COME NUTRIRSI CON LA BIBBIA
(Una Introduzione alle Sei Antitesi)
Quando le tue parole mi vennero incontro,
le divorai con avidità;
la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore,
perché il tuo nome è invocato su di me,
Signore, Dio delle schiere.
~ Il Profeta Geremia (Geremia 15:16)
RIASSUNTO: Leggi questo e salta il resto (se lo vuoi)
- Gesù ha affermato la sua tesi centrale, che la vera rettitudine (giuste-relazioni) va oltre la lettera della legge, verso una vita governata dall’amore.
- Egli sta per insegnare, attraverso sei esempi o sei illustrazioni (chiamate “le sei antitesi”) che ci aiuteranno a comprendere le implicazioni della sua tesi.
- In alcuni esempi Gesù ci mostra come interiorizzare o “principizzare” la legge — vale a dire ricercare i principi che stanno dietro e sotto la regola.
- In altri esempi Gesù afferma la sua autorità superando e sostituendo la legge con un nuovo modo di vivere.
- Il Vecchio Testamento era un patto a “batterie non incluse”. Il Nuovo Testamento viene con un piendo di energia della presenza, del carattere, della guida e dei doni dello Spirito Santo.
IL NUCLEO (Il cuore del messaggio):
Gesù ci insegna come assimilare, interiorizzare, estrarre principi e metabolizzare l’insegnamento della Bibbia. I discepoli di Gesù sono liberati dal seguire alla lettera la legge per focalizzarsi sullo spirito dell’insegnamento, con l’aiuto dello Spirito Santo. Mentre leggiamo, ci chiediamo: qual è l’intenzione, la motivazione e l’essenza che anima quegli specifici comandamenti? Questo è come funziona la “Legge di Cristo”.
CONTESTO (Quel che accade prima e dopo questo passo):
Nel capitolo precedente, Matteo ci narra della tentazione di Gesù nel deserto. Dopo aver digiunato per quaranta giorni e quaranta notti, dice Matteo, Gesù ebbe fame. (Matthew ha un talento nell’affermare chiaramente i fatti senza drammaticità). Allora, il Diavolo comincia a tentare Gesù chiedendogli di usare il suo potere di operare miracoli per servire i propri bisogni, abilmente mascherato da richiesta di prova di chi sia veramente Gesù. “Se sei il figlio di Dio, ordina a queste pietre di diventare pane”.
Gesù non ci casca ed il modo in cui risponde è stupefacente — Gesù cita le Scritture (Deuteronomio 8:3) parlando della Parla di Dio come suo vero cibo: “Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio“. Favoloso!
Ed ecco il punto: nel Sermone della Montagna, Gesù affermerà la sua autorità al di sopra delle Scritture. Tuttavia, questo non significa che siamo liberi di sbarazzarci o di mancare di rispetto alle Scritture.
Per cominciare, la Bibbia stessa è lo strumento con il quale apprendiamo di questo stupefacente e autorevole Gesù. Ma c’è molto altro. Gesù avrebbe potuto rispondere al Diavolo in qualunque altro modo attingendo dalla sua stessa autorevolezza (mi viene a mente ad esempio: “Vieni dietro a me, Satana”). Ma invece, Gesù risponde citando le Scritture per tutte e tre le tentazioni.
Se Gesù stesso usa le Scritture per sconfiggere il nemico, chi siamo noi per non onorare la Bibbia completamente e attingere regolarmente dal suo nutriente messaggio?
Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere la sua opera.
~ GESÙ (GIOVANNI 4:34)
Se, come ha fatto Gesù, desideriamo nutrire le nostre anime apprendendo la Parola di Dio e facendo la volontà di Dio come Gesù, abbiamo bisogno di imparare ad interpretare e applicare la Bibbia come Gesù. Ed è quello di cui tratta il resto del capitolo 5 del vangelo di Matteo.
