Diamo uno sguardo ad alcuni dei Suoi insegnamenti: Matteo 11:28, 29 “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». Lui invitava le persone a riposarsi da cosa? Gli incoraggiava a trovare ristoro per le loro anime, in contesto, riposo dalla religione. Lui chiamava le persone a non sottostare più sotto il peso della legge e l’incoraggiava a seguire la legge dell’amore. Ristoro e riposo dal peccato, dalla propria confusione, da tutto ciò che ci butta giù; dal fallimento personale nel non riuscire a vivere lo standard divino. Le donne in particolare avrebbero ascoltato questo messaggio da una prospettiva ben diversa da quella maschile, a causa del grande peso che dovevano sopportare nel loro contesto culturale. C’era una forte mentalità negativa nei confronti delle donne nella Palestina del primo secolo.
Gesù quando predicava trattava le donne come persone, non come semplici donne che non valevano nulla. Questa mattina approfondiremo i momenti quando Lui interagì con loro. Nel vangelo di Giovanni leggiamo che le donne ebbero un ruolo importante nello svolgimento della sua missione, inoltre Gesù ebbe dei dialoghi profondi più con le donne che con gli uomini. Le donne trovavano in Gesù un uomo che per la prima volta nella loro vita le rispettava come esseri umani e persone spirituali. Certo, una volta che le donne iniziarono a radunarsi in grandi numeri attorno a Gesù e in più a spostarsi da una parte all’altra insieme a Lui, tutto ciò fu causa di sconcerto e scandalo come potete immaginare. Gli scandali che hanno a che fare con delle insinuazioni sessuali sono il tipo di clamore che sciocca di più. Gesù fu al centro di scandali sia di natura religiosa che sessuale: che bomba!
Gesù non cercava di mettersi nei guai, non aveva bisogno di pubblicità per migliorare gli ascolti, ha vissuto la Sua vita con naturalezza. Quando qualcosa accadeva l’affrontava senza cercare di fuggire. Viveva con autenticità, quindi, se dava l’apparenza di fare qualcosa di offensivo non cercava di nasconderlo perché non ha mai dato importanza alle apparenze. Ora approfondiremo ben quattro diversi scandali sessuali che studieremo partendo da quello meno grave dal punto di vista religioso.
Il primo è che Gesù avesse delle amiche femmine, qualcosa molto fuori dal comune e potenzialmente offensivo per le persone della Palestina del primo secolo. Maria e Marta sono un buon esempio di questo. Loro erano parenti di Gesù ma leggiamo nella Bibbia che erano molto di più di questo perché esse partecipavano attivamente ai Suoi insegnamenti e c’era un dialogo profondo tra loro. Gesù diede a Marta e Maria l’opportunità di poter imparare, una cosa veramente insolita per quei tempi.
Gesù ha molto da insegnarci quando si tratta di avere amici di entrambi i generi. Nella nostra cultura insegniamo ai nostri figli da una tenera età che c’è una differenza tra avere amici e fidanzati. Spesso noi adulti senza volere l’ insegniamo da piccoli a sentirsi a disagio con il sesso opposto con commenti fuori luogo. Più tardi, quando i ragazzi hanno il loro fidanzato o fidanzata l’insegniamo che essere fidanzati è il massimo e di solito quando non sono più insieme si lasciano dichiarando di voler essere “solo amici”. Cosa vuol dire? Significa che non si parlano, si evitano, etc. Quindi, essere fidanzati è un concetto esaltato se paragonato con l’amicizia ma secondo Gesù, non c’è cosa migliore dell’amicizia. L’ideale sarebbe che il matrimonio nascesse da una bella amicizia. L’amicizia dovrebbe essere un buon punto d’inizio per noi. Gesù ci diede l’esempio. Per Gesù la relazione è la cosa più importante e da più peso alle relazioni piuttosto che al servizio. Se il servizio non porta a coltivare una relazione con quella persona allora sarebbe meglio non farlo.
Il secondo scandalo fu che Gesù non solo avesse amiche ma avesse anche delle donne che lo seguivano e lo sostenevano; delle discepole. Luca 8:1-3 “in seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demoni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.” Queste donne in particolare vengono menzionate sia per la loro posizione importante o perché Luca sapeva che la persona a cui stava scrivendo le conoscesse. Gesù aveva dodici discepoli e molti pensano che operasse solo con il loro appoggio dimenticando che aveva all’incirca 100 persone che viaggiavano insieme a Lui. Grande parte di questo gruppo di discepoli era composto da donne. Infatti, alcuni commentatori della Bibbia pensano che nel gruppo dei 70 discepoli ci fossero anche delle donne. Dal punto di vista religioso dell’epoca era una pazzia, un rabbino che viaggiava accompagnato da un gruppo composto sia di uomini che di donne. Davvero scandaloso.
Cristo aveva 12 discepoli maschi, 12 apostoli che divennero i principali insegnanti della chiesa del Nuovo Testamento. Nessuna donna in quel tempo aveva l’opportunità d’imparare la Torà e quindi è ovvio che non potessero occupare la posizione degli apostoli perché nessuno li avrebbe dato ascolto. Invece se parliamo di posizioni di leadership o d’insegnamento secondari nei giorni di Gesù, c’erano tantissime donne ad occuparle. In Marco 15:40, 41 leggiamo che “C’erano anche alcune donne, che stavano ad osservare da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, che lo seguivano e servivano quando era ancora in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.” I discepoli maschi fuggirono al momento della crocifissione con l’eccezione di uno o due ma c’erano molte donne presenti. Le donne furono ricompensate perché furono le prime a testimoniare Gesù risorto. E’ ovvio che Cristo si fidasse di loro perché gli chiese di portare il messaggio della Sua risurrezione ai discepoli maschi.
La maggior parte delle volte nel Vangelo quando parla di donne non le chiama “discepole” ma spiega che lo seguissero, quindi, erano discepole anche se non parte dei dodici. Per gli uomini invece i termini “discepolo” o “seguace” vengono utilizzati in alternanza. Nel libro degli Atti Degli Apostoli le donne vengono chiamate “discepole” come in Atti 9:36 dove parla di Tabità o Dorca in greco, una discepola conosciuta.
Non ci sono scuse per quei cristiani che erroneamente pensano che il mandato di evangelizzare sia destinato solo agli uomini, agli anziani o alle persone istruite. Queste donne rappresentano persone della classe non istruita. Gesù trovava le persone meno adatte per portare avanti il Suo ministero e le includeva attivamente nel Suo movimento.
Cosa ci impedisce di non impegnarci al massimo con la nostra comunità di fede per condividere il messaggio di Gesù con altri? Se non conosci Gesù ancora, non ti preoccupare, inizia a conoscerlo meglio. In questo momento mi sto rivolgendo a coloro che lo conoscono già, a coloro che si sono impegnati a seguirlo ma che si trovano a vagare nel deserto spirituale chiedendosi che passo fare. So che siete stati chiamati da Cristo per dedicarvi pienamente nel far conoscere il Suo regno agli altri. Sta a voi studiare, imparare ed applicare i concetti appresi nella vostra vita e trasmetterli ad altri. Questo vi porterà felicità e un senso di pienezza nella vita ricordando le parole di Gesù” sono venuto affinché abbiate vita in abbondanza” .
A seguire 2° parte.
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