In questo studio affronteremo il tema della soteriologia. E’ un termine che racchiude l’essenza e il centro della nostra fede. Nel greco originale “soteria” significa “salvezza”, ciò che la croce fa per noi. La soteriologia quindi, è lo studio o la discussione sulla nostra salvezza.
Come avviene la salvezza? Questa risposta va suddivisa in due parti: una obbiettiva e l’altra soggettiva. La soteriologia obbiettiva affronta ciò che Cristo ha compiuto sulla croce per noi; ciò che è veramente accaduto nella storia; e come ha fatto Dio ad acquisire e a compiere la nostra salvezza. La soteriologia soggettiva invece affronta ciò che dovremmo fare per ricevere ed applicare questo concetto ed il modo in cui fa una differenza nella nostra vita oggi. Approfondiremo questi due concetti successivamente.
Mia figlia Chelsea sta diventando una delle mie migliori amiche. Lei si alza con me alle sei del mattino di domenica e trascorriamo il giorno insieme. Nel corso della mattinata da’ ascolto a tre diverse prediche e talvolta durante l’estate rimane con me fino al pomeriggio tardi dopodichè torniamo a casa. Io le chiesi la sua opinione dopo uno dei miei servizi e lei rispose: “Bellissimo papà, mi è piaciuto tanto perché era un messaggio che avevo già sentito!” Io risposi: “lo hai già sentito?? Ma come? Il tema di cui abbiamo parlato oggi è del tutto nuovo!” La sua risposta mi fece riflettere però: tutto ciò di cui stiamo parlando in questi studi sono dei temi che abbiamo già affrontato perché ormai la teologia fa sempre parte della nostra vita. Ogni servizio o predica è di natura teologica e ogni messaggio affronta un aspetto della nostra fede cristiana. Lo scopo di questa serie di studi è quello di raggruppare ciò che fa parte del credo cristiano per dare una prospettiva sintetica di tutto dalla A alla Z o almeno di cercare di analizzare ogni tema. Alla fine di questa serie continueremo ad approfondire diversi aspetti della nostra fede tramite altri studi.
Quando parliamo della croce ci avviciniamo al centro della nostra fede. Qual é l’idea centrale dello studio di oggi? L’idea centrale è che la vita, la morte e la resurrezione di Gesù racchiudono tutto ciò di cui abbiamo bisogno per la nostra vita spirituale; basta credere e ricevere.
La fede cristiana è talmente incentrata sulla croce che spesso chi crede in Cristo viene associato ad essa. In questo studio vorremmo evidenziare che il centro della missione di Gesù è la croce stessa.
Gesù ci chiede di prendere la nostra croce e di seguirLo. Lui espresse che avrebbe dato la Sua vita per gli altri ed era consapevole che la croce fosse il Suo destino. Questo è il perché della Sua venuta in questa terra.
Gesù sapendo benissimo che il Suo ministero lo stesse portando in quella direzione consigliava chi volesse seguirLo a prendere la propria croce.. Chi invece desiderava evitare la sofferenza o il dover dare la vita; chi lo voleva soltanto come il suo personal trainer per migliorare le sue proprie circostanze, veniva incoraggiato a non mettersi in cammino. La croce si trova al centro di ciò che Gesù sapeva di dover affrontare. La croce è al centro della nostra fede e fa parte dei nostri primi passi di discepolato e di ciò che significa seguire Gesù, perciò potremmo definirci dei crocecentristi.
Nel primo capitolo della lettera ai Corinzi si evidenzia che la croce si trovava al centro della fede della Prima Chiesa, essi seguivano l’esempio di Gesù.
L’apostolo Paolo era stato alla chiesa di Corinto a insegnare di persona e aveva trascorso del tempo insieme a loro. Dopo averli lasciati, scrisse ai suoi vecchi amici per aiutarli a ricordare certi insegnamenti e per rispondere ad alcune delle loro domande.
“La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio” (1 Corinzi 1:18). Il messaggio, la parola e lo studio sulla croce è sempre al centro delle prediche dell’apostolo Paolo. Il passo continua, “Noi predichiamo Cristo crocifisso”. ciò non significa che la crocifissione di Gesù sia il nostro unico messaggio ma invece che il Cristo che predichiamo è il Cristo crocifisso. “Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso” (1 Corinzi 2:2). Gesù, la cui vita andava verso la morte, questo è il Gesù che noi serviamo e adoriamo ed è il messaggio del Vangelo, il messaggio che unisce tutti. Il messaggio della croce è centrale.
