I PROTESTANTI
Una tentazione forte per noi è quella di osservare la storia da un punto di vista logico e intellettuale senza provare nessun sentimento di orrore per ciò che stiamo discutendo. Ritenere tutto ciò come un processo doloroso ma necessario per poter essere arrivati ad avere una dottrina o teologia “pura”. Per 2000 anni questa è stata la realtà in diversi periodi della storia cristiana; i credenti o si allontanavano dagli insegnamenti biblici o in altri casi si focalizzavano troppo su un punto degli insegnamenti della scrittura dimenticando gli insegnamenti di Cristo.
Un esempio; il capitolo del libro di Deutereunomio 13:6-9 dice: ” “Quando il tuo fratello, figliuolo di tua madre, o il tuo figliuolo, o la tua figliuola, o la moglie del tuo seno, o il tuo famigliare amico, che è come l’anima tua t’inciterà di segreto, dicendo: Andiamo, e serviamo ad altri dii, i quali non avete conosciuti, né tu, né i tuoi padri; d’infra gl’iddi de’ popoli che saranno d’intorno a voi, vicino o lontano da te, da un estremo della terra, fino all’altro estremo; non compiacergli, e non ascoltarlo; l’occhio tuo eziandio non gli perdoni, e non risparmiarlo, e non celarlo. Anzi del tutto uccidilo; sia la tua mano la prima sopra lui, per farlo morire, e poi la mano di tutto il popolo.” Secondo questo passo un credente doveva essere il primo a partecipare nell’uccisione di chiunque osasse cercare di persuaderci a seguire altri dei od altre credenze. Come si fa a mettere in pratica un passo biblico di quel genere dal punto di vista cristiano?
La chiesa interpretò quel genere di scritture dichiarando che chiunque non fosse allineato dottrinalmente o chi non fosse leale all’istituzione fosse contro di loro e conseguentemente doveva essere messo a morte. Una dottrina del tutto biblica.
Negli approfondimenti precedenti abbiamo sottolineato la posizione di Gesù riguardo quel tipo d’interpretazione ed applicazione delle scritture come detto in Giovanni 5:39, 40 “Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza. Ma voi non volete venire a me per avere la vita.” Le scritture ci conducono verso Cristo. Non basta limitarsi a leggere la Bibbia e basta. Bisogna passare attraverso la Bibbia sì ma per poi sempre arrivare a Cristo e seguire ciò che Lui ci ha insegnato. Noi siamo seguaci di Cristo, “cristiani” non dei “bibbiani”. Noi come movimento non seguiamo la Bibbia ma seguiamo Cristo. La Bibbia ci conduce a Gesù. Se non facciamo questo importante passo rischiamo d’incattivirci. La lettera agli Ebrei 12:2 dice: “tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede”. La nostra fede dipende da Lui.
Alcuni di voi forse pensate che stiamo bastonando i cattolici troppo con tutti questi approfondimenti sulle crociate, l’Inquisizione, etc. Teniamo presente che la nostra intenzione non è di approfondire questi temi da un punto di vista esterno o limitarci ad aumentare la nostra conoscenza storica; anzi, vogliamo includerci attivamente nella storia stessa cercando di applicare i principi e le lezioni che stiamo imparando a noi stessi nella nostra vita. La domanda che ci dovremo sempre fare è cosa possiamo imparare per poter diventare migliori seguaci di Cristo. Oggi cercheremo di approfondire ciò che la Riforma portò avanti. Il termine “protestante” fu utilizzato per la prima volta nel 1529 contro i luterani che protestavano contro i cattolici e la loro istituzione. La prima chiesa insegnava che il “quadrato” (l’istituzione, l’organizzazione), fosse al servizio del “cerchio” (il corpo organico di Cristo, la famiglia di fede). Durante gran parte dei secoli bui l’istituzione ed il corpo dei fedeli della chiesa cattolica divennero una cosa sola; cioè, per far parte del corpo di Cristo uno doveva per forza appartenere alla chiesa madre. L’essere membro della chiesa significava far parte del corpo di Cristo. I protestanti misero in dubbio questo concetto ma secondo noi non fecero abbastanza e finirono per istituire una seconda istituzione alternativa alla prima. I cattolici dichiaravano che l’essere cattolici era ciò che determinasse se si fosse veri cristiani o no. I protestanti invece “incoraggiavano” le persone a far parte della loro chiesa.