Un piccolo promemoria sul punto in cui siamo nel Sermone della Montagna:
- PROLOGO: Gesù viene presentato come il nuovo Mosè, che libera i suoi seguaci dalla schiavitù del peccato verso la vera libertà. Dopo avere attraversato le acque ed essere andato nel deserto, Gesù sale su una montagna per donare al popolo di Dio la volontà e la via di Dio. I valori del Nuovo Patto saranno scritti, non su tavole di pietra, ma sui cuori dell’essere umano (vedi 2 Corinzi 3). Le folle ascoltano, ma Gesù indirizza il suo insegnamento ai suoi discepoli.
- INTRODUZIONE. Le Beatitudini + Sale e Luce (Matteo 5:3-16)
- TESI PRINCIPALE. La Bibbia ci guida a Gesù, e Gesù ci guida nel suo regno di vera rettitudine. La vera giustizia non consiste nell’osservanza-delle- regole, ma in un giusto-relazionarci, andare oltre la legge verso l’amore, e oltre la giustizia ed il giudizio verso la grazia, la misericordia e la pace (Matteo 5:17-20).
- SVILUPPO DELLA TESI E ILLUSTRAZIONI: Le Sei Antitesi (Matteo 5:21-48) <– TU SEI QUI
- RIASSUNTO DELLA TESI: Sii perfetto nelle misericordia (Matteo 5:48, alla luce di Luca 6:36)
- AVVERTIMENTI: Ipocrisia, Materialismo, Preoccupazioni, Sentenzialismo, Falsità ed Inerzia (Matteo 6-7).
- CONCLUSIONE: Costruire la nostra vita sugli insegnamenti di Gesù (Matteo 7:24-27).
- EPILOGO: Le folle sono stupite dell’insegnamento di Gesù per la sua “autorità”. Gesù non sta soltanto facendo esegesi delle Scritture; egli si assume la responsabilità di centrare su se stesso l’intera narrazione.
CONSIDERA (Osservazioni su questo passo):
Nel prossimo studio di questa serie, inizieremo con la prima delle Sei Antitesi. Ognuna di queste tesi illustrative solleva nuovi e importanti argomenti pastorali degni di un focus individuale (ad esempio rabbia, adulterio, vendetta, amore per i nemici ecc.) e nei prossimi studi, esploreremo individualmente ognuna di queste Antitesi. In questo studio esploreremo l’idea di come questi sei sermoni illustrativi funzionino insieme per aiutarci a comprendere la tesi principale di Gesù su come leggere la Bibbia, la questione affrontata negli ultimi 4 studi.
Queste sei illustrazioni, tradizionalmente chiamate le Sei Antitesi, seguono tutte lo schema “Avete udito che è stato detto… Ma io vi dico” — non quello, ma questo. Leggete il resto del quinto capitolo del vangelo di Matteo e le vedrete tutte.
Alcuni esempi ci aiuteranno ad assimilare la Legge – un processo chiamato interiorizzazione. Gesù ci dice in essenza “Voi avete udito questo comandamento comportamentale nel livello della superficie” (ad esempio, Non uccidere), “ma io vi dico di ricercare e di prestare attenzione alla ragione d’amore che sta DIETRO tale regola” (ad esempio, Le persone sono intrinsecamente e infinitamente preziose)
Questo processo è anche chiamato principialismo – riferendosi alla lettura della Scrittura per trovare il principio trascendente e trasferibile, incorporato nel precetto immanente e contestuale. Vale la pena notare che le questioni di cuore sono sempre state la priorità di Dio nell’interpretazione e nell’applicazione della Torah, come i profeti più tardi chiariranno abbondantemente. Il tema di Dio che rifiuta il nostro rituale religioso quando il nostro cuore non è coinvolto, ricorre in tutto l’Antico Testamento (vedi 1 Samuele 15:22; 16:7; 1 Re 8:61; 1 Cronache 28:9; Salmo 26:2-3; 40 :6-8; 51:16-17; 139:23-24; Proverbi 21:2-3; Ecclesiaste 5:1; Isaia 1:11-18; 29:13; Geremia 31:31-34; 32:38 -39; Ezechiele 11:19-20; 36:25-27; Osea 6:6; Amos 5:21-24; Michea 6:6-8).
