John Stott disse: “In un mondo così pieno di sofferenza e dolore come il nostro io non potrei mai credere in Dio se non fosse per la croce!” In un mondo così pieno di dolore come si fa a credere in un Dio che ne è immune? Un Dio che afferma da una posizione staccata: ” Essere umani sembra davvero difficile, voi soffrite molto, vero? Io vi posso dare dei bei consigli su come vivere meglio per aiutarvi ad evitare tutti questi problemi…” Questo non è il Dio della Bibbia, il nostro Dio ci dice: “possiamo parlarne al riguardo tra un po’ ma voglio che sappiate che anch’io ho attraversato ciò che vi affligge, vi comprendo!”. Noi sappiamo che ci comprende davvero!
Quando Gesù espirò la natura tutt’intorno reagì con violenza e ci fu perfino un terremoto al momento della sua morte.
I leader religiosi, i romani e anche uno dei ladri crocifissi insieme a Lui lo schernirono. Nel vangelo di Luca 23:34 leggiamo: “Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».” Il vangelo di Luca però ci dà un dettaglio che non si trova negli altri vangeli. Ci dice che Gesù è stato messo sulla croce di Barabba, prese il posto di uno dei tre criminali condannati a morte quel giorno, quindi prese il posto di un peccatore sia in senso spirituale (prendendo i peccati del mondo su di se), sia in senso fisico. Più avanti nel capitolo 23 del vangelo di Luca, scopriamo che mentre uno dei due criminali crocifissi insieme a Gesù lo schernì e lo insultò l’altro ebbe un atteggiamento diverso nei suoi confronti e disse al suo amico in Luca 23:41: ” Noi giustamente riceviamo il giusto per le nostre azioni, Egli invece non ha fatto nulla di male».” Fa delle osservazioni profonde, analizzando se stesso e conclude che lui si merita la punizione ma che Gesù non la merita perché innocente. Il ladro si rivolse a Gesù come la sua unica speranza per la vita eterna e per libertà spirituale dicendo in Luca 23:42 “… «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».” Se desideriamo far veramente parte del Suo regno spirituale dobbiamo stare attenti a non ridurre il tutto ad un acronimo o ad un elenco di passi da fare per raggiungere il nostro obbiettivo. Ci sono diversi modi di esprimere il nostro voler allontanarci dai nostri propri piani ed accettare il disegno che Gesù ha in mente per la nostra vita. Per primo dovremo ammettere il nostro bisogno; siamo colpevoli ed abbiamo assoluto bisogno di Lui. Se mi paragono con altre persone potrei concludere di essere a posto ma se mi paragono a Gesù mi rendo conto che non mi merito il Paradiso, sono così lontano dalla perfezione celeste. Ammettiamo il nostro bisogno e confessiamo la Sua perfezione. Lui è la fonte della perfezione, Lui è ciò di cui io ho bisogno, confidiamo in Cristo come la nostra unica speranza.
E’ un intercambio interessante quello che accade in 2 Corinzi 5:21 dove dice: “Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di Lui giustizia di Dio”. Riconosco che io ho il bisogno e Lui ha la perfezione e quando glielo permetto, Gesù prende le mie imperfezioni e mi offre la sua giustizia dando anche la sua vita per me.
Ci sono tre punti importanti che hanno delle conseguenze di portata eterna:
1. Il giudizio di Dio su il suo popolo. Giovanni mette in evidenza che Gesù sia l’Agnello pasquale. Mentre Gesù moriva sulla croce i fedeli in Israele stavano sacrificando i loro agnelli per il giorno della Pasqua ebraica. Gesù è l’Agnello di Dio, l’Agnello pasquale e perciò dobbiamo utilizzare delle illustrazioni della Pasqua, una buona cosa da approfondire negli incontri in casa. Sarebbe bello iniziare ad applicare questo principio alla morte di Cristo per tutte le persone dal punto di vista spirituale.
2. Raggiungere la vita eterna. Per il popolo di Dio tramite la morte di Cristo si ottiene la vita eterna. Questo viene illustrato tramite dei simboli nel vangelo di Matteo. L’evangelista quando descrisse l’evento non si limitò a descrivere soltanto gli avvenimenti della natura tipo le tenebre improvvise od il terremoto ma anche che le tombe si aprirono e che delle persone morte apparirono. Questi versetti nel vangelo di Matteo sono tra i passi più impegnativi dal punto di vista razionale nella Bibbia. Matteo non ha detto che le persone morte si sono alzate e hanno cominciato a girare per la città al momento della morte di Gesù ma il potere della Sua morte ha avuto come conseguenza questo avvenimento pur non essendo usciti dalle loro tombe fino alla Sua risurrezione. Quando Gesù risorse dai morti alcuni santi dell’Antico Testamento apparirono insieme a Lui, era come se ci fosse stata una esplosione di vita spirituale ed essa si fosse rovesciata anche sulle tombe della regione circostante ed alcuni santi risorsero per affermare che questo miracolo non era limitato soltanto a Cristo ma è anche una promessa per noi e per il nostro futuro.
3. La fine della religione è la via verso Dio. Matteo e Marco indicarono entrambi e anche Luca che quando Gesù morì il velo del Tempio che separava il luogo santo dove c’era la presenza di Dio dal resto del tempio si squarciò in due. L’arca dell’alleanza veniva preservata lì dentro e forse in quel tempo era già stata rubata ma comunque quel luogo veniva ancora venerato come un luogo sacro dove la presenza di Dio abitava. Il sommo sacerdote era l’unico individuo al quale era permesso di entrare una volta all’anno, le persone o i sacerdoti comuni non potevano. Quel velo fu squarciato per rappresentare il fatto che ora tutto era diverso, non si poteva più contenere Dio e le persone potevano da quel momento avere acceso diretto a Lui. Tutte le divisioni che esistevano fino a quel momento tra la presenza di Dio e le persone comuni furono tolte. Il sistema sacrificale fu giudicato tramite la morte di Cristo. E’ stato un simbolo potente accaduto a quel punto della storia. John Mc Arthur disse: “Da quel momento in poi le cerimonie del tempio persero il loro significato perché ciò che avevano illustrato si era compiuto”. Quarant’anni dopo, il tempio fu totalmente distrutto dal generale Tito quando distrusse Gerusalemme. La vera fine del sistema sacrificale del tempo non avvenne per mano del impero romano ma nel momento della morte di Gesù. Nessun sistema religioso rappresenta la via verso Dio. Se questo è vero, qual è la nostra speranza di vita eterna e su cosa stiamo basando la nostra libertà spirituale? Gesù è tutto ciò che abbiamo! Come ha fatto il ladro sulla croce accanto Gesù dovremo girarci verso di Lui e non importa quale parole utilizziamo o quanta teologia conosciamo ammettiamo e pronunciamo queste parole: “Ricordati di noi, sei la nostra unica speranza di vita!”
Domande e risposte:

