Poiché io amen (in verità) vi dico, finché non siano passati il cielo e la terra, neppure uno iota o un apice della legge passerà, che tutto non sia adempiuto.~ GESÙ (Matteo 5:18)
IL NUCLEO (Il cuore del messaggio) La fine del Vecchio Patto e la nascita del Nuovo Patto è un evento cataclismico che Gesù descrive con un linguaggio apocalittico. Questa transizione cambia tutto il nostro modo di relazionarci con Dio, con gli uni gli altri e persino con la nostra Bibbia. Adesso tutto è secondo l’amore non secondo la legge.
CONTESTO (Quel che accade prima e dopo questo passo): Questo studio è il secondo di una serie in quattro parti che ci aiuterà a chiarire quella che è, secondo gli studiosi biblici, la tesi centrale alla base delle affermazioni contenute nel Sermone della Montagna. Dal momento che è il tema centrale di questo sermone che è il cuore del messaggio di Gesù, vale la pena prendere del tempo per comprenderlo bene. Abbiamo a che fare con del materiale teologicamente molto denso. Per alcuni questa è una buona notizia. Ad altri, sembrerà troppo intellettuale per essere di alcun aiuto pratico. In un modo o nell’altro, tenete a mente che apprendere come relazionarci con le nostre Bibbie influenzerà il tipo di persone, e il tipo di Chiesa, che saremo.
Come abbiamo discusso nello studio precedente, il posto in cui questa sezione è posta all’interno del Sermone della Montagna fa la differenza. Ingrandendo il quadro d’insieme, una panoramica di base dell’intero Sermone della Montagna appare come segue:
PROLOGO: Gesù viene presentato come il nuovo Mosè, che conduce i Suoi seguaci fuori dalla schiavitù e verso la vera libertà. Dopo aver attraversato le acque e il deserto, Gesù sale su un monte per dare al popolo di Dio la volontà e la via di Dio. I valori della Nuova Alleanza vengono scritti non su tavole di pietra, ma sul cuore degli uomini (cfr. 2 Corinzi 3). Le folle ascoltano, ma Gesù dirige il suo insegnamento verso i suoi discepoli.
– A. INTRODUZIONE: Beatitudini + Sale e Luce (Matteo 5,3-16)-
B. TESI PRINCIPALE: La Bibbia ci conduce a Gesù e Gesù ci conduce nel suo Regno di vera giustizia. La vera giustizia non è l’osservanza delle regole, ma il rapporto con il bene, che va oltre la legge verso l’amore, oltre la giustizia e il giudizio verso la grazia, la misericordia e la pace (Matteo 5:17-20)NOI SIAMO QUI-
C. SVILUPPO DELLA TESI E ILLUSTRAZIONI: le sei antitesi (Matteo 5,21-47)-
D. SINTESI DELLA TESI: Siate perfetti nella misericordia (Matteo 5:48, alla luce di Luca 6:36)-
E. AVVERTIMENTI: Ipocrisia, materialismo, preoccupazione, giustizialismo, falsità e inoperosità (Matteo, 6-7).
– F. CONCLUSIONE: Costruire la nostra vita sull’insegnamento di Gesù (Matteo 7:24-27)
EPILOGO: Le folle si stupiscono dell’insegnamento di Gesù per la sua “autorità”. Gesù non si limita a fare l’esegesi della Scrittura, ma se ne fa carico e si pone al centro dell’intera narrazione. Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io non sono venuto per abolire ma per compiere. Poiché io vi dico in verità che, finché non siano passati il cielo e la terra, neppure uno iota o un apice della legge passerà, che tutto non sia adempiuto. Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati, sarà chiamato grande nel regno dei cieli. Poiché io vi dico che, se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli. ~ GESÙ (Matteo 5:17-20)
Per aiutarci ad interpretare questo passo, dovremmo tenere a mente che le prime azioni di Gesù, che Matteo ci narra nei versi appena dopo il Sermone della Montagna, includono l’infrangere di continuo le leggi del Vecchio Testamento da parte di Gesù. Matteo, nei capitoli 8 e 9 del suo vangelo, riporta dieci miracoli in rapida successione, probabilmente per fare un parallelo con le dieci piaghe dell’Esodo, quando Mosè liberò Israele dalla schiavitù in Egitto. Mentre i miracoli di Mosè del Vecchio Patto, associati alla liberazione dall’Egitto, erano tutti distruttivi, i nuovi miracoli liberatori di Gesù del Nuovo Patto sono tutti rigeneranti. Mosè ha trasformato l’acqua in sangue, Gesù invece ha trasformato l’acqua in vino. Questi dieci nuovi miracoli, che ci vengono riportati da Matteo, includono il guarire un lebbroso con un tocco, permettere ad una donna con un flusso di sangue di toccarlo, e rimanere a contatto con una ragazza morta per farla risorgere. Tutte cose proibite dalla legge Mosaica. Gesù interpreta il suo sermone attraverso le sue azioni dopo-il-sermone, e dovremmo farlo anche noi. E Gesù continuerà ignorando leggi sul divorzio, sui giuramenti, sulla giustizia e le leggi su cosa era consentito mangiare o non mangiare. Aspettate un po’ e vedrete.
