Parte 2
Gesù riprese i farisei quando lo ritenne necessario ma cercò anche d’aiutare loro a capire come interpretare le Scritture seguendo lo Spirito e non la legge. Matteo 12:1, 2 “In quel tempo Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare nel giorno di sabato».” Non era permesso preparare i pasti nei giorni di sabato secondo la tradizione farisaica perchè non si doveva lavorare in nessun modo in quel giorno. Cogliere delle spighe in quel caso era “lavorare”, una cosa molto sbagliata e si aspettavano che Gesù li rimproverasse. Il Messia secondo la loro opinione di sicuro lo avrebbe fatto. Gesù invece rispose ai farisei: “«Non avete letto…?” Un attimo, di tutti i quattro gruppi religiosi di quel giorno quale di loro si sarebbe offeso di più sentendosi dire da Gesù “forse non avete letto che nella Bibbia dice…”? E’ come se Lui avesse detto loro: “forse dovreste leggere la Parola di Dio di più per capire cosa significa”. “Non avete mai letto questo? Lasciate che Io ve lo spieghi meglio…” Matteo 12:3 “Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti?”. Nel Vecchio Patto, in Levitico 24, si parla di un pane speciale che solo i sacerdoti potevano mangiare. Davide e i suoi amici stavano morendo di fame quindi entrarono nel luogo sacro e mangiarono del pane sacro. Dio non li condannò per averlo fatto. Un attimo, Dio aveva messo una regola che diceva che solo i sacerdoti potessero mangiarlo; e allora? Davide aveva fame e tenendo conto anche di altri principi biblici, principi che sostenevano che le persone dovevano essere valorizzate, Lui mangiò senza subire una condanna. I principi vengono sempre prima delle regole. Gesù ricordò ai farisei che Davide aveva infranto la legge ma che Dio invece di condannarlo lo complimentò per averlo fatto. Dio lo elogiò per aver dato più importanza alle persone, aveva dato la priorità alle relazioni piuttosto che alle regole, all’amore piuttosto che alla legge.
Matteo 12:5 “O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa? ” In altre parole, Dio chiese alle persone di non lavorare di sabato ma poi chiese ai sacerdoti di farlo. Nel contesto moderno i pastori e sacerdoti lavorano di domenica quando tutti gli altri si riposano. Tra l’altro la domenica non è il “sabato” biblico, quindi anche qui stiamo andando fuori “regola”. Ci sono delle persone che sostengono che i dieci comandamenti non dovrebbero cambiare quindi, quando dice in Esodo 20:8 “Ricordati del giorno di sabato per santificarlo”; allora…. stiamo infrangendo un comandamento radunandoci di domenica. Questo è un punto a favore degli Avventisti del settimo giorno. Loro almeno sono coerenti con ciò che credono.
Matteo 12:6 “Ora io vi dico che qui c’è qualcosa più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia (Hesed) io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa.” Come abbiamo già spiegato in altri studi precedenti Gesù qui sta dicendo che desidera amore e non la legge. “Hesed” è un termine ebraico che fu tradotto in greco e poi in italiano. Dio desidera amore leale e dedicato, non un sistema di sacrifici religiosi; desidera una relazione, non una religione.
Matteo 12: 8 “Perché il Figlio dell’uomo è Signore del sabato». In altre parole “perché Io sono Dio non devo appellarmi a nessuno, Io ho il potere di cambiare le cose”.
Mettete sempre in pratica il principio dietro il precetto. L’apostolo Paolo ha detto in Romani 16:16 “Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo.” E’ una pratica carina che mi piacerebbe esistesse in tutto il mondo. Dalle scritture sembrerebbe anche una regola, ma qual è il principio dietro questo precetto o insegnamento? Che dovremo essere accoglienti e dimostrare affetto e apprezzamento verso i fratelli e le sorelle. In alcune nazioni significa darsi la mano o un abbraccio, in altre baciare le guance in entrambi i lati, etc. Il dunque è: qual è la lezione che possiamo imparare dalla regola? Qual è la “ruah” (ruah: spirito in ebraico)? Da adesso in poi quando aprirete le vostre Bibbie, cercate di trovare il principio dietro la regola e una volta fatto cercate d’applicarlo. L’ermeneutica di Gesù è proprio questa; i religiosi spesso hanno difficoltà e non la capiscono. Da questa incomprensione sono nati numerosi divisioni e litigi.
I religiosi tendono ad enfatizzare il concetto della purezza dall’esterno (mettendo delle regole), per assicurarsi che le persone seguano la giusta via. La loro teoria è che se si hanno abbastanza regole e leggi che indicano come vivere e se si ha una comunità di persone che la pensano in modo uguale e sono disposte a vivere nella stessa realtà religiosa seguendo queste regole, allora eventualmente questa santità esteriore penetrerà all’interno del cuore delle persone ed esse si avvicineranno a Dio. Questo riassume il pensiero farisaico.
