Gesù offese anche il sistema secolare di quel tempo: il potere. Così entrambi i sistemi: il sistema religioso e il potere, si unirono e lo condannarono a morte. Una volta morto, Gesù trasformò la sua morte nello scandalo più grande di tutti. In Galati e in 1 Corinzi troviamo espressioni come: “pietra d’inciampo della croce”, “scandalo della croce”, “offesa della croce”. La croce fu lo scandalo maggiore. Vorrei che tu potessi vedere il modo in cui Gesù lavora nella vita delle persone. Nel capitolo che stiamo per leggere si evidenziano due categorie di persone: una religiosa e l’altra al di fuori del cerchio religioso. Entrambe le persone vengono messe alla prova con pietre d’inciampo presentate da Gesù. Vediamo se reagiranno offendendosi o con fiducia.
Matteo 15: “In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!». Ed egli rispose loro: «Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? Dio ha detto: Onora il padre e la madre e inoltre: Chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio, non è più tenuto a onorare suo padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini».
Poi riunita la folla disse: «Ascoltate e intendete! Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!».
Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: «Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?». Ed egli rispose: «Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». Ed egli rispose: «Anche voi siete ancora senza intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna? Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l’uomo. Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Queste sono le cose che rendono immondo l’uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l’uomo». Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una donna cananea, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro». Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!» Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». «E’ vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.”
Due scandali, due tipi di persone, due risposte e due reazioni diverse. Il primo gruppo è formato dalle persone religiose che vengono colpite nelle loro tradizioni sacre. Come mai erano così ossessionati con la pulizia? Ricordatevi che questi erano problemi religiosi, non si trattava di qualcosa di personale o d’igiene. Questo ha da fare con il vecchio patto e le leggi che lo costituivano, con il fatto di essere puri o impuri.
Il modo di tenersi puri dal contatto con i non credenti era quello d’assicurarsi di essere puliti esternamente. Questa legge aveva il proposito di tenere il popolo d’Israele puro in ogni senso della parola; separato dal resto dell’umanità per servire un proposito specifico in preparazione della venuta di Gesù. Quando Lui arrivò, abbattette questi muri culturali, incoraggiando le persone a non avere paura di prendere malattie spirituali da altri. Questo perché prima di Cristo se si toccava una persona impura, bisognava per forza sottoporsi a tutto un rituale esterno di pulizia per sbarazzarsi di tutte le impurità prese da quella persona impura. Gesù ha voluto far capire che questo aspetto non era più necessario, non aveva più senso e bisognava avere più contatto con le persone.
Il testo dice che i farisei si offesero. Pietro disse a Gesù che i farisei erano scandalizzati, Gesù aveva messo una pietra d’inciampo di fronte a loro. Quando Pietro glielo fa notare, Gesù ha un atteggiamento molto rilassato e dice: “Lasciali, sono guide cieche che guidano altri ciechi. Seguite piuttosto una persona vedente che sia in grado di aiutarvi ad andare oltre, a ricevere il nuovo vino, otri nuovi per il nuovo vino”. Poi, insegna loro che ciò che è importante non riguarda le cose che escono dalla bocca. Questo passo ci illumina e ci indica l’origine del male. Qual è l’origine del male? Siamo noi! Il male si trova nel nostro interno, c’è l’abbiamo dentro! Gesù ci insegna che dobbiamo dare inizio al nostro cambiamento partendo dal nostro cuore, dal nostro interno e che prima o poi verrà fuori e si vedrà.
Il secondo caso è quello della donna cananea. Gesù mise una pietra d’inciampo enorme davanti a lei, riuscite a capirlo? Cosa le dice? Notate che mentre i farisei si avvicinarono a Gesù senza dimostrare nessun segno di rispetto, lei invece iniziò la conversazione chiamandolo “Signore, Figlio di Davide, Messia”. Riconobbe che Gesù era il maestro e il Messia. Si presenta già con fede. Gesù le risponde dicendo che la sua missione era rivolta soltanto ad Israele per far sì che quella nazione diventasse luce per il resto del mondo. Lei si avvicina e inchinandosi lo prega: «Signore, aiutami!» e Lui risponde con una seconda pietra d’inciampo dicendogli che non è buono togliere il pane ai figli per darlo ai cani. L’analogia è questa: “C’è una festa ed io devo dare da mangiare ad Israele, ai miei figli, e finché loro non abbiano finito, non si può condividere. Non è la mia missione.”
La cosa interessante è che lei non si offende. Questa donna aveva dato inizio alla sua richiesta riconoscendo che Gesù era il maestro e Signore, il Messia. Lei aveva ammesso di essere lì per imparare, non per giudicare ma per essere giudicata. La cosa affascinante è che lei fece uso dell’analogia fatta da Gesù. Utilizzò le stesse parole di Cristo per ottenere ciò che desiderava. Invece di offendersi e mandarlo a quel paese esigendo di essere rispettata, lei disse: «ok, visto che sono un cane, Signore…»; abbracciò la pietra d’inciampo. «Anche i cagnolini hanno le briciole…so di non capire bene, ti assicuro che non mi trovo qui con il proposito di distrarti dalla tua missione, ma, potrei avere delle bricioline?» A questo punto Gesù riconobbe la sua fede. Fenomenale! Lei scelse di non offendersi. I religiosi, al contrario, si offendono molto facilmente. Qui è evidente che gli orgogliosi si offendono facilmente con la verità. Gli umili, al contrario, non si offendono neanche con gli insulti, anzi, li abbracciano. Un ottimo esempio è questo caso; Gesù la chiamò “cane” e lei rispose: «ok, visto che sono un cane, potresti darmi delle bricioline?» Gesù riconobbe in questa persona qualcuno che dice: «Io non sono Dio, Tu invece lo sei e non cercherò neanche di relazionarmi a te come con un coetaneo. Ho qualcosa da chiederti come un cane che mendica pane perché Tu sei il Messia! Tu sei Dio! Io abbraccio questo concetto!» Gesù rispose: «Donna, hai una grande fede, e l’hai messa in pratica. Credi veramente che Io sia il Figlio di Dio!» Vi chiedo di cercare di camminare sulla via dell’umiltà come fece questa donna.
