Nella conversazione tra il serpente ed Eva, si evince che il rettile si limitò a porgere delle domande e ad impiantare dei dubbi nella mente di Eva del tipo: “siamo sicuri che Dio abbia detto che non si possa mangiare dall’albero del bene e del male?”

Quando lei non fu in grado di dare delle risposte piene di convinzione riguardo a ciò che Dio disse veramente, il serpente cambiò approccio e cominciò a dire che Dio aveva creato l’uomo molto diverso da Lui e che temesse che l’essere umano potesse diventare come Lui avendo la conoscenza del bene e del male.

Ciò che disse il serpente è una mezza verità, contiene del vero e del falso. La vera tragedia sta nel fatto che Satana tentò Eva promettendole che sarebbe diventata come Dio, quando in realtà…lei, lo era già. Eva non riusciva a vedere la gloriosa magnificenza di chi fosse. Questo è il motivo per il quale far presente a qualcuno che è peccatore, in realtà non fa altro che aumentare la tentazione di lasciarsi andare in senso negativo.

Il serpente sfidò l’identità di base di Eva, lei era già simile a Dio nello stesso senso in cui la chiesa e l’essere umano sono chiamati ad essere come Dio; cioè a crescere nella nostra abilità di amare, di essere creativi, nel custodire la creazione ed avere cura degli altri intorno a noi. Una cosa è chiara: non siamo stati chiamati a giudicare la vita degli altri, non siamo dei giudici o degli arbitri del bene e del male, quel lavoro spetta solo a Dio. Che grande sollievo! Quando Dio giudica, ha a disposizione un’informazione infinita: conosce tutte le esperienze di quella persona, tutte le volte che è stata vittimizzata e quando è stata ribelle. Conosce ogni pensiero che abbia mai avuto, ogni sentimento che abbia mai sentito e così solo Lui è in grado di giudicare bene, perché prende in considerazione tutto partendo dal cuore dell’individuo. È un compito che noi esseri umani non potremmo mai fare bene, quindi Dio ci ha chiamati a non farlo. Dovremmo concentrarci invece nel prenderci cura della creazione e nell’amarci l’un l’altro, lasciando il ruolo di giudice a Dio. Quando cerchiamo di rivestire quel ruolo da giudici da un punto di vista umano, le cose vanno male perché non siamo a conoscenza del quadro spirituale, completo.

Adamo ed Eva desideravano essere come Dio per poter comprendere la differenza tra il bene e il male. Siccome non erano Dio ma degli esseri umani, mangiando il frutto, acquisirono qualcosa che non erano in grado di reggere. Una volta che acquisirono quell’attributo invece di utilizzarlo bene scegliendo di essere più amorevoli, scelsero di giudicarsi ed incolparsi a vicenda.

Da lì cominciò il famoso “scarica barile”: Adamo incolpò Eva, Eva il serpente ed il serpente incolpò Dio. È davvero un brutto spettacolo osservare come una creatura cerca di rivestire il ruolo di giudice e di arbitro. Tristemente l’essere umano ha continuato a cibarsi da quell’albero, in particolare chi è affetto da “religiosità”. Il serpente ci tenta offrendoci di rivestire un ruolo che non ci appartiene e di comportarci come se fossimo Dio.

Analizziamo questa affermazione:

«Siamo estensioni di fonti di energia e ci troviamo all’interno di corpi meravigliosi. I nostri corpi ci hanno distratto facendoci dimenticare chi siamo veramente. Siamo delle fonti di energia, degli esseri eterni; siamo potenza divina e ciò che chiamiamo “Dio”».

(Estratto dal filmato originale, Esther Hicks, “The Secret”).

Il libro “The Secret” insegna chiaramente che siamo Dio manifesto, in una forma diversa. Ritengo che il dichiararsi Dio non porti a nulla di buono. La citazione all’inizio di questo paragrafo appartiene ad Esther Hicks, una scrittrice statunitense che sostiene di canalizzare e trasmettere gli insegnamenti di un gruppo di presunte “entità disincarnate”, designate col nome collettivo di “Abraham”. Lei è nota per aver rivestito il ruolo di principale “maestra” nella prima edizione del saggio “The Secret” di Rhonda Byrne. In seguito, a causa di problemi tra lei e la redazione del libro, si ritirò dal progetto e il libro che si trova oggi in libreria è la seconda edizione senza la sua partecipazione. Insieme al marito Jerry ha trascritto vari libri che, a suo dire, le sarebbero stati trasmessi da Abraham e tiene seminari e conferenze sugli insegnamenti di Abraham e sulla “legge dell’attrazione”.

Nella versione originale di “The Secret”, Esther Hicks parla sempre in terza persona plurale quando canalizza e trasmette gli insegnamenti di Abraham, a differenza degli altri insegnanti che parlano della loro esperienza personale. Esther Hicks costituiva il fulcro della prima versione del filmato “The Secret” (uscita a marzo 2006): era lei ad annunciare per prima la legge dell’attrazione (ruolo in seguito assegnato a Bob Proctor) e gli interventi degli altri “maestri” ruotavano attorno agli insegnamenti di Abraham esposti dalla Hicks.

Durante l’intervista insieme a Ben Johnson, uno dei partecipanti al progetto del libro “The Secret”, ci fu un colpo di scena affascinante. All’inizio ho pensato che esagerasse ma poi, informandomi meglio penso che avesse ragione.

