Un’altra giustificazione per la guerra era quella di combattere per riuscire a guadagnarsi il perdono e la salvezza. Il Papa Urbano fu il primo a dichiarare una cosa del genere, un’idea brillante. Fondamentalmente, se uno andava a combattere in guerra per Cristo tutti i peccati erano perdonati. Quella persona non avrebbe dovuto scontare nessuna pena nel Purgatorio e non avrebbe avuto bisogno di nessuna indulgenza. Un combattente aveva la certezza di andare direttamente in Paradiso. Quale altra religione incoraggia i fedeli a commettere atti di violenza garantendoli il Paradiso nel caso della loro morte? L’Islam. Anche i cristiani hanno incoraggiato la stessa cosa. Il Papa liberò i carcerati promettendoli che se loro avrebbero combattuto in guerra allora i loro crimini sarebbero stati perdonati e che avrebbero avuto la certezza di essere salvi.
Cosa significa “salvare la Terrasanta”? Cos’è la Terrasanta? Il pensiero di quel giorno era che i malvagi stessero occupando il territorio di Dio, la Sua preziosa città. Nell’Antico Testamento esisteva un regno fisico di Dio e quel regno veniva protetto anche andando in guerra. Nel vangelo di Giovanni 18:36 Gesù stava in piedi davanti a Pilato. Dialogavano sul fatto che Gesù fosse un re e su quale regno dovrebbe essere a capo. Il passo dice: “«Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Tramite Cristo il regno di Dio passa da l’essere localizzato in un terreno fisico ad un Regno spirituale che si sperimenta tramite il vissuto. Dovunque uno si trovi può sperimentare o far parte di questo Regno, il luogo fisico non è più importante. La geografia sacra ora viene rimpiazzata da una comunità santificata. Il Suo Regno ora consiste in una rete di relazioni connesse una con l’altra invece di uno spazio fisico sacro.
Nell’Antico Testamento c’era un regno fisico geografico, c’erano in esistenza dei veri cerchi concentrici della presenza di Dio. Dio è presente ovunque nel mondo ed il mondo li appartiene ma il territorio d’Israele ed il suo popolo erano speciali per Lui. Secondo l’ottica vecchio testamentale Gerusalemme, la città di Davide rappresentava il territorio fisico di Dio come nessun altro posto. All’interno di Gerusalemme c’era il tempio, il luogo dove Dio stava. All’interno del tempio c’era il luogo santissimo e lì dentro la presenza di Dio era forte. All’interno del luogo santissimo c’era l’arca dell’alleanza. Tra le ali dei cherubini che si trovavano sopra l’arca dell’alleanza c’era la presenza di Dio, il luogo dell’espiazione. La presenza di Dio aumentava man mano uno si avvicinava al luogo fisico in cui risiedeva. Gesù dichiarò che il tempio era il suo proprio corpo fisico, un concetto piuttosto radicale. Matteo 18:20 «Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro». Secondo Gesù, dove si trova il luogo sacro? Secondo Lui non bisognava più spostarsi ed andare ad adorare in un luogo geografico specifico per avvicinarsi a Dio. Ovunque si trovino dei credenti riuniti nel Suo nome quel luogo diventa il luogo sacro delle nostre relazioni, un territorio santo che bisogna proteggere in quel momento. Dovremo difendere il nostro territorio spirituale, dovremo combattere contro qualsiasi forza che cerchi di separarci o di distruggere la nostra unità. Dovremo cercare di lottare per riconquistare e ricostruire l’unità che esiste in quel territorio spirituale tra di noi.
