Le immagini fanno diventare le verità astratte realtà; ci coinvolgono in modo olistico ed emotivo. Se avessi nella mia mente l’immagine della mia moglie arrabbiata, seccata con me e vendicativa per qualsiasi motivo sia a livello cosciente o incosciente o se avessi avuto un sogno dove lei si fosse comportata in modo crudele con me, l’emozioni negative che sentirei sarebbero reali. Nel caso in cui le immagini mentali fossero accadute davvero nel passato o future riguardanti situazioni che potrebbero accadere e scegliessi di focalizzarmi su di esse, detto atto causerebbe uno stato emotivo di alterazione in me. Se scegliessi invece di tenere in mente l’immagine della mia moglie quando è gentile e generosa questo innescherebbe in me delle emozioni positive verso di lei. Rapportando questo a Gesù, sapendo qual è la disposizione di Cristo e il cuore del Padre verso di me, se scegliesse di tenere in mente queste immagini, ciò non diventerebbe più un mero concetto teologico perché avrei iniziato a mettermi in connessione a livello emotivo ed olistico collegandomi a Lui a livello intellettuale. In questo caso sarei in grado di sentire il cuore di Dio verso di me, un’esperienza relazionale olistica.
Il problema è questo: ora viviamo in un mondo che ci bombarda con delle immagini che sono state concepite per connettersi con noi in modo olistico con l’intento di farci rispondere in modo emotivo. Siamo circondati da un mondo che proietta una grande quantità di input visuale in continuazione non proprio salutare; un mondo che ci dice che c’è “bisogno” di certi prodotti per essere soddisfatti ed in salute riempendo la nostra mente d’immagini. Lo scopo della pubblicità com’è risaputo non è quello di dare delle informazioni giuste ma di bombardare d’immagini con l’intento di mettersi in connessione con l’utente ed innescare in lui un desiderio di aver bisogno di ciò che si sta promuovendo e di volerlo acquistare. Le pubblicità della birra sono le mie preferite perché le immagini che proiettano sono spettacolari e non corrispondono per nulla alla realtà. Sia che ci piaccia la birra o no, sappiamo bene che non fa molto bene. La pubblicità della birra ci dice che se la beviamo in grandi quantità diventeremo degli individui più attraenti circondati da persone altrettanto attraenti. Questo discorso, a parte d’essere al di fuori della realtà, dimostra anche una correlazione negativa perché la verità è che chi beve una grossa quantità di birra non diventa più attraente, anzi. Giusto? Beh, se uno bevesse tanta birra per un periodo provvisorio potrebbe “pensare” che le persone intorno a lui siano più attraenti…ma questa è un’altra cosa. L’effetto sarebbe temporaneo e poi la realtà si farebbe avanti.
Poi ci sono le immagini che sono state impiantate nella nostra mente quando eravamo bambini e la nostra immaginazione era estremamente vivida. Forse nostri genitori, nostri maestri o altre persone ci hanno detto che non avremo mai combinato niente di giusto nella vita e ciò è diventato un’immagine che può averci condizionato.
Cerchiamo di contrapporre quelle immagini negative del materialismo tutto intorno a noi con la verità astratta e concettuale biblica. L’immagine nella nostra mente che getterà una visione concreta è quella che catturerà la nostra attenzione. Avete mai avuto delle difficoltà a concentrarvi mentre pregavate nei momenti di comunicazione concettuale con il Grande Concetto celeste? La nostra mente è piena d’immagini della nostra vita quotidiana, di cose che vogliamo o di eventi che ci sono accaduti. Se impariamo a lasciare che l’immagine di Cristo apra un dialogo con noi allora potremmo essere in grado di contrastare la visione che il mondo ci dà con l’immagine di Cristo e con la visione di chi potremmo diventare. Quando leggiamo la Bibbia cercando di far interessanti dei concetti intellettuali ci troveremo sempre in difficoltà. Gesù desidera che raffiguriamo delle cose, e che cerchiamo di diventare parte della storia visualizzandoci in essa. Alcune delle migliori storie che Gesù raccontò avevano come personaggi principali le stesse persone con le quali stava dialogando. Un esempio è la parabola del figlio prodigo; chi era presente s’immedesimò con i diversi personaggi traendo la sua propria conclusione visto che Gesù lasciò il suo racconto incompleto. L’immaginazione può aiutarci ad indirizzarci verso una realtà che la Bibbia ci ha detto sia vera. Non si tratta d’inventarsi delle storie ma piuttosto di permettere al nostro essere creativo di diventare uno dei mezzi per aiutarci a raggiungere la visione che Dio ci ha dato.
