambino. Per gli studenti il ruolo del genitore era quello d’educare il bambino e di pregare per lui. A un certo punto però ogni persona è tenuta a fare la sua propria scelta di fede e quello è il simbolo del battesimo nelle Scritture. Sfidarono anche il ragionamento protestante su diversi argomenti. Zwingli sapeva bene che le vedute dei suoi studenti stessero iniziando ad andare oltre i suoi insegnamenti e che la loro influenza si stesse diffondendo e altri stessero aderendo al loro pensiero. Perciò decise di sfidare i suoi studenti in un dibattito pubblico davanti a tutta la città dove il concilio cittadino avrebbe scelto il vincitore. Le carte erano truccate. I ragazzi accettarono la sfida e così Zwingli fece in modo che essi uscissero allo scoperto con le loro vedute. Il concilio della città dopo il dibattito dichiarò Zwingli vincente chiedendo ai ragazzi di ritrattare la loro posizione. Loro invece di abiurare tornarono a studiare in modo privato insieme ad altri che poi divennero anabattisti. Essi decisero di smettere di dedicarsi soltanto allo studio e di cominciare a mettere in atto ciò che sostenevano; desideravano vivere e manifestare la loro fede in Cristo con la massima dedizione  ed impegno. Non volevano cercare di adattarsi soltanto a ciò che l’ordine costituito aveva stabilito ma volevano dimostrare che veramente desideravano seguire Gesù in modo radicale e così decisero di mettere in pratica la loro fede.

La Riforma radicale ebbe inizio nel Gennaio nel 1525 nella casa di Felix Manz quando Conrad Grebel battezzò George Blaurock. George Blaurock fu il primo a sostenere che si era parlato abbastanza, ed era consapevole che fosse illegale e un atto punibile con la pena di morte. Zwingli li aveva cacciati ma decisero di restare fermi sulla loro posizione senza ritrattare. Il loro studio biblico divenne un piano d’azione con il battesimo del loro amico e compagno. Tutti e tre erano fuori dal cerchio protestante e cominciarono a battezzare altre persone alla presenza di altri testimoni e così crebbero di numero; tutti eretici. Ognuno di loro soffrì la pena degli eretici.

 Conrad Grebel fu l’unico di loro a morire per cause naturali dopo aver passato molto tempo in prigione ed aver contratto la peste. Felix Manz fu il primo martire attivo a morire affogato. La città decise di dare un esempio attraverso di lui e così i protestanti presenti gli dissero: “Visto che vi piace l’acqua così tanto e desiderate essere battezzati organizzeremo il vostro terzo battesimo” e così fu coniato quel tipo di pena di morte. Manz fu messo su una barca vicino alla sponda con le mani legate attorno le ginocchia e una barra nel mezzo per assicurarsi che non si potesse slegare o spostare da quella posizione dopodiché fu gettato nell’acqua sotto gli occhi dell’intera città. Lo scopo era quello di scoraggiare le persone dal diventare anabattisti. La sua famiglia era presente tra la folla, i documenti storici di quel tempo dicono che la sua madre invece di urlare cercando di convincere il ragazzo a ritrattare e di salvare se stesso lo incoraggiò a voce alta a mantenere la fede e a seguire Gesù nonostante tutto.  George Blaurock fuggì addentrandosi in territorio cattolico e fu arrestato là dove fu arso vivo.

E’ strano parlare di questi fatti quando si pensa che non si tratta di martiri cristiani messi a morte dai persecutori romani…chi li bruciava o affogava? Persone che sostenevano di amare Cristo, si parla di un momento molto strano e grottesco nella storia della chiesa.

