In questa serie vorremmo anche approfondire la pratica spirituale della collaborazione o partnership; della fratellanza che significa connettersi in modo spirituale ed stabilire una vera amicizia. La spiritualità di Gesù è inesorabilmente relazionale. Si parla di una spiritualità relazionale che appartiene a Cristo. Questo concetto si distingue da tanti altri concetti trovati in una marea di libri molto popolari che parlano di temi spirituali che si concentrano in insegnare diverse tecniche che si potrebbero praticare individualmente stabilendo una propria connessione cosmica personale. Gesù non offre questo dono di partenza nonostante esistano delle pratiche da eseguire in modo individuale perché una volta che ci chiama a Lui, ci chiama a sostenere un’esperienza di fratellanza e la Sua spiritualità non parla mai di dividere la connessione con Dio dalla connessione che dovrebbe esistere tra noi e gli altri. Gesù unisce questi due concetti. Dio desidera che oltre ad avere una connessione relazionale con Lui che stabiliamo una connessione dello stesso tipo con gli altri. Un esempio concreto si trova nel vangelo di Matteo quando Gesù stava discutendo con i leader religiosi ed essi non riuscivano a capire ciò che diceva. I farisei tendevano a seguire la lettera della legge, spesso mancando lo spirito.  Nel capitolo di Matteo 22:36-40, un dottore della legge appartenente ai farisei fece una domanda a Gesù con il proposito di metterlo alla prova, “«Maestro, qual è il grande comandamento della legge?»  E Gesù gli disse: «”Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua e con tutta la tua mente”.  Questo è il primo e il gran comandamento. E il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti». Ricapitoliamo: il rappresentante religioso chiese qual era il comandamento più importante e Gesù invece di limitarsi ad un unico comandamento rispose menzionandone due. Amare Dio con tutto noi stessi non è un comandamento che può essere vissuto da solo, c’è bisogno anche del secondo per vivere la spiritualità di Cristo in pieno. Nella parabola delle pecore e i capri in Matteo 25:31-46 Gesù ci insegna che il modo per amare Dio è quello di servire gli altri; uno si connette a Gesù quando riesce a vedere Cristo negli emarginati, nei poveri, negli oppressi e nelle persone alle quali si dimostra amore disinteressato. Si stabilisce una dinamica relazionale tra noi e Cristo quando ci mettiamo al servizio delle persone bisognose che ci circondano. Nella lettera in 1 Giovanni 4 l’apostolo ci esorta ad amare il nostro fratello e che l’amore che abbiamo verso Dio è pienamente espresso tramite l’amore che dimostriamo ai nostri fratelli. Noi amiamo, affrontiamo, esperimentiamo e riceviamo l’amore di Dio tramite altre persone.  James M. Houston, professore di teologia spirituale dell’università Regent di Vancouver disse: “La nostra relazione con Dio non può essere mai giusta se la nostra relazione con gli altri è sbagliata.” Non è per niente consigliabile cercare di perseguire un cammino spirituale se non stiamo cercando di coltivare delle relazioni amorevoli con gli altri perché per ottenere dei buoni risultati bisogna mettere in pratica entrambi.

 

Domande e risposte

 

Domanda: Si deve per forza leggere la Bibbia per seguire Gesù? E’ giusto definire la Bibbia come solo un tipo di “recipiente” o “vaso”?

 

Risposta: Potrei rispondere a questa domanda in due modi, il primo direi di no. Non è necessario leggere la Bibbia per seguire Gesù. So che qualcuno potrebbe rimanere perplesso dalle parole che ho appena scritto visto che sono una persona che studia e insegna la Bibbia sempre. Nella Prima chiesa nessuno possedeva una copia personale delle Scritture e seguivano Gesù lo stesso. In quel tempo alcune chiese possedevano una lettera dell’apostolo Paolo ed altre parti del vangelo e così via. Quello che sapevano di certo è che se essi desideravano seguire Gesù dovevano essere disposti a prendere la loro croce e offrire la loro vita e essere disposti a morire a causa della loro fede diventando dei martiri. Loro erano consapevoli di dover dedicare la loro intera esistenza a mettere in pratica la spiritualità di Cristo. I primi cristiani imparavano ciò che potevano dal poco che avevano ma ciò che è affascinante è che sin dall’inizio essi si dedicavano a Gesù con tutto il loro cuore al punto di essere disposti ad essere messi a morte. Gesù aveva insegnato che chi lo avesse seguito, avrebbe dovuto essere disposto ad essere messo a morte; se questa era l’aspettativa, allora vivere una vita normale e tutto ciò che comprende era un extra. Erano delle persone che offrivano la loro vita per gli altri e amavano in modo radicale, essendo disposti a morire e soffrire delle inconvenienze che questa scelta comportava.

