Dopo la morte saremo giudicati e il nostro giudizio sarà basato sulle azioni e opere compiute in questa vita. Nella Bibbia nei diversi esempi che parlano del Giudizio scopriamo che ciò che viene giudicato sono le scelte che le persone fecero nel periodo della loro vita sulla terra e come vissero.

Solo tramite Gesù possiamo essere rassicurati di come il nostro Giudizio futuro, sarà. Il mio amico Timoteo mi disse che per lui il Giudizio rappresenta delle buone novelle perché lo aiuta come seguace di Gesù a lasciar andare i suoi impulsi naturali di pretendere giustizia in questa terra. Spesso si desidera che si applichi la giustizia agli altri pretendendo che vengano puniti ma raramente ci comportiamo nello stesso modo con noi stessi.

Ieri mattina mia figlia mi ha telefonato per chiedermi dove fossi. Io ero a casa e quindi le domandai come mai mi avesse telefonato invece di venirmi a parlare di persona. Lei rispose che non pensava che fossi a casa perché la macchina non c’era.. Quando guardai fuori dalla finestra scoprì che ce l’avevano rubata. Il primo impulso che ebbi fu quello di voler acchiappare quei malviventi e fargliela pagare. Visto che sono per scelta pacifista forse gli avrei dato uno sguardo intenso arrabbiato sperando di spaventarli. Mi soffermai a pensare che fosse stato meglio l’aver rubato la nostra macchina, piuttosto che qualcuno di noi, si fosse fatto male. Confesso che fui tentato a volere giustizia per quella persona che si era permessa di portare via la nostra autovettura!. Tuttavia quando sono io a sbagliare, l’idea di giustizia contro di me, mi riesce piuttosto male!!!! Su questa terra chi è ricco o chi è povero lo diventa ancora di più; i potenti abusano del potere per ottenere ancora di più e spesso non si ottiene giustizia in questa vita. Ciò che il mio amico Timoteo disse mi colpì, sapere che Dio porterà giustizia mi libera dal voler giudicare gli altri e mi aiuta a seguire gli insegnamenti di Gesù, Lui ha detto che quando qualcuno è ingiusto verso di noi non dovremmo punirlo o combattere il fuoco con il fuoco ma che è possibile amare i nostri nemici, pregare per chi ci perseguita e fare del bene a chi vorrebbe farci del male.

Come si fa a seguire degli insegnamenti di Cristo se siamo incentrati sul voler far diventare tutto giusto e portare giustizia su questa terra; è invece meglio poter lasciare tutto nelle mani di Dio. Il concetto del Giudizio può diventare una teologia liberatoria che ci aiuta a focalizzarci sulla vita d’amore che Lui ci ha chiamati a vivere piuttosto che diventare un popolo giudicante. “Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù…” (Romani 8:1).

Il Giudizio ci sarà, Dio porterà giustizia, noi non dobbiamo affannarci a cercare di portare giustizia o di giudicare gli altri e siamo liberi dal timore di come andranno le cose per noi, durante il Giudizio. Secondo il passo che abbiamo appena letto, ora non esiste condanna per noi, tramite Gesù possiamo avere il nostro verdetto ora e possiamo essere rassicurati che saremo giudicati e siamo consapevoli di come andranno a finire le cose ma non per merito nostro ma per quello di Cristo, Lui è stato misericordioso con noi. Ci sarà giustizia ma Dio si prenderà cura di noi. Non dovremmo aver paura o temere il Giudizio perché Gesù si prenderà cura di noi, bisogna solo fidarci di Lui. Se non lo facciamo non potremmo godere dei benefici che Lui ci potrà donare.

Il Giudizio consisterà nel giudicare le nostre scelte in questa vita. “Perché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi angeli; e allora egli renderà a ciascuno secondo il suo operato” (Matteo 16:27).

Un altro versetto dice riferendosi al Giudizio di Dio: “che renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che cercano gloria, onore e immortalità, perseverando nelle opere di bene; a coloro invece che contendono e non ubbidiscono alla verità, ma ubbidiscono all’ingiustizia, spetta indignazione ed ira” (Romani 2:6-8). “Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male” (2 Corinzi 5:10).

Il passo seguente rappresenta uno degli insegnamenti di Gesù dove è evidente che il nostro Giudizio sarà basato sulle nostre opere o scelte fatte in questa vita ma d’altra parte la fede in Cristo ci può rassicurare in anticipo.

