Quando si approfondiscono gli insegnamenti di Cristo si scoprono diverse verità complementari tra i Suoi insegnamenti ed altre religioni, visioni del mondo, altre fedi ed altre filosofie. Vedremo anche che alcune delle affermazioni di Gesù sono uniche, non vanno d’accordo e non possono essere associate ad altri pensieri al di fuori del contesto biblico. Gesù fece delle dichiarazioni estremamente radicali considerate politicamente scorrette. I credi unici sono un tema su cui dovremmo essere il più onesti possibile e abbastanza coraggiosi al punto tale di non fare finta d’essere d’accordo con tutti. Esiste un tipo d’unità molto fragile che si è sparsa nella nostra cultura moderna che afferma che tutti possiamo andare d’accordo se fingiamo di affermare gli stessi principi. Essa si manifesta in frasi del tipo: “tutte le strade portano a Roma”; “alla fine, tutte le religioni sono uguali”; “se cerchiamo di minimizzare le differenze scopriremo che tutte conducono allo stesso obbiettivo” e così via. La sfida di questo studio è invece affermare che il nostro amore, unità e rispetto per gli altri non deve per forza essere fondato sull’essere d’accordo. Possiamo in realtà tollerare una sana misura di disaccordo pur mantenendo il rispetto verso coloro con cui non siamo d’accordo. In questo studio approfondiremo delle verità complementari negli insegnamenti di Gesù e della Bibbia ed anche degli insegnamenti contradditori tra quello che ci insegna Gesù nelle Scritture e ciò che sostiene la chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Joseph Smith fu il fondatore del mormonismo ed è considerato un profeta dalla loro chiesa. Secondo la dottrina mormone, la chiesa cristiana attraversò un’era d’apostasia poco dopo i tempi apostolici a causa di un processo d’ellenizzazione al punto tale di non riuscire a tornare sulla retta via ed il vero cristianesimo andò perduto. A causa di questo fatto, Dio ebbe bisogno di dover apparire ad un profeta degli ultimi giorni per comunicarli che si doveva iniziare da capo con delle nuove rivelazioni per aiutare la chiesa a tornare sui suoi passi. La chiamata mormone non consiste in formare una nuova chiesa ma piuttosto in ripristinare lo stato della chiesa originale che secondo loro si perse. Negli insegnamenti della chiesa mormone c’è una certa affinità con la Bibbia e con gli insegnamenti di Gesù, ma anche delle grandi differenze.
Joseph Smith diede inizio al suo ministero come profeta degli ultimi giorni dopo aver avuto la sua Prima Visione nella quale ebbe un incontro con Dio Padre e Dio Figlio. Dopo aver testimoniato grandi conflitti fra le diverse confessioni cristiane e dopo aver visto che non erano riuscite a trovarsi d’accordo, Joseph Smith pregò: “Dio, mostrami qual è la chiesa giusta!” Dio Padre e Gesù li apparvero in un bosco e li fu risposto che era arrivata l’ora di tornare alle origini. Essi li dissero che non doveva unirsi a nessuna chiesa poiché erano tutte nell’errore; i loro credi rappresentavano un’abominazione al loro cospetto e che chi professasse dette fedi era corrotto.
Un paio d’anni più tardi Joseph Smith ebbe una seconda rivelazione e fu visitato da un angelo chiamato Moroni (in alcuni testi viene chiamato anche Lehi). Questo angelo è particolare, non è il tipico angelo biblico. Faccio questa distinzione perché il mondo cristiano di solito stabilisce la sua teologia esclusivamente dalla Bibbia. In questo caso si può evidenziare una prima differenza. Noi cristiani come essere umani non crediamo che un giorno diventeremo angeli, per noi gli angeli appartengono ad una dimensione a parte della nostra e ben diversa. Le Scritture parlano di quanto gli angeli desiderano sperimentare ciò che noi esseri umani viviamo, tipo la salvezza per grazia. La prima volta che mi sono confrontato con dei missionari mormoni l’invitai ad entrare a casa mia ed abbiamo discusso alcuni punti elementari della Bibbia cercando di capire le cose dall’inizio. Se desiderate diventare più forti nella fede e nella vostra conoscenza biblica, invitate i missionari mormoni a venirvi a trovare o dei Testimoni di Geova; entrambi avranno un approccio diverso nel modo in cui daranno inizio ai loro insegnamenti e vi sfideranno a studiare le vostre Bibbie per affermare ciò che dite di credere. Grazie ai miei amici mormoni ho potuto imparare dalla loro teologia ed ho seguito un corso che comprendeva sei parti.
