“Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento.” GESU’ (Matteo 5:17)
IL NUCLEO (Il cuore del messaggio):La vera rettitudine comprende un rapporto corretto con le Scritture stesse. Gesù raffigura la Bibbia come un recipiente, un vaso di argilla, che Egli è venuto a riempire con il suo vero significato, non per gettarlo a terra e ridurlo a pezzi. Gesù ci insegnerà come usare le nostre Bibbie, non per ferirci, danneggiarci o tormentarci, ma per riunirci e sperimentare ad esprimere l’amore di Dio. Gesù non è venuto a dire “All’inferno la Legge di Mosè”; piuttosto Gesù ci guiderà in un nuovo modo di leggere la Bibbia: con Gesù al centro di tutto.Inizia così la nostra lezione magistrale in quattro parti e quattro versetti con Gesù, su come usare le nostre Bibbie oggi (con un quinto studio finale su “Come mangiare la Bibbia”). Stiamo entrando nella sezione più teologicamente solida del Sermone della montagna. È il momento di tirare fuori le nostre Bibbie e spremere le meningi.
CONTESTO (cosa succede prima e dopo questo passo): Un lettore ebreo del Vangelo di Matteo si sarebbe già trovato di fronte ad una domanda sulla vera giustizia: come può Giuseppe essere considerato un uomo “giusto” (Matteo 1,19 Allora Giuseppe, suo sposo, che era uomo giusto e non voleva esporla ad infamia, deliberò di lasciarla segretamente) decidendo di infrangere la Legge di Mosè mandando via Maria in silenzio piuttosto che esporla al suo peccato in modo che possa essere punita in modo appropriato? (secondo Deuteronomio 22: 23 Quando una fanciulla vergine è fidanzata, e un uomo, trovandola in città, si giace con lei, 24 condurrete ambedue alla porta di quella città, e li lapiderete sì che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città, non ha gridato; e l’uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai via il male di mezzo a te.) Giuseppe rispondeva a quella che riteneva essere l’infedeltà sessuale di Maria con più compassione di quanto la Legge richiedesse. Già in Matteo, la vera rettitudine sembra avere più a che fare con l’amore che con la legge, più con la misericordia che con la giustizia. Allora Giuseppe, suo sposo che era uomo giusto e non voleva esporla ad infamia, deliberò di lasciarla segretamente. ~ L’apostolo Matteo (Matteo 1:19)L’amore copre una moltitudine di peccati (1 Pietro 4:8). Ora, nel Sermone della montagna, Gesù ci aiuterà a vedere questa verità con più sfaccettature. La posizione della nostra sezione nel Sermone fa la differenza. Ingrandendo il quadro d’insieme, una panoramica di base dell’intero Sermone della Montagna appare come segue:
PROLOGO: Gesù viene presentato come il nuovo Mosè, che conduce i Suoi seguaci fuori dalla schiavitù e verso la vera libertà. Dopo aver attraversato le acque e il deserto, Gesù sale su un monte per dare al popolo di Dio la volontà e la via di Dio. I valori della Nuova Alleanza vengono scritti non su tavole di pietra, ma sul cuore degli uomini (cfr. 2 Corinzi 3). Le folle ascoltano, ma Gesù dirige il suo insegnamento verso i suoi discepoli.- A. INTRODUZIONE: Beatitudini + Sale e Luce (Matteo 5,3-16)
– B. TESI PRINCIPALE: La Bibbia ci conduce a Gesù e Gesù ci conduce nel suo Regno di vera giustizia. La vera giustizia non è l’osservanza delle regole, ma il rapporto con il bene, che va oltre la legge e l’amore, oltre la giustizia e il giudizio e la grazia, la misericordia e la pace (Matteo 5:17-20) Noi siamo qui- C. SVILUPPO DELLA TESI E ILLUSTRAZIONI: le sei antitesi (Matteo 5,21-47)- D. SINTESI DELLA TESI: Siate perfetti nella misericordia (Matteo 5:48, alla luce di Luca 6:36)
– E. AVVERTIMENTI: Ipocrisia, materialismo, preoccupazione, giustizialismo, falsità e inoperosità (Matteo, 6-7).