La “propiziazione”. o “Kaphar” in ebraico originale significa “coprire”, “cancellare”, “perdonare”, “disfarsi di qualsiasi cosa che separa le due parti”. Kaphar è una parola sentita spesso quando si parla della festività ebraica Yom Kippur. Yom vuol dire “giorno” in ebraico, quindi Yom Kippur significa “giorno dell’espiazione”. Kaphar, è un termine meraviglioso per esprimere che Dio desidera coprire e cancellare tutto ciò che ci separa da Lui. Sarà Gesù stesso che si occuperà del nostro peccato.
Nel giorno dell’espiazione il sommo sacerdote portava il sangue del sacrificio all’ interno del luogo santissimo e lo cospargeva sul coperchio dell’ arca della testimonianza chiamato anche propiziatorio. Era un luogo dove si credeva che Dio scendesse a ricevere il sacrificio e da dove dispensasse la Sua misericordia. Dopo quel rituale si credeva che Israele venisse purificato per un’altro anno fino al prossimo giorno dell’espiazione quando il rituale veniva ripetuto.
Grazie al Nuovo Patto in Gesu’ non c’è bisogno di ripetere nessun sacrificio. Si potrebbe dire che il giorno dell’espiazione sia stato il seme di ciò che Gesù avrebbe fatto sbocciare dopo.
Esiste un termine nel greco antico che cattura l’essenza di “Kaphar”: “hilasterion”. È un termine utilizzato anche per fare riferimento al momento in cui Dio scendeva sul propiziatorio per dispensare la Sua grazia. Gesù è il nostro “hilasterion” e quindi, Lui è il luogo dove il nostro peccato incontra la misericordia di Dio. Di fatto, il termine “propiziatorio” viene spesso tradotto come “sedia della misericordia” o “luogo della misericordia” perché si credeva che Dio scendesse e si sedesse proprio sopra il coperchio dell’arca della testimonianza, come se fosse il Suo trono e che da quel trono dispensasse la Sua grazia.
La legge, i dieci comandamenti venivano conservati all’ interno dell’arca della testimonianza. È interessante perché è un simbolo di come Dio è al di sopra della legge che condanna, e quando non ce la facciamo Lui ci dispensa misericordia, cioè, hilasterion. Gesù è il luogo dove andiamo per trovare misericordia, Lui è il nostro hilasterion.
“E sopra l’arca, i cherubini della gloria, che adombravano il propiziatorio” (Ebrei 9:5). Il termine utilizzato nel passo tradotto “propiziatorio” in greco originale è “hilasterion”. a volte viene tradotto anche come “sedia di misericordia”. “Il quale Iddio ha prestabilito come propiziazione mediante la fede nel sangue d’esso” (Romani 3:25). un’altra traduzione dice: “E’ lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue” e un’altra ancora, “Dio infatti ha presentato Gesù che muore in croce come mezzo di perdono per quelli che credono in lui.” Abbiamo appena letto diversi modi in cui i traduttori hanno cercato di interpretare il meglio che potevano la parola hilasterion. Dovremo accorrere a quel luogo, non scappare via. La legge esiste per condannarci e dimostrarci che siamo mancanti ma noi abbiamo la possibilità di trovare hilasterion. In quel luogo andiamo incontro al perdono di Dio, alla Sua misericordia.
Quando pensiamo di aver bisogno di un nuovo inizio e di aver sbagliato, nel momento in cui ci rendiamo conto di aver detto o di esserci comportati male, quando siamo quasi increduli di aver pronunciato certe parole o di aver trattato male qualcuno e non ci riconosciamo, possiamo avere hilasterion. A volte odio me stesso per aver compiuto degli atti che hanno sabotato la mia vita e fatto del male agli altri; Gesù è il nostro hilasterion, Lui è dove andiamo per ottenere un nuovo inizio, dove tutto viene cancellato. Gesù è il nostro “kaphar”, dove possiamo ricominciare da capo. Questo è il vero significato della croce.
