«Voi avete udito che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico: non contrastate il malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; e a chi vuol litigare con te e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello. Se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te, non voltar le spalle.~ GESÙ (Matteo 5:38-42)
Sorprendi le persone con amore inaspettato. ~ GESÙ (parafrasato)
SOMMARIO: Leggi questo e salta il resto (se vuoi)
• Gesù ci insegna come sorprendere i nostri nemici con gesti d’amore inattesi.
• Questa quinta delle sei antitesi fornisce le illustrazioni nonviolente che portano alla pace mentre la sesta e ultima antitesi ci fornirà il principio alla base di tutto: amore per i nemici. Così queste ultime due antitesi si comprendono meglio se studiate insieme, come è reso più chiaramente nella versione di questo passo che troviamo nel vangelo di Luca.
• La Bibbia ebraica insegnava la lex Talionis, la legge della retribuzione. È una legge che ha lo scopo di limitare, intesa a frenare l’impulso di un’escalation di rappresaglia.
• La lex Talionis era un comandamento di Dio. Così, quando Gesù annulla questo mandato, egli pone sé stesso come autorità suprema su tutto.
• Il Vangelo è la massima autorità per comprendere l’idea dell’amore per i nemici. Amiamo i nostri nemici perché anche quando eravamo nemici di Dio, egli ci ha comunque amati fino a morire per noi.
• L’insegnamento nonviolento di Gesù riguardo alla pace non è passività, egli ci da degli esempi attivi di una sorprendente Agape, un amore che da agli aggressori l’opportunità di svegliarsi e possibilmente scegliere un percorso diverso.
• La Chiesa cristiana ha usato una varietà di razionalizzazioni per emarginare l’insegnamento di Gesù sulla pace e la nonviolenza, permettendo fino ad oggi ai cristiani di usare la violenza fisica e relazionale.
• Per seguire il percorso di pace di Gesù, che contrasta le norme culturali, rifiuta le tradizioni della Chiesa e va persino contro il nostro stesso istinto di autoconservazione, avremo bisogno del forte sostegno reciproco di una comunità amorevole e incentrata su Cristo.
IL NUCLEO: (Il cuore del messaggio)L’elemento sorpresa è sempre stato un vantaggio tattico nella guerra. E nella nostra guerra spirituale contro il male, la sorpresa è ancora una strategia chiave. Dio ci ha sorpresi con un amore immeritato, inaspettato, incondizionato, e anche noi dovremmo farlo. Gratuitamente abbiamo ricevuto e gratuitamente dovremmo dare. Una parola di cautela: non aspettatevi che l’insegnamento di pace di Gesù sia “giusto”. Non è giusto; è pieno di grazia. Cosa cercate – equità o grazia? Non pretendere equità in questa vita e potrai aspettarti grazia nella prossima.
