LA SANTA INQUISIZIONE

Le streghe o le persone considerate da altri come tali, le persone di nazionalità ebrea convertitesi al cristianesimo o semplicemente chiunque mettesse in dubbio gli insegnamenti della madre chiesa furono i principali indagati dall’Inquisizione. Chiunque appartenesse a quelle categorie di persone rischiava d’essere accusato, portato via dalle autorità e torturato a lungo per estorcergli una confessione. Questo processo veniva messo in atto sulla base di un semplice sospetto. Per centinaia d’anni l’istituzione che portava il nome di Colui che ci insegnò a porgere l’altra guancia, amare i nostri nemici, a benedire coloro che ci perseguitano, a fare del bene a coloro che ci odiano ed a pregare per coloro che ci fanno del male operò in quel modo. L’istituzione religiosa fondata sugli insegnamenti di Cristo diventò un vero mostro. In questa serie di studi cercheremo d’approfondire il modo in cui ciò avvenne e ci chiederemo il perché. Cercheremo anche di capire cosa possiamo imparare e quali principi poter applicare alle nostre vite attuali mentre analizziamo il periodo storico della Santa Inquisizione.
Facciamo un piccolo ripasso: negli studi precedenti abbiamo analizzato e messo a confronto la lettera dell’apostolo Paolo ai Romani nei cap.12 e 13. Riconosciamo da questa analisi che lo stato ha un ruolo da svolgere che ha a che fare con l’uso della forza. Ma la chiesa non svolge questo ruolo. Gesù ci ha comandato specificamente di astenerci dall’essere coinvolti nell’ adempire l’ira di Dio su questa terra. Quando oltrepassiamo questo limite imposto a noi da Cristo accade qualcosa di malvagio. Charles Kimball, scrittore e direttore degli studi di religione nell’università di Oklahoma scrisse: “La storia della cristianità contiene assai più violenza che la maggior parte delle altre religioni.”
Per i primi 300 anni della storia della chiesa i leader cristiani appoggiavano in forma unanime il concetto di “patientia”, cioè, il concetto di sopportare con pazienza il dolore; di mettere in atto una resistenza non violenta. Più avanti nella storia, la chiesa abbracciò il potere e cambiò il modo di vedere la sofferenza introducendo il concetto della “guerra giusta”, affermando che anche la chiesa può partecipare alla guerra a fianco dello stato. Dopo questa svolta storica non ci volle molto per introdurre il concetto della “guerra santa” dove la chiesa e non più lo stato può dichiarare guerra come atto di servizio a Dio. Il prossimo passo che fece la chiesa dopo aver introdotto la guerra santa fu quello di permettere l’utilizzo dell’inganno per ottenere un risultato come nel caso dei crociati con i musulmani. I crociati si sono comportati come dei veri barbari se paragonati con i musulmani che in confronto apparivano molto più coerenti e civili. I crociati non mantenevano i patti, trattati e promesse fatte con i loro nemici decidendo quasi sempre di sterminare la popolazione. E’ ovvio che se si era già disposti ad uccidere per Cristo allora mentire non significasse niente a confronto.
Una volta che il mondo cristiano approvò lo sterminio degli altri e aprì le porte all’inganno allora l’utilizzo di tattiche coercittive per “innestare” le persone alla “vite” come processo persuasivo come detto da Sant’Agostino non sembrò un concetto così cattivo dopotutto. In questo studio approfondiremo il ruolo della tortura.
Cosa e chi ci fa stabilire quando sia lecito usare o meno la violenza? Molti sono dell’opinione che il limite alla violenza si trovi in una via del mezzo tra il concetto della guerra giusta e della guerra santa. Vale a dire che è accettabile andare in guerra se richiesto dallo stato ma che la chiesa non dovrebbe iniziarla o causarla.
Noi alla meeting house apparteniamo ad un movimento cristiano che segue il concetto di “patientia”. Cerchiamo d’impegnarci a vivere un attivismo creativo non violento che dimostri amore verso gli altri. Non ci piace essere coniati “pacifisti” perché quel termine rende l’idea che siamo delle persone che hanno un atteggiamento passivo. Ci piace invece essere coinvolti nel cercare la pace per il bene delle persone che ci circondano.