CONSIDERA (Osservazioni su questo passo)Poiché. Questa piccola parola (in greco, gar) connette questo verso con il precedente. Ci ricorda di mantenere a mente tutti e quattro i versetti dello statuto di Gesù mentre cerchiamo di capire cosa significa ognuno di loro. Amen (tradotto in italiano con :”in verità vi dico”). A volte quando Gesù vuole rimarcare un punto, fa questa cosa singolare: egli dice “Amen” prima di pronunciarlo (e a volte lo dice persino due volte). Amen è una parola affermativa che i credenti ebraici (ed in seguito i cristiani) alla fine di un’affermazione che qualcuno altro ha pronunciato per esprimere assenso. Significa pressappoco “sono d’accordo”. Pronunciarlo all’inizio della propria dichiarazione, così come fa Gesù, non era normale ed è una delle piccole peculiarità che rendono lo stile d’insegnamento di Gesù così unico.
” Finché non siano passati il cielo e la terra”.
Per trovare una chiave interpretativa dobbiamo chiederci: Gesù intende questo in senso letterale o figurato? Sta dicendo che la Legge durerà finché dura l’universo, quindi è meglio che la obbediamo? O sta usando un linguaggio poetico per parlarci della fine di un’era? Usiamo un tale linguaggio anche al giorno d’oggi quando parliamo di eventi “sconvolgenti” o idee. Se Gesù sta parlando in questo modo, quale evento “sconvolgente” e “finale” ha in mente? La sua morte e resurrezione? La sua seconda venuta? La Pentecoste? O sta parlando della fine di un’era — l’era della Legge che cede il posto all’era della grazia e della verità — una progressiva transizione demarcata da un numero di eventi chiave del Nuovo Patto? Per esempio, Gesù dice che la venuta di Giovanni Battista ha in qualche modo rimarcato la fine dell’era della legge (come leggiamo in Luca: La legge e i profeti arrivano fino a Giovanni; da allora in poi il regno di Dio è annunziato e ognuno si sforza di entrarvi. Ma è più facile che passino il cielo e la terra, piuttosto che cada un sol apice della legge. Luca 16:16-17). E Gesù ci dice che la sua morte “suggella il Nuovo Patto” (Matteo 26:28). E ancora, il Nuovo Patto annuncia la presenza dello Spirito Santo nella vita di tutti i credenti, quindi forse Gesù stava predicendo la Pentecoste. Poi c’è anche la cataclismica distruzione del tempio di Gerusalemme e la fine del sistema di sacrifici animali, che Gesù ha profetizzato con un linguaggio altrettanto sconvolgente: “Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate” (Matteo 24:29) — che Gesù ci dice che sarebbe avvenuta prima che passasse la generazione a cui stava parlando. Lo approfondiremo a breve, ma per adesso possiamo dire una cosa con certezza: qualunque cosa Gesù intendesse dire con questa frase, Gesù, in paragone, vede i suoi insegnamenti come più duraturi della Legge Mosaica. Dei suoi insegnamenti egli dice: Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno (Matteo 24:35).
