Noi che seguiamo Cristo da un po’ a volte ci facciamo delle domande religiose “importanti” del tipo: “Un cristiano, può bere alcolici o fumare?” “Va bene prendere una seconda fetta di torta ad un incontro di chiesa se un cristiano è sovrappeso?” “Va bene andare al cinema o noleggiare dei film?” “A un cristiano gli è permesso guardare la tivù?” “Va bene andare a fare shopping di domenica?” “Va bene andare ad un ristorante di domenica?” “Va bene fare delle telefonate a distanza di domenica?” “Si può celebrare Halloween, una celebrazione del tutto pagana?” “Si può celebrare il Natale o la Pasqua, entrambe celebrazioni pagane nella loro origine?” “Si può giocare a carte?” “Si può giocare a tombola?” “Va bene giocare a tombola se si gioca nella stanza della chiesa? Se si gioca in chiesa a tombola, diventa una cosa sacra o piuttosto blasfema?” “Va bene giocare alla lotteria?” “Va bene indossare dei jeans in chiesa?” “Va bene indossare un completo a scuola?” “Va bene indossare un vestito sopra le ginocchia?” “E’ accettabile che un uomo indossi un cappello in chiesa?” “E’ accettabile che una donna non indossi un cappello o velo in chiesa?” “Va bene che un neonato abbia un cappellino in testa in chiesa? Se il bambino è maschio va bene lo stesso?” “Va bene che gli uomini portino i capelli lunghi?” “Va bene che le donne portino i capelli corti?” “Si può suonare la batteria in chiesa?” “Si può suonare l’organo in casa?” “Va bene battere le mani in chiesa?” “Si può alzare le mani in chiesa?” “Si può alzare le mani e batterle sopra la testa durante il servizio?” “Va bene ascoltare la musica rock?” “Va bene ascoltare musica gospel o rock cristiano? Se è rock cristiano questo migliora o peggiora la situazione dal punto di vista religioso?” “Va bene ascoltare musica country?”. Queste sono il tipo di domande su cui le persone religiose spendono il loro tempo a discutere per ore senza fine. Piccolezze, concentrarsi sul filtraggio dei moscerini mentre si ingoiano dei cammelli!
La vita è corta, mettete i problemi e gli affari del cuore al primo posto nella vostra vita. Ciò che dovrebbe prendere di più del vostro tempo sono le cose che hanno a che fare col vostro spirito, col vostro cuore piuttosto che questioni superficiali.
Le persone religiose trovano la loro identità nella loro eredità religiosa piuttosto che nelle relazioni presenti. Dichiarare: “Io sono cristiano, sono nato in questa fede!” non ha nessun valore se non si vive, dirlo e basta significa che siamo dei “chiesiani”, non dei “cristiani”, non un seguace di Cristo ma un seguace della chiesa. Una eredità religiosa molto spesso è una cosa più negativa che positiva, un peso invece di un aiuto. Se uno non proviene da una famiglia religiosa non è assolutamente un problema perchè si può dare inizio ad un cammino in Cristo in modo libero. Dio non ha dei nipoti. Uno non diventa figlio di Dio perchè i suoi genitori lo sono. La relazione che uno può avere con Dio non si può ereditare. Nessuno entra in Paradiso perchè è nipote. Ogni generazione deve scegliere se diventare figli di Dio o no.
I religiosi spesso permettono che le tradizioni eclissino la verità. In Marco 7 Gesù ha un confronto con i farisei riguardo una delle loro tradizioni. Le tradizioni sono un ottimo meccanismo utilizzato dalle persone per tramandare la verità alla prossima generazione. Di solito si dà inizio ad una tradizione in questo modo: una generazione di persone che si trova insieme a studiare gli insegnamenti di Dio si pone la domanda di come tramandare ciò che hanno imparato alla prossima generazione. Dato che loro non saranno sempre presenti decidono di dare inizio ad una tradizione che può essere messa in pratica nell’ambito familiare o di chiesa con il proposito di tramandare le loro scoperte alla generazione dopo. Questa potrebbe essere una cosa bella se applicata nel modo giusto ma il problema è che invece di tramandare la verità, molto spesso si tramanda il meccanismo e basta. Da lì in poi, ciò che viene tramandato di generazione in generazione è soltanto il meccanismo e uno cresce pensando che quel modo particolare di fare chiesa o di vivere la vita equivalga ad essere un cristiano. Facendo così si perde il vero significato perchè solo la prima generazione ha avuto un’esperienza personale con Dio e con ciò che la Bibbia insegna in realtà. Ogni generazione ha bisogno di chiedersi: “Cosa dovremo fare per obbedire a ciò che Gesù ha insegnato?” Siamo grati che i nostri antenati ci abbiano tramandato le loro tradizioni ma non lasceremo che esse guidino la nostra vita. Ogni generazione ha bisogno di tornare agli insegnamenti di Cristo. Ogni generazione deve chiedersi il perché di tutto ciò che mettiamo in pratica come corpo. Questo rappresenta una grande libertà ma anche una grande frustrazione nel nostro cammino cristiano. La grande libertà è che Gesù ci dà dei principi d’applicare nella nostra vita e la grande frustrazione è che non esprime in quale modo applicare detti principi ad ogni generazione. Non è possibile ereditare una tradizione e seguirla in modo cieco. Detto questo, dobbiamo essere gentili e rispettare coloro che la pensano diversamente da noi, questo è lo spirito di Cristo.