Come mai il mondo cristiano ha una reputazione così scadente quando si parla di etiche di guerra e governo della chiesa? Se gli insegnamenti di Gesù sono la nostra guida, allora come mai abbiamo una reputazione così terribile?
Questo ci è accaduto quando abbiamo abbandonato l’insegnamenti di Cristo aprendo le porte ad un’altra realtà lontana da Lui. Affrontare la questione di accettare l’utilizzo della forza e della coercizione con fini giusti o quale sia la mentalità giusta che dovrebbe avere un cristiano per andare in guerra non sono temi affrontati negli insegnamenti di Cristo.
Non esistono delle linee guide nelle parole di Gesù riguardo questioni del genere perché ci ha incoraggiato a non partecipare né a coinvolgerci in dette situazioni. Una volta che ci addentriamo nel reame della violenza non esistono delle linee guide che ci aiutino.
Abbiamo menzionato nell’altro studio che nel Corano la guerra è un’opzione fattibile per i musulmani devoti e che consiste nell’espandere il loro regno. All’interno di quel libro sacro si trovano delle linee guide e comportamentali da seguire nel caso di un confronto armato perché la guerra fa parte della loro etica. Un soldato cristiano non ha nessun riferimento da seguire dagli insegnamenti di Cristo. Dal momento in cui un cristiano prende una spada o un arma in mano si è già allontanato dagli insegnamenti del Suo Maestro. Non ci sono dei riferimenti morali nelle parole di Gesù che possano guidare un cristiano che desidera far parte di un conflitto armato. La prova si trova nella storia cristiana. Una volta che si oltrepassò il limite imposto da Cristo la chiesa cominciò la sua scivolata verso il basso in modi terribili.
Cerchiamo di guardare i fatti in modo onesto. Gesù dichiarò a Pilato durante la sua interrogazione: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». (Giovanni 18:36). I cristiani si allontanarono dalla verità di Cristo nel momento in cui introdussero la guerra giusta, la guerra santa e successivamente la tortura sacra.
Oggi approfondiremo questa parte della storia cristiana, il passo che si fece dalla guerra santa alla tortura sacra.
Come iniziò la Santa Inquisizione?
In quel tempo, il Papa aveva delle decisioni importanti da prendere; la chiesa cattolica stava subendo degli attacchi su diversi fronti.
Esistevano nel sud della Francia un movimento di cristiani alternativi chiamati Catari che stavano allargandosi a macchia d’olio. Questo gruppo non sosteneva la chiesa cattolica. I Catari contraddicevano diverse dottrine della madre chiesa ed erano dei cristiani gnostici. Molti dei loro insegnamenti non erano convenzionali. Per la chiesa cattolica divenne importante sfidare questa eresia perché non fare parte della chiesa o allontanarsi dalla chiesa madre significava allontanarsi dalla salvezza.
Sant’Agostino aveva insegnato che non esiste salvezza al di fuori della chiesa e quindi i cattolici di quel tempo ritennero importante salvare le loro anime. Molti cattolici stavano lasciando la chiesa per aderire a questo nuovo movimento. La chiesa cattolica si sentì in dovere di proteggere le anime dei loro fedeli che si stavano allontanando e in quel modo proteggere anche la chiesa stessa. I catari erano dei pacifisti e sostenevano la non violenza. Essi desideravano tornare alla semplicità degli insegnamenti di Cristo. Nella storia possiamo notare che ogni volta che la chiesa come istituzione diventa corrotta, ciò favorisce la nascita di altri movimenti. Se da una parte c’è un’istituzione violenta e corrotta e dall’altra c’è un movimento pacifico, amorevole e benefico la verità è che uno segue il movimento più attraente e vero, non necessariamente quello che ha il dogma migliore. Il catarismo continuava ad allargarsi e non penso che le persone che aderivano al loro movimento fossero interessate molto alla teologia. Esse desideravano semplicemente vivere e seguire un esempio più amorevole di come applicare gli insegnamenti di Cristo. Perciò, i seguaci dei catari accettarono un’ infinità di dottrine piuttosto discutibili come protesta contro la chiesa istituzionalizzata.