Domande e risposte:
Domanda: Penso che Dio mi abbia dato qualcosa che potrebbe essere considerato una visione di ciò che vorrei diventare nel futuro, secondo voi, pensate che sia qualcosa di cattivo o da pazzi?
Risposta: Possiamo essere liberi dalla pressione di dover capire per forza se una visione proviene da Dio o se sia frutto dalla nostra immaginazione. La verità è che Dio non desidera sostituire il nostro cervello né che diventiamo degli osservatori passivi ed inattivi. Lui desidera collaborare con noi fianco a fianco. Il fatto che uno possa immaginarsi delle cose o delle situazioni non è necessariamente qualcosa di sbagliato se collaboriamo con Dio. Lui può aiutarci a dipingere delle immagini di chi potremo diventare. Dall’altra parte, è possibile avere delle nostre idee di ciò che desideriamo diventare e penso che se il nostro cuore è predisposto positivamente, allora non dovremmo preoccuparci di utilizzare la nostra immaginazione. In altre parole, Dio non ci chiede di diventare un avvocato piuttosto che un dottore o un attore o un musicista. Non ci ha chiesto di dover trovare la Sua volontà per la nostra vita dicendoci che avrebbe impiantato una visione particolare per noi e che qualsiasi altra idea che potremmo avere sia sbagliata. I genitori amorevoli non forzano la loro volontà sui loro figli. I bravi genitori di solito incoraggiano i figli a trovare ciò che desiderano fare ma li ricordano di cercare d’applicare le lezioni d’amore che hanno imparato crescendo. Ciò che è importante a prescindere se i ragazzi diventano dei dottori o degli avvocati o dei musicisti è che siano delle persone che dimostrano amore servendo e benedicendo gli altri invece di sfruttare altre persone per ingrandire loro stessi. Non dobbiamo spaventarci se non capiamo bene se ciò che stiamo immaginando provenga da Dio o da noi stessi; probabilmente se è da Dio allora visualizzeremo una versione di noi che s’incammina sul sentiero che ci porta verso il cuore di Gesù. Perciò, è giusto avere dei desideri e utilizzare la nostra immaginazione ma sottomettiamo tutto quanto al cuore di Cristo collaborando con Lui.
Domanda: Se preghiamo Dio di darci delle immagini e delle visioni positive per la nostra vita allora come secondo voi potremmo con la preghiera cercare di liberare noi stessi da quelle visioni o immagini negative?
Risposta: Nel prossimo studio approfondiremo i concetti della preghiera e della meditazione che hanno a che fare con questa domanda. Il modo per sfarci da una visione negativa potente e vivida nella nostra vita non consiste nel contrastarla con delle parole senza immagini. Le immagini prendono sempre il sopravento perché siamo stati creati in quel modo. Non è qualcosa di cattivo, Gesù lo sapeva e Lui ha insegnato in quel modo. Il miglior modo per contrastare una visione negativa potente è con una visione divina focalizzata su Gesù positiva potente e vivida; con una esperienza che coinvolga tutti i nostri sensi. Cerchiamo di far sì che ciò divenga una disciplina regolare ed un’abitudine nella nostra vita mentre leggiamo le Scritture, preghiamo e meditiamo invece di diventare ossessionati su tutte le cose che non dovremmo pensare. Affrontare delle visioni negative non dovrebbe essere considerato una minaccia ma piuttosto un aiuto per farci tornare alla potente visione positiva di Gesù di uguale intensità. Dovremmo disciplinare noi stessi permettendo alla nostra mente di coinvolgersi con la realtà spirituale che sappiamo è vera. Il buio si sconfigge accendendo la Luce.