Michael Sattler era un monaco cattolico che dopo aver studiato le Scritture sentì parlare della fede anabattista e così decise di partecipare a degli studi biblici insieme a loro dopodiché decise di unirsi al movimento anche lui. Michael Sattler divenne uno dei redattori dei Sette Articoli concordati a Schleitheim e fu una delle figure più significative del gruppo iniziatore del Movimento. In quel periodo la prima generazione di leader era già stata messa a morte, tutti giovani. Fu una cosa tipica del movimento anabattista, un leader di solito non sopravviveva più di due anni. Non esiste molto materiale d’indole anabattista paragonato con la quantità di scritti che possiedono i nostri fratelli e sorelle riformati o cattolici. In quel periodo storico gli anabattisti non erano a capo di nessuna istituzione dove poter imparare e non erano al sicuro per poter sentirsi liberi di approfondire questioni di natura teologica. Il movimento tendeva a scrivere dei volantini stampati clandestinamente che poi venivano distribuiti. La maggior parte dei manifestini trattavano questioni della vita normale e di cosa significasse seguire Gesù e altri sfidavano alcuni credi della chiesa cattolica. Michael Sattler organizzò un incontro nella città di Schleitheim di tutti gli anabattisti attivi dell’epoca e così si radunarono di nascosto appena fuori dai confini della città in un fienile. Insieme concordarono le istanze di questo movimento che ad altro non mirava se non a rendere il messaggio di Gesù aderente al suo Vangelo. Non è stato uno scritto di natura teologica. A parte l’aver incluso gran parte degli insegnamenti fondamentali cristiani aggiunsero temi che avevano a che fare con lo stile di vita e il loro impegno a seguire Cristo. Questo documento fu chiamato “La confessione di Schleitheim”, il primo documento scritto contenenti i differenti punti del credo anabattista unito.

Menno Simons fondò i mennoniti, Jacob Hutter i hutteriti e Jakob Ammann gli amish. Tutti rami diversi del movimento anabattista. Diversi di loro furono messi a morte affogati, arsi vivi o in prigione. Alcuni dopo essere stati messi in prigione molteplice volte morirono a causa di  diverse malattie contratte in prigionia. Sempre in fuga dovendosi radunare in grotte, case o fienili. A Michael Sattler per essere stato un monaco cattolico, aver aiutato a scrivere la confessione di Schleitheim e perché era una figura importante del movimento anabattista li fu riservata una morte crudele. Fu torturato e giustiziato pubblicamente nella piazza della città, un luogo frequentato dalle famiglie con i loro figli. Iniziarono strappandoli la lingua perché gli anabattisti erano noti per evangelizzare la folla invitando i presenti a seguire Gesù mentre morivano. Lui era consapevole che sarebbe successo e così aveva programmato un segnale insieme ai suoi compagni di fede; avrebbe alzato due dita se la sofferenza fosse stata sopportabile e qualcosa che anche loro fossero in grado di affrontare. Dopo avergli strappato la lingua presero una pinza di ferro ardente e iniziarono a strappargli pezzi di carne dal corpo dopodiché fu messo al rogo mentre era ancora vivo. Quando le fiamme lo avvolsero bruciando le corde con le quali le avevano legato le mani, alzò in alto le due dita; morì dichiarando che anche loro avrebbero potuto affrontare quel momento incoraggiandoli a seguire Cristo. Le persone che si univano agli anabattisti erano consapevoli che essere un discepolo di Cristo poteva finire in quel modo. Il gesto di Sattler ai suoi compagni nella fede non fu quello di comunicare loro di dover fuggire e di salvare loro stessi ma il contrario, di rimanere fedeli a Gesù.

Gli anabattisti non si difendevano perché erano dei pacifisti, lo avevano dichiarato nella loro confessione. Le forze armate delle nazioni cattoliche e protestanti assunsero dei soldati il cui compito era quello di mettere a morte degli anabattisti. I leader venivano processati e giustiziati in pubblico ma una persona di fede anabattista normale poteva essere giustiziata dai soldati lì per lì all’ istante; bastava che irrompessero nella loro abitazione e li chiedessero se fossero anabattisti o se fossero stati battezzati da adulti. Essi non mentivano e non si difendevano quindi venivano uccisi immediatamente. Migliaia di persone venero massacrate per mano sia dei cattolici che dei protestanti accusati d’essere degli eretici.