Un giorno durante uno degli studi, abbiamo letto gli insegnamenti di Gesù nel vangelo di Matteo 22:23-30 dove si parla di alcuni sadducei. I sadducei non credevano nella resurrezione, erano i liberali dei tempi biblici. Essi in questa storia hanno voluto sfidare Gesù riguardo il tema della vita dopo la morte presentandoli questo caso: una donna sposata perse il suo marito, quindi lei si risposò; dopo un po’ anche lui morì, quindi lei si risposò una terza volta e così via fino al settimo marito finché lei stessa giunse alla sua morte. La domanda che li porsero fu la seguente: questa donna, di chi sarebbe stata moglie nell’al di là? L’intento era quello di mettere Gesù in grossa difficoltà e s’immaginavano che Lui non sarebbe stato in grado di rispondere e così sarebbe stato d’accordo con loro nel affermare che la resurrezione non esistesse. Gesù invece li sorprese rispondendo: «Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio. (Relatore: Una sfida che Gesù diede di tornare alle Scritture.) Perché alla risurrezione non si prende né si dà moglie; ma i risorti sono come angeli nei cieli». Ho letto questo contrasto ai miei amici missionari mormoni evidenziando che c’era una differenza tra gli insegnamenti biblici e i loro insegnamenti riguardo il matrimonio che secondo loro potrebbe essere prolungato per l’eternità. In questo caso abbiamo concordato d’essere d’accordo sul fatto che non eravamo d’accordo. Ho dichiarato in modo chiaro di attenermi a seguire la Bibbia e non ad altre rivelazioni nuove al di fuori di essa contrariamente alla veduta mormone che attinge molto dalle Scritture aggiungendo ad essa altre rivelazioni.
I libri facenti parte del canone delle scritture della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni sono quattro:
▪ Il Libro di Mormon
Secondo la credenza dei santi degli ultimi giorni, questo testo, sottotitolato “Un altro testamento di Gesù Cristo”, è la traduzione che Joseph Smith fece delle tavole d’oro consegnategli dall’angelo Moroni e insieme alla Bibbia contiene la Pienezza del Vangelo di Gesù Cristo.
▪ Dottrina e Alleanze
Questo libro contiene le rivelazioni ricevute direttamente dal fondatore Joseph Smith e da alcuni dei profeti successivi, oltre ad alcune dichiarazioni ufficiali sul matrimonio, sulla famiglia e sulle credenze fondamentali della Chiesa.
▪ Perla di gran prezzo
Questo libro è la raccolta di diversi scritti:
- Il Libro di Abramo, considerato la traduzione dei papiri egizi venuti in possesso da Joseph Smith;
- Il Libro di Mosè, ricevuto per rivelazione da Joseph Smith;
- Il capitolo XXIV del Vangelo di Matteo, tratto dalla traduzione della Bibbia di Joseph Smith;
- La Storia di Joseph Smith, opera autobiografica;
- Gli Articoli di Fede, sintesi dei principi fondamentali della dottrina mormone.
▪ La Bibbia.
Come nel caso dei nostri amici musulmani che concordano sul fatto che la Bibbia rappresenti un eccellente fonte di verità ma nei punti dove essa contradice il Corano è stata corrotta, i nostri amici mormoni affermano che la Bibbia sia ispirata e scritturale ma a causa dell’apostasia della chiesa essa finì in mano a degli individui corrotti. Sostengono che essa non sia stata trasmessa alle generazioni successive in modo corretto e che non sia stata tradotta bene. La mia opinione riguardo alla traduzione è che se fosse un problema di traduzione vero allora basterebbe rivolgersi alle versioni delle Scritture in lingua originale per verificarla. Ciò che essi affermano in realtà è che la Bibbia sia stata corrotta gradualmente nel tempo, perciò, la Bibbia che abbiamo oggi tra le nostre mani è stata ispirata da Dio ma potrebbe essere piena d’errori. Come capire quali parti della Bibbia sono vere e quali no? Secondo loro il Libro di Mormon e gli insegnamenti della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni rappresentano gli strumenti da utilizzare per arrivare ad una comprensione giusta delle Scritture. In altre parole, le parti della Bibbia che concordano con gli insegnamenti di altre scritture mormoni sono quelle giuste, quelle che le contradicono rappresentano le parti corrotte. Uno si potrebbe trovare un po’ in difficoltà quando si parla con loro perché quando essi cercano di insegnare una certa dottrina e si risponde con le Scritture essi replicano: “Hai ragione, ma quella parte della Bibbia è stata corrotta.” Se non si è in grado di riconoscere quali parti provengono da Dio allora quale valore possiamo attribuire veramente alle Scritture?
Il principio della rivelazione continua
A parte i quattro libri facenti parte del canone mormone, le rivelazioni del profeta che presiede la chiesa vengono considerate anche esse “Scrittura” se lui parla con autorità dichiarando: “Così dice il Signore” o se dichiara di aver ricevuto un certo insegnamento direttamente da Dio. Le parole del profeta in quel momento acquisiscono un valore scritturale. La Chiesa mormone per trovare delle verità scritturali si avvale delle rivelazioni dei loro profeti. Questo sistema è simile al sistema religioso cattolico. Anche loro hanno un leader spirituale particolare che possiede un contatto diretto con Dio e che è in grado di stabilire delle nuove dottrine vincolanti che vengono considerate scritturali e provenienti da Dio. Sono cosciente che i miei amici mormoni non gradiranno questo paragone ma considerando entrambi i movimenti è affascinante ed allo stesso tempo ironico quante similitudini esistono: dichiarare che un’organizzazione o un individuo abbia l’autorità d’indicarci a quali parti della Bibbia dare ascolto e a quali no, quali siano giuste o no e il modo “giusto” d’interpretare le Scritture sono una dottrina che si trova in entrambi movimenti. A questo punto però le nostre strade si dividono perché noi sosteniamo che la Bibbia rappresenti l’autorità finale.
