Allontanarci da chi soffre di disturbi mentali, scaricandoli ai professionisti della salute mentale è praticamente far passare il messaggio che la chiesa non è il loro posto e che dovrebbero stare soltanto all’interno del sistema sanitario. Chi soffre di disturbi spesso viene accantonato e si sente escluso. Dato che non possiamo provvedere ad un aiuto psichiatrico, potremmo considerare di offrire delle soluzioni spirituali a chi ne ha bisogno. 
“Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà…” (1 Pietro 5:5). Bisogna indossare l’umiltà ogni mattina con un corretto senso di se stessi. Non siamo migliori di chi ci circonda, abbiamo il privilegio di stare accanto a delle persone che sono dei bellissimi portatori dell’immagine di Dio. “…perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v’innalzi al tempo opportuno, gettando su di lui ogni vostra sollecitudine, perché egli ha cura di voi” (1 Pietro 5:5-7).
Gesù può portare via tutto il timore, la preoccupazione e l’ansia. Così gettiamo ogni nostro peso su Gesù perché Lui ha cura di noi. “Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare” (1 Pietro 5:8). L’immagine di Satana come leone che desidera fare di noi la sua prossima vittima e la sua preda, è forte.
Spieghiamo il concetto per capirlo a fondo. Il leone di solito caccia facendo allontanare la sua preda dal resto della mandria; così la vittima, diventa un bersaglio singolo senza che il leone debba combattere contro l’insieme di un corpo unito.
La separazione che soffre la preda basata sulla paura del dover morire la fa scappare ed allontanarsi dalla protezione della sua mandria.
L’apostolo Pietro ci consiglia invece: “Resistetegli, stando fermi nella fede…” (1 Pietro 5:9). “Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi” (Giacomo 4:7). Se il diavolo riesce a convincerci che lui sta per divorarci e ci sentiamo intimiditi, rischiamo di essere divorati davvero, la paura stessa ci consumerà, rimarremo paralizzati, distratti e separati dalla famiglia di fede in modi da farci diventare vulnerabili. Se invece ci riempiamo della verità sapendo che il diavolo è stato sconfitto quando Gesù salì sulla croce, allora realizzeremo che è un leone senza denti. Tutto quello che può fare è ruggire e cercare di minacciarci ma se non gli crediamo scegliendo di affrontarlo e resistergli, se siamo noi a ruggire, allora sarà lui che se le darà a gambe.
L’apostolo Paolo consigliò a Timoteo: “Or fuggi le passioni giovanili…” (2 Timoteo 2:22). Le passioni ci accompagneranno sempre e dovremmo imparare a resistere la tentazione e ciò significa separarci da essa senza cercare di affrontarla. Dovremmo praticare la separazione radicale dalla tentazione. Gesù insegnò lo stesso principio quando disse: “E se la tua mano destra ti è causa di peccato, mozzala e gettala via da te…” (Matteo 5:30). Non ci è stata promessa una vittoria sulla nostra propria carne, in questa vita dovremmo sempre combatterla. Il diavolo invece fugge quando lo resistiamo. Tornando al tema della salute mentale, se un disturbo mentale è di radice demoniaca o spirituale potremmo uscirne vittoriosi; invece se i sintomi persistono, allora potrebbe essere un problema di natura psicologica e dovrebbe essere curata. Vorrei liberare la nostra comunità di fede dalla paura, la paura viene dal nemico.

Domanda:
Come possiamo sostenere chi soffre di disturbi mentali?