Dirk Willems era uno dei tanti anabattisti che fu perseguitato. Prima lo misero in prigione in un castello perché non c’era più spazio nella prigione comune e così convertì gli abitanti del castello. Gesù disse che non dovremmo combattere ma non disse nulla riguardo al non fuggire. Perciò lui riuscì a fuggire legando diverse pezzi di stoffa che poi utilizzò per scendere dalla finestra del castello. Era primavera e c’era ancora della neve sul terreno e del ghiaccio sul lago ma stava iniziando a sciogliersi. Dirk Williams era un uomo di costituzione magra e notò che una guardia lo stesse seguendo avendolo avvistato così decise di attraversare il lago di corsa riuscendo a farlo senza sprofondare ma il soldato che lo rincorreva era più grosso e sprofondò nell’acqua ghiacciata. Il soldato stava per affogare e Dirk sentì le sue urla chiedendo aiuto e così decise di tornare sui suoi passi per salvare la vita del suo persecutore. Fece quella scelta perché sapeva ciò che Gesù aveva detto di amare perfino i nostri nemici e di trattare gli altri come noi desideriamo essere trattati. Questa è la nostra cristianità. Perciò non riuscì a continuare a fuggire perché il prezzo della sua fuga sarebbe stata la vita di quel soldato. Quando tornò indietro lo salvò, si assicurò che stesse bene e in quel momento la guardia lo arrestò nuovamente e Dirk fu condannato al rogo. Il dipinto di Dirk Willems che salva la guardia è diventato un simbolo del discepolato anabattista. Noi siamo disposti ad amare i nostri nemici fino alla morte.

        Margaret Hellwart era una donna di fede anabattista che abitava in un piccolo villaggio nel sudovest della Germania all’inizio del XVII secolo. In quel periodo le autorità della zona avevano smesso di giustiziare gli anabattisti scegliendo invece di limitare le loro attività sottoponendoli a diverse forme di discriminazione. Se essi non parlavano della loro fede agli altri allora le autorità di solito li lasciavano in pace. Qualche volta gli anabattisti si rifiutavano di rimanere in silenzio e questo fu il caso di Margaret. Nella sua zona che era territorio luterano gli anabattisti venivano condannati agli arresti domiciliari per così evitare che andassero in giro ad evangelizzare. Margaret non riusciva a rimanere chiusa in casa e così continuava a scappare di casa per andare a evangelizzare altre persone e diverse si sono convertite all’anabattismo. Infine le autorità piantarono una punta nel mezzo del pavimento della sua cucina e la incatenarono legando uno di suoi piedi alla caviglia. La catena era abbastanza lunga da permetterli di spostarsi all’interno della sua casa ma non per uscire. Durante quegli anni accadde che altre persone si convertirono alla fede anabattista, particolarmente altre casalinghe e non riuscivano a capire come. Margaret quotidianamente si liberava dalle catene, andava ad evangelizzare e poi rientrava in casa incatenandosi di nuovo. C’erano delle guardie che venivano ogni tanto a dargli un’occhiata e la trovavano sempre incatenata. Alla fine scoprirono che era stata lei.

In cosa credono gli anabattisti?

 A seguito elencherò dodici punti che dipingono un quadro generale di ciò che li differenza da altri cristiani. Questo elenco rappresenta la loro posizione riguardo diversi aspetti della loro fede per le quali essi sono stati disposti a subire delle torture e a perdere la vita per mano di altri cristiani.

1. La fede è una scelta (perciò il battesimo, una dimostrazione di fede dovrebbe essere una scelta). Il battesimo per un credente non dovrebbe incentrarsi su come e quando bagnarsi ma è una dichiarazione fondamentale che Dio desidera che facciamo e che rappresenta il fatto non solo che siamo parte della famiglia giusta ma che facciamo la scelta di seguirLo. La fede è una scelta e perciò anche il battesimo dovrebbe esserlo, visto che simbolizza la nostra fede. Non dovrebbe essere una cerimonia che qualcuno fa per noi ma una scelta che noi facciamo senza costrizioni. Alcuni lo chiamano il battesimo di adulti ma noi preferiamo chiamarlo il battesimo dei credenti enfatizzando che sia un atto di fede.