All’interno delle chiese protestanti c’era un gruppo di eletti. Gli eletti erano degli individui scelti dalla congregazione che secondo loro, Dio aveva predestinato per andare in Paradiso. Questi “eletti” non esistevano al di fuori della chiesa istituzionale protestante. Perciò, queste persone speciali erano all’interno della chiesa protestante e non tutti facevano parte della loro cerchia. Un eletto si riconosceva se professava pubblicamente la sua fede, se conduceva una vita giusta, se prendeva parte ai sacramenti e aveva la dottrina giusta. La dottrina giusta veniva determinata e definita all’interno della propria chiesa istituzionalizzata. I sacramenti dovevano essere praticati a seconda degli insegnamenti protestanti: i sacramenti venivano amministrati dalla chiesa protestante e le persone dovevano esserne parte per riceverli. Gesù era diametralmente opposto al concetto di ricevere la salvezza tramite un’istituzione. I protestanti in un certo senso stabilirono un’altra versione d’istituzione concentrandosi nell’ottenere l’esattezza teologica e nell’avere la dottrina giusta. Questo fatto coincise con l’invenzione della stampa; le persone potevano finalmente possedere la loro propria copia della Bibbia e leggerla.
Tramite questo processo di riforma e leggendo la Bibbia i fedeli della chiesa cattolica scoprirono che gran parte di ciò che gli era stato insegnato e inculcato non si trovava proprio negli insegnamenti di Cristo. A causa di ciò molti iniziarono a ribellarsi e ad organizzare delle rivolte. Molti di loro iniziarono a credere che il loro modo d’interpretare le scritture fosse ciò che li facesse diventare dei veri cristiani puri isolandosi dal resto delle persone e incoraggiando ad altri ad unirsi alla loro scuola di pensiero. Durante la Riforma, invece di abbattere i muri delle istituzioni, questi muri si alzarono ancora di più. Muri di precisione teologica dove si cercava di analizzare fino all’ultimo dettaglio più insignificante il modo in cui Dio opera, chi sia esattamente e come si muove nel nostro mondo.
Per diventare protestante si doveva credere ad un lungo elenco di credi ed entrare a far parte del loro cerchio di credi altrimenti non si era parte del corpo di Cristo e certamente non si aveva l’opportunità di essere parte degli eletti. Una volta che i protestanti si separarono dalla chiesa cattolica iniziarono a separarsi anche tra di loro. Ogni nuovo gruppo dichiarava d’essere l’unica chiesa di dottrina teologica pura. Un esempio che mi viene in mente è quando Martin Lutero e Ulrico Zwingli ebbero delle opinioni diverse riguardo la metafisicità del pane e del vino utilizzato durante la “comunione” o “santa cena”. Secondo i cattolici l’ostia si trasforma totalmente nel corpo fisico di Cristo. I luterani invece sostenevano che nel sacramento eucaristico il pane e il vino al tempo stesso mantengono la loro natura fisica e divengono anche sostanza del corpo e del sangue del Cristo. Zwingli sosteneva invece che tutto fosse semplicemente una simbologia come tanti esempi della cultura ebraica. Zwingli e Lutero ebbero un incontro e discussero per ore sulla metafisicità e su cosa vuol dire esattamente ingerire il corpo e il sangue di Cristo tramite la Santa Cena. Alla fine dell’incontro non poterono trovarsi d’accordo per cui Zwingli chiese a Lutero se fosse possibile rimanere fratelli nonostante la loro differenza d’opinione sull’Eucarestia. Al che Lutero rispose: “Il tuo spirito ed il nostro spirito non vanno d’accordo perché non è possibile avere lo stesso spirito quando una delle parti si limita a credere alle parole di Cristo e l’altra rimprovera, attacca, nega e blasfema questa fede.” Quando Lutero disse “questa fede” si riferiva ad il modo in cui lui interpretava l’Eucarestia; in pratica voleva dire “Se non sei d’accordo con il mio modo d’interpretare questo concetto che non è cattolico ma nemmeno come lo interpreti tu, allora non possiamo condividere lo stesso spirito, non possiamo considerarci fratelli”.
Invece di avere una lealtà ceca alle tradizioni e fare un dio di esse si scelse di fare un dio della propria abilità di capire precisamente la metafisicità esatta di come Dio opera. In altre parole, si scambiò un dio con un altro.