Il Papa aveva il compito di proteggere la chiesa e le anime immortali delle persone. La prima misura adottata dal Papa fu quella di confrontare l’errore con la verità. Così inviò dei frati predicatori in quella zona della Francia per riportare la vera dottrina nella mente delle persone. C’era un movimento cattolico che in quei giorni era in crescita composto dai frati domenicani. Il Papa inviò loro. Detto movimento cattolico fu fondato dallo spagnolo Domenico di Guzman. Domenico era appassionato alla dottrina, amava la scrittura e la usava per sostenere la teologia. La purezza della fede era di vitale importanza per Domenico, lui era pacifista ed aveva fatto un voto di povertà e semplicità. Una delle persone a cui lui insegnò fu San Francesco D’Assisi e insieme desideravano dare inizio ad un movimento di rinnovamento all’interno della chiesa cattolica incoraggiando i fedeli ad allontanarsi dalle ricchezze e dalle strutture di potere avvicinandoli alla semplicità della vita ed a dimostrare vera compassione tramite i loro esempi di vita. San Domenico fu un grande uomo che diede molta enfasi all’insegnamento della verità. I frati predicatori domenicani s’incamminarono con la missione data loro dal Papa indossando delle semplici veste nere, uomini desiderosi d’insegnare la Parola di Dio. I frati adempierono la loro missione con eccellenza ma senza ottenere i risultati che il Papa si aspettava. I catari continuavano ad aumentare in numero.
Dopo aver provato a convincere le persone ed aver fallito nel tentativo, allora il Papa decise di avviare una crociata per annientare questo movimento una volta per tutte. Il Papa Alessandro III proclamò la prima crociata contro quei nemici pacifisti della chiesa promettendo due anni d’indulgenza, il perdono dei peccati, la garanzia di andare direttamente in Paradiso se uno dovesse perdere la vita durante la crociata ed un infinità di ricompense spirituali a chiunque partecipasse nello sterminio dei catari. Questa prima crociata non ebbe grandi risultati, quasi nessuno si presentò a combattere.
Il papa successivo, Innocenzo III nel 1208 promise le stesse cose: il perdono dei peccati, garanzia del Paradiso eterno se abbattuto in battaglia, niente Purgatorio, insomma, le stesse cose ma con l’aggiunta di qualcosa di diverso: chiunque partecipasse alle crociate aveva il diritto d’impossessarsi delle proprietà, possessioni e averi di chiunque fosse ucciso da loro. Questa crociata ebbe un grande successo, si presentarono in migliaia a combattere. Tutti i signori della Francia del nord non aspettavano altro, erano anni che stavano cercando una scusa per invadere il sud della loro nazione. Questa guerra ebbe una durata di trent’anni durante la quale migliaia di persone furono massacrate. La gente venne sterminata a migliaia, in un giorno più di 12.000 persone furono messe a morte. Le cronache storiche raccontano che quando migliaia di persone corsero all’interno di una cattedrale per cercare di rifugiarsi i crociati entrarono intonando inni di lode al Signore e procedettero ad uccidere le persone all’interno in modo sistematico. Mi chiedo cosa pensava Dio di quell’atto compiuto nel Suo nome.
Alla fine di questa crociata più di un milione di persone perse la vita. Gran parte della popolazione del sud della Francia venne annientata, non solo i catari. In un’occasione i crociati chiesero al legato pontificio Arnaldo Amalrico come poter distinguere tra i fedeli di fede cattolica e i catari visto che i secondi si erano mescolati con i cattolici in una chiesa e lui rispose: «Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi». Da quel momento in poi, sia i cattolici che i catari vennero uccisi insieme. Come mai stavano essendo massacrati? Qual era la minaccia che rappresentavano? Rappresentavano una minaccia alla purezza dottrinale. Il dogma della chiesa doveva essere preservato ad ogni costo. Quando la chiesa permise l’uso della forza per proteggere un regno terreno ed il partecipare alla guerra diventò accettabile per un cristiano, la mentalità della chiesa cambiò; se si era disposti ad uccidere per un regno terreno quanto più si dovrebbe essere disposti ad uccidere per un Regno celeste.