2. I sacramenti sono dei simboli (espressioni di fede). I cattolici e anche i protestanti in un certo modo stavano insegnando che l’Eucaristia, la Santa Cena, la messa o il servizio religioso fossero il modo di ricevere Gesù dentro di noi. Ciò significava creare un sistema codipendente dalla chiesa istituzionale, dove soltanto il santo professionista pagato era l’unico ad avere il potere di trasformare il pane e il vino nel corpo e sangue di Cristo e perciò si doveva frequentare l’istituzione se si desiderava prenderne parte. Gli anabattisti rifiutarono quel sistema sostenendo che Gesù non lo avesse mai stabilito. Gesù aveva lasciato dei simbolismi per aiutarci a ricordarLo e per unire i credenti in fratellanza attorno la tavola. Quindi gli anabattisti praticavano il battesimo, la Santa Cena o Comunione nelle loro case o vicino ai fiumi o ovunque si radunassero. Essi non avevano bisogno di nessuna figura carismatica religiosa o di nessuna istituzione per amministrare i sacramenti.

3. La Bibbia è incentrata su Gesù (L’autorità massima è Cristo).

4. La chiesa è una famiglia (non un’ istituzione). Gli anabattisti si radunavano nelle loro case all’inizio perché non avevano nessun altro luogo dove poterlo fare tipo chiese o palazzi. Il ritrovarsi nelle case va mano a mano con la loro teologia rappresentando quello che la chiesa dovrebbe essere, una famiglia  che si ritrova nella loro casa.

5. La missione della chiesa è il discepolato (non solo la salvezza). La chiesa non si limita soltanto a recitare la preghiera della salvezza, ad amministrare dei sacramenti, a sentire delle confessioni, a dare l’assoluzione, ad assicurarsi di far uscire le persone dal Purgatorio per andare in Paradiso o cose del genere. La missione della chiesa è quella di fare dei discepoli ed insegnare loro come seguire Gesù.

6. Il Regno di Cristo è universale (non nazionale). Le chiese di stato non hanno senso. La separazione della chiesa dallo stato è stato un concetto radicale introdotto dagli anabattisti. La chiesa di Cristo non appartiene a nessuna nazione ma invece siamo una fratellanza che si espande intorno al mondo e include tutte le nazioni.

7. La pace rappresenta il modo in cui conduciamo la nostra vita (non è solo un obbiettivo da raggiungere). Non credono che la guerra sia un mezzo per raggiungere la pace. La pace è un modo di vivere.

8. La disciplina della chiesa è confronto (non coercizione). Qualche volte si sente che i mennoniti, i hutteriti e gli amish, insomma che gli anabattisti esercitino la disciplina in forma estrema dove le persone vengono messe al bando o espulse dalle loro comunità di fede. Quando qualcuno all’interno delle loro comunità continua a violare le norme di condotta senza pentirsi in modo ipocrita allora si decide di non far finta che tutto sia a posto con lui o lei considerandolo un membro della famiglia spirituale. Chi è all’esterno potrebbe considerare questo atto qualcosa di estremo e severo. Si deve comprendere che quando gli anabattisti decisero di mettere in pratica l’espulsione di un membro come metodo disciplinare le istituzioni cristiane mettevano a morte chi non fosse d’accordo con loro. Gli anabattisti in quel contesto decisero di adottare un metodo non violento scegliendo di non avere comunione con quella persona facendo finta che tutto andasse bene quando in realtà non era così. Crediamo che questa pratica abbia delle fondamenta bibliche.

9. Lo Spirito Santo parla tramite ogni credente (non soltanto tramite il clero). Il movimento dà delle opportunità a tutti i membri di esprimersi quando si trovano attorno le Scritture.