Il Nuovo Testamento contiene diverse immagini e illustrazioni che ci aiutano a capire il pieno impatto della croce. Nessuna delle diverse metafore nella Bibbia dovrebbe essere interpretata in modo troppo letterale. Come accade con qualsiasi metafora o parabola che racconta Gesù, se si cerca di analizzare troppo, il concetto diventa assurdo e vengono fuori delle contraddizioni. Le metafore nelle Scritture ci offrono l’opportunità di osservare la croce di Cristo sotto vari punti di vista e di apprezzare tutti i diversi aspetti di quello che Gesù fece per noi.
La chiesa del Nuovo Testamento e il mondo cristiano hanno cercato di interpretare ciò che è accaduto alla croce di Cristo per ben 2000 anni. Queste teorie si chiamano teorie di espiazione. Le teorie di espiazione prendono alcune immagini delle Scritture e cercano d’analizzare nel profondo ogni piccolo particolare. Le teorie sull’espiazione non sono il Vangelo ma ci aiutano ad apprezzare la sua pienezza in tanti diversi modi.
Giovanni Calvino concepì dei pensieri riguardo l’opera di Cristo basandosi su ciò che lui denominó “uffici di Cristo”. Secondo Giovanni Calvino Gesù svolse tre diverse funzioni o compiti principali e tutto ciò che fece incluso la propiziazione potrebbe essere elencato sotto uno di quei uffici: ufficio profetico, ufficio sacerdotale ed ufficio regale.
Ci sono dei particolari che Gesù adempì e compì sulla croce di indole profetica. Dichiarare che Gesù è profeta è dichiarare che Lui sia un portatore della verità. La Sua vita e la Sua morte ce lo dichiarano. Lui parla per Dio. Osservando la croce chiediamoci, cosa possiamo imparare? Cosa ci insegna?
Come sacerdote Gesù è il nostro mediatore, Colui che fa da tramite, Lui parla con Dio e poi parla con noi per conto di Dio. Tutto quanto è incentrato sul Suo sacrificio,
Come Re, Gesù è Colui che stabilisce un nuovo modo di vivere dove Lui è Signore. Gesù è il Re di un nuovo Regno, un movimento totalmente nuovo dove si vive con la figura della croce al centro. Dichiarare che Gesù è Re è sostenere che la croce stessa sia la Sua incoronazione, L’ascesa sulla croce è stata la sua intronizzazione. Il Suo Regno è un Regno all’ inverso dove il Suo potere viene consolidato tramite l’amore. Gesù conquistò l’aggressione dei nemici amandoli fino alla morte e continuando ad amarli anche dopo la Sua resurrezione. Lui ora ci chiama ad unirci al Suo regno a forma di croce e ad essere emissari dell’ amore che Lui ci dona per i nemici, per il prossimo, per la famiglia e per tutte le persone. Ci chiama a portare il messaggio del Regno al mondo.
Gesù è profeta, sacerdote e Re e questi uffici si evidenziano in ciò che è accaduto sulla croce. Come fa un evento accaduto duemila anni fa, il fatto che un’uomo venisse inchiodato ad un palo, a cambiare la nostra vita oggi? Perché dovrebbe essere rilevante che Dio sia venuto sulla terra? A noi cosa cambia? Le teorie di espiazione sollevano quel tipo di interrogativo.