La fede mormone è una fede molto flessibile che cambia e si evolve in continuazione. C’è da riconoscere che numerosi insegnamenti del loro movimento sono stati rimossi da diversi profeti della loro chiesa perché considerati non più applicabili. Ci sta che qualcuno dica che i mormoni credano nella poligamia. Questo dovuto al fatto che esistono diverse dottrine simili che lungo gli anni sono state praticate durante diverse fasi dello sviluppo della loro chiesa ma che oggi non vengono più osservate. La dottrina della poligamia fu eradicata dalle loro pratiche più di cent’anni fa e da quel momento non fu più considerata una pratica accettevole. In base al loro credo questa dottrina diventerà di nuovo accettevole nel Nuovo Regno celeste. Accusare i mormoni di praticare la poligamia è ingiusto ma c’è anche da tenere conto che la loro fede è in costante evoluzione e perciò bisogna sempre considerare i loro più recenti cambiamenti come nel caso dei temi sulla vita dopo la morte, la salvezza, sui temi riguardanti le Scritture e come affrontarle, sul razzismo ed i ruoli delle persone di colore, etc. Fino agli anni 50 le persone di colore venivano considerate inferiori nei loro cerchi e si insegnava che nel Nuovo Regno loro avrebbero svolto il ruolo di servi. Questo insegnamento fu rimosso più tardi nel 1978 dopo che il profeta di quel periodo insieme al Quorum dei Dodici Apostoli (parte della gerarchia della chiesa) dichiararono di aver ricevuto una rivelazione. Ora le persone di tutte le razze hanno gli stessi diritti all’interno della loro organizzazione. Il fatto che qualcuno possa essere in grado di ricevere delle rivelazioni nuove potrebbe essere valutato sia come qualcosa di positivo oppure come inquietante. Ogni persona dovrà arrivare alle sue proprie conclusioni a riguardo.
Il monoteismo in contrapposizione al politeismo.
Dare ai mormoni l’etichetta di politeisti non è quello che a loro fa più piacere, ma da un punto di vista tecnico è un affermazione vera. Il politeismo insegna che esistono diverse deità. I mormoni lo credono ma scelgono di credere in un solo Dio, lo stesso Dio giudeo-cristiano, Elohim, il Padre e insegnano che si dovrebbe venerare solo Lui. I mormoni in realtà sono degli enoteisti. L’enoteismo, indica un tipo di religiosità che prevede la preminenza di un dio su tutti gli altri, tale da accentrare su di esso tutto il culto, senza tuttavia negare l’esistenza di altre divinità, di cui però di solito è sottolineata l’estraneità e/o l’inferiorità. I nostri amici induisti sono liberi di venerare una grande varietà di deità; così anche gli enoteisti non negano l’esistenza di altre deità ma affermano che siamo stati chiamati ad adorare solo uno. In altre parole, essi sono politeisti dal punto di vista teologico o teorico ma monoteisti nella pratica.
L’origine di Dio, il nostro destino
Il ciclo della vita è il seguente secondo la loro dottrina: la nostra nascita è prima spirituale in un mondo spirituale da un Padre e madre celesti. Dio potrebbe avere una o molteplici mogli. Il ruolo della moglie o mogli è quello di dare alla luce dei neonati spirituali. A questi nuovi nati spirituali viene dato in seguito un corpo con il proposito di popolare un certo pianeta. L’esaltazione significa essere salvati nel regno celeste, alla presenza eterna di Dio Padre e Gesù Cristo; coloro che sono stati fedeli e sono stati suggellati insieme con le loro famiglie, nei sacri templi mormoni, e possono ereditare il livello più alto del regno celeste, dove continuano ad essere suggellati l’uno all’altro e di fronte a Dio.
Se si ha l’opportunità poi di trovare un’esaltazione piena nella prossima vita si potrà avere l’opportunità d’essere esaltati allo status di dio. In quel caso verrà assegnato un secondo pianeta insieme a lui e alla sua moglie e poi anche loro saranno in grado di riprodursi, di generare dei neonati spirituali e di popolare quel pianeta diventando gli dei di quel pianeta. Il Dio della dottrina mormone ha attraversato un processo di crescita e anche Lui una volta è stato un essere umano in un pianeta diverso. Dio a sua volta fu generato da un altro dio che avendo attraversato lo stesso processo era diventato il dio di quel pianeta e così via. Insomma, un regredire infinito di dei che generano altri dei.