Risposta: .
a) Anzitutto cerchiamo di chiedere loro riguardo il loro disturbo in modo diretto. Diverse persone sono consapevoli della loro diagnosi, sono coinvolti nella comunità professionista e forse hanno solo bisogno del nostro sostegno. Potremmo chiedere come potremmo essere d’aiuto, e quale tipo di cura hanno bisogno. E’ un buon punto di partenza.
b) “Portate i pesi gli uni degli altri…” (Galati 6:2). Non esiste un noi contro loro, siamo tutti insieme. Una volta mia moglie che lavora con pazienti afflitti da schizofrenia mi invitò alla cena natalizia del loro centro di aiuto. Trovai delle persone che avevano delle difficoltà con dei disturbi mentali importanti. Quelle persone avevano realizzato che non riuscivano più a far finta, erano stanche. Nessuno di loro si sforzava per cercare di vincere in astuzia con i loro discorsi o di stupire tutti con le loro battute. Erano semplicemente loro stessi, modesti, rotti, stanchi ma genuini. Io mi trovai molto in sintonia con loro, una comunità bellissima, la chiesa dovrebbe essere così. Riconobbi la qualità di ciò che significhi essere una comunità salutare. Abbiamo tanto da imparare da chi soffre di disturbi mentali.
E’ difficile seguire una persona con quel tipo di problema tutti giorni, ma allo stesso tempo realizziamo il privilegio che comporta, seguire quella strada. Ci sono delle grandi ricchezze se siamo disposti ad intraprenderla. Se decidessimo di aiutare qualcuno che soffre di disturbi mentali accompagnandolo, ciò potrebbe diventare una fonte enorme di trasformazione e di benedizione per noi.  Se fossimo disposti a camminare insieme a qualcuno che ha sofferto tanto nella sua vita, la nostra prospettiva sulla vita, sui problemi, su ciò che è importante, su Dio stesso e sull’amore cambierebbero radicalmente. Il dono che ci darebbero non avrebbe paragone.
c) Consistenza della cura che offriamo. Se ci dovessimo coinvolgere dovremmo prendere coscienza che si intraprenderebbe un percorso piuttosto lungo. Una buona parte di chi soffre di disturbi mentali ha avuto esperienze negative relazionali in cui si sono sentiti rifiutati o abbandonati quindi dovremmo stare attenti a non offrire più di quello che saremo in grado di dare, perché fare quell’errore rischierebbe di infiammare loro, quelle vecchie ferite relazionali. Quindi quando ci si presenterà l’opportunità di aiutare qualcuno, dovremmo essere disposti ad accompagnarli per le lunghe e cimentare insieme a loro una relazione stabile consistente.
d) Discepolato significa onorarli e sostenerli, istruirli e sfidarli. Quando si stabilisce una relazione solida con chi soffre di disturbi mentali arriverà un momento quando si sarà in grado di discernere insieme a loro quando un loro comportamento è causato da una malattia mentale e quando no. Le persone con dei disturbi mentali sono peccatori tanto quanto noi, sono degli esseri umani che devono essere resi responsabili dalle loro azioni e allo stesso tempo degli individui che hanno molto da contribuire al resto del corpo; i nostri fratelli e sorelle. Non sono dei progetti definiti dalla loro condizione mentale. Perciò una volta che si forma una relazione solida con loro dovremmo essere in grado di sfidarli e di incoraggiarli a migliorare e a fare il prossimo passo nella loro vita. Tutto il processo di discepolato si applica a tutti noi sempre. E’ un modo di includere gli altri piuttosto che allontanarli.
E’ importantissimo comprendere che non esiste un “noi” e un “loro”.
Ad esempio io soffro spesso di depressione e ansia ed è importante per me potermi aprire con qualcuno e parlarne al riguardo, se non ci sentissimo liberi di aprire i nostri cuori potremmo finire per isolarci. Volevo aggiungere che quando sono in difficoltà, nel mio caso, vado a stagioni e mi conosco bene e perciò so quando sta per arrivare la mia stagione buia, è molto importante per me che le persone che mi amano di più mi incoraggino ad uscire a fare una passeggiata, nonostante la mia risposta negativa. Spesso in quei momenti dico che sono molto indaffarato con il lavoro, le persone che mi amano mi vedono in quella condizione e con voce ferma mi incoraggiano ad uscire e ciò mi aiuta molto. Tutti noi apprezziamo quando i nostri amici che ci conoscono bene, ci aiutano. Confesso che la mia ansia può essere molto debilitante e sono sicuro che molti di voi vi sentiate nello stesso modo. Cerchiamo di camminare insieme, penso che sia molto importante.
“Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo ” (Galati 6:2). La legge di Cristo non è un elenco di regole, norme e routine da seguire ma consiste nel come dovremmo amare gli altri ed e ciò che adempie la legge. Aiutare i nostri fratelli ad alleggerire i loro pesi portandoli su di noi è un sacrificio che dovremmo ricercare. Vorrei pregare che possiamo diventare una comunità che è dedicata a quel processo e che quegli individui che il nemico sta cercando di isolare possano sentirsi al sicuro in nostra compagnia mentre li aiutiamo a rientrare all’interno del nostro cerchio. La battaglia si combatte tutti insieme, preghiamo che le persone possano trovare nelle nostre comunità un luogo dove potersi sentire al sicuro, dove potersi aprire, sentirsi accolti e abbracciati.

Preghiera:
Padre Celeste, prego che il Tuo Spirito Santo sia molto attivo tra di noi, che ci mostri in modo chiaro dove dobbiamo cambiare, che ci attiri verso la verità e l’amore che Gesù esprime tramite il Corpo di Cristo. Prego che possiamo collaborare con il Tuo Spirito mentre cerchiamo di raggiungere, accogliere, abbracciare e avvicinare i nostri fratelli e sorelle. Prego che noi come famiglia di fede possiamo diventare un popolo arricchito dalla benedizione che si riceve dall’imparare da chi soffre di disturbi mentali e dall’essere onesti riguardo le nostre proprie difficoltà e dal poter sentire la Tua grazia. Non vediamo l’ora di vedere ciò che compirai in noi.
Nel nome di Gesù, amen.