Domande e risposte

Molti cristiani praticano delle discipline spirituali tipo la preghiera e l’andare in chiesa di domenica mattina. Siamo consapevoli che la chiesa non è l’edificio ma l’insieme dei credenti, quindi, dovremo smettere ogni cosa che abbia l’apparenza di religiosità?
No, Gesù disse che le persone religiose e quelle che non lo sono avranno la stessa apparenza. Il grano e le erbacce cresceranno insieme perché quando sono nella fase della crescita non si può distinguere l’uno dall’altra. Quindi Gesù ci disse di lasciarle stare e lasciar crescere sia il grano che le erbacce, perché non sta a noi giudicare. E’ possibile pregare in modo religioso o relazionale. Gesù disse che i farisei pregavano in modo religioso ma non chiese loro di smettere. L’antidoto contro una preghiera fatta male non è non pregare ma pregare nel modo giusto. C’è un modo di pregare religioso e uno relazionale. C’è un modo di digiunare religioso e uno relazionale. Ci raduniamo insieme per celebrare la nostra fede e possiamo farlo in modo religioso o no. Gesù ci ha chiesto di focalizzarci sul nostro cuore, sui nostri atteggiamenti e ciò ci aiuterà a fare le cose non motivati soltanto dal voler obbedire ma perchè abbiamo il desiderio di farlo. Credo che valorizzare la relazione sia sempre la chiave. Gesù utilizzò l’analogia del matrimonio diverse volte. Perché preghiamo? Perchè bisogna comunicare e parlare, dovremo farlo durante il giorno e parlare con Dio in diversi modi. Supponiamo che una coppia dopo aver comunicato concluda che si stiano allontanando e che dovrebbero assicurarsi di prendere del tempo per parlarsi. Decidono di sedersi insieme nella stessa posizione tutti i giorni alla stessa ora per leggere le loro dichiarazioni d’amore e affetto uno verso l’altro. “Mia cara moglie, ti amo, e penso che tu sia bellissima! Sei meravigliosa e preziosa per me!”, la moglie continua leggendo la sua, altrettanto bella. Questa coppia aveva creato un rituale d’amore, affetto e intimità stupendo per assicurarsi di non allontanarsi l’uno dall’altro. Dopo un po’ però il rituale diventa noioso. Quando utilizziamo l’analogia del matrimonio e l’applichiamo a qualsiasi cosa spirituale che facciamo funziona perchè è una delle analogie che Dio utilizza di più.

Perché altre religioni hanno dei sacerdoti?
Dico questo con il massimo rispetto verso le denominazioni che utilizzano il termine “sacerdote” con riferimento ai loro leader. Nella mia opinione penso che sia il termine sbagliato dal punto di vista biblico. Voglio dimostrare rispetto ma anche essere onesto e parlare con integrità e autenticità attenendomi a ciò che credo. La Bibbia in 1 Pietro ci dice che il ruolo del sacerdote é quello che fa da tramite tra le persone e Dio. Il sacerdote si rivolge a Dio per rappresentare il popolo e poi si rivolge al popolo per comunicare il volere di Dio. 1 Pietro 2,9 ci dice che noi tutti siamo dei sacerdoti perché Gesù chiuse con il vecchio sistema religioso a favore del sacerdozio di tutti i credenti. 1 Pietro 2:9 “Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa”. Perciò il mio compito non consiste nell’essere un sacerdote e rappresentare voi davanti Dio recitando una preghiera per voi per aiutarvi ma piuttosto nell’essere un insegnante che vi incoraggia a diventare i sacerdoti che siete già. Penso che questa sia la lezione da ricordare; hai menzionato che altre religioni hanno dei sacerdoti; i buddisti, l’induisti, etc. ma volevo chiarire che non è compito nostro cercare di riformare le altre religioni ma quello di introdurre le persone a Cristo.