Anche se c’è molto nella teologia e terminologia mormone che ha tanto in comune con la nostra, (frasi del tipo: “Gesù è il nostro Salvatore”, “Dio è l’unico vero Dio, lo veneriamo e lo serviamo” ne sono un buon esempio) dalla nostra posizione cristiana però possiamo osservare che le differenze teologiche tra di noi sono abissali.
Le genealogie
L’importanza delle genealogie per una persona di fede mormone è sintetizzata nel concetto della salvezza. La vera e piena salvezza può accadere solo nel caso del battesimo e solo se si è battezzati dalla chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Sostengono anche che esista una seconda possibilità per le persone che non hanno avuto l’occasione di sentire il Vangelo in questa vita. Secondo loro essi potranno avere l’opportunità di sentire il vangelo nell’ aldilà. Secondo il loro credo una persona può essere battezzata al posto di una persona defunta se quell’anima dopo aver sentito la Buona Novella risponde con fede; il battesimo dev’essere ricevuto soltanto all’interno di una chiesa di fede mormone. Se questi due fatti avvengono, detti spiriti possono ottenere la salvezza. I mormoni sono persone che hanno un grande interesse nella loro genealogia, e desiderano che i loro parenti defunti ottengano la salvezza e ciò rappresenta un tema che hanno molto a cuore.
La poligamia ed il matrimonio eterno.
L’ insegnamento della poligamia è stato rimosso da uno dei loro profeti. Per oltre un quarantennio la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni praticò ufficialmente la poligamia. La pratica del matrimonio plurimo, che nasceva da esigenze religiose, venne interrotta definitivamente nel 1890, anno in cui, in seguito ad una rivelazione ricevuta dall’allora Presidente Wilford Woodruff, la Chiesa pubblicò una dichiarazione formale di rinuncia a tale pratica conosciuta come il Manifesto. Dopo aver assunto questa posizione la Chiesa scomunicò coloro che non osservavano tale dictum.
Per quello che riguarda il matrimonio eterno, riteniamo che questo credo non sia scritturale e che Gesù non fosse d’accordo come evidenziato nel vangelo di Matteo 22.
Cosa possiamo imparare dai mormoni e cosa possono imparare loro dal Gesù biblico?
1. La famiglia non rappresenta soltanto qualcosa che si possiede automaticamente. Ci è stata data per aiutarla a svilupparsi e a farla crescere. Osservando i mormoni, posso essere più che incoraggiato dall’enfasi sulla famiglia che osservo praticata nella chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
. Il mio contatto con questa chiesa, avvenne dopo aver visto una delle loro bellissime pubblicità in tivù dove promuovevano del loro mater iale. Nella pubblicità c’era un numero da chiamare se interessati ad acquistare. E’ una tattica particolare perché di solito non spediscono il materiale per posta ma invece mandano dei missionari mormoni a consegnare il pacco e così approfittano del- l’occasione per parlare o per fare uno studio biblico insieme alla persona che ha fatto l’ordine. Un sistema geniale! Io me lo immaginavo ma digitai il numero lo stesso, acquistai il film, i missionari vennero a casa mia ed facemmo uno studio biblico insieme. Il film che ordinai si chiamava “La famiglia per primo” e insegnava il concetto del cerchio familiare. Parlava di stabilire un giorno alla settimana quando tutta la famiglia si ritrova per interagire insieme. In quel filmato insegnavano a dare l’esempio come genitori dicendo ai figli che noi siamo disposti a sacrificare una sera alla settimana per dedicarla alla famiglia lasciando da parte altri impegni e che ugualmente ci aspettiamo che ogni membro della nostra famiglia si sacrifichi per quella sera speciale. C’è qualcosa di più importante della mia partita di calcio come padre: la mia famiglia. Una sera speciale dove si interagisce insieme. Quella è la chiave: il circolo familiare. Invece nella nostra cultura se tutta la famiglia è presente in casa quello che si fa di solito è sedersi in un semicerchio a guardare la tivù; un momento che consideriamo trascorso insieme come famiglia……… ma sbagliamo. Quella sera la tecnologia non è ben accetta, la televisione è sconnessa e si deve rimanere lì esposti nella nostra nudità psicologica come una vera famiglia senza sapere cosa fare. Comprendo che sia qualcosa di spaventoso ma allo stesso tempo è meraviglioso. Penso che all’inizio potrebbe sembrare strano ma desidero vivere in quel modo con i miei figli mentre crescono e vi incoraggio a farlo anche voi.