E alcune di queste Sei Antitesi, semplicemente abrogano, superano o sostituiscono una specifica Legge di Mosè con un nuovo comandamento di Cristo. Per esempio Gesù dice che la Legge del Taglione (occhio per occhio dente per dente) giocava un ruolo nel limitare la violenza, ma quel tempo è passato e ora è stata instaurata la Nuova Alleanza.
Con l’aiuto dello Spirito Santo, i seguaci di Cristo andranno oltre la limitazione della loro vendetta, verso la rinuncia di ogni vendetta e verso l’amore per i loro nemici. Gesù non sta solo aiutando le persone ad interpretare meglio la Scrittura. Non è solo un rabbino che ci richiama ad una riforma religiosa. Gesù sta assumendo autorità sull’intera questione.
Il Nuovo Patto che Gesù inaugura non è semplicemente un’aggiunta all’Antico Patto, come se fosse in qualche modo imbullonato nell’Antico Patto o come una sorta di rafforzamento del patto. Il popolo del Nuovo Patto impara e onora l’Antico Patto, sì. Ma alla fine i credenti del Nuovo Patto abbracciano il Nuovo Patto, non come un rafforzamento dell’Antico Patto ma come una sostituzione dell’Antico Patto. (E ricordate, inizialmente l’Antico Patto era indirizzato sempre e soltanto verso Israele).
Definendo questo un «nuovo» patto, Dio ha dichiarato superato il precedente; e ciò che è diventato vecchio e superato è destinato presto a sparire.
(Ebrei 8:13).
Curiosità della natura: in alcune specie di lumache, non appena i piccoli escono dalle uova, mangiano il guscio d’uovo come primo pasto. Ciò che una volta funzionava esternamente per proteggerli, ora funziona internamente per sostenerli e rafforzarli. Il ruolo del guscio d’uovo come protezione esterna è finito. Ma il guscio continua a funzionare, insieme ad altre fonti, come nutrimento interno.
Così, era un tempo, con l’Antico Patto.
La Legge dell’Antico Patto giocava un ruolo protettivo, proteggendoci dal fare ogni possibile danno alle nostre relazioni con Dio, con gli altri e con noi stessi. Ma legiferare la moralità non è mai stato abbastanza per Dio. Egli ha sempre voluto che la sua famiglia sulla terra imparasse ad amare, che gli uomini si rapportassero gli uni con gli altri con onore e rispetto. Quindi ora la Legge ha ancora un valore di sostanza, ma cambia la sua funzione.
Gesù ci insegna come “mangiare” le nostre Bibbie così che possiamo interiorizzare e metabolizzare il principio d’amore custodito all’interno della legge.
La Legge del Vecchio Testamento condannava il peccato e motivava il bene attraverso minacce di punizioni e promesse di benedizioni. Ma la Legge non dava potere alle persone di agire meglio — ecco perché avremmo avuto bisogno del Nuovo Patto, insieme allo Spirito Santo su ogni credente.
Il Vecchio Patto venne con la dicitura sul pacchetto: “Batterie Non Incluse”. Il Nuovo Patto viene completamente equipaggiato.
Nel suo famoso insegnamento “Chiedi, Cerca, e Bussa” proclamato oltre, nel Sermone della Montagna, (vedi Matthew 7:7-11 e Luca 11:9-13) Gesù introduce l’idea dello Spirito Santo, come presenza personale purificatrice e di potenziamento, adesso disponibile a tutti. Sotto il Vecchio Patto, lo Spirito Santo era donato solo ad alcuni leader o profeti. Per cui la minaccia: “fa questo altrimenti…! Non lo fare, altrimenti…!”era necessaria per uomini duri-di-cuore, dalla dura cervice e ribelli.
Ed alcune cose erano permesse nell’Antico Patto proprio a causa della durezza dei cuori. (vedi Vangelo di Matteo 19,8).