La prima e più popolare teoria nata nella prima chiesa si chiama “teoria del riscatto”. È una teoria basata sul fatto che i termini “riscatto” e “redenzione” vengono utlizzati spesso nel Nuovo Testamento. Gesù disse nel vangelo di Marco 10:45: “…è venuto…per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”. Questo significa che c’è un prezzo da pagare per ottenere la libertà. Di nuovo, l’analogia in questo caso ci aiuta a percepire la bellezza di ciò che abbiamo appena ricevuto; Gesù ci sta dicendo che ha pagato un prezzo alto per la nostra libertà. Purtroppo, come spesso accade, i teologi esagerano nell’analizzare e c’e’ da dire che sono stipendiati proprio per questo. Hanno cercato di capire a chi il riscatto doveva essere pagato, da chi veniamo liberati e tutti i dettagli. La teoria del riscatto dice che abbiamo a che fare con questo personaggio con la forca o tridente, il Diavolo. Satana ci teneva prigionieri e legati, gli appartenevamo e Gesù volle pagare per la nostra libertà…cosa fece? Qui l’enfasi della propiziazione consiste nello scambio tra Cristo e Satana. Gesù avrebbe pagato a Satana il prezzo per liberare tutti i prigionieri. Gesù: “La Mia vita per la loro. So che è solo una vita in cambio della vita di tanti ma Io sono il Figlio di Dio e ne vale la pena, giusto?” Satana: “Sì, io ti odio e ti voglio morto e perciò accetto lo scambio.” In questo modo Satana acconsentì, Cristo offrì la Sua vita in cambio per il resto dell’umanità e Satana ci lasciò andare; ci lasciò andare perché fu felice di aver preso la vita di Gesù in cambio. Infatti, nel vangelo di Giovanni 13 troviamo che Satana pensava che la crocifissione fosse davvero idea sua, si impossessò di Giuda e lo inspirò a tradire Gesù, lui lo voleva morto. Quindi, c’è del contesto scritturale per sostenere una teoria del genere; i teologi hanno ragionato pensando che probabilmente ciò che è successo dietro le quinte è che Gesù scambiò la Sua vita per la nostra e Satana ci liberò senza rendersi conto che Gesù non era un’essere umano normale il quale poteva essere ucciso. Gesù è Dio il quale non rimane morto e non era proprio possibile ucciderlo. Il terzo giorno Gesù risuscitò e Satana perse Gesù; quindi perse tutto; ricordate, ci aveva liberato e in quel momento perse il suo unico prigioniero, Colui per cui aveva scambiato tutto. Ciò che ha rotto l’accordo è stata la Sua divinità contenuta all’interno della Sua umanità.
Alcuni dei primi teologi sostenevano che la croce fosse come un amo sul quale Gesù catturò Satana, il grande pesce; Agostino la paragonò ad una trappola per topi, sì, proprio ad una trappola dove Gesù fu rappresentato dal formaggio, la Sua umanità era il formaggio ma la Sua divinità era la trappola dove Satana fu preso. Questa è tra le poche versioni delle teorie di espiazione ad essere stata accantonata; nessun teologo era mai andato così oltre.
Analizziamo le radici di questo pensiero: il fatto che un prezzo è stato pagato per la nostra libertà è vero, noi siamo stati liberati tramite Cristo, è un bel modo di dare uno sguardo alla croce, ma la Bibbia non dice nulla riguardo ai dettagli di un trattato con il diavolo…ciò fa sorgere tante complicazioni del tipo: “Dio mente?” “E’ stato ingannevole?” “Dio è così incapace da aver dovuto fregare il diavolo per ottenere la nostra libertà?” E’ come se Gesù avesse presentato Se stesso come una sorta di cavallo di Troia dove Lui fece pensare al diavolo che fosse un dono; il diavolo lo lasciò passare accogliendo la Sua umanità e dopo un po’ la Sua divinità uscì fuori di sorpresa e lo sconfisse.
Sotto la rubrica del ufficio regale c’è una teoria che ha più senso, la teoria di Christus Victor che significa “Cristo il vittorioso”. Questa teoria sostiene che è vero, c’è stato un confronto tra Cristo e Satana ma non si trattò di un baratto, di un dono, di uno scambio, di un accordo e neanche di un riscatto. Anche se tutte queste ipotesi ci aiutano a farci un’idea concreta di ciò che è accaduto sulla croce, la teoria di Christus Victor sostiene il fatto che Gesù sulla croce ha semplicemente conquistato il nemico e ci sono diversi passaggi nella Bibbia che lo confermano. Il Suo regno d’amore sconfisse il regno satanico della morte e dell’odio. Il nostro amico teologo Greg Boyd e anche altri teologi riformati come Michael Bird il quale ha pubblicato di recente una teologia sistematica bellissima sostengono che questa è la chiave per riuscire a capire tutto il resto delle teorie. Con questo non dicono che le altre non contino ma che questa teoria sia la chiave per capirle tutte.
Sotto l’ufficio sacerdotale alcuni teologi indicano che l’idea centrale non è il confronto tra Cristo e Satana e la nostra liberazione ma invece di come questo evento ci trasforma attraverso il Suo sacrificio. Sulla croce Gesù prese letteralmente il nostro peccato su di Sé; lo tolse. La seconda lettera ai Corinzi 5:21 dice: “Colui che non ha conosciuto peccato, Egli l’ha fatto esser peccato per noi, afinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.” Noi diventiamo la Sua giustizia, il primo cambiamento che accade tra noi e Cristo. Lui ci trasforma attraverso il Suo sacrificio, per le sue piaghe noi siamo stati guariti. La malattia del peccato di cui abbiamo parlato la settimana scorsa viene spazzata via, Gesù la toglie e ci riempe della Sua giustizia. Ciò sarebbe l’idea centrale guaritrice ed è così che svolge il suo ufficio sacerdotale.