2. Il campo di missione è dovunque. Uno non deve per forza attraversare il mare. L’Europa è piena di persone che non conoscono il Signore e che sono alla ricerca, altri che fanno parte di diverse chiese sono intrappolati dalla religione vivendo nell’ipocrisia, altre invece non fanno parte del sistema ma che in realtà non stanno vivendo la loro esistenza in pieno. Sembra facile per noi intraprendere un viaggio missionario o fare del volontariato, pensando che una volta fuori dalla nostra nazione diventeremo coraggiosi in una cultura nuova così diversa dalla nostra. Noi credenti abbiamo proprio paura di evangelizzare ma dobbiamo ricordare che il campo di missione è dovunque e che dovremo essere propositivi. Nella nostra denominazione spesso abbiamo mancato in questo punto pensando che vivendo un’esistenza pura e semplice in modo onesto e diverso allora le persone avrebbero notato qualcosa di diverso in noi e si sarebbero avvicinate a chiederci “Cosa vi fa essere così diversi?”. Una domanda alla cui potremo rispondere che è solo Gesù nella nostra vita e questo potrebbe aprire le porte a poter parlare di più della nostra fede con gli altri. Un evento che potrebbe accadere raramente, direi. Invece, Gesù non si limitò ad incoraggiarci ad aspettare che gli altri ci facessero delle domande. Dobbiamo riconoscere che il nostro stile di evangelismo è stato piuttosto passivo in passato e perciò dovremo prendere la Bibbia sul serio su quel fronte prendendo l’iniziativa di parlare con gli altri.
Servire Gesù da giovani è uno dei migliori momenti per farlo e nella loro chiesa lo mettono in pratica. La lettera di 1 Timoteo 4:11, 12 dice: “Nessuno disprezzi la tua giovinezza; ma sii d’esempio ai credenti, nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità.” In altre parole, “non permettere che gli altri ti sdegnino per la tua giovinezza perché tu Timoteo darai un buon esempio con la tua vita”. Possiamo imparare qualcosa dai nostri ragazzi, quando arrivano al punto di dichiarare di voler prendere la loro fede sul serio e di voler diventare un seguace di Gesù radicale e contro culturale. Se quello accadesse, sarebbe qualcosa che ci farebbe scattare e riacquistare quella freschezza che abbiamo perso. La nostra generazione più giovane dovrebbe essere incoraggiata. Un terzo dei ragazzi mormoni dedicano due anni della loro vita alla missione, è parte della loro tradizione e della loro cultura. Questo rappresenta un aspetto molto incoraggiante. Quando ero adolescente nella mia chiesa il nostro gruppo di ragazzi decise di andare porta a porta ad evangelizzare per un paio d’anni, non siamo andati in missione ma abbiamo preso a cuore questo ministero, ed è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Questo punto rappresenta una vera sfida per noi.
Cosa possono imparare i mormoni da Gesù?
- Non credere a tutto ciò che un angelo ti possa dire. E’ importante sapere che i mormoni attualmente desiderano promuovere la loro immagine evidenziando i punti che hanno in comune con il cristianesimo. Non è sempre stato così. Quando Joseph Smith sentì la prima rivelazione da parte del Padre e del Figlio gli fu stato comunicato il seguente messaggio: “i credi delle altre fedi sono apostasia e perciò devono essere rifiutati”.
Negli ultimi tempi la Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni ha invece cambiato impostazione e desidera costruire dei ponti basandosi sulle somiglianze e punti in comune con la fede cristiana. Penso che è salutare farlo ma allo stesso tempo dobbiamo affermare che crediamo che ci siano delle differenze importanti. Come nella lettera ai Galati 1:8 dice: “Ma quand’anche noi, quand’anche un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che v’abbiamo annunziato, sia egli anatema.” In altre parole, anche se noi, le persone che annunciamo il vangelo proponiamo un vangelo diverso da quello biblico stiamo maledicendo Gesù. L’apostolo Paolo insegnò che l’autorità non risiede in una posizione ma nella verità del vangelo, nel messaggio. L’unico modo che la Bibbia ci dà per mettere alla prova gli altri non è dettato dallo stato o dalla posizione di qualcuno, non da una persona ma piuttosto da un insegnamento. Ci ha consigliato di utilizzare il vangelo per aiutarci a discernere. Anche nel caso si presentasse un angelo di luce che potrebbe essere anche Satana stesso non dovremo credere alle sue parole, come probabilmente è accaduto con l’apparizione dell’angelo nella fede musulmana. Forse Joseph Smith era sincero e credeva veramente in quello che aveva testimoniato. C’è da chiedersi però se il messaggio che ricevette sia in accordo col vangelo e se supera la prova dal punto di vista biblico.
2) La Bibbia ci basta. Nella lettera di 2 Timoteo 3:16,17 dice: “Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere ed a istruire nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera.” Le Scritture sono complete e ci danno una preparazione ottima, esse ci insegnano che la Bibbia basta, perciò, anche noi sosteniamo questo principio.
3) Focalizziamoci sugli esseri viventi non sui defunti. L’apostolo Paolo scrisse nella prima lettera di Timoteo 1:3: “Come ti esortai quando andai in Macedonia, rimani in Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse, e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine”. Si stavano focalizzando sui defunti invece di concentrarsi sulle persone. C’è un richiamo a non fare queste cose anche nel libro di Tito 3:9 che dice: “Ma evita le discussioni stolte, le genealogie, le contese e le dispute intorno alla legge, perché sono inutili e vane.”