– F. CONCLUSIONE: Costruire la nostra vita sull’insegnamento di Gesù (Matteo 7:24-27)
EPILOGO: Le folle si stupiscono dell’insegnamento di Gesù per la sua “autorità”. Gesù non si limita a fare l’esegesi della Scrittura, ma se ne fa carico e si pone al centro dell’intera narrazione. Si tratta di una panoramica a grandi linee e ci sono molte sovrapposizioni. Per esempio, nelle sei antitesi ci sono avvertimenti contro il giudizio rabbioso e il legalismo religioso; nella sezione degli avvertimenti ci sono bellissimi insegnamenti sulla preghiera e sulla regola d’oro dell’amore; e l’ultimo avvertimento contro l’inoperosità è anche la conclusione del sermone.
Ma in generale, i cinque punti di cui sopra ci danno il focus del sermone. Nei prossimi quattro studi affronteremo un versetto alla volta, sarà bene tenere a mente l’intera dichiarazione di tesi di Gesù mentre andiamo avanti:[17] «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. [18] Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure uno iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto. 19 Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati sarà chiamato grande nel regno dei cieli. 20 Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli. ~ GESÙ (Matteo 5:17-20)
Abbiamo appena letto l’unica recensione del libro di Gesù. E, secondo le parole dello studioso della “Terza Via” Scot McKnight, è “il passo più significativo di tutta la Bibbia e su come leggerla” (Sermone della montagna). Un altro studioso scrive:La compattezza di Matteo 5:17-20 (17 Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. 18 In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure uno iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. 19 Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.20 Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli) è allo stesso tempo la sua forza e la sua difficoltà. Grazie alle sue affermazioni concise e contrastanti, otteniamo un’istantanea su larga scala della questione. Ma la sua brevità e la raccolta super concentrata di termini e idee importanti fanno sì che ogni frase sia una scintilla che scatena un incendio in una direzione diversa.
Come una buona poesia, questo breve passo è ricco di significato e necessita di una profonda riflessione. ~ Jonathan T. Pennington (Il Sermone della Montagna e la prosperità umana)Se interpretato nel contesto di ciò che viene prima e dopo (in particolare tutto Matteo 5), questo enunciato può essere parafrasato come se dicesse qualcosa del genere:La Bibbia è il Grande libro di Gesù Cristo.
Ogni brano delle Scritture trova il suo vero significato e scopo nella grazia, nella misericordia e nella Sua pace. Il cammino verso la massima prosperità umana si trova seguendo tutti gli insegnamenti di Gesù, sempre in tutte le situazioni, e aiutando gli altri a fare lo stesso. Se ignoriamo le Scritture, diminuiremo la nostra esperienza di Gesù e la comprensione di noi stessi. Ma se lasciamo che la Bibbia ci conduca a Gesù, Egli ci condurrà fuori dalla religiosità, dalla conservazione istituzionale, dall’osservanza della legge (la giustizia dei farisei) portandoci passo passo nel Suo regno di amorevole correttezza (la giustizia di Dio). (Parafrasi della dichiarazione di tesi)In altre parole, se la lettura della Bibbia non ci rende più misericordiosi, stiamo sbagliando. Dio ci invita ad entrare nel Suo regno se viviamo una vita amorevole e di vera rettitudine. (Per uno studio importante e ampliato sulla rettitudine biblica, vedere il nostro post intitolato “SM #5: Fame di santità”).
Questa GIUSTIZIA interiore, guidata dallo Spirito e dalla controcultura comprende l’abbracciare i valori della Nuova Alleanza: l’amore al posto della legge, la grazia al posto della vergogna, la pace al posto della vendetta, la fede al posto della paura, la misericordia al posto della giustizia, la relazione al posto della religione e la compassione incondizionata verso gli altri e verso noi stessi. Questa non è una religione, è una rivoluzione.