Ma il Nuovo Patto (vale a dire la Nuova Via che ci mette in Relazione con Dio e gli uni gli altri) porta un significativo cambiamento: lo Spirito Santo è offerto a tutti. Noi inclusi! Quindi Gesù può rendere più profonde e più elevate le aspettative etiche perché, nel Nuovo Patto, Dio ammorbidisce i nostri cuori e incrementa la nostra potenza.
Questo era da sempre il piano di Dio.
Nell’Antico Testamento delle nostre Bibbie, leggiamo che uno dei segni distintivi della Nuova Alleanza sarebbe stato la venuta, la purificazione e il potenziamento dello Spirito Santo, che avrebbe innestato la volontà di Dio nei nostri cuori e non solo su scritti esteriori, come leggiamo ad esempio in Geremia 31:
31 Ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE,
«in cui io farò un nuovo patto
con la casa d’Israele e con la casa di Giuda;
32 non come il patto che feci con i loro padri
il giorno che li presi per mano
per condurli fuori dal paese d’Egitto:
patto che essi violarono,
sebbene io fossi loro signore», dice il SIGNORE;
33 «ma questo è il patto che farò con la casa d’Israele,
dopo quei giorni», dice il SIGNORE:
«io metterò la mia legge nell’intimo loro,
la scriverò sul loro cuore,
e io sarò loro Dio,
ed essi saranno mio popolo.
34 Nessuno istruirà più il suo compagno
o il proprio fratello, dicendo:
“Conoscete il SIGNORE!”,
poiché tutti mi conosceranno,
dal più piccolo al più grande», dice il SIGNORE.
«Poiché io perdonerò la loro iniquità,
non mi ricorderò del loro peccato».
Nel Nuovo Testamento leggiamo che questa promessa è stata adempiuta e che lo Spirito Santo è ora una presenza attiva nelle vite di coloro che seguono Gesù, come leggiamo per esempio in Atti 1, 4-8:
4 Trovandosi con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’attuazione della promessa del Padre, «la quale», egli disse, «avete udita da me. 5 Perché Giovanni battezzò, sì con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni». 6 Quelli dunque che erano riuniti gli domandarono: «Signore, è in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?» 7 Egli rispose loro: «Non spetta a voi sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riservato alla propria autorità. 8 Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra».
CONFESSIONE (Riflessione personale):
Sono stato una persona resistente allo Spirito Santo. E questo è un problema per un credente del Nuovo Patto.
Sono cresciuto in un movimento Carismatico/Pentecostale e ho visto tanta bellezza e grazia e gioia esuberante all’interno di questo ramo della famiglia Cristiana. Ma sono stato anche testimone degli eccessi e degli abusi che possono scaturire da un focus sullo Spirito Santo senza briglie. Così me ne sono allontanato.
Il timore degli eccessi carismatici mi ha impedito d’imparare tutto quello che Dio aveva da dirmi sul Nuovo Patto. Questa è, come ho imparato a mie spese, la ricetta per il disastro.
Nel Nuovo Patto, non usiamo la letteralità della legge, inclusa la minaccia di punizioni severe per averla infranta, per forzare i nostri passi nella giusta direzione. Non abbiamo l’impalcatura protettiva della Legge attorno a noi che ci attrae o ci minaccia per compiere la cosa giusta. L’etica del Nuovo Patto richiede un livello più elevato di ascolto e di apprendimento da Gesù, non solo per mezzo delle Sacre Scritture, ma anche attraverso la sua presenza attraverso lo Spirito Santo in noi e nella Chiesa intorno a noi.
Lentamente, con l’aiuto dei cari santi attorno a me [i miei fratelli], imparo ad abbracciare pienamente e ad essere pienamente abbracciato, da tutti e tre i membri della Trinità.