4) L’intuizione dovrebbe essere complementare alla ragione e non dovrebbe essere in contrasto ad essa. Il loro libro “Dottrina e Alleanze”, una delle quattro opere canoniche della fede mormone dice: “Ma ecco, io ti dico che devi studiarlo nella tua mente; poi devi chiedermi se sia giusto, e se è giusto farò sì che il tuo petto arda dentro di te; perciò sentirai che è giusto.” In un certo senso anche noi cristiani lo facciamo, vero? Spesso sosteniamo che Dio possa esprimersi a noi a livello intuitivo e non solo a livello intellettuale. Se Dio comunicasse con noi solo in linguaggio intellettuale allora le persone più intelligenti o coloro che hanno ricevuto un’educazione migliore sarebbero sempre molto più avvantaggiate in confronto agli altri da un punto di vista spirituale. La verità però è che la storia di Gesù è semplice e ci incoraggia a confidare in Lui, a unirci alla Sua famiglia ed a seguirLo; principi che anche un bambino è in grado di capire bene. Infatti, uno degli insegnamenti della Bibbia afferma che a volte la nostra educazione limita la nostra comprensione della semplicità contenuta nella storia di Cristo. Dovremo diventare come bambini per poter entrare nel Regno dei cieli. Dio comunica con noi sia in modo intuitivo che razionale. Penso che sia giusto affermare che se Dio ci ha parlato nelle Scritture, Lui utilizza l’intuizione per confermare ma non per contrastare qualcosa che ha già stabilito.
Riflettiamo, dovremmo pregare anche noi che Dio ci dia la conferma in modo emozionale nel nostro cuore se Gesù fu crocifisso o se invece morì sulla sedia elettrica? Abbiamo bisogno di una conferma empirica da parte di Dio a riguardo? Certo di no! Non abbiamo bisogno di fare domande del genere perché ovviamente non esistevano delle sedie elettriche nel tempo di Gesù e il buonsenso ci indica che non è il caso. L’altro motivo per il quale non abbiamo bisogno di fare domande di quel tipo è perché nella Bibbia è scritto che Gesù è morto sulla croce. Se la Bibbia ci insegna qualcosa in modo molto chiaro allora non si può applicare in modo vago alla nostra vita. Fare preghiere del genere potrebbe dimostrare la nostra grande mancanza di fede invece di affidarci alla Sua Parola e alla Sua rivelazione. Quando qualcosa contrasta le Scritture allora non possiamo affidarci soltanto alla nostra intuizione.
Il libro di Geremia 17:9 dice: “Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?” Questo verso dovrebbe far riflettere chi afferma che bisogna affidarci soltanto al nostro cuore. Non è ciò che la Bibbia ci ha insegnato.
Giovanni Battista aveva dei dubbi riguardo a Gesù e si chiedeva se fosse veramente il Messia o no, quindi lui mandò alcuni dei suoi amici ad interpellarlo per vedere se lo fosse o no. I suoi amici si avvicinarono a Gesù e li chiesero: “Giovanni Battista desidera sapere se sei il Messia e se no, se dovremo cercarlo.” La risposta che diede Gesù è rivelatoria, non si limitò a confermarlo ma li chiese di andare a riferire a Giovanni Battista che: “i ciechi riacquistano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono mondati e i sordi odono; i morti risuscitano e l’evangelo è annunziato ai poveri.” (Matteo 11:4,5). Dopodiché disse a loro di raccontarlo a Giovanni lasciando a lui la scelta se credere o no. Non rispose direttamente affermando d’essere il Messia perché la premessa sottostante che Gesù voleva comunicare è che Lui rispettava la Sua creazione lasciando che arrivassero alla risposta da soli; se l’evidenza esiste allora si può credere. Bisogna studiare ed approfondire Cristo anche tramite le Scritture, perché se vediamo l’evidenza dei fatti possiamo credere. Gesù fu l’evidenzialista supremo, nella sua vita seguì la ragione e l’evidenza. I miei amici mormoni vorrebbero sottolineare il fatto che non significa che loro sostengano che il loro credo sia in contrapposizione alla ragione e non vorrebbero che si pensi che gli insegnamenti mormoni si contraddicano o che il libro dei Mormon sia troppo esagerato e che non abbia molto senso perché loro sentono un ardore nel loro petto e ci credono lo stesso. Essi credono che l’approccio più ragionevole sia credere nel libro dei Mormon e credere agli insegnamenti della loro chiesa perché è confermato in modo intuitivo da Dio. Il mio punto di partenza invece è l’insegnamento biblico e da questo punto di vista le discrepanze e le differenze tra la Bibbia e i loro insegnamenti sono evidenti.