EXCURSUS: Qual è il legame fra la distruzione del Tempio nel 70 d.C. e la “Seconda Venuta di Cristo”? Per tutto il capitolo 24 del vangelo di Matteo, Gesù profetizza la distruzione del Tempio di Gerusalemme connettendolo alla venuta del Figlio dell’Uomo, e ci dice che sarebbe avvenuta entro una generazione (Matteo 24:27-30; 34-35). Per dare contesto a questa profezia, il Vecchio Testamento ci narra di situazioni in cui Dio giudica una nazione usando un’altra nazione come suo strumento di giudizio (per esempio, Deuteronomio 28:15-57; 2 Cronache 36:15-19; Isaia 10:5-11; Geremia 4:11-18; Abacuc 1:5-12). Il tempio fu distrutto dai romani, che potrebbero essere l’adempimento del “radunarsi degli avvoltoi”, come ci viene riferito in Matteo 24:28: “E ovunque ci sono i cadaveri, là si radunano gli avvoltoi”. In questo senso, Gesù identificherebbe il suo ritorno in maniera simbolica come chi riversa il suo giudizio sul sistema corrotto della nazione di Israele! Leggiamo nel libro del profeta Isaia: Ecco l’Eterno che cavalca una nuvola leggera ed entra in Egitto; gli idoli d’Egitto tremano davanti a lui, e all’Egitto si scioglie il cuore nel petto. “Io inciterò Egiziani contro Egiziani, combatteranno il fratello contro il fratello, il vicino contro il vicino, città contro città, regno contro regno (Isaia 1:1-2), in questo versetto Dio “cavalca” allegoricamente su una nuvola ma in realtà viene specificato nello stesso versetto che saranno gli egiziani stessi a farsi guerra fra di loro, ed è plausibile che Gesù qui stia usando lo stesso tipo di linguaggio allegorico. Sembrerebbe che la distruzione del Tempio nel 70 d.C. rappresenti, almeno in parte, la seconda venuta per giudicare. Questo ovviamente non annulla una sua venuta alla fine dei tempi, ma ci aiuta a vedere come Gesù ha stabilito il suo Nuovo Patto una volta per tutte, compresa l’eliminazione del Vecchio Patto col suo sistema di sacrifici animali, la casta sacerdotale ecc. (con la distruzione del Tempio).
(A proposito, questa vivida profezia di Gesù che si è avverata appena una generazione dopo, è una sorprendente evidenza, comprovata storicamente, del potere miracoloso di Cristo. È anche la ragione principale per cui gli studiosi scettici si rifiutano di credere che i vangeli furono scritti prima del 70 d.C., asserendo che la profezia è così accurata che deve essere stata aggiunta sulle labbra di Gesù, dagli stessi autori dei vangeli, dopo che gli eventi ebbero luogo. Ma ogni altro dato storico menzionato nei vangeli punta a una scrittura entro un paio di decenni dalla morte di Gesù, perlomeno per i vangeli sinottici (Matteo, Marco, Luca). Per esempio, se fosse già avvenuta la distruzione del tempio, Luca l’avrebbe di sicuro menzionato alla fine del libro degli Atti. Invece, alla fine del libro degli Atti, Paolo è ancora in vita ed il tempio è ancora al suo posto. E Luca ha scritto il suo vangelo prima di scrivere il libro degli Atti degli Apostoli, e perlomeno il vangelo di Marco è datato prima di quello di Luca. Quindi quello che ci rimane è una prova documentata della miracolosa preveggenza di Gesù). Neppure uno iota o un apice (puntino). La parola nel testo originale: “Iota”, indica la più piccola lettera dell’alfabeto greco. L’apice invece è l’equivalente di un puntino sulla “i”. Gesù redime piuttosto che rifiutare ogni piccola parte della legge della Bibbia.
La conclusione è che: non possiamo separare, tagliare la legge. Non possiamo tenere quel che ci piace e buttare via quello che non ci piace. La Legge tutta intera perdura… finché, tutta intera, è conclusa in Cristo e passa via. Senza che tutto sia adempiuto. Questa frase è parallela a quella precedente: “finché il cielo e la terra non passeranno”, e si interpretano a vicenda. Gesù continua a qualificare la natura duratura della Torah di Mosè. Si, la Legge rimarrà (e conservatori tirano un sospiro di sollievo), vale a dire che: rimarrà finché non accade la cosa nuova (e i conservatori dicono “uh?”). Gesù dice ai suoi discepoli che verrà il tempo in cui il mondo come lo conoscevano loro sarebbe arrivato alla fine, ma anche il tempo in cui qualcosa di nuovo sarebbe nato: il Nuovo Patto.