CONTESTO: (Cosa sta succedendo prima e dopo questo passaggio)
Questa è la quinta delle Sei Antitesi – sei illustrazioni che dimostrano il contrasto tra la giustizia religiosa e la giustizia del Regno (ricordiamo Matteo 5:20). Ora, attraverso questi sei esempi, Gesù ci sta insegnando come leggere le nostre Bibbie con l’amore al centro del processo, non con la legge. Diamo un’occhiata a cinque contesti: 1) Immediato2) Vecchio Testamento3) Nuovo Testamento4) Cultura5) Vangelo
1. Contesto immediato…Nel nostro ultimo studio, abbiamo visto come Gesù ha preso completa autorità sulla Torah. Dio aveva permesso, regolato e persino comandato giuramenti, e ora Gesù, nel suo Regno della Nuova Alleanza, li proibisce completamente. Ha anche detto che se cerchiamo di tornare alle vecchie vie dell’Antica Alleanza, stiamo camminando sulla strada del Maligno. Caspita. Nel nostro studio precedente, abbiamo imparato che, per un periodo Dio ha usato la legge Mosaica- perché i nostri cuori erano duri. L’implicazione è che Gesù sta adesso portando, in tutte le nostre vite, la presenza dello Spirito Santo che addolcisce il cuore. Ecco che Gesù lo fa di nuovo. Gesù qui proibisce quello che l’Antica Alleanza aveva comandato. “Il comandamento di Gesù di non opporre resistenza al male richiede il contrario del principio giuridico dell’Antico Testamento. Le due cose si escludono a vicenda; sono contraddittorie.”~ John Piper (Love Your Enemies)”Deve essere francamente ammesso che qui Gesù viola formalmente la legge del Vecchio Testamento. Ciò che esso permette o comanda, egli proibisce.” ~ D.A. Carson (The Expositor’s Bible Commentary)- Gesù non sta facendo l’esegesi della Parola di Dio per estrarne il suo vero significato – egli è la Parola di Dio. Egli non sta dicendo “Così dice il Signore” come facevano i profeti, ma dice “Così dico io, prendere o lasciare.” Non rivendica alcuna autorità al di fuori di sé stesso! Ancora una volta ci viene lasciata la domanda che Gesù spesso suscita: Chi pensi di essere, Dio? Gesù ci ha insegnato…
(Aspetta. Alziamo il volume sull’importanza di questa frase, che ne dite?) … ripetiamola: Gesù ci ha avvertito che la nostra giustizia (relazione giusta) deve andare oltre la giustizia religiosa degli scribi e dei farisei se vogliamo davvero entrare nel suo modo di vivere nel Regno. Perché io vi dico che se la vostra giustizia non va al di là di quella degli scribi e farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli. ~ GESÙ (Matteo 5:20)
Questa è una cosa seria. Ogni giorno ci viene offerta una falsa giustizia, dalla nostra carnalità, dalla nostra cultura e persino dalla nostra religione. Questa farisaica attitudine di condannare gli altri, di pontificare, di ingrandire noi stessi per sminuire altri, di emarginare gli altri, questa pseudo-rettitudine, ci fa sentire ringalluzziti e nel giusto, ma come per il fratello maggiore nella parabola di Gesù del Figliol Prodigo, ci terrà fuori dalla festa del Padre. Negli ultimi duemila anni, la Chiesa ha lottato per andare oltre la giustizia religiosa dei farisei per abbracciare pienamente la giustizia relazionale del Regno, con più fallimenti che successi che riempiono le pagine della nostra storia. Così, mentre prestiamo attenzione e cerchiamo davvero di vivere i principi all’interno delle otto beatitudini e delle sei antitesi, stiamo facendo un lavoro profondamente importante. Gesù ha già insegnato circa il pericolo di rabbia incontrollata (vedi il nostro studio sulla rabbia qui). Ora controbatte la persona che dice: “Io non mi arrabbio, pareggio i conti.” Siamo abituati ad ascoltare insegnanti che espongono un principio, seguendolo poi con esempi. Qui Gesù inverte quell’ordine, dando esempi di amore per il nemico, prima di esporre il principio dell’amore per il nemico nella sesta e ultima antitesi. Così questo insegnamento sulla pace, pone le basi e si collega all’insegnamento sull’amore radicale di Gesù. Le ultime due delle sei antitesi sono connesse (come nella versione di