Domanda: Se si era sparsa la voce che Gesù sarebbe risorto come mai non lo hanno cremato o seppellito?

Risposta: Diciamo che i leader religiosi avrebbero preferito che il corpo di Gesù restasse sulla croce per mettere in evidenza che era un falso messia. Il problema si presentò quando Giuseppe di Arimatea, un simpatizzante della causa di Cristo ed un personaggio influente vicino a Pilato chiese di poter seppellire il corpo. Il vangelo di Luca ci racconta che Giuseppe di Arimatea, membro del Sinedrio non era stato presente quando decisero di mettere Gesù a morte. Chissà perché non era stato invitato a quell’incontro. Pilato in quel tempo non aveva un buon rapporto con il Sinedrio e quindi concesse a Giuseppe il permesso di seppellire il corpo di Gesù. Questo fatto infastidì i leader religiosi e quindi tornarono da Pilato a lamentarsi dicendo che i discepoli ora avrebbero rubato il corpo di Gesù e poi avrebbero sparso la voce che fosse risorto perciò chiesero a Pilato di mettere delle guardie fuori dalla tomba per prevenire qualsiasi avvenimento spiacevole.

Domanda: Se la croce è un simbolo dell’autorità e del dominio romano e noi oggi la indossiamo attorno il collo o la postiamo nelle nostre chiese o la dipingiamo cosa stiamo veramente comunicando agli altri?

Risposta: Noi possiamo scegliere di rigettare o di riscattare questo simbolo. Io voterei per riscattarlo dichiarando che ciò che una volta rappresentava il simbolo della vittoria delle istituzioni pagane e del sistema religioso contro di noi ora è stato trasformato nel simbolo della vittoria di Cristo e del suo regno sulla religione. L’unico fatto su cui dovremo stare attenti è che nell’indossare la croce dovremo ricordare la potenza di essa. Non è una banale illustrazione. Per i primi 300 anni della storia cristiana il simbolo impiegato dai credenti fu il pesce.

Domanda: La vita di Gesù fu incredibile, ci vollero 25 anni per scrivere i vangeli, come mai?

Risposta: Le lettere e le epistole dell’ apostolo Paolo sono la teologia di ciò che era appena accaduto. I vangeli sono dei racconti storici che parlano di ciò che è successo invece le epistole analizzano la storia di Gesù dal punto di vista della fede. La storia ha un significato, il messaggio che ci danno i vangeli è che Dio è all’opera nella storia e ciò che ha realizzato è molto importante. I vangeli raccontano la storia e parlano da se. I vangeli ci fanno porgere la domanda “che significato ha questa storia per me?” I vangeli ci raccontano ciò che è accaduto quando Gesù si presentò davanti Pilato, poi, davanti Erode e tanto di più. Ci vollero degli anni per scrivere tutto quanto e nel frattempo molte persone divennero credenti ed il movimento di Cristo aumentò in numeri. Il vangelo di Luca ci racconta che diverse persone al servizio di Erode erano i suoi seguaci anche prima della Sua morte. Luca parla del lavoro che ci è voluto per scrivere tutto e di come lui fosse andato alla fonte, cioè che aveva intervistato diverse persone che erano insieme a Gesù, testimoni oculari che avevano vissuto con Cristo. Man mano le persone si avvicinavano alla fede, esse ascoltavano le storie di Gesù e a volte questo veniva scritto e questa è la risposta storica. Dal punto di vista spirituale, lo Spirito Santo ispirò gli autori del vangelo nel momento giusto.