4) Il nostro obbiettivo è servire Dio non divenire Lui. Nel libro dell’Apocalisse 3:12 dice: “Chi vince io lo farò una colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non uscirà mai più fuori…” Questi sono solo alcuni di tantissimi versi nella Bibbia ma il tenore delle Scritture ci insegna che avremo la ricompensa d’essere un servo ed adoratore di Dio per l’eternità non che sorpasseremo la persona di Dio diventando anche noi degli dei di un altro pianeta.
5) Otteniamo la salvezza tramite una Persona non tramite un’istituzione. Probabilmente questo punto rappresenta la maggior differenza tra di noi. Sarebbe giusto dire che siamo in contrapposizione al fatto che la salvezza sia qualcosa che si possa avverare soltanto se si appartiene a una istituzione in particolare. I nostri amici mormoni ci direbbero che la salvezza piena può essere ottenuta soltanto quando si diventa membro della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e si riceve il battessimo. Prima si deve leggere il libro dei Mormon e poi si deve pregare che arrivi quell’ardore nel petto come conferma; se Dio lo fa allora lo si confessa agli anziani della chiesa ci si fa battezzare e da lì comincia il percorso. La salvezza o l’esaltazione non si può ottenere solo in base ai loro insegnamenti, bisogna aver percorso quel processo all’interno di una chiesa mormone.
Le persone che non aderiscono alla loro chiesa in pieno non sono destinate necessariamente all’inferno perché secondo la teologia mormone esistono tre livelli diversi nel Paradiso, perciò, chi non abbia aderito in pieno potrebbe andare a finire in uno dei livelli inferiori celesti. Ribadisco però che la salvezza piena si può ottenere soltanto tramite la chiesa mormone. Differiamo molto in questo punto perché il giorno che qualcuno nel nostro movimento proclami che la salvezza si possa ottenere soltanto tramite la nostra chiesa o che solo la nostra denominazione sia quella giusta sarà il giorno in cui avrete tutto il diritto di chiedere gentilmente a quell’individuo, me compreso di lasciare la chiesa. Perdere il ruolo nella leadership sarebbe giustificato, perché quel leader avrebbe pensato che solo lui fosse a conoscenza della verità. Chiunque abbia il ruolo di guida nel nostro movimento ha il compito d’incoraggiare le persone e di approfondire le Scritture, d’insegnare il meglio che può ma noi tutti siamo ritenuti responsabili dal resto del corpo. Operare in questo modo viene chiamato ermeneutica comunitaria dove si interpretano le Scritture come una famiglia. Crediamo che Dio abbia istituito dei ruoli tipo pastori, insegnanti, etc., persone che hanno come compito principale l’incoraggiare gli altri e insegnarli, ma chi svolge quel ruolo non ha più autorità confronto ad altri anziani di questa chiesa.
6) La prima lettera di Timoteo 2:5 dice: “Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo”. Crediamo fermamente che bisogna istaurare una connessione intima con Gesù e non con una organizzazione o chiesa per ottenere la salvezza. La salvezza è un dono che dobbiamo soltanto ricevere, non un premio che si debba vincere. “Egli ci ha salvati non per mezzo di opere giuste che noi avessimo fatto, ma secondo la Sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione ed il rinnovamento dello Spirito Santo” (Tito 3:5). La salvezza non consiste in nessun tipo d’opera. Nessuna cerimonia e neanche il battesimo ci possono salvare perché la salvezza è un dono della grazia. L’unica “opera” richiesta è quella d’essere disposti a riceverla e ad accettarla.
Domande e risposte
Commenti da un rappresentante della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni: “Penso che avete fatto un buon riassunto di alcune delle nostre dottrine e posizioni di fede ma ci sono alcuni punti che secondo me non sono così accurati. Noi affermiamo che la Bibbia sia stata corrotta e qualsiasi studioso degno del suo nome lo affermerebbe ma certamente non utilizzeremo questo fatto come palliativo in assoluto. Crediamo nella Bibbia e nella sua completezza incluso nella poligamia. La nostra chiesa non la pratica come una volta ma è anche vero che la maggior parte dei profeti dell’Antico Testamento la praticavano e Dio lo aveva perfino comandato. Lui lo comandò soltanto ad alcuni come nel caso della nostra, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Nella storia del nostro movimento la poligamia fu messa in pratica soltanto dal 2% al 5% dei membri. Vorrei dare la mia testimonianza, io so che Cristo Gesù è il Figlio di Dio, il mio Salvatore personale ed il Salvatore del mondo. Lui è il mio Redentore e soltanto tramite Gesù possiamo essere salvi. Abbiamo un documento nella nostra chiesa che si chiama “Il Cristo Vivente: la testimonianza degli apostoli” che è stato scritto dal profeta di Dio su questa terra e che è anche stato firmato dal quorum dei dodici apostoli della nostra chiesa. Il testo include delle citazioni importanti tratte dalla Bibbia ed altre scritture della chiesa mormone che identificano Gesù come il Geova dell’Antico Testamento ed il Messia del Nuovo.” (Fine dell’intervento)
Domanda al rappresentante della chiesa mormone: Gesù ha detto nel vangelo di Matteo 22 che nell’al di là il matrimonio non ci sarà più e che saremo come gli angeli. Qual è la vostra opinione riguardo quei passi nelle Scritture?