CONSIDERA (Osservazioni sul passo): Non pensate. Gesù inizia con una correzione preventiva: “non pensarlo nemmeno” “Lascia perdere!”. C’è qualcosa di così radicale nelle parole e nelle azioni di Gesù che può essere frainteso come un rifiuto delle Scritture, ma non è questo il punto. Questo è utile per noi conoscere la Sua irreligiosità. Quando la nostra vita e il nostro seguire Gesù mette a disagio i conservatori religiosi al punto da doverli rassicurare che non siamo in realtà anti-Bibbia, stiamo iniziando a vivere e a insegnare come Gesù ha fatto. All’idea che Gesù e i Suoi seguaci siano contro la Bibbia, Gesù dice: “Non pensarlo nemmeno”. Allo stesso tempo, questa affermazione sembra più assoluta del necessario. Gesù usa lo stesso linguaggio assoluto più avanti, quando dice: “Non pensate che io sia venuto a portare la pace…” (Matteo 10:34), ma noi tutti crediamo che Gesù sia venuto a portare la pace in qualche modo, anche se il Suo messaggio provoca divisione in altri modi (il Suo punto di vista in quel passaggio). Questo modo di parlare è un’iperbole ebraica. Quindi, forse lo stesso vale per il nostro passo: non pensate che Gesù sia venuto ad abolire la Legge in qualche modo, anche se ne porrà fine in altri modi (ad esempio, Giovanni 19:30; Efesini 2:14-16 14 Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia, 15 annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, 16 e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia).Noi dovremo continuare a leggere per vedere come funziona il tutto. Sono venuto. Da dove? Gesù insegna in Galilea, dove vive. Quindi da dove è venuto? Avrebbe potuto dire “Non pensate che io voglia” o “Non pensate che la mia missione sia” o “Non pensate che io sia nato con lo scopo di”, ma invece Gesù parla di sé come se esistesse prima di venire sulla terra.
Gesù non parla di sé come se fosse un normale essere umano che Dio ha scelto, ma un essere preesistente che Dio ha mandato.
ALa Legge o i Profeti. La parola “Legge” qui (in greco, nomos) è Torah in ebraico, che può riferirsi alle Leggi di Mosè in particolare o ai primi cinque libri della Bibbia nella loro interezza, presumibilmente scritti da Mosè. Torah significa proprio “insegnamento” o “istruzione”, e nell’Antica Alleanza la guida di Dio era principalmente basata sulla legge. Di solito si dice “la legge e i profeti” quando ci si riferisce all’intera Bibbia ebraica; con l’uso di “o” qui Gesù sottolinea che non c’è una sola sezione della Bibbia ebraica che è venuto ad abbattere – non questa sezione O quella. Dobbiamo quindi guardarci da qualsiasi approccio alla Bibbia che dica “seguiamo questa parte della Bibbia ma non quella” o “viviamo secondo queste leggi ma non quelle” (ad esempio, la teoria protestante di dividere la Torah in legge morale, civile e cerimoniale, alcune delle quali vengono osservate e altre no). No, con Gesù è tutto o niente. Gesù non abolisce nulla, ma adempie tutto. Dobbiamo continuare a leggere il capitolo 5 per vedere come si presenta.Compiere.
Il nostro autore, Matteo, usa la parola “adempiere” sette volte nei quattro capitoli precedenti per parlare di Gesù (Matteo 1:22-23; 2:5-6, 15, 17-18, 23; 3:15; 4:14-16), quindi possiamo farci un’idea abbastanza precisa della sua comprensione di ciò di cui Gesù stia parlando qui. Questa parola greca (pléroó) significa letteralmente riempire o completare qualcosa. Altrove Gesù dice che la Legge e i Profeti (non solo i profeti) “profetizzano” (Matteo 11:13), cioè promettono e indicano qualcosa – e questo qualcosa è un qualcuno. Sorprendentemente, Gesù non afferma solo di mostrarci come Dio adempirà le Scritture (il che sarebbe abbastanza interessante); afferma di essere effettivamente l’adempimento delle Scritture da parte di Dio.
Wow. Chi parla in questo modo? Gesù si considera il centro di ciò che Dio vuole fare nel mondo e il centro di tutto ciò che Dio ha ispirato nelle Scritture (vedi anche Luca 4:21. Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi»).Con le parole di Martin Lloyd-Jones, “è l’affermazione più stupenda che abbia mai fatto”. Gesù si considera colui al quale e dal quale scaturisce tutta la storia (cfr. Colossesi 1:16. poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui).
Gesù si considera il completamento e la consumazione della storia della Bibbia. Gesù dice che persino il tempo stesso è pieno, ora che il suo regno è venuto (Marco 1:15). Nulla sarà più come prima. La Legge è arrivata alla sua meta. Il treno della Torah ha raggiunto la stazione di Gesù.
Gesù compie (riempie) le Scritture almeno in quattro modi:
1. Come nostro MESSIA, Gesù adempie specifiche profezie. Matteo ha già usato questo verbo diverse volte per riferirsi a Gesù che adempie (riempie) specifiche Scritture in modi specifici (Matteo 1:22; 2:15, 17, 23, 3:15; 4:14), e lo sottolineerà ancora molte volte.