Un’altra teoria di espiazione diventata molto popolare nei cerchi protestanti è chiamata la teoria della sostituzione penale. “Penale” in questo caso vuol dire “punizione”. Questa teoria fu popolarizzata da Calvino, lui sosteneva che non bastasse affermare d’essere stati guariti dalla nostra malattia perché abbiamo un altro problema da affrontare. Non basta dichiarare d’essere stati liberati da Satana in quanto non si tratta solo del nostro peccato o di Satana stesso perché il problema è ben diverso…quale sarebbe il nostro problema principale? Il nostro problema principale è l’ira di Dio sul peccato, Dio è adirato contro di noi e noi siamo sotto il Suo giudizio perché il peccato merita d’essere giudicato e se noi siamo dei peccatori, allora l’ira di Dio è una conseguenza delle nostre azioni. Perciò, il principale fatto spettacolare della croce non è soltanto il fatto che Gesù prese il nostro peccato su di Sè, come afferma Calvino ma che avendo preso il nostro peccato Lui deviò l’ira di Dio da noi a Se stesso. Sulla croce Gesù non solo prese il nostro peccato ma prese su di Se l’ira attiva di Dio. Si potrebbe dire che questa teoria è la sorella maggiore di tutte le altre teorie di espiazione se uno proviene da un contesto protestante evangelico o di una chiesa riformata. Anche se il pastore quando parla di questo tema non menziona il nome teologico “teoria di sostituzione penale” questo è il modo in cui la maggior parte dei cristiani evangelici predicano il messaggio della croce dal tempo della Riforma protestante; questa sarebbe la teoria di cui si parla di più in confronto a tutto il resto. Ci sono dei sostenitori e critici di questa teoria, tema che analizzeremo in dettaglio più tardi.
Sotto l’ufficio profetico l’idea centrale è che la croce di Cristo irradia verità e ci comunica che se ci fermiamo abbastanza per ascoltare, imparare e meditare sulla crocifissione di Cristo c’è veramente tanto da imparare. La teoria governamentale morale sostiene che il messaggio principale della croce è che c’è un alto prezzo da pagare come conseguenza del peccato; cosa che dovrebbe fungere da deterrente per noi. Un sostenitore di questa teoria affermerebbe che è molto simile all’Antico Testamento. Noi crediamo che i sacrifici fatti nell’Antico Testamento non compiano null’altro che affermare il fatto che Dio desidera aiutarci a capire che il peccato porta con se delle conseguenze gravi; inoltre, i sacrifici servirono a tenere presente suddette conseguenze al popolo d’Israele. Questa teoria afferma che il sacrificio di Cristo serve a ricordarci delle gravi conseguenze del peccato e funge come deterrente; questa è la teoria governamentale morale; il modo in cui Dio ci aiuta a prendere delle decisioni migliori.
La teoria dell’influenza morale sostiene che il messaggio principale che irradia dalla croce è l’amore. La lettera ai Romani 5:8 dice: “Dio dimostra il Suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.” Lui lo dichiara e ci dimostra il Suo amore tramite la morte di Cristo. Questa è l’idea principale, analiziamo bene l’amore che Gesù ha per noi; anche quando abbiamo versato la nostra ira su di Lui, uccidendolo e crociffigendolo, Lui morì amandoci e risorse amandoci. Quando analiziamo la croce di Cristo e realiziamo che nonostante le nostre azioni nulla riuscirà a cambiare l’amore che Lui ha per noi, questo messaggio finisce per penetrare la nostra anima. Lui ci ama davvero! Ci ama e non c’è bisogno di scappare, non abbiamo più bisogno di fuggire! Possiamo correre verso di Lui e mentre lo facciamo essere avvolti da quell’amore. Ciò ci riempie di gratitudine, siamo stati perdonati e riceviamo un senso di un nuovo inizio che ci spinge ad amare gli altri nello stesso modo. Ciò che Gesù ha fatto influenza moralmente il modo in cui trasmettiamo questo amore agli altri. La croce rende possibile che tutte queste dinamiche siano messe in atto.