Domande e risposte
I farisei nel tempo di Gesù erano potenti? Se sì, quale era la loro sfera d’influenza?
Quando Roma conquistava una nazione, spesso operava in modo molto intelligente per continuare a governarla. Nel caso d’Israele, Roma aveva messo al potere un re marionetta e si appoggiava a diverse organizzazioni locali per mandare avanti la nazione. Non hanno distrutto il tempio o fermato le persone nell’adorare come desideravano. Roma esigeva soltanto che Cesare fosse venerato come Dio e anche che mettessero i simboli romani nei palazzi in bella vista. Questo creò un bel conflitto perché stavano profanando in un certo senso ciò che era la cultura di quei giorni in Israele. I romani permisero al sistema politico e religioso di continuare a governare come sempre. Un fatto interessante è che il sinedrio stesso – un consiglio formato della classe dirigente religiosa- fu creato per ricordare in un certo senso che Israele era una teocrazia. Una nazione governata da Dio. I leader religiosi e politici complottarono insieme contro Gesù perché Gesù parlava di un regno celeste e non fisico.
Il sinedrio fu costituito dopo l’occupazione egiziana d’Israele cercando di copiare il loro modello di sistema politico-religioso circa 200 anni prima della venuta di Cristo. Un concetto totalmente estraneo alla Torà. Il sinedrio godeva di poteri speciali religiosi e anche politici. Ci fu un governatore romano su cui la loro influenza si fece sentire più forte in confronto agli altri. Sapete chi? Ponzio Pilato. Pilato in quel tempo era stato messo in cattiva luce agli occhi dell’imperatore Cesare Augusto a causa di due incidenti accaduti prima dove lui infranse e offese le tradizioni ebraiche. Suddette azioni furono causa di ribellioni nella nazione. Il sinedrio si lamentò con l’imperatore e lui diede ragione ai farisei e ammonì Pilato. Roma desiderava la pace ed era fiera di governare l’impero in modo pacifico.
Quando i leader religiosi si avvicinarono a Pilato per dirli che Gesù era un soggetto pericoloso che aspirava a diventare re d’Israele e lo pressarono per ucciderlo, Pilato si sentì in dovere di compiacerli anche se non era d’accordo. Questo a causa della sua posizione precaria con Roma. Per Pilato, la decisione di uccidere Gesù fu una decisione politica perché non voleva perdere il suo incarico o essere messo in difficoltà ancora una volta con Cesare. La storia ci racconta che Pilato perse il suo incarico lo stesso più tardi. Quindi, i farisei godevano di potere sia politico che religioso.
Gesù probabilmente sarebbe stato lapidato se non fosse stato per la presenza di Pilato in Gerusalemme al momento del suo arresto. Pilato di solito risedeva in una città diversa ma si trovava a Gerusalemme soltanto per mantenere la pace durante la celebrazione della Pasqua ebraica.
Ultimo pensiero: C’è qualcosa nella vita di Gesù che ci dimostra che Lui è più che un semplice profeta. Gli altri profeti avevano avuto la missione d’aiutare il popolo ad interpretare la Torà. Nessun altro profeta ebbe mai il diritto di dichiarare: “Avete udito che è stato detto ma, Io vi dico…” Un profeta normale si sarebbe espresso in questo modo: “Così dice il Signore…!” e basta. Ma Gesù disse “Così ha detto il Signore ma Io ora cambierò ciò che ha detto!”. Nessun profeta se lo era mai permesso. C’è qualcosa di speciale nella vita di Gesù che ha cambiato tutto quanto. Gesù o è il peggior personaggio mai esistito o è il vero Messia, Dio incarnato.
Questa settimana abbiamo avuto un incontro con tutta la squadra dello staff e abbiamo discusso come noi possiamo mettere in pratica l’umiltà visto che stiamo sperimentando un certo livello di successo. Dobbiamo sempre tenere in mente che noi rappresentiamo una piccolissima goccia nel mare dell’umanità. Come possiamo mettere in pratica l’umiltà negli ambiti istituzionali e personali sia a livello comunitario che collettivo? Vi invito a riflettere su questo.
L’umiltà è una cosa strana: più ci concentriamo nell’essere umili, più diventiamo egocentrici. Quando pensiamo d’essere umili, in realtà non lo siamo. In Matteo 15 l’umiltà è la chiave per capire il significato delle due storie. Gesù ci disse che l’origine del male parte dal nostro cuore. Abbracciate questo concetto e cercate di meditare su questo. Conoscete voi stessi, conoscete il vostro Dio e capite la differenza. Se Dio ci chiama “cani” dovremo rispondere: “Va bene!” perché siamo consapevoli della nostra natura istintiva animalesca. La chiave per essere umili si trova nel riconoscere la nostra fallibilità. Non consiste nel fare la vittima o nell’incolpare gli altri. Ammettiamo che abbiamo tanto da imparare da Gesù.
Preghiera: Padre Celeste, ti ringraziamo per sfidarci e non farci diventare apatici. Tu ci spingi a migliorare. Aiutaci e motivaci ad avvicinarci di più a Te e non alla nostra propria religiosità. Aiuta ognuno di noi a capire ciò che ci vuoi dire e ad applicare tutto ciò che abbiamo appena imparato alla nostra vita ed a metterlo in pratica. Nel nome di Gesù.
Commenti recenti