Domande e risposte:

Domanda:

Ciò che mi confonde è che so che i romani erano ricchi di culti e riti religiosi. Quindi come mai consideravano il cristianesimo una minaccia?

Risposta: Grazie. I romani non consideravano il cristianesimo una minaccia diretta. Il problema era il seguente: L’impero romano aveva adottato un approccio piuttosto pragmatico verso i popoli che conquistavano; di solito non li forzavano a convertirsi alla religione romana ma chiedevano che aggiungessero un dio in più alla loro propria religione: Cesare. La maggior parte dei popoli di quei giorni erano politeisti e perciò aggiungere l’adorazione di Cesare alla loro religione non rappresentava un problema. I romani lasciavano che i popoli mantenessero la loro cultura e religione perché desideravano mantenere la pace, la guerra era costosa. Quindi i confronti bellici venivano utilizzati per conquistare e dominare ma poi concentravano i loro sforzi nel mantenere la pace. Spesso mettevano al potere dei re vassalli, cioè trovavano dei governatori autoctoni che fossero leali a Roma promettendo di mantenerli ricchi, sani e prosperi se accettavano di governare il loro popolo rimanendo fedeli a Roma. Quindi chiedevano a loro di includere nella loro religione l’adorazione dell’imperatore adottandolo come uno dei loro dei. I cristiani si rifiutavano di adorare l’imperatore, essi erano disposti ad impegnarsi e a comportarsi il meglio possibile ma dichiaravano di essere cittadini di un Regno alternativo e di essere fedeli a Gesù. Il non accettare l’adorazione dell’imperatore provocava la destabilizzazione del sistema e quella presa di posizione diede inizio alla persecuzione dei primi cristiani.

L’impero romano di solito conquistava un popolo e metteva al potere dei leader locali. In Israele questo fu il caso di Erode il Grande, Erode Antipa e altri. Era una mossa molto conveniente. In Giudea però c’era molto malcontento e gli ebrei non accettavano gran parte degli editti romani, così l’impero alla fine fu costretto ad inviare il loro governatore romano a governare su quella regione. Questo fu Ponzio Pilato nel primo secolo. È per questo che alla fine della vita di Gesù dopo essere stato portato alla presenza dei leader religiosi essi lo portarono alla presenza di un leader romano. Questo è il motivo per il quale Gesù non morì lapidato che sarebbe stata la pena di morte di stampo israelita ma crocifisso. La crocifissione era il metodo più utilizzato dai romani per combattere chiunque fosse percepito come una minaccia.

Domanda:  Questa domanda ha a che fare con il modo in cui guardiamo la linea del tempo a.C. e d.C. Se ho capito bene, Gesù nacque nel 4 a.C. come menzionato dal professore Wright e visse fino al 30 d.C., non comprendo bene la linea del tempo. Potresti spiegare meglio?

Risposta: Gesù visse attorno i 33 anni di età. Più tardi nella storia un monaco (Gregorio) cristiano rifece il calendario volendo far partire tutto dalla nascita di Gesù. Sbagliò i suoi calcoli di qualche anno. Ci si accorse presto dell’errore perché Gesù in realtà nacque qualche anno prima. Ma a quel punto era troppo tardi per cambiare il calendario di nuovo quindi tecnicamente Cristo nacque quattro anni prima di Cristo.

Domanda:  Se crediamo in Gesù e nella via non violenta del Nuovo Regno, come dovremmo affrontare la violenza contenuta nell’Antico Testamento come parte della narrativa di Cristo?

Risposta:  Ci sono due modi in cui potrei dare risposta a questo quesito. La mia prima risposta è che noi cristiani non lo sappiamo. Quello che sappiamo però è che se desideriamo comprendere a fondo il Dio dell’Antico Testamento senza Gesù allora per dare risposta dovremmo rivolgerci ad un rabbino perché quello è il suo compito. Un rabbino è in grado di spiegare Dio in modo eccelso.

Dall’altra parte se siamo cristiani siamo coscienti di non avere tutte le risposte ma di una cosa siamo sicuri, Gesù insegna la via della pace. Gli insegnamenti che Gesù dà, offrono la possibilità a tutte le religioni, compresa quella ebraica di pentirsi della loro violenza e di dire no alla storia violenta che appartiene al passato. Ogni religione crede di avere il mandato divino di esercitare potere per governare le persone. Gesù entrò in scena e mise fine a quel tipo di ragionamento per ogni religione e regno laico quindi anche per il popolo ebraico e la sua dipendenza dalla violenza. Di questo siamo certi, la via della pace riprende e corregge ogni tendenza religiosa violenta. Possiamo convenire che questo è ciò di cui questo mondo ha bisogno e ciò di cui noi abbiamo bisogno nel relazionarci con gli altri, anche se non abbiamo tutte le risposte. Nel cercare di seguire Gesù continueremo a porre delle domande. Non lasciamo però che quello che non comprendiamo appieno ci fermi dal seguire Cristo e la via della pace.