Gesù invece insegnava che la santità era qualcosa che partiva dal cambiamento del cuore delle persone per poi esteriorizzarsi. Prima il dentro e poi il fuori dell’essere umano.
I farisei cercavano di fare del loro meglio perchè ci tenevano ad essere santi in modo ossessivo ma non avevano le idee chiare. A volte sosteniamo che “la pulizia è vera devozione” vero? Lo avete mai sentito dire? Credo che i religiosi cambierebbero quel detto in: “il tradizionalismo è vera devozione”.
In Matteo 23:1 “Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere perché dicono e non fanno.” I farisei sbagliavano l’applicazione di ciò che studiavano. In altre parole, “date ascolto ai loro insegnamenti ma cercate d’applicarli in modo diverso”.
Matteo 23:4 “Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.” I farisei trasformavano le Scritture in un insieme di regole senza fine, un modo di vivere terribile ed oppressivo, l’opposto dello spirito degli insegnamenti di Gesù. Ci sono molti farisei tra noi anche oggi.
Il prossimo passo parla della loro focalizzazione sull’esteriorità, Matteo 23:5 “Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange”; era il tipo di oggetti che piaceva indossare in sinagoga in quel tempo. Gioielli o bigiotteria che indossavano sulla loro fronte o sulle braccia, piccole scatoline contenenti le scritture, etc. Noi oggi abbiamo le nostre croci, le nostre t-shirt cristiane, adesivi, etc. A volte abbiamo un modo “puro” o “santo” di vestire che ci fa sentire a posto con Dio. Pensiamo che dovremo vestirci in un certo modo quando ci raduniamo come famiglia di fede invece la Bibbia ci esorta a vestire il nostro cuore d’ umiltà e d’ amore, e ad indossare le vesti delle opere di giustizia. Va benissimo se uno si vuole vestire bene, sarebbe sbagliato creare una regola sia di vestire bene o di vestire in modo semplice. Mi piace molto notare che le persone della nostra chiesa si sentono libere di vestire come vogliono! Gesù evidenza il fatto che i farisei avevano deciso di dimostrare l’esteriorità e rafforzare il fatto che essi fossero santi. Molti di noi abbiamo degli adesivi che mettiamo in bella vista sulle nostre macchine. Io non oserei mai metterne uno sulla mia sapendo che guido così male. La verità è che è molto facile fare arrabbiare le persone quando uno è al volante. Se uno guida troppo veloce dicono: “guarda lì come guida e lui si fa chiamare cristiano!” Invece se uno guida lento dicono: “mamma mia, i cristiani sono dei veri polentoni, seguono sempre i limiti di velocità, che noia!”.
Matteo 23:6 “amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe”.
Quanti di voi siete cresciuti in chiese dove i capi si sedevano nelle file davanti il palco? Attenzione, Gesù qui non sta dicendo che se uno si siede una volta davanti o indossa dei bei vestiti sbaglia. Ciò che vuole dire è che Lui conoscendo il loro cuore sapeva che i farisei godevano proprio del fatto che l’azione in se di sedersi davanti e avere delle belle vesti li rendesse “più santi degli altri”. Quindi, se frequentate altre chiese dove le persone si siedono davanti o sul palco non pensate che stiano sbagliando. Ricordatevi sempre del principio e della motivazione, dietro le scelte delle persone.
Matteo 23:7 “e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare ‘rabbì”dalla gente.” In quei giorni i farisei avevano un certo modo di salutarsi per separarsi dal resto delle persone.
Per favore non mi chiamare “pastore”. L’essere pastore è il mio lavoro e sono sicuro che anche voi lavorate, ma siamo fratelli e sorelle. Se mi chiamate “pastore X” io vi chiamerò “infermiera Maria”, “ingegnere Marco”, “carpentiere Daniele”, etc. I farisei amavano essere chiamati ed innalzati al di sopra degli altri, ma non è la cosa giusta da fare perché si stavano focalizzando sull’esteriorità invece che sul cuore.
Matteo 23:25 “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre l’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza.” Pensate che in quel modo resterete puri o santi, invece sapete a cosa assomiglia la vostra santità? A qualcuno che tutti i giorni lava i piatti passando uno straccio sulla parte esteriore della scodella e che la mette via senza lavarla. La religione è proprio così, apre la porta ad un sacco di cose brutte che vanno avanti in modo incontrollato perché le persone all’apparenza si fanno vedere così religiose e buone. Nessuno dice mai niente all’altro per salvaguardare le apparenze. Qual è l’antidoto a tutto questo? Gesù ci esorta a dimenticarsi dell’esteriorità. Matteo 23:26 “Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto!” Quando laviamo i piatti il processo è proprio quello, si lava l’interno del piatto e così facendo si pulisce anche l’esterno, vero? Vivere in modo irreligioso rappresenta una chiamata più alta. La religione è soltanto una vile scappatoia.