Ho sentito che diversi di voi state avendo difficoltà a digerire i concetti presentati in questa serie di approfondimenti. E’ buono essere coscienti che queste vedute pacifiche sono sostenute da una vera minoranza nel mondo cristiano. Ci sta che molti siano rimasti scioccati da questi concetti non avendoli mai sentiti prima. La maggior parte del mondo protestante sostiene la teoria della guerra giusta. Uno dei principi che ci mantiene uniti nella nostra posizione di pacifisti è che seguiamo un’interpretazione pratica e semplice degli insegnamenti di Cristo, insegnamenti che secondo noi non dovrebbero essere messi da parte come si fa quando uno sostiene la teoria della guerra giusta. Non abbiamo una risposta specifica unanime su come applicare o come reagire di fronte a diverse situazioni particolari e ci sta che tutti noi non arriveremo alle stesse conclusioni. Ciò che ci tiene uniti però è che siamo un gruppo di persone che ha deciso di affrontare le diverse situazioni senza cercare di sfuggire cercando sempre di mantenere un’opinione salda sugli insegnamenti di Cristo. Perciò, ognuno di noi spesso arriverà a conclusioni diverse riguardo i dettagli su come applicare detti insegnamenti ma continuiamo a sfidarci a vicenda, ci aiuta a crescere. Nessuno di noi è arrivato alla perfezione. Ciò che abbiamo in comune è che ci siamo impegnati a seguire gli insegnamenti di Cristo in questo campo senza cercare di escluderli.
Domande e risposte:
Domanda: La difficoltà maggiore che ho con il cristianesimo è quella di dover riconciliare i miei propri sentimenti riguardo a ciò che Dio fece nell’Antico Testamento dove ha praticamente sterminato tutti gli abitanti della terra soltanto perché non avevano creduto alle parole di Noè. Dall’altra parte credo che Gesù è Dio, quindi, secondo i suoi insegnamenti devo amare i miei nemici ma prima di Gesù non era così. Dio semplicemente uccideva chi non credesse in Lui e basta. Dio con Gesù ha voluto cancellare ciò che Lui aveva inizialmente stabilito e cambiò tutto d’un tratto il suo modus operandi e perciò dovremo dimenticare il passato e seguire solo Gesù? Nella mia mente però penso che Dio abbia ucciso più persone a confronto dei crociati e non so cosa pensare ora che richiede che noi amiamo gli altri e basta.
Risposta: La questione centrale che un vero cristiano dovrebbe affrontare per poter avere una veduta giusta su Dio e la Bibbia è questa: in quale modo l’evento della venuta di Cristo, cioè di Dio che è venuto sulla Terra come uno di noi, in quale modo cambia ogni prospettiva? La risposta a questa domanda dovrebbe rappresentare la centralità della nostra fede. Molti di noi cerchiamo di vivere parte dell’Antico Testamento e parte del Nuovo ma il risultato di ciò ci porta molto lontano dal vivere l’etica di Gesù. Quindi, ciò che dovremo sempre tenere in mente e chiederci in quale modo Cristo cambiò tutto. Non dovremo neanche sorprenderci del fatto che Dio sia diventato un essere umano. L’evento della nascita di Cristo ha cambiato la storia, ha cambiato tutto. Se Gesù fosse venuto soltanto per aggiungere qualcosina in più agli insegnamenti di Dio ma niente di così importante allora Lui non rappresenterebbe più la centralità della nostra fede. Questo è il motivo per cui noi ci aggrappiamo a Gesù. Cristo e non la Bibbia è al capo della chiesa. Se non seguiamo Gesù da vicino probabilmente saremo molto tentati a sostenere che l’etica vecchio testamentale andrebbe bene anche oggi per certe situazioni. Invece dovremo cercare d’essere cristocentrici. Abbiamo già affrontato in altri studi il tema del Regno fisico in contrapposizione a quello spirituale. Abbiamo anche approfondito il fatto che dall’arrivo del Messia, Lui chiamò le persone a fare parte di una famiglia di fede multinazionale e multietnica. Potremo parlare di questo molto a lungo ma vi sfido a studiare questi particolari di più. Farlo significa che metterà in dubbio ciò che sosteniamo riguardo la guerra, l’Antico Testamento, la legge mosaica, la religione, etc. In quale modo l’incarnazione, la vita, gli insegnamenti, l’esempio, la morte e la risurrezione di Cristo hanno cambiato radicalmente il modo di vedere di un credente?