10. Il tema centrale del Vangelo è la riconciliazione (non solo evitare l’inferno). Il Vangelo si centra sulla nostra connessione tra noi e Dio e tra gli uni gli altri; sulla connessione con il nuovo Corpo della chiesa che Dio unisce.

11. La semplicità fa posto alle relazioni (ci aiuta ad aiutare i bisognosi). Dovremmo vivere seguendo il sermone della montagna in semplicità. Avere più cose non significa essere più benedetti, al contrario, quando si ha di più si è tentati di più. Dovremmo vivere con semplicità investendo nell’aiutare chi ha bisogno.

12. Soffrire per Gesù è una benedizione (dovremmo aspettarlo ed abbracciarlo). I primi cristiani furono martorizzati per generazioni. La sofferenza per gli anabattisti non è una sorpresa. Essi sono sorpresi se la loro vita dopo essersi dedicati a Cristo continua ad andare avanti senza grande problemi. Quindi si aspettano di soffrire e scelgono di affrontarlo.

Abbiamo appena presentato sia i nostri antenati che la nostra eredità spirituale per incoraggiarci sapendo che possiamo essere ispirati dai nostri fratelli e sorelle a fare delle decisioni migliori, a rinunciare a ciò che dovremmo rinunciare e ad abbracciare ciò che dovremmo abbracciare per seguire Gesù.

Un passo molto significativo nella Bibbia si trova nel libro degli Atti 2 che parla del giorno della Pentecoste, del vento e le lingue di fuoco, della venuta dello Spirito Santo e di come gli apostoli avessero parlato in lingue diverse che potevano essere comprese da tutti gli stranieri li presenti. La chiesa nacque quel giorno con la venuta dello Spirito Santo. L’apostolo Pietro si alzò in piedi e fece una predica formidabile dopodiché la folla ebbe una reazione particolare descritta nello stesso capitolo versetto 37: “All’udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?»”. La risposta a questa domanda si trova nel versetto dopo (Atti 2:38): “E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. Il termine “pentirsi” in questo passo significa non solo sentirsi male per aver sbagliato o peccato anche se sentirsi male potrebbe essere incluso; non significa solo allontanarsi dal peccato, il suo significato è ancora più significativo; vuol dire cambiare tutto il nostro modo di pensare. Pentirsi significa cambiare e guardare le cose in un modo totalmente diverso. L’apostolo Pietro ci chiese di cambiare il modo in cui pensiamo e di battezzarci nel nome di Gesù Cristo per la remissione dei nostri peccati e che dopo avremo ricevuto il dono dello Spirito Santo. Lo stesso dono che gli apostoli avevano ricevuto ora stava essendo offerto a tutti. Mentre siamo battezzati riceviamo il dono dello Spirito Santo. Il perdono è incorporato in questa chiamata. Cioè, i peccati che bloccano la nostra relazione con Dio vengono spazzati via così che ci possa essere la riconciliazione tra noi e Dio. Ricordiamo che possiamo offrire agli altri ciò che riceviamo da Dio e così diventiamo delle persone che sono state perdonate che offrono il perdono agli altri.

Il passo nel secondo capitolo degli Atti continua: “Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro”. Dio chiamerà tutti da tutte le nazioni. La promessa è per noi e i nostri figli. Alcuni riformatori di quel tempo interpretarono quel passo dicendo che visto che la promessa sarebbe stata data a noi e anche ai nostri figli che senz’altro doveva trattarsi del battesimo dei bambini piccoli. Gli anabattisti contestarono suddetta interpretazione dicendo che prima dovevamo pentirci e credere, è ciò che ci porta a desiderare essere battezzati e ad un punto di vista nuovo, un neonato non è in grado di ragionare. Questo passo fu scritto con uno stile tipico della letteratura ebraica dicendo che questa promessa sarebbe stata per noi e per i nostri figli. In altre parole, stavano dicendo che ciò  si sarebbe esteso fino ad altre generazioni future e non si limitata alla generazione che era presente in quel momento. Questo si estende durante il percorso del tempo e come ha detto, il Signore chiamerà tutti e perciò si espanderà in tutto il mondo e a tutte le genti. Noi scegliamo di seguire Gesù.