La fede e le opere in quale modo possono relazionarsi?

“In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita…” (Giovanni 5:24).

La vita eterna per noi inizia da ora una volta che ci fidiamo di questa bellissima Buona Novella da parte di Gesù.

Gesù ha detto che il Giudizio ci sarà ed ha voluto rassicurarci che si sarebbe preso cura di noi se siamo disposti ad ammettere che non meritiamo di essere assolti e abbiamo sbagliato. Gesù si è offerto di coprire i nostri peccati.

La fede ci apre le porte per poter dichiarare che non saremo giudicati e che siamo passati dalla morte alla vita. “Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno; quelli che hanno fatto il bene in risurrezione di vita, e quelli che hanno fatto il male in risurrezione di condanna”. (Giovanni 5:28, 29).

Da queste parole concludiamo che chi ha fatto certe scelte subirà delle conseguenze e perciò il Giudizio sarà diverso per tutti.

Come si fa ad essere promossi da un Giudizio sulle opere basandoci sulla fede in Cristo? Mi sembra che se fosse un giudizio sulle opere dovrebbe rimanere quello e se fosse un giudizio per determinare se abbiamo fede in Cristo quello dovrebbe rimanere.

E’ interessante perché se si considerasse l’enfasi del Nuovo Testamento sull’avere fede in Cristo allora sarebbe facile concludere che tutti i versetti sul Giudizio dovrebbero essere sostituiti da quel concetto, ma non è così. I passi riferiti al Giudizio giudicano la vita che abbiamo vissuto, le opere che abbiamo compiuto mentre siamo nel corpo e le scelte che abbiamo fatto. La fede in Gesù ci fa sapere in anticipo e ci rassicura.

Com’è possibile? ” Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.” (2 Corinzi 5:21).

Quindi, si tratta di un Giudizio che giudica le opere e la vita vissuta. Gesù ha assorbito il nostro peccato e ci infonde la Sua giustizia. Questo è il dono che Lui desidera donare a tutti. Il dono della somma giustizia e misericordia.

Domande e risposte:

Domanda: La cremazione è sbagliata? Da piccola mi è stato inculcato che fosse giusto seppellire il corpo ma che non lo fosse cremarlo, cosa ne pensi?

Risposta: La Bibbia ci insegna che la destinazione finale per le anime disincarnate non è un luogo etereo chiamato Paradiso ma i nostri propri corpi risorti nella Nuova Terra. Dio non ha creato il nostro pianeta per essere parte di un esperimento temporaneo per poi distruggerlo desiderando che fossimo delle anime prive di corpo, Lui ha già gli angeli. Dio desidera farci tornare al Suo piano originale, un pianeta bellissimo dove ci prendiamo cura della creazione con i nostri corpi fisici e un giorno lo sperimenteremo.

A causa di questa promessa la dottrina cristiana ha cercato di allinearsi con quel pensiero e così si è cercato di promuovere il seppellire i corpi come preparazione alla risurrezione. La cremazione storicamente non ha fatto parte della tradizione cristiana. Vorrei chiarire però che non esiste nessun insegnamento biblico che vieti di cremare i corpi o che sia una pratica malvagia o sbagliata. Alla fine Dio dovrà compiere un miracolo ristorativo in ogni modo, dopo un po’ i corpi si decompongono e diventano fertilizzante che poi viene ingerito da diversi animali. Quindi la scelta di seppellire i corpi è solo per cercare di rendere omaggio alla dottrina della risurrezione dei nostri corpi

Domanda: Secondo la dottrina della reincarnazione l’incapacità di poter imparare dal Giudizio manca, non vi sembra che con il Giudizio finale accada la stessa cosa?

Risposta: Questa vita diventa la nostra esperienza, è dove impariamo perciò, quando Dio giudica, lo fa basandosi sulla conoscenza infinita dei nostri cuori, delle nostre esperienze, delle nostre mancanze e sulla nostra traiettoria di vita. Quando Dio giudica Lui ha il quadro completo di ogni individuo ed è per questo motivo che ci fidiamo. Il Giudizio finale sarebbe una brutta cosa se Dio in quel giorno cancellasse la nostra memoria, ci facesse nascere di nuovo e poi cominciasse a punirci in modo arbitrario. Credo che sia giusto e misericordioso che Dio ci giudichi per ciò che abbiamo fatto in questa vita basandosi su ciò che conosciamo e sappiamo di meritare. Anche in quel caso Dio prenderà in considerazione tutto quanto in un modo che nessun essere umano sia in grado di fare.