Dall’altra parte volevo dire che uno non deve per forza leggere la Bibbia per seguire Gesù ma se scegliamo di seguirlo allora il nostro desiderio sarà quello di conoscerLo in qualunque modo possibile. La principale fonte scritta per conoscere Gesù è la Bibbia. Cosa significa seguire Gesù? Cosa significa conoscere il Suo cuore? Come si conosce? Tramite la Bibbia! Il fatto sorprendente è che sia una persona spirituale che desidera seguire Gesù e una persona religiosa che desidera soltanto unirsi al fenomeno di seguirLo sono entrambi delle persone che leggono spesso la Bibbia. Uno la leggerà perché desidera conoscere meglio il cuore della Persona che segue; l’altra invece leggerà la Bibbia perché ha sentito dire che un buon cristiano lo dovrebbe fare. Tutti e due probabilmente sono delle persone che vanno in chiesa spesso, uno lo fa perché non vuole limitarsi solo a leggere la Bibbia per imparare ma desiderano imparare anche dagli altri in comunità e vogliono celebrare la loro fede insieme ad altri. Altri inizieranno ad andare in chiesa molto perché hanno sentito dire che un vero cristiano è una persona che frequenta la chiesa spesso. Tutte queste pratiche spirituali sono positive e le approfondiremo in questo studio un po’ di più. Dedicheremo uno studio in questa serie per approfondire come leggere la Bibbia in modo da poter estrarre il più possibile da essa. Sarebbe buono chiederci se la motivazione del nostro cuore è quella di seguire Gesù o se invece desideriamo soltanto ciò che ci spinge ad attuare queste pratiche spirituali o se invece desideriamo soltanto seguire delle tradizioni religiose e basta.

 

Conclusione:

Vogliamo parlare di come poter avere la convinzione  per applicare questi principi alla nostra vita e passare dalle parole alle azioni. In questa serie c’è il rischio di riempirci di conoscenza senza applicare nulla di ciò che impareremo. Cercheremo di dare delle spiegazioni e degli insegnamenti pratici, anche se imperfetti. A volte le cose non saranno così chiare ma faremo del nostro meglio per presentare degli insegnamenti il meglio che possiamo. Forse alcuni di voi avete frequentato l’università e sapete bene che ci sono delle lezioni o conferenze ma anche dei gruppi di studenti che si radunano con il proposito di discutere gli argomenti esposti dal professore.

Le chiese in casa sono un concetto simile a questi gruppi universitari; un gruppo di persone con cui discutere, studiare ed approfondire in modo comunitario l’informazione che si studia. Le chiese in casa rappresentano un’opportunità per servire e per connettersi in modo relazionale con gli altri. Se fosse possibile mentre si studia sarebbe bello se si riuscisse a trovare un luogo tranquillo dove poter stare da soli, lontani dallo schermo del computer o da altri apparati tecnologici per poter avere un momento di comunione con Dio. Più che altro, cerchiamo di trasformare la nostra convinzione in condotta. Chiediamoci come potremo applicare ciò che stiamo imparando. In quale modo potremo essere diversi domani dopo aver sentito un insegnamento che ci parla al cuore?

Thomas Carlyle, un filosofo, matematico e storico scozzese (1795-1881) disse: “La convinzione è inutile se non viene trasformata in condotta.” Il filosofo Dallas Willard disse: “Ricordate, credere in qualcosa significa agire di conseguenza.” In altre parole, non basta limitarsi a dichiarare di credere in qualcosa, si deve mettere in pratica. E’ un comportamento ipocrita, dichiarare di credere o di aver imparato tanto ma poi non lo si mette in pratica. Gesù ebbe parecchie difficoltà con persone di questo genere. Qualcosa che abbiamo menzionato prima è che ci sarà sempre una divisione tra ciò che sappiamo a livello di conoscenza e tra ciò che mettiamo in pratica. Qui si sta parlando d’ideali e concetti veramente importanti i quali di sicuro non capiremo in pieno, perciò, ci sarà sempre una grande differenza tra ciò che sappiamo e ciò che stiamo cercando di mettere in pratica. Il nostro lavoro consiste in cercare di diminuire la differenza tra ciò che sappiamo e ciò che mettiamo in pratica. La risposta nel come fare per ridurre la nostra ipocrisia non consiste nell’imparare od in aumentare la nostra conoscenza perché operare in quel modo non farebbe altro che aumentare il nostro rischio. Il nostro lavoro consiste nel cercare di applicare più principi possibili.

Cerchiamo di non dichiarare di voler approfondire questa serie solo perché desideriamo imparare sempre di più, perché questo atteggiamento non fa altro che peggiorare la situazione. Questa serie ha come scopo sfidarci a vivere la nostra vita in modo diverso cercando di “trasformare la nostra convinzione in condotta.”

Preghiera:

Padre Celeste, ti ringraziamo per la grazia che hai riversato su di noi e dentro di noi. Prego che questa grazia possa continuare a fiorire e scaturire dal nostro cuore. Prego che Tu Padre ci aiuti ogni volta che saremo tentati di scambiare la Tua vita spirituale che sgorga da dentro di noi, con la sostanza o la forma esterna che ha a che fare con le dottrine, dogmi, regole, riti e tradizioni delle varie chiese. Aiutaci ad attingere da Te Gesù, che dai la vera vita e la dai in abbondanza ed aiutaci a non aggrapparci ed idolatrare quei recipienti, quegli otri delle denominazioni che servono solo per contenere il buon vino. Aiutaci a non diventare dei difensori del recipiente piuttosto che farlo per la Persona di Dio e la Sua presenza dentro di noi. Prego che Tu ci possa aiutare nel trovare il giusto equilibrio nel nostro cammino. Prego per chi è cresciuto in un ambiente di chiesa e che è da tanto che ha seguito Cristo che questa serie possa essere d’aiuto per dare le giuste priorità nella sua vita spirituale. Prego per coloro che sono nuovi e stanno leggendo questi scritti per la prima volta, che possano fare dei passi non verso una religione cristiana o di limitarsi a seguire delle persone che seguono Te. Prego che possano sperimentare un innamoramento con Te Gesù, con il Tuo cuore, con il Tuo esempio e tramite questo che possano avere un vero incontro con   lo Spirito di Dio. Nel nome di Gesù-