COMMENTARIO (Pensieri sul significato e applicazione):
Nella Bibbia ci sono alcuni passi che hanno come tema il “mangiare le Scritture”. Come ad esempio:
1 Egli mi disse: «Figlio d’uomo, mangia ciò che trovi; mangia questo rotolo, e va’ e parla alla casa d’Israele».
2 Io aprii la bocca, ed egli mi fece mangiare quel rotolo.
3 Mi disse: «Figlio d’uomo, nùtriti il ventre e riempiti le viscere di questo rotolo che ti do».
Io lo mangiai, e in bocca mi fu dolce come del miele.
~ Il profeta Ezechiele (Ezechiele 3:1-3; vedi anche Geremia 15:16; Apocalisse 10:9-11)
Mangiare la Bibbia è una grandiosa metafora dell’atto di spezzare la legislazione esterna per scoprire la sua essenza nutritiva, l’amore posto all’interno della legge. Questa è l’abilità che Gesù ci sta aiutando ad acquisire nelle Sei Antitesi.
Ecco qualche riflessione su come farlo al meglio…
- Vai piano
Gesù allora disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».. ~ GESÙ (Giovanni 8:31-32, versione CEI)
La parola greca “meno”, che in italiano viene tradotta con “rimanete”, significa, stare, abitare, rimanere, aspettare. Gesù ci incoraggia a sedere con il suo insegnamento, prenderci del tempo, rimuginarci sopra. Ed è così che possiamo arrivare a “conoscere” la verità e la verità ci renderà liberi. (Il termine “conoscere” in greco sarebbe ginóskó una parola che indica una conoscenza intima ed esperienziale)
La Bibbia non è mai un fast-food spirituale.
- Fai piccoli morsi.
Non dobbiamo leggere la Bibbia in un anno (ma va bene se volete farlo). Leggete un capitolo, un versetto, una frase o persino una parola alla volta finché qualcosa non vi colpisce. Allora fate una pausa e rifletteteci sopra.
- Masticate il vostro cibo spirituale.
Non trangugiate grossi pezzi di nozioni senza prendere tempo per masticarle mentalmente. Questo può essere fatto attraverso la preghiera, la conversazione con altri e il journaling [il journaling è la pratica di scrivere impressioni, riflessioni, pensieri e quello che lo Spirito Santo ci mostra attraverso una locuzione interiore, riguardo a un passo delle Scritture].
Non ultimo, questo include anche la meditazione (vedi ad esempio Salmo 1, 1-3; 48,9; Salmo 119 e Giosuè 1:8)
Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai.Giosuè 1:8
La parola ebraica per “meditare” è hagah, che significa mormorare, mormorare e riflettere su qualcosa. L’immagine è in realtà quella di una mucca che rumina.
Avete mai notato che le mucche sembrano stare sempre a masticare qualcosa? Questo è perché le mucche devono masticare il loro cibo due volte per poterlo digerire bene. Una mucca mangia tanta erba in un giorno (volume, volume, volume…), ma poi ne rigurgita un po’ e la rimastica prima di inghiottirla di nuovo e digerirla in un’altra parte dello stomaco (fa un po’ schifo, ma funziona). La prossima volta che vedi una mucca ruminare… ricordati che può essere una metafora su come leggere le Scritture.
- Non affrettarti dopo aver mangiato.
Forse ricorderete vostra madre che vi avvertiva di non andare in acqua o di non correre dopo aver mangiato. È un buon consiglio anche col “mangiare” la Bibbia. Se possibile, create uno spazio dopo aver letto per permettere a ciò che avete studiato di essere digerito. Ovviamente questo è l’ideale e i nostri programmi potrebbero non permetterci di avere un “tempo di digestione indisturbato”, ma quando possibile concedete alla vostra mente il tempo di riflettere e di affrontare più gradualmente il resto della vostra giornata.
- Fate esercizio.
Mangiare è importante per la nostra crescita e la nostra salute, ma mangiare troppo senza esercizio può avere l’effetto opposto. Lo stesso vale per il “mangiare le Scritture”. Apprendere le Scritture senza esprimere l’amore di Dio può renderci spiritualmente obesi. Quando leggiamo e meditiamo, cerchiamo di focalizzarci sempre sull’applicazione e su come possiamo vivere quelle verità nella nostra vita di tutti i giorni. Per maggiore responsabilità (qualcosa di cui ho bisogno per mantenere qualsiasi programma di esercizi regolare), parla con un amico o un piccolo gruppo di amici su come metti in pratica ciò che stai imparando.