Un’altra risposta che potrei dare è che nel Vecchio Patto quando Dio utilizzava la violenza era sempre una forma di giustizia contro popoli corrotti da totale malvagità, abusi e orrori contro culture pagane dove regnava lo stupro, l’abuso di donne e bambini e di chiunque non fosse un potente uomo alfa.

Sarebbe stato un orrore vivere a quei tempi e in quei luoghi, quindi ogni volta che Dio chiese a Israele di andare a combattere un certo popolo non era perché Dio avesse delle preferenze e volesse scacciarli da un certo territorio. In quei casi la violenza fu commessa come un atto di giudizio verso quelle nazioni. Se Dio utilizza dei metodi violenti in certi passi dell’Antico Testamento si tratta sempre di giustizia o giudizio. Questa risposta sicuramente va giù bene ad alcuni e non ad altri perché dà risposta ad una domanda ma fa venire in mente altre dieci. Lo comprendo, quel tipo di domande sono giuste e chi segue Gesù dovrebbe farsele strada facendo.

Conclusione:

Gesù disse: ” «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino. Ravvedetevi e credete all’evangelo»” (Marco 1:15). Abbiamo spiegato cosa è il “Regno di Dio” e cosa significa viverlo, un luogo dove la volontà e la via di Dio sono la nostra guida, dove ci muoviamo in sintonia con il Dio che è amore e cosa significa farlo insieme come famiglia di fede. Di seguito ci focalizzeremo su altre due parole contenute in questo passo da Gesù, Lui disse “ravvedetevi” e “credete”. “Ravvedetevi” sembra un termine bigotto e religioso ma in realtà è una parola bellissima, significa “riconsiderare”, “rivalutare”, delle azioni riflettendo su ciò che sta accadendo nel mondo o nella nostra vita. “Ravvedersi” significa riconsiderare.

Cosa pensiamo potrebbe cambiare il mondo? Quale tipo di regno cambierà il mondo? È una nazione fisica, una conquista, un certo gruppo etnico?

La risposta è no, sarebbe come combattere il fuoco con il fuoco. Gesù ha detto che se desideriamo cambiare il mondo e non contribuire a ciò che non va in questo mondo, allora dovremmo per prima cosa pentirci, cioè, riconsiderare tutto. Quando sentiamo la frase “Regno di Dio”, cosa ci viene in mente? Come pensiamo che questo mondo possa cambiare? Prendiamo del tempo per riflettere e riconsiderare.

“Credere” in altre parti viene tradotto con la parola “fede”. La fede è un atto di fiducia da parte di una persona, è un termine relazionale. Gesù ci invita a ricevere la Buona Novella del Regno di Dio, della sua nuova volontà e la via che ci fa da guida, la via dell’amore. Se qualcosa di quello che abbiamo condiviso vi riverbera dentro allora vi incoraggio ad essere disposti a riconsiderare e a fidarvi di Gesù. Ora vorrei invitare tutti a fare proprio questo.

Forse il prossimo passo per alcuni di voi consiste nell’ascoltare i nostri insegnamenti settimanali o finire questa serie. Alla fine potreste prendere una decisione informata se accettare Gesù o no e avreste comunque preso del tempo per investigare il personaggio più influente del mondo e della storia dell’umanità. Sarà sempre tempo ben speso comunque vadano le cose. Vorrei invitarvi tutti a considerare la possibilità di unirvi e far parte di questo movimento, un movimento di pentimento e di riconsiderazione, un movimento di fede e di fiducia che si mette in cammino sulla via di Gesù.

Preghiamo:

Padre Celeste, ti ringrazio che siamo qui 2000 anni dopo. Credo che tramite il potere del Tuo Spirito possiamo avere comunione con la mente di Cristo, con il carattere di Gesù. Ti invitiamo a farti presente in noi, ti prego di confermare il Tuo messaggio nei nostri cuori, aiuta i nostri cuori a tornare in vita dopo ciò che abbiamo ascoltato. Prego per chi stia processando il tutto che possa percepire la Tua realtà e verità ed avere il coraggio di rispondere. Nel nome di Gesù, amen.+