Gesù continua in Matteo 23:27 “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume.” Sepolcri decorati molto belli da vedere ma marci dentro. In Matteo 5:20 Gesù disse riguardo ai farisei: “Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.” Disse queste parole rivolgendosi alla folla, questo era il Suo pensiero riguardo alla loro versione di santità, sul fissarsi sull’esteriorità sperando di poter cambiare il cuore. Le persone presenti dopo aver sentito pronunciare dette parole rimasero scioccate. I farisei erano i santi professionisti pagati, sapevano svolgere il loro ruolo benissimo. Gesù chiese alle persone di andare oltre alla giustizia dei farisei e di fare molto di più. Le persone in quel momento si sentirono malissimo perché erano consapevoli di non riuscire mai a superare i farisei, li ammiravano, erano delle icone culturali di giustizia. Chiedete a Dio che vi purifichi da dentro, lasciate che sia Lui a fare il primo passo, è ciò che vuole. Quando inizierete a vivere la vostra vita in un modo nuovo e puro, fatelo con la consapevolezza della lotta interna che c’è dentro di voi per rimanere in quello stato. E’ una lotta, sì, ma quella lotta dev’essere combattuta all’interno del nostro essere, non è qualcosa che ha a che fare con la nostra esteriorità. Non aspettate di dover affrontare una tentazione grande come un tradimento per iniziare a pensare come sia importante rimanere fedele alla vostra moglie. Invece decidete di combattere a vita il vero problema, cioè, contro la libidine e il desiderio inappropriato.
Occupatevi dei problemi all’interno del vostro essere cercando di capire la vera questione dietro all’azione. A volte quando uno perde la pazienza e dice una parolaccia, il punto non è la parolaccia in se, ma magari abbiamo il problema di essere troppo esigenti aspettando che tutto ruoti intorno a noi. Scegliete di combattere a vita la battaglia spirituale, affrontando i vostri problemi all’interno del cuore. Focalizzatevi nel tenere pulito l’interno del vostro essere e non vi preoccupate dell’esteriorità perchè verrà da se. La santità che inizia partendo dal cuore per poi esteriorizzarsi è la via che ci ha insegnato Gesù.
Una volta c’era un contadino anziano che andò a prendere un pollo per cucinarlo. Lo prese vivo, gli tagliò la testa, dopodiché gli ci vollero altri dieci minuti per catturare il pollo che correva per il cortile senza testa. Morale della storia? Il movimento non sempre indica che ci sia vita. I farisei avevano delle idee confuse, sbattevano le loro ali religiose in giro pensando che anche nel caso dell’evangelizzazione dovevano trasmettere la santità. Gesù non era d’accordo.
I religiosi si focalizzano sui problemi e le questioni di poca importanza. Per loro, detti affari sono degni di tutta la loro attenzione. Da Matteo 23:16 in poi questo è evidente. Essi possedevano una guida meticolosa di come giurare, si può giurare su questo e su quell’altro no, etc.; una cosa molto infantile. Gesù invece cambiò le cose e insegnò agli altri ad essere persone vere. Non era più necessario dire “io prometto…” per ottenere la fiducia dell’altro; si doveva semplicemente essere onesti. Questo è un bellissimo principio d’applicare per noi genitori. La nostra parola dovrebbe essere quella: se diciamo una cosa dovremo aderire a ciò che abbiamo detto. Se dico alle mie figlie che dopo cena andremo a prendere un gelato, loro non dovrebbero sentire il bisogno di dire: “ce lo prometti?” per farmi adempire a ciò che ho detto. A quella domanda rispondo “non prometto nulla perché ho appena detto che vi avrei portato”. La nostra parola dovrebbe valere e bastare. Gesù insegnò in Matteo 5:37 “Semplicemente, dite ‘sì’ quando è ‘sì’ e ‘no’ quando è ‘no'”. I religiosi avevano modi particolari d’intrappolare le persone nei legalismi delle loro parole, e le cose di minima importanza erano le più importanti per loro. Su questo tema si espresse più tardi in Matteo 23:24 quando disse: “Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!” I moscerini, dei piccolissimi insetti, di solito si trovavano vicino alle imboccature degli otri di vino dove usciva un po’ del fermento; quindi il vino veniva filtrato per questo motivo. Secondo la Torà, qual è il più grande degli animali immondi elencati nella lista degli animali da evitare per gli ebrei osservanti della legge? Il cammello! In altre parole, state mancando le questioni di grande importanza focalizzandovi sulle piccolezze!
Spesso nei cerchi cristiani focalizzarsi sulle piccolezze diventa un’ossessione. Se qualcuno di voi non ha mai fatto parte di una chiesa allora, buon per voi, avete l’opportunità di seguire Gesù in modo libero senza il peso di tutto il bagaglio religioso sulle vostre spalle! Stupendo, abbiamo qualcosa da imparare da voi!