Domande e risposte
Domanda: Se Satana fu sconfisso sulla croce, come mai continua a regnare sul mondo oggi? Come si fa a capire e resistere al suo potere e alle sue accuse?
Risposta: Grazie. Ciò che i teologi hanno evidenziato è ciò che Gesù ci indicò. Il potere di Satana sembra essere avvolto nel potere della bugia. La menzogna è la sua lingua come detto da Gesù, lui è il padre della menzogna. Le bugie sono potenti, se uno riesce a convincere qualcuno di qualcosa sia esso vero o no, ciò che gli hai detto avrà potere su di loro. Quindi, se racconti a qualcuno che siamo ancora prigionieri anche se Gesù ci ha già liberato da noi stessi, dalle nostre vecchie abitudini, comportamenti di sconfitta e dai nostri pensieri, ciò lo influenzerà. Gesù ci ha liberato e aperto le porte della nostra prigionia ma Satana si presenta e racconta che le porte non sono aperte davvero, che si tratta di una trappola, che se cerchiamo di scappare saremo presi e gettati di nuovo li dentro, che non meritiamo la libertà e cose del genere. Satana ha il potere di tenerci incatenati ma è tutto una farsa, è il più grande bugiardo che ci sia; il suo vero potere gli è stato tolto quindi ora lui utilizza il potere della menzogna. Nel mio caso il diavolo cerca di convincermi che tutto ciò che insegno è teoria difficilmente applicabile alla nostra vita, che dovrei lasciar perdere, che non mi merito nulla, che sono un disastro e che dovrei rassegnarmi a vivere la mia vita e basta. Molti di noi, quando ci arrivano questi pensieri negativi reagiamo in due diversi modi: o andiamo totalmente fuori strada e rimaniamo prigionieri dichiariando di non meritare la libertà pensando che non siamo abbastanza bravi o ci mettiamo da parte pensando di non meritare nessun posto di responsabilità, di non poter insegnare, fare volontariato, condividere la nostra fede con i nostri amici o di far sapere a nessuno che siamo cristiani dovuto al fatto che siamo incasinati. Satana in questo modo potente riesce effettivamente a tenerci lontani dalla libertà, lontani dal ministero che Dio avrebbe per noi perché abbiamo creduto alla sua menzogna.
Un’altro modo sbagliato in cui reagiamo a questa bugia di Satana perché non ci piace affrontare questi brutti pensieri è quando cerchiamo di rimediare comportandoci in modo troppo esaltato nella nostra vita; ci sta che alcuni lo credano davvero ma sono convinto che per tanti è un sovra compensare il fatto che non vogliono dare uno sguardo profondo alle loro anime. Satana racconta le solite bugie e rispondiamo dichiarando di stare benissimo, non acettiamo nessuna critica da parte di nessuno, esigiamo rispetto se no anche noi non rispettiamo gli altri e ci rempiamo la vita e la testa di distrazioni. Satana ha potere ma il suo potere è falso, è il potere dell’ inganno; chiunque, anche una persona debole può diventare un manipolatore se mente e viene creduto. L’antidoto si trova nel lavare la nostra mente di continuo con la verità.
Domanda: Quindi, la propiziazione sarebbe come un cerotto che “copre” il nostro peccato…voglio dire, esiste un tipo di peccato il quale non viene coperto dalla propiziazione perché troppo grave?
Risposta: Anzitutto, hai chiesto se la propiziazione può essere paragonata ad un cerotto, la risposta è negativa, non può esserlo. La propiziazione è come l’olio guaritore che fa scomparire la ferita. La propiziazione è come l’operazione che stirpa il cancro, è proprio ciò che fa guarire la persona. L’analogia del cerotto ci indirizza verso la direzione giusta ma secondo l’idea centrale trovata nelle Scritture la verità è che il male ci viene letteralmente tolto di adosso, è come se avessemo ricevuto una trasfusione di sangue, il sangue salutare di Cristo ci è stato inietatto.
Domanda: Esistono dei peccati che non sono coperti da questa grazia e se sono coperti, perché continuiamo a peccare? Perchè continuiamo a sbagliare?