Ma, come abbiamo visto prima, la nascita del Nuovo Patto avviene gradualmente, con eventi che ne scandiscono il progresso di volta in volta. Comincia con l’incarnazione di Gesù, il passo successivo è il ministero di Giovanni Battista, incluso la vita, la morte e resurrezione e ascensione di Cristo, così come anche la discesa dello Spirito Santo durante la Pentecoste, per poi arrivare al “Punto di Non Ritorno”, vale a dire l’evento profetizzato da Gesù — la distruzione del Tempio di Gerusalemme, insieme alla fine del sistema sacrificale, nel 70 d.C. Questo multivalente approccio alla nascita del Nuovo Patto parallela la nascita di un bimbo. Quando nasce un bambino? Quando esce fuori la testa? Le spalle? L’intero corpo? Il primo respiro? Quando viene tagliato il cordone ombelicale? Oppure, quand’è che un fiume che si immette nel mare diventa mare? C’è sempre una zona di transizione. Per il Nuovo Patto il periodo di transizione dal Vecchio al Nuovo è primariamente il primo secolo d.C., e tuttavia, persino ai giorni nostri, aspettiamo ancora il completamento del tutto. E nel frattempo, Gesù insegnerà ai suoi discepoli con le parole e con l’esempio come vivere nella nuova dimensione del Nuovo Patto dove la legge cede il posto all’amore. Così, cari fratelli, grazie al sangue di Gesù, ora abbiamo piena libertà di entrare nel Luogo Santissimo, dove c’è Dio. Questa è la via nuova che dà la vita, la via che Cristo ha aperto per noi attraverso quella cortina, vale a dire il suo corpo, per farci entrare alla santa presenza di Dio. (Ebrei 10:19-20)Definendo questo «un patto nuovo», Dio ha dichiarato superato il precedente; e ciò che è diventato vecchio e superato è destinato a sparire. (Ebrei 8:13)
CONFESSIONE (Riflessione Personale):Confesso che non mi piacerebbe il Vecchio Testamento se non sapessi che mi conduce a Gesù. Mi ricordo che avevo iniziato a leggere il Vecchio Testamento ed ero arrivato fino a metà del libro di Giosuè. Dopo diversi capitoli di violenza, da qualche parte intorno al capitolo 10, scrissi ai margini della Bibbia “Non mi piace questa pagina della Bibbia”, la chiusi, e passai qualche tempo senza leggerla, aspettandomi di essere fulminato. Nella quiete di quei momenti, sentii Dio che mi rassicurava dicendomi che la sua vera essenza è l’amore che Gesù ci ha mostrato. Sono quindi tornato alla mia Bibbia, e sotto quello che avevo scritto aggiunsi: “non credo che piaccia neanche a Dio”. Non sto cercando di fare un’elaborazione teologica, ma solo condividere lo sviluppo spirituale di me stesso quando ero un giovane credente. Non avevo le solite competenze teologiche per esprimere la differenza che percepivo, ma la differenza c’era ed è reale e dobbiamo affrontarla: dei passi in cui Dio infligge un giudizio e una violenza estrema CONTRO dei passi in cui Dio riceve la nostra estrema violenza e ci perdona. In qualche modo, ognuno di noi dovrà risolvere la tensione teologica, la dissonanza cognitiva, ed il conflitto emotivo fra quello che apparentemente è il Dio vendicativo e violento del Vecchio Testamento e il Dio che si sacrifica dando tutto se stesso per noi del Nuovo Testamento. È la differenza fra il Dio che uccide i suoi nemici (ed insegna al suo popolo a fare lo stesso) CONTRO il Dio che dona la sua vita per i suoi nemici (ed insegna al suo popolo a fare lo stesso). Potremmo avere la tentazione di sostenere che queste due visioni di Dio non possono essere riconciliate e che dobbiamo semplicemente sceglierne una di loro. Ed alcuni hanno tentato questo approccio. Nella chiesa primitiva, un teologo molto popolare di nome Marcione (85-160 d.C.) insegnò che le Scritture del Vecchio Testamento sono