* * * * *
Quindi approfondiamo ciò che abbiamo imparato, la via sulla quale ci conduce Gesù nel capitolo 5 del Vangelo secondo Matteo.
Secondo ciò che impariamo da Gesù, quando leggiamo nell’Antico Testamento “Non uccidere”, ci chiediamo: perché? E meditiamo sul valore intrinseco di ogni essere umano come portatore dell’immagine infinitamente preziosa di Dio (Genesi 1:26-27; 9:6; 1 Corinzi 11:7; Giacomo 3:9). Quindi pensiamo a come possiamo onorare attivamente le persone intorno a noi, non semplicemente non ucciderle. Stiamo dando principi e interiorizzando il guscio della legge, trasformando le regole morali in nutrimento spirituale. Stiamo mangiando il testo.
Quando leggiamo “non commettere adulterio”, ci chiediamo perché? E meditiamo sul valore dell’amore leale impegnato (l’amore agapico di Dio verso di noi) e del vedere le persone come qualcosa di più che oggetti del desiderio (sta proprio qui il significato di “lussuria”). Operiamo attivamente contro la nostra comune abitudine umana di categorizzare e mercificare altri corpi, menti, personalità e posizioni umane per il nostro consumo e gratificazione. La “lussuria”, per essere chiari, non è solo sessuale/fisica, ma può essere anche sociale/posizionale (ad esempio “l’associazione con questa persona promuove il mio status e la mia stima?”), come pure può essere emozionale/sentimentale (ad esempio, “posso usare questa persona per incontrare il mio bisogno emotivo immediato?”).
Tutto ciò che stimola la sessualità senza impegno ci inganna. Gesù ci incoraggia a praticare la visione dell’anima, cioè a cercare la bellezza nei cuori delle persone intorno a noi, sapendo che questa bellezza spirituale riflette la gloria di Dio in loro, il che dovrebbe portarci a volerli servire, non ad usarli. (Mentre menziono questo argomento dell’adulterio, sono grato che possiate leggere le mie parole con carità, sapendo che non sto predicando “dall’alto” come qualcuno che ha successo, ma sto condividendo “dal basso” come qualcuno che, nonostante un profondo fallimento, sta anche imparando e re-imparando man mano che procede.)
Quando leggiamo “Lavate i piedi gli uni gli altri”, ci chiediamo perché? E ci rendiamo conto che qualsiasi forma di umile servizio reso ad un’altra persona non dovrebbe essere al di là delle nostre capacità. Infatti, indipendentemente dal nostro status, ricerchiamo opportunità per soddisfare i bisogni pratici degli altri in modo da onorarli come speciali per noi.
Sì, anche con l’insegnamento del Nuovo Testamento, mangiamo il guscio del precetto per metabolizzare le sostanze nutritive del principio. Sarebbe una cosa strana seguire la tecnica dei principi di Gesù per leggere l’Antico Testamento, e poi diventare legalisti quando si legge il Nuovo Testamento. Ora ogni comando, dal “mettersi un copricapo” al “tagliarsi i capelli” al “salutarsi con il santo bacio” al “porgere l’altra guancia” al “fare il secondo miglio” può diventare significativo, se si studia il contesto e cercare il principio trasferibile.
Utilizzando l’ermeneutica di Gesù insegnata in Matteo 5, ogni insegnamento della Bibbia, dell’Antico e del Nuovo Testamento, può avere rilevanza per la nostra vita. E possiamo sorridere di gioia sapendo che lo stesso Spirito che ha ispirato la Scrittura è ora con noi per aiutarci a comprendere la Scrittura – un processo che i teologi chiamano “illuminazione” (vedi Giovanni 14:26; 16:12-15; Romani 8:14; 1 Corinzi 2:10-13; Efesini 1:17-19).