Risposta: Approfondiremo questo tema di più nel prossimo studio quando parleremo riguardo ciò che sta accadendo dentro di noi ma in poche parole il nostro spirito, la nostra anima, il nostro cuore, il centro di ciò che siamo può essere perfezionato in Cristo, reso giusto, ma siamo ancora rivestiti in ciò che la Bibbia chiama la “carne”. Anche le nostre menti sono una combinazione del nostro proprio spirito che vuole processare i pensieri ma noi lo facciamo tramite letteralmente la nostra carne. Il cervello umano è un organo che pensa, perciò, c’è qualcosa nei nostri pensieri e le nostre scelte che è ancora infettato o influenzato dalla carne. Il messaggio contenuto nel Nuovo Testamento è che la vera essenza del nostro essere è perfezionata in Cristo, lo Spirito abita lì, e quello è il nostro vero essere. “Esistono dei peccati non coperti da questa grazia?” Direi proprio di no.
C’è una dottrina chiamata “redenzione limitata”, la redenzione limitata sostiene che Cristo diede la Sua vita soltanto per i peccati delle persone che avrebbe salvato. Se si crede all’idea che Dio scelga di salvare certe persone e di condannare altre…allora perché dovrebbe Dio morire per coloro che sapeva di dover condannare in ogni modo? Perchè avrebbe dovuto sprecare anche solo una goccia del prezioso sangue del Suo Figlio per persone predestinate all’inferno? La redenzione limitata è un frutto logico di quel pensiero, di quella teologia che sostiene che Gesù è morto soltanto per gli eletti. Lui è morto soltanto per i peccati delle persone salvate o per quelle predestinate ad esserlo. Noi rifiutiamo questa posizione. Il punto debole di questa teologia è che non esiste nella Bibbia, diciamo che è coerente all’interno del sistema logico calvinista e basta. L’anello debole di questa teoria è che la Bibbia sostiene esattamente l’opposto, Lui diede la Sua vita per i peccati del mondo. Noi diciamo di no, non esiste nessun peccato per cui Cristo non pagò con la Sua vita. Questo non vuol dire che saremmo perdonati per ogni peccato perché…sta a noi scegliere se vogliamo allontanarci, rifiutare o ricevere. Certo, non è possibile ricevere senza che la grazia di Dio ci ricopra, si tratta di una salvezza procurata, Dio non ci forzerà ad accettarla, Lui è morto per tutti i nostri peccati, non solo per persone prescelte ma per tutti. Nella misura in cui crederemo e riceveremo sarà la misura in cui sperimenteremo la libertà che metteremo in pratica nella nostra vita.
A seguito leggerò un passo delle Scritture e il vostro compito consisterà in cercare di capire a quale teoria di espiazione potrebbe appartenere. Pronti? Apocalisse 12:10 e 11 “…Ora è venuta la salvezza e la potenza ed il regno dell’Iddio nostro, e la potestà del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusava dinanzi all’Iddio nostro, giorno e notte. Ma essi l’hanno vinto a cagion del sangue dell’Agnello e a cagion della parola della loro testimonianza; e non hanno amata la loro vita, anzi l’hanno esposta alla morte.” A quale categoria pensate appartenga questa scrittura: profetica, sacerdotale o regale? (Pubblico: Regale!) Esatto! Sotto la categoria regale troviamo la teoria di espiazione di Christus Victor, Cristo il vittorioso, Colui che espande il Suo regno, stabilisce il Suo trono e sconfigge l’accusatore. Amo l’interazione dei passi bibblici su quello che Cristo compì e su come personalizziamo e mettiamo in pratica ciò di cui discutiamo. Notate che dice che Satana è l’accusatore, l’accusatore dei fratelli e delle sorelle; lui non mente soltanto a noi ma ci accusa davanti Dio e non desidera essere veritiero per nulla quindi si limita a mentirci ed a farci credere che siamo ancora intrappolati nel peccato. Lui ci può accusare e magari potrebbe anche riuscire a bloccare la nostra crescita spirituale ma noi possiamo sconfiggerlo e andare oltre. In questo passo leggiamo le parole “ma essi l’hanno vinto” coloro che hanno vinto sono i santi ed essi hanno vinto il nemico tramite due cose, sapete quali? Hanno vinto grazie al sangue dell’Agnello e grazie alla parola della loro testimonianza. Questi sono gli aspetti oggettivi e soggettivi dell’espiazione. Noi siamo in grado di trionfare nonostante le accuse di Satana e della sua condanna sulla nostra vita in due modi: anzitutto grazie a ciò che Cristo ha compiuto, grazie al sangue dell’Agnello ma anche grazie alla parola della nostra testimonianza; la nostra testimonianza è la nostra storia personale di come abbiamo incontrato la verità. Pensate al testimonial di un prodotto, quella persona testimonia come il prodotto ha fatto una differenza nella sua vita, se fosse un detersivo direbbe: “Questo prodotto ha fatto sì che i miei vestiti diventassero bianchissimi!” Lui vuole che noi siamo i suoi testimonial, avere una testimonianza sulla croce vuol dire testimoniare di aver trovato non solo un prodotto ma una Persona; è dichiarare che questo è il modo in cui ciò è diventato vero per noi. In questo modo ricordiamo a noi stessi ciò che Cristo ha fatto, non solo ciò che Lui ha fatto per l’universo ma ciò che Lui ha fatto per noi! Ora viviamo felici grazie a questo ed abbiamo una testimonianza da raccontare! Quel tipo di testimonianza personale e il fatto di ricordarlo combatte l’accusatore in modo specifico.