così diverse dagli insegnamenti di Gesù che devono essere stati scritte da un dio totalmente diverso e dovrebbero essere abbandonate dai seguaci di Cristo. Ma Gesù non ci da questa opzione. Ci dice che ogni parola ed ogni lettera del Vecchio Testamento riguarda egli stesso, non qualche altra falsa divinità. A volte il Dio del Vecchio testamento sembra un padre alcolizzato — lunatico, irascibile, e quindi un po’ difficile da amare. Tuttavia, l’amore di Gesù per questo Libro dovrebbe insegnarci a “tenere duro” e dargli tempo, portare pazienza, e credere che contiene parole che vengono da Dio. ~ Frederick Dale Bruner (The Christbook)
Ho spesso avuto questo genere di conversazione: mi chiedono di esprimere la mia opinione riguardo a qualche discutibile passo del Vecchi Testamento (di solito qualcosa che ha a che fare con atti di estrema violenza) ed io rispondo qualcosa tipo: “Si, lo trovo rivoltante anch’io. E questo mi spinge ancor più a seguire la via di Gesù!” Al che rispondono: “Non puoi rispondere a ogni problema biblico con Gesù!” Ad io dico qualcosa tipo: “Certo che posso, ed è quel che farò. Se vuoi che io parli della Bibbia Ebraica (il Vecchi Testamento) senza collegarla a Gesù, dovresti chiedere ad un Rabbino. Quello è di loro competenza. È il loro lavoro, non il mio. ”Nel corso degli anni ho avuto il privilegio di parlare con diversi Rabbini su questo argomento, e loro sono stati gentili, e competenti. Ho appreso tanto da loro! Ma per me, non riesco a dargli un senso senza Gesù. Al tempo stesso, trovo che sia importante riconoscere che Gesù è la ragione principale per cui percepiamo questa tensione. Lasciate che vi spieghi… mi sento ancora a disagio con molte parti della Bibbia, ma ho compreso qualcosa importante: la maggior parte del mio disagio con quelle parti della Bibbia scaturisce specificamente perché sono stato moralmente influenzato dall’etica di Cristo. Per esempio, la violenza che troviamo nel Vecchi Testamento diventa filosoficamente problematica solo quando la nostra comprensione della morale diventa sempre più forgiata dall’etica d’amore non violenta di Gesù. È Gesù a creare il problema, e sono felice che lo faccia! Altrimenti, coloro che credono nella Bibbia potrebbero semplicemente accettare la coerente (anche se meno compassionevole) idea che il Dio dell’universo è spesso violento e iracondo ed è così che stanno le cose. Potrebbe non piacerci, ma sarebbe una posizione coerente da ritenere. Poi arriva Gesù, il personaggio biblico che chiama tutti coloro che credono nella Bibbia a pentirsi di quell’idea influenzata dalla Bibbia stessa ma totalmente non-biblica. Oggi, non ho ancora tutte le risposte che vorrei avere su questo argomento, ma ho iniziato ad abbracciare la tensione stessa come evidenza positiva che Gesù sta formando il mio cuore con la sua etica d’amore. E quando qualcuno mi dice: “Ho difficoltà con tutta la violenza che vedo nella Bibbia”, io gli rispondo: “Bene! Questo significa che Gesù sta modellando il tuo cuore e la tua fede! “Proprio come Giacobbe ha combattuto con Dio, anche io combatto con le Scritture, non a causa di una mancanza di fede, ma proprio come espressione della mia fede. Questo quadro di Giacobbe che combatte con Dio, dipinto dall’artista Anabattista Jack Baumgartner, cattura molte cose. La violenza e l’intimità si intrecciano mentre il velo viene rimosso. Giacobbe è nudo (perché niente è nascosto a Dio) mentre il suo tallone viene afferrato, così come egli afferrò il tallone del fratello gemello mentre stava nascendo, costringendo così Giacobbe a inginocchiarsi davanti a Dio. FINE PRIMA PARTE
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