Conclusione:
Prendiamo un concetto di verità teologica che abbiamo approfondito cercando d’applicare questo principio in modo che esso abbia un impatto sulle nostre vite creando una visione chiara su dove desideriamo indirizzarci. Chiudiamo gli occhi, mettiamoci a sedere comodamente. Uno dei concetti che abbiamo affrontato prima, preso dagli insegnamenti del Nuovo Testamento dice che noi siamo il tempio dello Spirito Santo e che lo Spirito di Cristo dimora dentro di noi come espresso nella lettera ai Romani 8. Noi siamo il tempio di Dio e Cristo vive in noi tramite il Suo Spirito, noi siamo in Cristo e Lui è in noi. Iniziamo a lasciare che la nostra mente sia libera di creare delle immagini mentali di ciò che significa mentre continuiamo a vivere la nostra vita sapendo che il cuore di Gesù desidera vivere la Sua vita tramite noi. Sarebbe bello se tutti fossimo in grado di creare delle immagini mentali di noi stessi mentre interagiamo con gli altri e di ciò che dovremmo fare nella nostra vita quotidiana. Cerchiamo di lasciar andare la nostra immaginazione in questo campo in modo dettagliato immaginandoci mentre interagiamo con uno sconosciuto, con il commesso, con qualcuno che ci passa accanto, qualcuno che di solito avremo ignorato perché orientati su tutto ciò che dobbiamo fare. Cerchiamo d’immaginare in quali modi Gesù desidera relazionarsi con quelle persone e come desidera rapportarsi con loro, persone che hanno un valore inestimabile ai Suoi occhi. Cerchiamo di visualizzare noi stessi e Gesù che cerca di mettere in atto il Suo cuore dentro di noi in quei momenti. Come potremmo fare la stessa cosa con i nostri amici più intimi, con il nostro ragazzo o ragazza, nelle nostre conversazioni con i nostri parenti, marito, moglie, genitori, figli, etc.? Cerchiamo di visualizzare tutte quelle persone che rappresentano una sfida per noi considerando che se siamo veramente il tempio dello Spirito Santo e Cristo sta vivendo la Sua vita attraverso noi, in quale modo dovremmo rapportarci con loro? Che tipo di rapporto ho con i miei in questo momento sapendo che Dio desidera onorarli tramite me? In quale modo mi rapporto con i miei propri figli o con il mio marito o moglie? Per ultimo cerchiamo d’immaginare una scena di grande tensione o dolore, un membro della famiglia che ci ha fatto del male, un amico che ci ha tradito, un capo, un datore di lavoro od un impiegato, un insegnante, uno studente, qualcuno che ci ha ferito…forse la ferita è ancora aperta o forse ci sono ancora dei litigi in corso. Cerchiamo d’immaginare come potremo migliorare la situazione nel modo in cui Cristo desidera. Come parte del tempio dello Spirito Santo, in quale modo dovrei reagire? Che tipo di sguardo ho? Che tipo di cose dico o non dico? Come posso reagire se qualcuno mi fa del male? Seguire questi passi ci aiuta ad indirizzarci sulla via in cui Lui desidera che andiamo mentre ci conformiamo all’immagine di Cristo. Per ultimo chiediamoci come ci sentiamo quando prendiamo coscienza che Gesù è con noi e ci aiuta ad affrontare delle situazioni difficili e di riconciliazione. Qual è la soddisfazione emotiva, il senso di piacere che sentiamo che Dio ha verso di noi e che anche noi abbiamo verso di Lui?
Preghiera: Padre Celeste, Grazie per esserti introdotto nel nostro mondo in un modo concreto che riusciamo ad immaginare. Non sono sicuro di quale sia l’aspetto vero e fisico di Gesù ma riesco benissimo ad immaginare un uomo che ama gli altri in modi specifici. Desidero diventare un uomo che lo mette in pratica. Gesù, vivi la tua vita nel mio cuore. Grazie per averci dato un’immaginazione che è in grado di mettersi all’opera per noi e non contro. Prego che possiamo iniziare a pensare nel modo in cui Gesù pensa tramite delle storie e delle immagini, nel modo in cui Tu desideri che pensiamo. Prego che possiamo continuare a studiare, a crescere dal punto di vista intellettivo, che possiamo onorarti con la nostra mente. Prego che questo modo possa diventare un altro modo di renderti onore con le nostre menti permettendo che esse dimorino nella ricchezza della verità che Tu ci hai insegnato. Prego che possiamo conformarci all’immagine del Tuo Figlio. Nel nome di Gesù.
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