Intervista di Bruxy a Ben Johnson:

Bruxy: Lei ci sta facendo capire che il messaggio contenuto nel libro “The Secret” sia incompleto. Sappiamo che esistono delle forze spirituali tenebrose oltre a quelle della potenza di Dio. Lei ha evidenziato che esiste un pericolo considerevole. Il fatto è che se avere certe cose, ricevere delle benedizioni dall’universo o attrarre una forza spirituale alla propria vita non rientra nella volontà di Dio, uno potrebbe trovarsi ad entrare in contatto con delle forze del Nemico, Satana, il diavolo, dei demoni…in altre parole, se si ricevesse una risposta e ciò non provenisse da Dio, da chi provenirebbe?

Ben Johnson: Credo che il messaggio di “The Secret” probabilmente faccia parte o faccia il gioco di ciò che viene descritto nella Bibbia. Le Scritture dicono che è molto possibile che gli eletti vengano sedotti (Matteo 24:24), negli ultimi tempi ci saranno molte guarigioni, miracoli e falsi prodigi. Ritengo che tutto questo sia parte di quel quadro. Secondo il libro uno diventa dio e si è in grado di ottenere ciò che si desideri, perché c’è qualcosa che lo permette nel regno spirituale. Perciò penso che questo libro contenga delle trappole spirituali molto più grandi di ciò che si riesca ad immaginare.

Bruxy: Penso che affermare una cosa del genere sia molto coraggioso da parte sua. Ci sono secondo lei altre mezze verità contenute nel testo dal punto di vista psicologico tipo il promuovere l’egocentrismo, il non riconoscere che c’è una Persona dall’altra parte dell’universo che ha libero arbitrio come noi o altro?

Ben Johnson: Il rovescio della medaglia è che quando si riconosce l’esistenza di una forza universale che risponde, non si sta riconoscendo il Creatore della vita e di questo mondo. Le Scritture dicono che chi non riconosce Dio, Dio li abbandona ad uno spirito ingannevole (Romani 1).

Bruxy: Una cosa che mi colpì molto dal primo capitolo della lettera ai Romani è che una delle punizioni peggiori che Dio può dare è semplicemente permetterci di fare ciò che desideriamo. Un genitore sa cosa sia meglio per il bambino, e Dio, nostro Padre, sa cosa sia meglio per noi. Perciò quando ci intestardiamo desiderando di compiere la nostra propria volontà, a volte Dio ci lascia semplicemente fare, come vogliamo.

Ben Johnson: Questo si può osservare benissimo nei bambini viziati che ottengono tutto ciò che vogliono, sono indisciplinati e senza controllo e spesso adottano un comportamento distruttivo.

Bruxy: Chi è così all’inizio si sente bene come se fosse il re, in grado di manipolare i propri genitori ed ottenere ciò che vuole. Forse ci sono delle persone che stanno cadendo in un vortice spirituale verso il basso che magari sentono di essere stati benedetti dall’universo perché stanno ottenendo tutto ciò che vogliono.

Ben Johnson: Satana, essendo ingannevole di natura si assicurerà di dare un bonus a chi abbocca come accade con chi è dipendente dal gioco. Si vince ogni tanto e poi si diventa dipendenti.

Fine dell’intervista

Da una prospettiva biblica viviamo in un mondo di natura relazionale dove sia il bene che il male sono personificati. Il male non è solo una forza o una frequenza negativa. Questa persona ha anche lui un piano per la nostra vita, spesso si traveste da angelo di luce e fa del suo meglio per incoraggiare il nostro rimanere immaturi ed egocentrici. L’obbiettivo di Satana non consiste nel convertirci a credere in lui ma nel disfare la creazione di Dio.

Riusciamo a comprendere la bellezza e la magnificenza dell’universo in cui abitiamo? È un universo dove c’è un Padre. La Buona Novella del Vangelo è che se chiedessimo delle cose che non ci facessero bene, Lui potrebbe mediare ed interferire in quel processo senza per forza dover acconsentire e darci tutto ciò che desideriamo. Una qualità che ci aiuta a crescere e maturare. Una cosa fortissima è che se viviamo in un universo dove c’è un Dio che sa cosa è meglio per noi non solo potrà non darci ciò che desideriamo ma potrebbe anche darci delle cose che non abbiamo mai immaginato di averne bisogno. Esiste una coscienza al di fuori della nostra che è una forza creativa nella nostra vita. Non sta a noi dover immaginare e far accadere delle cose. Esiste una forza che è all’opera, alla quale dovremmo collegarci e sintonizzarci per poter ricevere. Questa forza potrebbe concederci delle cose che neanche immaginiamo per aiutarci a diventare la miglior versione di noi stessi che potremmo essere. “Or a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen” (Efesini 3:20, 21).

Preghiera:

Padre Celeste, vorrei darti la gloria per ogni cosa che accade nella mia vita, sei meraviglioso, amorevole e magnifico al di là della nostra abilità di comprendere o di esprimere con semplici parole. Ti lodiamo e diciamo alleluia, grazie per essere chi sei. Tu hai un piano per noi che è più grande di ciò che potremmo mai chiedere. Non desideriamo un universo manipolato da noi, ma quello che Tu hai da offrirci. Desideriamo il futuro che hai in serbo per noi e anche di diventare la persona che Tu ci hai chiamato ad essere. Scelgo di sottomettere la mia vita alla Tua volontà piuttosto che cercare di manipolare una forza di cui non ne conosco la sua natura.

Nel nome di Gesù, amen.