Domande e risposte:

Domanda: In alcune citazioni ho letto che gli anabattisti centravano la loro fede in diverse cose ma non ho visto le Scritture in quell’ elenco, come mai? La Bibbia non dovrebbe essere al centro della nostra vita?

Risposta: La risposta è no. La Bibbia era il centro della vita dei farisei e Gesù disse nel vangelo di Giovanni 5:39, 40: “Voi investigate le Scritture, perché pensate di aver per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me. Ma voi non volete venire a me per avere la vita”. Qual è il miglior modo per avvicinarci, per comprendere e per imparare da Gesù? Tramite lo Spirito Santo! Lo Spirito Santo ha ispirato le Scritture. I primi anabattisti leggevano le Scritture e le citavano. Infatti, la loro teologia era più biblica che sistematica. Ci sono dei documenti storici che parlano degli anabattisti e di come avessero compilato tantissimi elenchi di Scritture su ogni tema, di come li avessero imparati a memoria e di come le citavano nei loro raduni per discuterli insieme. Essi erano molto appassionati dalle Scritture ma si trattennero dal dichiarare che la Bibbia fosse il centro della loro fede perché per loro la Persona di Gesù era il centro. Le Scritture rappresentavano il modo in cui riuscivano a conoscere Gesù e perciò le studiavano con cura. Forse per alcuni è una questione di semantica e perciò se vi sentite meglio dichiarando che la Bibbia sia il centro della vostra fede sentitevi liberi di dirlo, penso di comprendere ciò che intendete ma gli anabattisti tendevano dire che Gesù fosse al centro della loro fede e perché desideriamo che Lui sia il nostro centro allora studiamo le Scritture con cura.

Domanda: Penso che sia importante includere la questione del battesimo nella giusta prospettiva storica. Nel sedicesimo secolo gran parte dei bambini non riusciva a sopravvivere oltre i primi anni di vita. Perciò posso capire il perché il battesimo rappresentasse un tipo di rassicurazione per la maggior parte delle famiglie sapendo che avrebbero dovuto seppellire tanti dei loro figli prima che diventassero adulti e potessero essere in grado di confessare la loro fede.  Il fatto di battezzarli li avrebbe confortati pensando che anchei loro bambini sarebbero andati in Paradiso. La mia domanda è: qual è stata la teologia anabattista riguardo a questo tema? Qual è la teologia giusta riguardo ciò che accadde all’anima di un piccolo bambino, un essere umano che non ha avuto la possibilità di fare la sua scelta di fede?

Risposta: Questa domanda ha a che fare con due punti diversi: cosa accadde all’anima di un piccolo bambino se muore senza essere stato battezzato e qual è la natura del battesimo. Gli anabattisti insegnavano che la salvezza significasse pentirsi o cambiare il proprio modo di pensare, altri documenti dicevano che avesse a che fare con avere fede in Cristo e l’essere battezzati. E’ una questione di dedicarsi a Cristo. Essi sostenevano che prima dell’età della consapevolezza qualsiasi essa fosse, tipo nel caso di un piccolo bambino lui non sarebbe stato ritenuto responsabile. La Bibbia non è chiara su questo particolare e non lo dice direttamente ma ha senso visto che conosciamo Gesù e la Sua grande misericordia che non invierà dei bambini neonati all’inferno visto che non hanno avuto l’opportunità di decidere se pentirsi o meno.