Luca), unite da un tema comune: come reagire correttamente alle offese. La versione parallela di Luca di questo insegnamento rende più chiara la connessione tra la protesta pacifica e l’amore per il nemico, fondendo i due in un unico insegnamento olistico: Ascoltate bene tutti: amate i vostri nemici e fate del bene a quelli che vi odiano! Pregate per la felicità di quelli che vi maledicono. Invocate le benedizioni di Dio su quelli che vi fanno del male. Se qualcuno vi schiaffeggia su una guancia, porgetegli anche l’altra! Se qualcuno vi chiede il cappotto, dategli anche la camicia! Date ciò che avete a chiunque ve lo chieda; e se vi tolgono qualcosa di vostro, lasciateglielo. Trattate gli altri esattamente come vorreste che gli altri trattassero voi. ~ GESÙ (Luca 6:27-3)
1)Si noti che nella versione di Luca, Gesù consiglia un’espressione a tre stadi di amore-per-il-nemico: 1) Fare del bene (attivo). 2) Benedire (verbale). 3) Pregate per (personale). Questo accade mentre i nostri nemici: 1) Ci odiano (personale). 2) Maledirci (verbale). 3) Maltrattarci (attivo). Vediamo più in dettaglio il modello proposto da Gesù: man mano che il nostro nemico diventa più espressivo, noi diventiamo meno espressivi. Quando diventiamo consapevoli che qualcuno “semplicemente” ci odia, iniziamo a servirlo con modi attivamente amorevoli. Se poi inizierà a maledirci, non saremo più in grado di servirlo come prima, ma possiamo ancora benedirlo (parlarne bene). E se poi inizierà a perseguitarci attivamente, saremo “solo” in grado di pregare. La chiave è fare il primo passo: sai conosci qualcuno con cui interagisci, il quale ti odia? Trova il modo di fargli del bene. Quindi vediamo il legame tra pace e amore. La provocazione pacifica (questa antitesi) è un’espressione creativa dell’amore per il nemico (l’ultima antitesi). Le ultime due benedizioni nelle Beatitudini (che sono il preambolo del Discorso della Montagna), sono pronunciate quando siamo: a) operatori di pace (vedi il nostro studio sulla costruzione della pace qui), e b) perseguitati (vedi questo studio qui). Sappiamo che la persecuzione spesso segue il processo di pace; ora vediamo che il processo di pace può essere la nostra risposta alla persecuzione.
2. Il Contesto del Vecchio Testamento… Questa quinta antitesi affronta un impulso umano fondamentale: l’escalation della rappresaglia. Le prime storie sulla storia umana dimostrano la nostra innata inclinazione a vendicare ciò che percepiamo come un torto subito, aumentando la misura del male in risposta. In Genesi capitolo 4, Caino si sente offeso dall’accettazione da parte di Dio del sacrificio di sangue di suo fratello e dal rifiuto del suo stesso sacrificio (un’offerta di frutti), (Caino deve aver pensato di essere intelligente, ripagando Dio con la stessa cosa che i suoi genitori avevano erroneamente preso). Dio avverte Caino di non cedere alla sua rabbia crescente, ma Caino non ascolta e invece uccide suo fratello Abele. Sin dall’inizio della narrazione biblica vediamo che la “prepotenza” reazionaria è un istinto umano primitivo e profondamente radicato. (Nota a margine: Si noti come oggigiorno i Social Media alimentano in noi entrambi gli ingredienti chiave nell’omicidio di Caino di Abele – invidia e rabbia.)
Dio risponde a Caino con conseguenze mescolate alla misericordia. Egli manda Caino lontano dalla terra su cui ha ucciso suo fratello, ma promette di proteggerlo. Caino ha paura che le persone (persone? Quali persone? Da dove viene tutta la gente?) sentiranno parlare dell’omicidio e vorranno ucciderlo. (La violenza della folla è un impulso antico.) Così Dio mette un marchio di protezione su Caino e afferma: ” Ebbene, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte più di lui” (Genesi 4:15). Cosa interessante, nel caso di Caino, è che Dio promette specificamente di esagerare; sette volte di più. Questa è la prerogativa di Dio. (Per ulteriori informazioni su Caino e Abele e la connessione della rabbia con l’omicidio, vedere questo studio.)
