Dagli Scandali di Gesù, l’ultima serie delle “Rivolte parte 3”.
Isaia 35:4 dice: “Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Gli ebrei interpretavano questo passo pensando che si riferisse alla vendetta che avrebbero sofferto i romani ma invece sta parlando della vendetta che sarebbe ricaduta su coloro che abusavano del sistema religioso e sul sistema stesso. Isaia 35:5, 6 “Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto…”
Il vangelo di Matteo aggiunge anche che i bambini iniziarono a proclamare “Osanna!” I bambini e i fanciulli capirono! I “bambini” o “fanciulli” erano dei giovani che si trovavano ancora nella casa paterna. In quel tempo non esisteva la subcultura degli adolescenti quando uno è metà bambino e metà adulto. In quella cultura passavi dall’essere un bambino all’essere adulto. I giovani in questo caso stavano proclamando che Gesù fosse fortissimo! I leader religiosi secondo Matteo 11 rimasero sconvolti e offesi dal loro entusiasmo perché si erano messi ad esultare Gesù in un luogo sacro e chiesero a Gesù di farli smettere. Gesù rispose dicendo che i giovani avevano capito e che stavano dichiarando il vero ed esprimendosi col debito entusiasmo.
Gesù spezzò le barriere che ostacolavano l’intimità della comunità e non si limitò a chiedere alle persone di radunarsi insieme. Lui anche oggi mette insieme delle persone molto diverse e abbatte le barriere che ci potrebbero separare per aiutarci a sperimentare la vera intimità mentre ci raduniamo attorno al vero tempio che è Gesù. Il tempio non permetteva alle persone di avere una relazione intima con Lui. Quel sistema rappresentava una grande barriera tra Dio e chi fosse considerato un reietto della società. Il decoro religioso costituiva una barriera tra i giovani e le persone più grandi quindi Gesù la abbatté. Ciò che Gesù fece e motivo di grande celebrazione per noi!
Domande e risposte
Come fa questo racconto ad andare d’accordo con la nostra tradizione di pacifismo?
Una delle cose da tenere presente è che non dice da nessuna parte che Gesù avesse picchiato altri. Molti presumono che avesse fatto del male alle persone perché aveva una frusta in mano. Penso che se lo avesse fatto gli autori dei Vangeli lo avrebbero detto. Io penso che avesse una frusta in mano per cacciare gli animali e come segno d’autorità. Tuttavia Gesù si dimostrò aggressivo. Non confondiamo quindi il pacifismo con l’essere passivi. Il termine “pacifismo” non è biblico e forse non dovremo utilizzarlo se questa è l’idea che viene trasmessa.
Gesù insegnò a risolvere i conflitti senza l’utilizzo della violenza. Insegnò ad essere attivi nel cercare di costruire la pace. Potremo dire una pace aggressiva, in quanto non fu per niente una persona passiva. E’ incredibile che nessuno cercò di fermarlo. Penso che la Sua presenza lasciava le persone perplesse. Ricordiamo che le folle erano dalla Sua parte, la Sua popolarità stava aumentando. I leader che lo volevano morto esitavano perché la folla lo amava. Luca e Matteo raccontano che Gesù insegnò nel tempio per diversi giorni allontanandosi solo per andare a dormire. Mi sembra che dopo lo shock iniziale i suoi nemici dovettero pianificare bene come prenderlo perché erano consapevoli del fatto che se avessero cercato di arrestarlo al tempio avrebbero provocato una grande rivolta del popolo contro di loro. Il popolo si sarebbe diviso schierandosi da una parte o dall’altra quindi scelsero di arrestarlo in segreto nel cuore della notte e di sottometterlo al giudizio con rito immediato per poi condannarlo di mattina prestissimo prima che nessuno si rendesse conto di ciò che stesse accadendo.
Il sistema religioso non lo appoggiava e si sapeva, ma il giorno dopo c’era presente una grande folla che gridò: “Crocifiggetelo! Crocifiggetelo!”