Conclusione:
Abbiamo stabilito dall’inizio che non abbiamo intenzione di guardare il passato con un atteggiamento critico contemporaneo pensando che i cristiani di allora erano piuttosto strani e che oggi giorno siamo molto più efficienti e pratici. Nel vangelo di Luca 6 troviamo alcuni degli stessi argomenti affrontati da Gesù nel sermone della montagna nel vangelo di Matteo. Cosa significa per noi amare nel modo in cui Gesù amò? Mentre affrontiamo e cerchiamo d’approfondire molte questioni che ci sfidano e che sono estremamente difficili d’applicare, cerchiamo sempre di chiederci in quale modo possiamo amare come Gesù ha amato. Una volta affrontato il tema in modo personale possiamo chiederci in quale modo possiamo amare come Gesù ha amato in modo collettivo insieme alla nostra comunità di fede. Il prossimo passo è condividere questa verità con altri. Ma il primo passo consiste nell’applicare e vivere questi principi noi stessi. Il vangelo di Luca 6:27, 28 dice: “Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.” Ripeto, “fate del bene a coloro che vi odiano…”, come sarebbe diverso questo mondo, come sarebbe diversa questa chiesa, come sarebbe diverso il mondo cristiano, come sarebbe diversa la nostra vita se soltanto applicassimo e vivessimo quella frase con passione e dedizione inamovibile. Un’alleanza terrena non dovrebbe mai smuoverci dal vivere quel principio, questa è l’etica fondamentale del regno di Cristo. Niente dovrebbe allontanarci dal viverlo. Invece di metterci a discutere su altri argomenti piuttosto concettuali, pensiamo a noi stessi; chi sono le persone o la persona che ti odia, chi per voi rappresenta il nemico? Forse ufficialmente non è il nostro nemico dichiarato, potrebbe essere qualcuno vicino a noi tipo il nostro coniuge, un genitore, un amico, il nostro capo o il nostro dipendente ma ora sembrano essere il nostro nemico, una persona che cerca di farci del male. Come reagiamo di fronte a quel tipo di individui? Gesù è stato molto chiaro. In quale modo possiamo applicare i suoi insegnamenti? Può darsi che “amarli” significhi responsabilizzarli per le loro brutte azioni e in quel caso fare loro del bene si tradurrebbe in aiutarli a mettersi in discussione. Non sarebbe meglio amare piuttosto che entrare a far parte di un sistema di vendetta; non sarebbe meglio imparare a fare del bene a coloro che ci odiano? Prendete qualche momento per farvi venire in mente le persone che vi odiano e poi prendete qualche minuto a pensare a come applicare e vivere il principio che Gesù ci ha dato d’applicare in quei casi. Chiediamo a Dio la forza per metterlo in pratica. Se i crociati sono stati in grado di lasciare tutto indietro per dare la loro vita uccidendo gli infedeli non pensate che possiamo anche noi dare la nostra vita senza togliere la vita a nessuno? Pensate che siamo in grado di avere metà del coraggio avuto dai crociati? Possiamo impegnarci ad relazionarci con i nostri nemici nonostante la difficoltà, ma non per ferirli, ma per fare loro del bene?
Preghiera: Padre celeste, prego che il tuo Spirito sia la nostra guida e ci doni la saggezza che venga da Te per aiutarci a navigare su questa zona difficilissima di condotta, pensiero, atteggiamento e azione. Ti ringrazio per l’esempio di Cristo, per i suoi insegnamenti e mi dispiace tanto per le volte quando ho agito in modi che potrebbero paragonarsi ai modi dei crociati piuttosto che ai Tuoi. Prego che Tu mi doni il coraggio per poter offrire la mia vita per i miei amici, per prendere la mia croce e non la mia spada. Aiutami a seguirti Gesù in tutte le aree della mia vita. Prego che questo si possa vivere in modo collettivo nelle nostre comunità ma anche in modo personale nella nostra vita. Prego per coloro che ci stanno osservando e considerando di seguire o credere come noi. Prego che Tu dia loro chiarezza di mente così che possano sentire la Tua voce chiamandoli. Dona loro il coraggio per poter rispondere alla Tua chiamata. Nel nome di Gesù, amen.
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