La prossima storia di Genesi 4 riguarda Lamech, un discendente di Caino. Lamech aveva sentito la storia del marchio di Caino e della promessa di protezione di Dio. Così Lamech prende spunto da Dio e fa un passo in più giurando una vendetta esagerata. Dice in un vanto orgoglioso: Sì, io ho ucciso un uomo perché mi ha ferito, e un giovane perché mi ha contuso. Se Caino sarà vendicato sette volte, Lamec lo sarà settantasette volte. ~ Lamech (Genesi 4:23-24)Non c’è alcun commento dato nel testo biblico sul fatto che Lamech debba essere condannato o lodato per la sua esagerazione sull’approccio eccessivo di Dio alla vendetta. L’escalation della rappresaglia è semplicemente nota come la via dell’umanità. Molte generazioni dopo, Dio avrebbe dato delle leggi per limitare la spirale di violenza illustrata da Lemech. In tre punti della Torah (Esodo 21:23-25; Levitico 24:17-21; Deuteronomio 19:14-21), Dio comanda ciò che è nota come la lex Talionis, in italiano “legge del taglione”, la legge della rappresaglia: Il tuo occhio non avrà pietà: vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede. ~ Yahweh (Deuteronomio 19:21). Insieme a queste tre chiare dichiarazioni della legge della ritorsione, la Bibbia ebraica include molte altre allusioni che sostengono o contrastano questa legge (es., Genesi 9:6; Esodo 21:28-32; Levitico 19:18; Numeri 35:30-32; Deuteronomio 25:11-12; Giudici 1:6-7; 2 Samuele 4:9-12; 1 Re 20:39, 42; Ester 7:10; Giobbe 2:4; Salmi 9-10; Proverbi 15:1; 20:22; 24; 25:21-22; Daniele 6:19-24; ecc.). La lex Talionis, sebbene chiaramente biblica, non si limita alla Bibbia. La legge della punizione proporzionale si trova nella maggior parte dei codici di legge, risalendo fino al Codice di Hammurabi (un testo giuridico babilonese composto intorno al 1750 a.C.). Tuttavia, nella maggior parte dei codici di legge antichi, tra cui il Codice di Hammurabi, ci sono diversi livelli di ritorsione a seconda dello stato sociale della persona offesa. Solo la Torah data a Mosè è completamente egualitaria su come viene applicata la lex Talionis. La lex Talionis è utile e ragionevole, ma non è dichiarata solo nella Bibbia. È inclusa nella maggior parte dei codici di legge antichi e moderni, come il già menzionato Codice di Hammurabi (che ha anche originato idee come “innocente se non dimostrato colpevole”.) Al contrario, l’insegnamento di Gesù di amore per il nemico, è completamente senza precedenti. È, in una parola, ultraterreno. In sintesi, tre cose sono vere sulla lex Talionis nella Bibbia: Primo, è un comandamento di Dio. Fa parte della Torah ispirata da Dio. Deve essere fatto. Non farlo è peccato. In secondo luogo, è una legge limitante, progettata per prevenire l’escalation della violenza. Fare di più è peccato. Se qualcuno ti rompe un dente, non puoi uccidere tutta la famiglia. La punizione deve essere adatta al crimine. Questa è la forma che l’amore di Dio ha preso mentre eravamo duri di cuore. (Vedi questo studio precedente per conoscere di più sulla durezza del cuore umano.) In terzo luogo, a differenza della Torah rivelata a Mosè, non c’è nulla nell’insegnamento di Gesù che sembra stia facendo accomodamenti per venire incontro alla durezza del cuore umano. Ora che Gesù porta la Nuova Alleanza, inclusa la forza addolcente dello Spirito Santo, è ora il momento di fare meglio. “Attraverso Gesù, la retribuzione è sostituita dal perdono e dalla generosità. Mentre Mosè limitava la vendetta, Gesù insegnava l’abbandono totale della vendetta e la sua sostituzione con la bontà dell’amore in azione.” ~ Grant R. Osborne (Commento esegetico sul Nuovo Testamento)FINE PRIMA PARTE
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