2. Come nostro INSEGNANTE, Gesù ci mostra come trovare l’amore incorporato nella Legge, il principio in ogni precetto (cfr. 7:12; 22:34-40, dove la Regola d’oro dell’amore centrato sull’altro “riassume” la Legge e i Profeti). Gesù ci darà degli esempi di come leggere la Bibbia in questo modo nel resto di Matteo 5.
3. Come nostro Signore, Gesù assume l’autorità sulle Scritture stesse, chiudendo alcune leggi temporanee (come le leggi sul giuramento e sulla vendetta nel capitolo 5, e le leggi sulla dieta e sul divorzio nei capitoli 15 e 19).
4. Come FIGLIO DI DIO e FIGLIO DELL’UOMO (vero Dio e vero uomo), Gesù riassume e redime l’intera storia dell’umanità raccontata nella Bibbia. Gesù sembra usare la parola “adempiere” in questo modo quando dice a Giovanni Battista che deve essere battezzato per “adempiere ogni giustizia” (3:15). Come Israele, Gesù deve passare attraverso l’acqua prima di andare nel deserto. Gesù porta l’intera storia biblica alla sua destinazione finale. Quindi, non sono solo le profezie specifiche a indicare Gesù: l’intera storia panoramica della Bibbia ebraica diventa una sorta di grande profezia, una gigantesca prefigurazione. L’Antico Testamento è come il “prima” di un quadro “prima e dopo”, che ci prepara ad apprezzare e ad accogliere la via di Gesù nel Nuovo Testamento.
CONFESSIONE (riflessione personale): Confesso di aver spesso frainteso il modo in cui relazionarmi alla mia Bibbia. Quando ero bambino e crescevo in chiesa, non mi ci è voluto molto per capire che, sebbene spesso dicessimo di seguire tutta la Bibbia con tutto il cuore, non ne seguivamo alcune parti e ne seguivamo altre. E la linea di demarcazione tra ciò che seguivamo e ciò che non seguivamo non si trovava chiaramente tra il Nuovo Testamento e l’Antico Testamento. Nel Nuovo Testamento: non facevamo sacrifici animali, non permettevamo la schiavitù, non lapidavamo gli adulteri, non proibivamo di indossare abiti tessuti con due diversi tipi di materiale e non proibivamo agli uomini di tagliarsi la barba. Ma abbiamo rispettato i dieci comandamenti. No, aspetta, non li abbiamo osservati tutti, perché il nostro tipo di cristiani ha seguito la prassi maggioritaria di scambiare l’onore e la santità del sabato con le funzioni della domenica, dato che Gesù è risorto di domenica. E nel Nuovo Testamento: non abbiamo insegnato alle donne a coprirsi il capo, a praticare la lavanda dei piedi o a salutarsi con santi baci. Ma mangiavamo carne con il sangue ancora dentro, contro le istruzioni del Concilio di Gerusalemme in Atti 15 (e ancora oggi rientro nella media come consumatore di carne). Per non parlare del fatto che abbiamo completamente evitato le istruzioni del Nuovo Testamento per la cavatura degli occhi e il taglio delle mani. Oh, cavolo, dovevo solo fidarmi degli adulti della mia vita per capire tutto. Ora che sono un adulto che cerca di capire tutto, mi rendo conto che molti cristiani adulti non hanno capito tutto. In effetti, la maggior parte di noi non ha la minima idea di come usare la propria Bibbia. Questo rende l’interpretazione della Bibbia piuttosto arbitraria e la maggior parte di noi si arrende e cede a quegli influencer cristiani con le piattaforme più grandi e le voci più forti. Fortunatamente, alcuni anni fa ho iniziato a vedere il capitolo 5 di Matteo come la Magistrale Lezione di Gesù su come usare le Scritture. La Scrittura che Gesù ha in mente è la Bibbia ebraica, ma ha senso applicare il suo insegnamento a tutta la Bibbia ora che l’abbiamo tutta, Antico e Nuovo Testamento. Per esempio, sarebbe sciocco se imparassimo da Gesù a non leggere l’Antico Testamento in modo legalistico, ma continuassimo a leggere il Nuovo Testamento in modo legalistico. Qualsiasi principio di interpretazione impariamo da Gesù sull’Antico Testamento, dovremmo essere in grado di applicarlo anche alla lettura del Nuovo Testamento.Il cambiamento più grande nella mia spiritualità è avvenuto quando ho capito che Gesù è la