Man mano che la Riforma protestante cresceva si manifestava uno schema simile nel processo: intere città si rivoltavano contro i loro governanti cattolici diventando protestanti, così in quel tempo una nazione poteva avere nel suo interno, delle città che abbracciavano fedi diverse. Quando una città cambiava dal cattolicesimo al protestantesimo di solito diventava tipo una città-stato stabilendo governi teocratici con la fusione chiesa-stato.
Un esempio di questo è stata la città di Ginevra in Svizzera. I cittadini si erano ribellati contro il governo cattolico diventando protestanti. La città si rivolse ad un grande personaggio pregandolo di fare loro da guida spirituale in questo nuovo cammino che la città stava intraprendendo. Il suo nome era Giovanni Calvino. Un individuo incredibile con un intelletto eccezionale di nazionalità francese. I ginevrini gli chiesero di restare con loro per condividere la sua conoscenza teologica con il corpo governativo della città; con i magistrati, con il consiglio e con i leader laici per far sì che Ginevra diventasse una città cristiana, una vera città protestante. Giovanni Calvino accettò la loro richiesta.
Giovanni Calvino scrisse quella che viene considerata l’opera teologica più riconosciuta e completa del mondo protestante intitolata: “L’istituzione della religione cristiana”. E’ un opera imponente e dettagliatamente impressionante. Calvino in quel libro diede una risposta ad ogni modo in cui Dio opera e potrebbe operare. Tutte le risposte si trovano lì in modo preciso. La completò all’età di solo 26 anni. Quest’uomo era fuori dal mondo! Lui detestava la confusione. Ovviamente era una persona molto organizzata, sia nel lavoro che nella sua vita personale. Calvino portò la sua visione d’organizzazione e il modo d’applicarla alla città di Ginevra portando ordine come dice in 1 Corinzi 14:40 “Ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine.” A lui fu data l’autorità per organizzare la città secondo il suo pensiero di come dovrebbe essere una città cristiana. Entro pochi mesi istituì il concistoro, un tribunale ecclesiastico che rendeva legali le questioni dottrinali. Se la dottrina sosteneva che qualcosa fosse giusta, contraddirla o non essere d’accordo veniva considerato illegale e chi non la pensasse in quel modo era ritenuto un nemico dello stato. I tribunali ecclesiastici legiferarono anche diverse posizioni riguardo la moralità; questo governo protestante cristiano potrebbe essere paragonato alla sharia musulmana.
Il movimento di Calvino denominato la “Chiesa Riformata” prese autorità sulla vita religiosa, civica e personale delle persone. Era illegittimo bestemmiare, intonare canzoni al di fuori degli inni religiosi, ballare, giocare a carte o qualsiasi gioco da tavola. Tutte offese punite con la prigionia.
Un consiglio di anziani fu eletto per governare su diversi quartieri il cui compito consisteva nell’incontrare le famiglie della zona una volta all’anno. All’inizio lo scopo dell’incontro era quello di capire se la famiglia stesse seguendo le norme e leggi stabilite dal tribunale ecclesiastico. Se consideravano che detta famiglia dovesse essere monitorata allora spedivano un verbale al corpo direttivo. I servizi religiosi venivano celebrati tutti giorni, le prediche erano estremamente lunghe e partecipare era obbligatorio. Nei registri storici si legge che un insegnante di scuola fu costretto a fuggire nel mezzo della notte perché qualcuno lo sentì commentare che il libro del Canto dei cantici del re Salomone nella Bibbia fosse poesia romantica che celebrasse l’amore passionale. Fatto che è assolutamente vero ma non era ciò che Calvino sosteneva e ciò che Calvino affermava era legge. A causa del suo modo di pensare diverso da Calvino dovette scappare, altrimenti sarebbe stato arrestato e messo in prigione il giorno dopo.
Un gruppo di cittadini illustri parte dell’alta società di Ginevra fu arrestato quando gli anziani del quartiere scoprirono che avevano organizzato una festa di ballo privata nella loro casa. L’industria locale di giocattoli e di carte fu costretta a chiudere a causa delle nuove leggi. Il proprietario invece di “pentirsi” andò da Calvino a lamentarsi; e per questo dovette camminare per tutta la città indossando soltanto una camicia e portando addosso un manifesto con l’elenco di tutti i suoi peccati implorando a voce alta la misericordia di Dio.
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