Dopo questa crociata, tante persone si convertirono al catarismo. La crociata ebbe l’effetto contrario. Quando si è testimoni degli orrori della chiesa istituzionalizzata è difficile voler rimanere e far parte di un movimento così mostruoso, perciò, tanti decisero di unirsi ai catari. La nuova generazione dei catari operava sotto copertura al contrario della prima generazione che si faceva notare dal modo di vestire, specialmente i loro leader chiamati i perfetti. I perfetti usavano vestire in un modo particolare e rimanevano celibi. La nuova generazione di leader dei catari decisero di operare di nascosto e pur rimanendo celibi viaggiavano in gruppi misti di uomini e donne per dare l’apparenza d’essere sposati. Negli scritti storici si trovano indicazioni che incoraggiavano i fedeli a mangiare normalmente carne e pesce lasciando da parte le loro pratiche vegetariane e di assistere qualche volta alla messa per non dare nell’occhio. Altre indicazioni incoraggiavano i fedeli catari a farsi il segno della croce ed a pensare ad uccidere delle mosche mentre lo facevano. I catari erano in aperta opposizione alla chiesa cattolica ed ai loro rituali ma la seconda generazione dei catari imparò a farsi uno con le persone ed a non dare nell’occhio.
Il Papa non poteva dare inizio ad una seconda crociata sterminando intere popolazioni ancora una volta. Diventò necessario per la chiesa estirpare gli eretici dai loro nascondigli ma c’era bisogno di chi fosse disposto a farlo. Il Papa Innocenzo III istituì il tribunale ecclesiastico della Santa Inquisizione e con esso s’ incamminò verso il sud della Francia per trovare e stirpare gli eretici. Il loro compito consisteva in incoraggiare i cittadini a denunciare chiunque fosse sospettato d’appartenere ai catari alle autorità. Le autorità facevano diventare legge qualsiasi richiesta avanzata dalla chiesa riguardo etiche, moralità o dottrina. Le autorità secolari però operavano basandosi su questi principi: se uno aveva un’accusa da presentare, tale accusa doveva essere fatta pubblicamente e l’accusato aveva il diritto di sapere chi era il loro accusatore e le accuse nel loro confronto. Se le accuse risultavano false allora chi accusava doveva soffrire la pena richiesta per la persona che aveva denunciato. Questa era una legge fatta apposta per prevenire accuse false nel confronto di persone innocenti. Il problema con questa legge è che ciò preveniva le persone di accusare altri liberamente per timore di soffrire loro stessi delle condanne. Nessuno stava accusando i loro vicini. Inoltre, i catari erano amati dalla popolazione locale.
Per fare fronte a questo problema la chiesa ideò una nuova strategia: chiunque accusasse qualcun altro d’eresia allora poteva farlo in privato, la persona accusata non sarebbe stata informata riguardo l’identità del loro accusatore e neanche della natura delle loro accuse. Da quel momento in poi, chiunque venisse accusato veniva arrestato. Accadde spesso che una persona venisse arrestata e interrogata dagli inquisitori e quando essa chiedeva chi l’ avesse accusata o quale fosse la natura delle loro accuse non le venisse comunicato nulla. Quando una persona veniva accusata, gli inquisitori davano per scontato che quella persona fosse eretica e quindi a voler strappare una confessione. Spesso la persona non aveva idea delle loro accuse quindi, gli inquisitori aspettavano che la persona dicesse qualsiasi cosa che provasse che fossero eretici. In diversi documenti storici troviamo delle linee guida per gli inquisitori nelle quali si consigliava loro di tenere in mano dei fogli di carta in bianco davanti agli accusati per farli pensare che avevano per accuse dei fatti accaduti. Quindi veniva usata pressione coercittiva sugli accusati per spingerli a confessare. Una vera guerra psicologica.
Il successivo Papa Gregorio IX affidò ai frati domenicani nel 1235 i Tribunali della Santa Inquisizione. Chi erano i frati domenicani? Frati che amavano la semplicità, pacifisti, individui zelanti della verità. Come si fece a trasformare un movimento del tutto pacifico in uno dei movimenti più mostruosi della storia? Concedendo loro del potere. Il Papa mise i frati domenicani a capo dei tribunali e diede loro il compito di confrontare gli infedeli e gli eretici. I frati domenicani ebbero successo nel loro compito. Il Papa Innocenzo IV aggiunse l’ingrediente della tortura e diede il via libera a metterla in pratica