Ci sono delle persone in prigione che si trovano lì a causa dei loro sbagli e dall’altra parte c’è chi è libero. Chiediamoci, siamo meglio di chi è in carcere? Ricordiamo che esistono delle azioni illegali ma anche delle azioni immorali che sono legali. Dio non consulta le nostre leggi per vedere chi è nello sbaglio o meno ma le Sue. Io sono nato all’interno di una famiglia privilegiata e avevo tutto a mio favore e ancora così continuo a sbagliare. Altri sono nati in circostanze terribili che hanno facilitato il loro fare delle scelte sbagliate avendo tutto contro. Comunque sia, possiamo essere incoraggiati sapendo che Lui ci giudicherà prendendo in considerazione il tutto.

Conclusione: “Così dunque ognuno di noi renderà conto di se stesso a Dio. Perciò non giudichiamo più gli uni gli altri ma piuttosto giudicate questo: di non porre intoppo o scandalo al fratello” (Romani 14:12,13).

Grazie a Dio che siamo liberi dal dover giudicare! Quando veniamo assaliti dalla paura riguardo il Giudizio finale la miglior cosa da fare è guardare il volto di Gesù e conoscerlo meglio e ciò ci aiuta a rilassarci sapendo che non c’è miglior giudice al di fuori di Lui.

Spesso la dottrina del giudizio viene sabotata dalle nostre proprie menti diventando una distrazione e togliendo il nostro sguardo da Gesù e dalle nostre vite. La dottrina del giudizio ci dovrebbe aiutare a riflettere sulla nostra relazione con Dio. Invece di porci domande sugli altri dovremmo guardare noi stessi. Tanti dei quesiti complicati che ci poniamo riguardo il giudizio non sono delle domande che ci appartengono perché non siamo giudici e quindi non abbiamo bisogno di sapere tutto. Tramite l’approfondire la conoscenza di Gesù possiamo ricevere delle risposte e così fidarci davvero di Lui.

“Nessuno a parte Dio è capace di misurare motivazioni o di pronunciare sentenze giuste. Gesù è Signore e come Dio Lui può discernere in modo giusto. Perciò siamo liberi dalla responsabilità del dover giudicare gli altri in queste aree. Piuttosto dovremmo relazionarci con gli altri in amore e accettazione donando il perdono liberamente. Non siamo appesantiti dalla responsabilità del dover punire gli altri o di doverli forzare a conformarsi a ciò che sappiamo Dio desideri” (New International Encyclopedia of Bible Words).

Esiste una libertà, salute, maturità e grazia negli insegnamenti riguardo il Giudizio; sappiamo chi sia il Giudice e ci fidiamo di Cristo essendo consapevoli di quale sarà il verdetto e che sarà giusto. Siamo liberi di amare anche i nostri nemici.

Preghiera:

Padre Celeste, grazie per aver rassicurato i nostri cuori tramite la persona di Gesù. Grazie che non ti sei dimenticato di noi o del nostro bisogno di giustizia su questo pianeta o di quanto le cose possano essere ingiuste. Non desideri che portiamo il peso della paura di ciò che sarà il nostro verdetto nel Giorno del Giudizio. Ti ringrazio che attraverso Gesù Tu modelli una giustizia e grazia perfette. Prego che durante lo studio di questa serie possiamo avere il coraggio di rispondere con semplice fiducia mentre contempliamo il volto di Cristo e osserviamo il Tuo cuore. Prego che possiamo avere il coraggio di fidarci di Te, aiutaci a rimuovere il peso del giudizio sugli altri. Padre prego che possiamo guardare con grazia e amore negli occhi di chi ci circonda considerando il bisogno che c’è in loro di conoscerti meglio. Padre, ogni volta che sento la tentazione di focalizzarmi sul male che gli altri hanno fatto a me, prego che Tu possa aiutarmi a vedere bene la trave che c’è sul mio proprio occhio e così avvalermi della Tua grazia e misericordia aiutando a cambiare il mio cuore, sollevando il mio atteggiamento e incoraggiando il mio amore.

Nel nome di Gesù,

amen.