Domanda: Cosa mi dici sul fatto che diversi scettici mettano in dubbio l’esistenza di Cristo?

Risposta: Il pensiero che Gesù non sia mai esistito o che non sia mai stato messo a morte non è stato mai assecondato da nessuna scuola di pensiero secolare, cioè dalle scuole di pensiero che non credono nella deità di Gesù o nella salvezza di Cristo. Nessuna di queste entità ha mai messo in dubbio l’esistenza di Cristo o che fosse un’invenzione. Nella storia ci sono state 3 o 4 persone degne di uno scrutinio intellettuale che abbiano messo questo fatto in dubbio e in tutti questi casi sono state rimproverate dai loro stessi compagni laici che hanno messo in discussione il loro pensiero.

Conclusione: Il vangelo di Luca parla del momento in cui Gesù portava la sua croce per le strade di Gerusalemme verso il Golgota e che c’era presente una grande folla che lo seguiva piangendo. Come mai? Non si trattava della stessa folla che aveva inveito contro di Lui gridando “Crocifiggetelo! Crocifiggetelo!”? Era il mattino presto e le persone che si erano appena svegliate per la maggior parte in Gerusalemme erano dei sostenitori di Gesù. C’era una minoranza di persone legata al sistema religioso che aveva inveito contro Cristo. La grande folla degli abitanti di Gerusalemme pianse la morte di Gesù, Luca 23:28 dice: ” Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?». Cosa significa? In altre parole Gesù stava dicendo: “Figlie di Gerusalemme, arriverà il giorno quando ciò che i romani mi stanno facendo non sarà nulla a confronto a ciò che accadrà a voi. Arriverà il giorno in cui ciò che vedete sembrerà nulla a confronto a ciò che compiranno. Se questo è ciò che fanno con il “legno verde” che è pieno di vita, cosa faranno con il “legno secco”? Se Pilato ha già dichiarato la mia innocenza e mi hanno trattato in questo modo, immaginate ciò che faranno ai vostri figli quando essi saranno cresciuti e proveranno a ribellarsi contro di loro. Quando i vostri figli che ora sono “legno verde” cresceranno e diventeranno “legno vecchio” e si rivolteranno contro i principi pacifici di amare i nemici scegliendo di schierarsi contro Roma in combattimento ribellandosi; immaginatevi cosa faranno loro. Il tempo verrà quando ciò che testimoniate qui non sarà nulla a confronto di ciò che accadrà ai vostri figli se non scelgono la via della pace. Questo è ciò che accadrà loro e molto peggio. Sarà così terribile che voi pregherete che i monti cadano su di voi per coprirvi perché sarà troppo da sopportare.” Ciò che è accaduto anni dopo è stato un adempimento di queste sue parole. Dopo 40 anni Israele provò a ribellarsi contro l’impero romano e persero. Il loro tempio fu distrutto e furono crocifissi a migliaia costellando la loro città fino a finire tutto il legno a disposizione nei paraggi. Gesù con queste parole diede un ultimo avvertimento cercando di prevenire ciò che sarebbe accaduto se non avessero scelto la via della pace; di amare i loro nemici piuttosto che cercare la guerra e di combattere coloro che odiavano.
Questa è la sfida per noi, Gesù ha detto che se desideriamo seguirlo dovremo prendere la nostra croce. Siamo disposti ad accettarlo ed a offrire amore e grazia agli altri in cambio o preferite combattere per ottenere giustizia? Combattere per la giustizia è un principio giusto ma io suggerirei di andare oltre e cercare di combattere per la misericordia. Se combattiamo soltanto per la giustizia stiamo mirando troppo in basso, combattiamo per la misericordia, offriamola agli altri come Dio ha fatto con noi.
Preghiera: Padre Celeste, aiutaci a focalizzarci su ciò che hai raggiunto per noi in Cristo. Prego per coloro che hanno difficoltà a digerire questi temi e che non si sono ancora rivolti a Gesù chiedendogli di ricordarsi di loro quando sia arrivato il Suo regno. Prego per coloro che non hanno ancora deciso, aiutali a discernere la verità e dà loro l’abilità di poter vedere il loro proprio bisogno. Dona loro il coraggio di prendere atto e di rivolgersi a Te chiedendo perdono e di essere ammessi nel tuo regno. Prego anche per noi che abbiamo già fatto la nostra scelta, dacci il coraggio di condividere le Buone Novelle con gli altri, nel nome di Gesù, amen.