Prima di rispondere alla seconda domanda riflettiamo: la chiesa cattolica aveva insegnato che il battesimo cancellasse il peccato originale quindi se il bambino moriva senza essere stato battezzato moriva con il peccato originale. Parte della teologia anabattista sosteneva che il battesimo non rappresentasse una cerimonia magica che fa accadere delle cose ma invece che fosse un simbolo della grazia di Dio. Il battesimo nell’acqua, l’essere immersi, purificati e poi sollevati dall’acqua diventa una dimostrazione fisica di ciò che crediamo in senso spirituale. Perché ci siamo pentiti ed abbiamo fiducia in Cristo siamo stati purificati e fatti risorgere ad una nuova vita mentre seguiamo Gesù. L’essere immersi nell’acqua rappresenta la morte dei nostri vecchi modi e poi siamo sollevati ad una nuova vita. Gli anabattisti affermavano che qualsiasi fosse la teologia che uno potesse avere riguardo la sorte dei bambini non battezzati dopo la morte….il fatto di cospargere dell’acqua sui loro capi non avrebbe cambiato il loro destino perché il battesimo non è una formula magica ma solo un simbolo.  

Conclusione: Quando la chiesa prende la forma d’istituzione può diventare una delle cose più brutte mai viste nella storia; invece la chiesa intesa come famiglia è una delle cose più belle mai concepite.

Poco fa ebbi una conversazione con qualcuno ai margini della fede riguardo le cose che non vanno nella chiesa e abbiamo discusso dove si è sbagliato. Lui mi disse: “Non mi fraintendere, sembri una bella persona, perciò qual è il motivo per il quale vorresti desiderare essere pastore? I pastori di solito si trovano a capo di una chiesa e sappiamo benissimo come va a finire”. Io risposi che sarebbe giusto pensarla come lui se la definizione di chiesa fosse quella che si stava immaginando ma che la definizione che Gesù diede alla chiesa è ben diversa; è una famiglia. Un pastore è solo una figura che aiuta con l’organizzazione del corpo ed è qualcuno che aiuta agli altri a proseguire nella direzione giusta all’interno di una famiglia che si vuole bene. Durante il percorso della conversazione siamo stati concordi nel fatto che ridefinendo il concetto di chiesa si ridefiniva anche il concetto di pastore.

Per coloro che sono stati feriti dalle chiese l’antidoto non è quello di allontanarsi ma quello di alzarci decidendo di cambiare le cose. Diventiamo parte di un corpo che ha a cuore una riforma radicale e concepiamo la chiesa come la nostra famiglia. Questo è il punto principale dell’anabattismo.

Il battesimo dello Spirito Santo viene simbolizzato tramite il battesimo dell’acqua. L’apostolo Paolo disse nella prima lettera ai Corinzi 12:13: “Ora noi tutti siamo stati battezzati in uno Spirito nel medesimo corpo, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi, e siamo stati tutti abbeverati in un medesimo Spirito.” Il battesimo nell’acqua simbolizza il battesimo dello Spirito Santo. Lo Spirito ci immerge nel corpo e nelle relazioni intorno a noi. Alla fine il battesimo non è una questione di noi stessi e di come metterci a posto con Dio per poter così andare in Paradiso ma piuttosto consiste nel ricevere il perdono e di poter avere una nuova possibilità di vivere una nuova vita, una nuova pagina, all’interno di una comunità di fede, parte del corpo di Cristo. Questa è la ricchezza del battesimo dello Spirito. Vorrei invitare tutti a riconsiderare il proprio allineamento e impegno a Cristo come parte di un movimento che sempre desidera vedere la chiesa purificata dall’interno per poi esteriorizzarsi.

Preghiera: Padre Celeste, mentre penso alla mia vita, alla mia dipendenza alle comodità, al benessere, al guadagno e al successo, mi pento. Io vado fuori strada così facilmente appoggiandomi su ciò che è facile. Ti ringrazio che attraverso l’esempio dei nostri predecessori hai riacceso una passione nel mio cuore e anche nel cuore degli altri al punto che siamo disposti a fare delle scelte difficili e a fare dei veri sacrifici per seguire Gesù e per vivere la nostra fede in una comunità dedicata l’uno all’altro. Spirito Santo ti chiedo che tu possa continuare a pungere i nostri cuori e a spingerci nella direzione giusta verso Cristo. Nel nome di Gesù