Alcune persone possono trascorrere tutta la vita cercando l’illuminazione come un mega evento irripetibile. Ma crediamo che Dio ci aiuti a sperimentare innumerevoli micro-illuminazioni ogni volta che lo Spirito Santo illumina la nostra comprensione.
Continuo a chiedere che il Dio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre glorioso, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, affinché possiate conoscerlo meglio. Prego che gli occhi del vostro cuore siano illuminati affinché possiate conoscere la speranza alla quale egli vi ha chiamati, le ricchezze della sua gloriosa eredità nel suo santo popolo e la sua incomparabile grandiosa potenza per noi che crediamo.
~ L’apostolo Paolo (Efesini 1:17-19)
CONCLUSIONE (un ultimo pensiero):
Quindi ricapitolando, vediamo cosa abbiamo imparato dal capitolo 5 del Vangelo di Matteo.
Quando ti senti sopraffatto dalla profondità o dalla difficoltà di un passo della Bibbia, non scoraggiarti. Non pensare mai che uno studio biblico sia troppo per te. Potresti non conoscerne lo sfondo storico, la lingua originale o il dibattito teologico intorno a quel passo, ma lo Spirito Santo può sempre usare le Scritture per parlare a ognuno di noi. E questo include te.
La Bibbia stessa ci dice che ha il potere di insegnare la saggezza “ai semplici” (vedi Salmo 19,7 e anche 119,130).
La legge del SIGNORE è perfetta,
essa ristora l’anima;
la testimonianza del SIGNORE è veritiera, rende saggio il semplice.
Salmo 19:7
Semplice! Questo mi dà speranza. La Bibbia non è solo per gli accademici e le élite religiose. Piuttosto è vero il contrario. La Bibbia, come lo Spirito Santo, è per tutti noi.
In Atti 17:10-12 leggiamo:
Ma i fratelli subito, di notte, fecero partire Paolo e Sila per Berea; ed essi, appena giunti, si recarono nella sinagoga dei Giudei. Ora questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica, perché ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così. Molti di loro dunque credettero, e così pure un gran numero di nobildonne greche e di uomini.
In questo passo l’apostolo Paolo, uno dei più grandi filosofi e teologi di tutti i tempi, ci racconta di una predica su Gesù nella sinagoga della città di Berea. E vediamo che un gruppo di persone normali, dopo la predica, continuarono per giorni a consultare le Scritture, per assicurarsi che quello che Paolo insegnava era vero. E lo stesso Paolo li elogia per questa loro disposizione e tenacia. Una fede cieca negli studiosi della Bibbia, nei leader cristiani, o in chiunque condivida del contenuto spirituale, me incluso, non è qualcosa che onora Dio. La bibbia non è per i più intelligenti, per chi parla dal pulpito o con più confidenza. Quelli di Berea non erano semplicemente scettici, ma nemmeno creduloni naïve. Erano ricercatori della verità.
Voglio vivere in quell’equilibrio che hanno mostrato loro, non troppo cinico da una parte, ma neanche troppo naïve, dall’altra. Spero che vi unirete ai noi nei prossimi studi del Sermone della Montagna con lo spirito di quelli di Berea.
CONTEMPLA (Passi della Scrittura che approfondiscono questo argomento):
Salmo 119; Giovanni 14:26; 16:12-15; Romani 8:14; 1 Corinzi 2:10-13; Efesini 1:17-19; 2 Timoteo 3:14-17; Ebrei 4:12; 2 Pietro 1:20-21
CONVERSAZIONE (Parliamone insieme, impariamo insieme e cresciamo insieme):
- Cosa ti sta rivelando Dio di sé stesso attraverso questo passo?
- Cosa ti sta rivelando Dio di te stesso attraverso questo passo?
- Come sperimenti la voce dello Spirito Santo nella tua quotidianità?
- Qual’è la cosa che puoi pensare, credere o fare in modo diverso alla luce di quanto stai imparando?
- Quali domande stai ancora processando su questo argomento?
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