Quello che non si sa è che quella grande folla era formata dagli addetti e personale del tempio, non dal popolo. C’erano più di diecimila persone che abitavano e lavoravano al tempio. Il vangelo di Luca ci racconta che al momento della crocifissione di Gesù c’era presente una grande folla che piangeva e soffriva guardandolo morire. Questa era la folla che lo aveva seguito.
Matteo disse che dopo questi avvenimenti Gesù si ritirò con i Suoi discepoli per celebrare la Pasqua. L’agnello pasquale aveva un significato simbolico, con la sua morte aveva aperto la porta per la loro liberazione dall’Egitto. Quindi, partecipò a questo pasto simbolico insieme a i Suoi discepoli e reinterpretò i simboli ricoprendoli di nuovi simbolismi. Matteo 26:26, 27 dice: “Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza»”. Il vangelo di Luca aggiunge “della nuova alleanza” c’è una nuova alleanza che Dio stava facendo con l’umanità, il sangue di Gesù è la nuova alleanza con Dio. Matteo 26:27 continua: “versato per molti, in remissione dei peccati.” Gesù ora è il nuovo tempio e questo è il sacrificio. Questa volta l’alleanza non sarebbe stata un sistema religioso perché il sacrificio doveva essere offerto soltanto una volta per tutte, Dio stava offrendo Se stesso perciò detta alleanza avrebbe durato per l’eternità. Questo è il messaggio e missione di Gesù.
Partecipare alla Comunione o alla Santa Cena è una dichiarazione simbolica che Gesù è al centro della nostra vita e che ci avvicina a Dio perché Lui è diventato il tempio, il sacrificio e la fonte del nostro perdono. Si riceve simbolicamente ciò che Gesù è venuto a fare e ad essere per noi. Se siamo cristiani possiamo dichiarare “questo è ciò in cui credo e ciò in cui mi aggrappo ogni giorno della mia vita!”. Questa celebrazione ci aiuta a ricordarlo. Se utilizziamo questo ricordo con l’intento di mettere a posto la nostra coscienza, ma la nostra vita al di fuori della chiesa non cambia, allora partecipare alla Santa Cena sarebbe un atto d’ipocrisia. Forse in questo caso sarebbe meglio per noi impiegare questo tempo per pregare e riavvicinarci al Signore e dare inizio ad una nuova vita in Lui.
Se sei una persona che non segue Cristo potresti partecipare alla Santa Cena dichiarando che vorresti ricevere Gesù nella tua vita. Se questa è la tua scelta, allora è qualcosa di stupendo e questa potrebbe essere la tua opportunità per dichiarare: “Questo Gesù che sto iniziando a conoscere è qualcuno che desidererei diventasse un punto centrale della mia vita.” Se prendi parte del vino e del pane puoi dire: “Gesù, baserò le mie fondamenta sulla base del tuo corpo e del tuo sangue.” Se non sei a quel punto, non ti preoccupare.
Preghiera: “Padre Celeste, sono sopraffatto da tutto quel che Gesù ha compiuto per me. Io sono benedetto al di sopra di ciò che posso immaginare. Sono cosciente che la Tua benedizione va oltre la mia comprensione, ma ciò che posso capire è che tutto ciò mi stupisce! Quando medito sulla Tua vita e ai sacrifici che hai fatto tante volte per smantellare la religione, ed al sacrificio estremo che facesti offrendo la Tua vita per sostituire il sistema sacrificale, so che non è abbastanza ma ti ringrazio! Ti prego che mentre celebriamo insieme il simbolismo pasquale, ora che riceviamo in modo simbolico il Tuo corpo e il Tuo sangue, Tu rinnovi la nostra dedizione e la nostra fede. Accogli anche nella Tua famiglia coloro che oggi ti hanno accettato per la prima volta. Ti prego di diventare il centro della nostra vita. Nel nome di Gesù.