Risposta dal rappresentante della chiesa mormone: Secondo noi Gesù non si riferisce al matrimonio vero e proprio in quei passi quindi, ci sta che Gesù stia insegnando qualcosa di diverso ma in realtà se si conosce il contesto si capisce che non è così. Crediamo che nonostante questa Scrittura le persone arriveranno nel Paradiso ancora sposati. (Fine intervento)
Ad alcuni dei leader della chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni li fu richiesto di praticare la poligamia ma sia nel libro di Tito che nella prima lettera di Timoteo 3 le Scritture ci insegnano che se si desidera diventare un leader uno si deve sposare soltanto ad un’unica moglie. Sono in situazioni come queste dove è evidente che la pensiamo diversamente. Non penso di mettere la chiesa mormone in brutta luce cercando di storpiare o d’interpretare le loro parole fuori contesto. Stiamo soltanto rimarcando la nostra diversità.
La prima lettera ai Corinzi 15:28, 29 dice: “E quando ogni cosa gli sarà sottoposta, allora il Figlio sarà anch’egli sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti. Altrimenti che faranno quelli che sono battezzati per i morti? Se i morti non risuscitano affatto, perché dunque sono essi battezzati per i morti? Perché siamo anche noi in pericolo ad ogni ora?” L’unico passo nella Bibbia che menziona il battesimo per i morti. In questo capitolo l’apostolo Paolo parla sempre in prima persona plurale ma tutto di un tratto cambia e utilizza la terza persona plurale, “essi”. Come mai? La nostra interpretazione è che infatti lui stesse rimarcando che tanti non credevano che la risurrezione non fosse importante ma che perfino i pagani e tanti che erano fuori strada si facevano battezzare al posto dei loro morti, perciò se essi prendevano parte almeno in questo atto dimostravano che la risurrezione fosse un concetto che avevano a cuore sul serio. Dopo questo intervento nel verso 29 della prima lettera ai Corinzi 15 l’apostolo Paolo torna a parlare in prima persona plurale di nuovo.
Conclusione:
Abbiamo compiuto l’opera che Dio ha richiesto? Per rispondere in modo affermativo a questa domanda nella chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, bisogna studiare il Libro di Mormon, ricevere una conferma tramite un “ardore nel cuore”, battezzarsi, diventare un membro attivo nella loro chiesa, etc. La lettera di Romani 10:9 dice: “poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato.” In quel passo non c’è nessuna menzione del battesimo o di nessun’altra opera che dovremo compiere a parte quella di confessarLo e di avere abbastanza fede per metterla in atto. Il modo in cui lo si mette in pratica non ci salva. Se si pratica il battesimo questo non significa che una chiesa in particolare ci possa garantire la salvezza. Il vangelo di Giovanni 6:28 e 29 dice: “Gli chiesero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». Gesù rispose e disse loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».” La prima lettera di Giovanni 3:23 dice: “E questo è il suo comandamento, che crediamo nel nome del suo Figlio Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, come egli ci ha comandato.” La lettera ai Galati 5:6 dice: “poiché in Cristo Gesù né la circoncisione né l’incirconcisione hanno alcun valore, ma la fede che opera mediante l’amore.” In questo caso non si stava parlando di un tema etnico ma piuttosto di un tema religioso. Non si riferiva a seguire una tradizione religiosa in particolare pensando che praticandola ci avrebbe avvicinato a Dio. L’unica cosa che conta è la fede che opera mediante l’amore. I due comandamenti più importanti sono amare Dio ed amare il prossimo come noi amiamo noi stessi. Dio ci chiama a mettere proprio questo principio in pratica. Spero che possiamo trovare l’unità su questo punto in particolare.
Preghiera: Padre, ti ringrazio che siamo stati salvati per grazia mediante la fede e ciò non viene da noi. Ti ringrazio che nessuna organizzazione, chiesa, cappella o ministro rappresenta l’organizzazione tramite la quale le persone possano trovare la salvezza. Gesù è il nostro unico mediatore tra noi e Dio e ti ringrazio che nessun individuo che abbia autorità abbia il diritto di dirci cosa credere ma che piuttosto ci raduniamo attorno le Scritture, commossi dalla Tua Parola per scoprire ciò che desideri insegnarci. Ti ringrazio per il Tuo Spirito che ci unisce e ci guida e prego che tu lo possa fare sempre di più. Prego per le persone che non hanno ancora avuto un incontro con Te che essi possano aprire il loro cuore e capire bene chi sei in tutta la Tua gloria. Prego anche per chi di noi forse è diventato freddo o negligente nei pensieri o nelle azioni. Sfidaci Signore e grazie per questo giorno e per tutto ciò che ci hai insegnato e che continui ad insegnarci. Nel nome di Gesù preghiamo.
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