Parola di Dio, il principale messaggio di Dio per noi (Giovanni 1:1, 14-18). Sono cresciuto chiamando la Bibbia “la Parola di Dio”, ma la Bibbia dice che Gesù è la Parola di Dio. Gesù stesso dice di essere “l’Alfa e l’Omega” (Apocalisse 22:13). Alfa e Omega sono la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco. In altre parole, GESÙ (non la Bibbia) è dalla A alla Z di ciò che Dio ha da dirci. Gesù è l’intero alfabeto di Dio, il modo in cui Dio crea il suo messaggio al mondo. Il messaggio definitivo di Dio per noi non è stato scritto attraverso la carta e l’inchiostro, ma attraverso la carne, il sangue, il carattere e l’insegnamento di Gesù inserito nella storia umana. Infatti, Gesù dice che anche se conosciamo, studiamo e memorizziamo la Bibbia, se non lasciamo che ciò che impariamo ci porti a Gesù, non conosciamo veramente la “parola” di Dio (Giovanni 5:38)! Al di là di Gesù come Parola di Dio, Dio vuole ancora, in ultima analisi, che la sua Parola sia scritta nel cuore del suo popolo più di quanto voglia pubblicare un libro (2 Corinzi 3). Dio ha sempre voluto la sua Parola nel mondo in forma umana. Non fraintendetemi, sono molto grato per la Bibbia e credo che Dio abbia ispirato la Sua creazione per condurci a Gesù e per addestrarci a riconoscere l’attività dello Spirito Santo nella nostra vita (come in Atti 15). Oggi sono solo un po’ più titubante nel chiamare un libro “Parola di Dio”.Da giovane ho capito che volevo essere un seguace di Cristo, non della Bibbia, e che c’è una differenza.
Ho visto che “seguire la Bibbia” può portare a ogni tipo di legalismo e persino alla violenza (come nel caso dei Riformatori protestanti). Ho imparato a leggere la Bibbia come un dono soprannaturale di Dio che mi aiuta a conoscere Gesù e a seguirLo (come facevano i Riformatori radicali). E questo nuovo focus su Gesù ha aiutato tutto ad avere più senso. Ora vedo la Bibbia meno come Gesù (la Parola di Dio) e più come Giovanni Battista, che ci indica Gesù e ci dice di seguire Gesù. Vedo la Bibbia più come la stella di Natale, che guida i Magi verso Cristo. Una volta giunti a Cristo, adorano Gesù, non la stella. Sia Giovanni Battista che la stella di Betlemme furono ordinati e ispirati da Dio, ma nessuno dei due era la Parola di Dio. Penso che lo stesso valga per la Bibbia. La Bibbia è la mappa del tesoro che Dio ci ha dato, ma non è il nostro tesoro. La Bibbia è il menu che Dio ci ha dato, ma non è il pasto che Dio ci ha dato. La Bibbia non è tanto un quadro da guardare quanto una finestra attraverso cui guardare Gesù. (Ok, basta con le analogie, avete afferrato il punto).
Queste parole di Gesù in Matteo 5:17 (Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento) mi aiutano a dare un senso a tutto questo. Gesù non sta cancellando la Bibbia perché la Bibbia è la nostra migliore finestra per vedere la Parola di Dio. Ma è meglio ricordare che tutto punta a Gesù, altrimenti corriamo il rischio di diventare dei farisei moderni. Se non guardiamo attraverso la finestra della Scrittura per vedere Gesù, è più probabile che ci concentriamo sui nostri riflessi nella finestra. Senza Gesù come principio guida interpretativo, possiamo far sì che la Scrittura sostenga quasi ogni valore che proiettiamo su di essa. Come un test a macchie di inchiostro di Rorschach, senza una chiara guida da parte di Gesù, le nostre interpretazioni delle Scritture finiranno per dirci più su noi stessi e sui nostri leader che su Dio.
Se credeste a Mosè, credereste a me, perché egli ha scritto di me. ~ GESÙ (Giovanni 5:46)Ancora una volta vorrei sottolineare che questo ragionamento non deve essere confuso con la svalutazione della Bibbia. Al contrario, ora abbiamo ancora più a cuore la Bibbia, perché è il modo più chiaro per vedere Gesù. I seguaci di Gesù devono essere lettori della Bibbia. Ma Gesù dice che il modo in cui leggiamo la Bibbia è importante quanto la lettura stessa.
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