Forse alcuni di voi mentre parlo siete consapevoli di essere dei fallimenti; magari c’è qualcuno a cui non piace pensare alle sue mancanze perché è un festaiolo, una persona intraprendente, che riesce a fare tantissimo….. ma se riuscisse a rallentare il ritmo un po’ si renderebbe conto che l’essere iperattivo non fa altro che creare delle distrazioni per distogliere la mente dalla realtà, dal fatto che si sia consapevole d’aver fallito in tanti modi. E’ vero, ci sta che uno abbia combinato un casino, ciò non vuol dire che uno debba vivere il resto della sua vita in uno stato di negazione per salvaguardare il proprio ego e riuscire ad andare avanti, quindi non serve a nulla negare e far finta di star bene. La cosa bella di tutto questo è che uno può tranquillamente ammettere di aver sbagliato perché non finisce qui; la verità potrà essere reale ma c’è anche quest’altra verità: noi abbiamo sbagliato ma Cristo ci ha dato una via d’uscita. Lui ha preso il nostro peccato su di Se e ci ha dato la Sua giustizia. Noi siamo rivestiti di carne e continueremo a fare delle scelte stupide, degli sbagli terribili ed a fare male agli altri ma possiamo chiederci: chi siamo in realtà e come vuole Dio che viviamo? Saremo in grado di sconfiggere gli attacchi del nemico e le bugie dell’accusatore ricordando a noi stessi della nostra propria testimonianza, di come abbiamo incontrato la purificazione di Cristo ed un nuovo inizio?
Vorrei chiudere in preghiera per darci l’oportunità d’essere onesti, che questo sia un posto d’onestà, autenticità, verità, non solo la verità di Cristo ma la verità su chi siamo, dove poter ringraziare Dio per aver sparso il Suo sangue. Grazie Signore che ho una testimonianza e che posso utilizzarla perché non si tratta di una verità astratta e solo teologica. Questo è ciò che potrebbe cambiare le voci che sento dentro, le quali definiscono la mia propria autostima, il mio senso di valore e che io scelga di vivere nella luce del regno di Cristo. Prendiamo alcuni momenti di silenzio solo per parlare con Dio, per pentirci dal peccato, per chiedere scusa, per confessare, per riportare alla mente le cose che abbiamo soppresso in uno stato di negazione e per lasciare che la realtà della purificazione di Cristo ci sia comunicata tramite il Suo Spirito. Non devo rimanere in uno stato di negazione al riguardo e non fare niente. Ora potrei essere reintegrato con il Suo amore e girarmi e dare amore agli altri mentre continuo ad andare avanti.
Preghiera: Padre Celeste, confesso che a volte rimango sbalordito dal disastro che posso essere; di quanto lontano dall’ideale posso finire. Prego che Tu infonda nella mia mente e cuore una visione fresca della Tua grazia; che mi preservi dall’utilizzare la mia libertà in modo egoista come licenzia per peccare. Prego che invece il mio cuore divenga così toccato e colpito dalla verità del Tuo amore che possa vivere nella gioia e nella gratitudine e che voglia vivere quell’amore mentre lo condivido con gli altri. Grazie per il Tuo perdono, per la Tua purificazione e per un nuovo inizio. Prego per i miei fratelli e sorelle, prego che possano vivere nella luce di questo potente amore che salva e guarisce. Nel tuo nome prego, amen.
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