Ho consigliato ad altri di evitare dibattiti sulla religione cristiana in contrapposizione ad altre religioni perchè è una causa persa. La religione cristiana ha dei terribili precedenti storici, uno dei peggiori. Perchè vorresti mai difendere la religione cristiana? E’ una religione e tutte le religioni sono lontanissime da ciò che Gesù insegnò. Quello che è veramente terribile è che la religione cristiana commise tutti quegli orrori nel nome di Cristo, fatto che non migliora le cose, anzi le peggiora. Io invece darei la mia vita e difenderei Gesù, Colui che ha demolito tutte le religioni, incluso quella cristiana.

Conclusione:
Il dono che continua a donare lo troviamo in Romani 6:23 “Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore.” “Il salario del peccato è la morte”. Se il peccato fosse un posto di lavoro e anche se uno si recasse a lavorare li tutti giorni con molto impegno, alla fine del mese sulla nostra busta paga si leggerebbe “morte”. Lo so che in questa nazione dopo aver pagato le tasse uno si sente male, ma nell’economia di Dio uno riceve uno stipendio pieno: “morte”, niente tasse. Se si legge solo quella parte sembra che Dio sia un Dio arrabbiato che ci farà pagare tutte le cose sbagliate che abbiamo fatto con la morte. Ma è sbagliato pensarla così. Dio è la fonte della vita. Ogni volta che ci allontaniamo da Lui, cosa che facciamo quando pecchiamo, ci allontaniamo letteralmente dalla vita. A volte ci impegniamo molto a fare proprio quello; anch’io lo faccio. Quindi, se ci allontaniamo dalla vita ci avviciniamo alla morte, il salario del peccato è la morte. “il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore”. Attenzione, qui non dice che il salario che riceveremo per aver lavorato sodo per Dio è la vita eterna, non dice “smettete di lavorare per il peccato e iniziate a lavorare per guadagnarvi la vita”. Ricordate, Gesù ha detto che non c’è modo in cui noi potremo mai guadagnarci il Paradiso, Lui ci ha donato la vita eterna. Quindi il “salario del peccato è la morte” ma il “dono di Dio è la vita eterna”; bisogna solo accettarlo, come in una relazione d’amore. Dobbiamo fare come il ladro accanto alla croce di Gesù e dichiarare: “Io non so cosa fare, non ho tutte le risposte, so soltanto che Tu sei la fonte di tutto ciò di cui Io ho bisogno!” Se facciamo quel primo passo potremo dare inizio a questo nuovo cammino in relazione con Gesù. Preghiera: “Padre Celeste, ti ringrazio per aver portato l’umanità a questo punto in cui non ritieni che abbiamo più bisogno dei limiti della legge, religione, rituali e sacrifici. Sappiamo che queste cose furono necessarie per un tempo come leggiamo in Galati 3:24. La legge fu il nostro tutore per aiutarci a crescere e ad arrivare a questo momento. Ti ringrazio per la fiducia che hai in noi, sappiamo che la grazia è qualcosa di rischioso. Prego che il Tuo Spirito ci aiuti a non approfittarci di questa libertà ma di essere appassionati nel seguirti. Non la legge ma Te. Prego per le persone che leggono questo messaggio, di ricordarsi che siamo tutti in diversi punti dello stesso cammino. Ora ti prego per coloro che stanno valutando quale passo fare; qualsiasi cosa esso possa rappresentare. Sia il dedicarsi a Te Gesù o ad impegnarsi a imparare più su di Te. Altri che sono già credenti forse stanno valutando se approfondire la loro relazione con Te o no. Ovunque ci troviamo, prego che Tu ci aiuti ad avere non solo un cuore pieno di convinzione ma anche il coraggio per mettere in atto ciò che ci chiedi. Preghiamo che il Tuo Spirito ci guidi e ci aiuti a fare il prossimo passo ed a non rimanere passivi ma che Tu ci dia la forza per abbracciarti come tu hai fatto con noi. Nel nome di Gesù.