Domanda:
Esistono i demoni? Se fosse così, è vero che si legano a degli oggetti possedendoli? Esistono i fantasmi, e qual è il loro ruolo? Se dovessimo trovarci in una situazione spirituale oppressiva, come dovremmo agire?

Alcuni mi hanno chiesto come mai riesco a guardare film horror, insinuando l’idea che potrei aprire la porta al mondo del male e che il guardare quel tipo di film sarebbe come collaborare con il diavolo.
Vorrei prendere del tempo per spiegare il termine “paura” e come questa parola esprime due concetti diversi.
Il primo concetto di “paura” descrive un’ esperienza di paura con scopi di divertimento;  l’altro concetto comprende il significato di una vera paura interiore, mista a terrore.
La vera paura si può manifestare in diversi modi generando malessere (il non sentirsi tranquilli a casa propria, il sentirsi insicuri al buio, etc.). Quel malessere può generare ansia riguardo il futuro, la vita, il lavoro, i propri figli… eccetera. Conseguentemente l’ansia potrebbe trasformarsi in terrore, paralizzandoci. Dio non desidera che diventiamo dei prigionieri né che soffriamo di paura; essa non viene da Lui. Il nostro desiderio è che possiamo essere liberati dalla paura.
D’altra parte sperimentare disagio, angoscia e panico può anche accadere in un contesto di divertimento. Che cos’è che non ci fa sentire a nostro agio? Per ognuno di noi, può essere diversa la percezione di disagio, un’attività che lo genera  ad esempio sono le montagne russe e confesso che mi spaventano davvero!!!  So bene che questo è il mio caso ma che tanti altri considerano queste attività come divertimento. Perciò ognuno dovrebbe guardare se stesso e giudicare se un film horror dovesse rientrare nella categoria della paura vera o in quella del divertimento. Se si temessero davvero gli alieni, gli zombie, i mostri o altri personaggi del genere, la migliore scelta sarebbe il non guardare questo genere di passatempo. D’altronde, se un film horror facesse percepire molte emozioni ma che poi si concludessero con il termine del film, quelle persone potrebbero guardarlo senza problemi, anche se dovessero ricordare prima di addormentarsi, potendo anche riderci sopra e pregare per una notte di pace. Lo stesso accade quando uno guarda una commedia, spesso ci sono delle scene così buffe che le ricordiamo ore o anche dei giorni dopo, facendoci ridere ancora.

Domanda: I demoni hanno la capacità di possedere degli oggetti?

Risposta: Questa è una domanda che sentiamo spesso. Trovo che sia curiosa perché quel concetto non ha nessuna base scritturale e sembra appartenere alla categoria dei “miti” cristiani. Direi che i demoni abbiano la capacità di poter possedere un oggetto ma chiediamoci, perché dovrebbero mai farlo? Sappiamo che i demoni possono spostarsi da una parte all’altra, quindi non devono attaccarsi ad un oggetto per essere trasportati in altri luoghi. Sembra un’azione davvero inefficace. Immaginiamo il pensiero di un demone: “Sono un demone con la capacità di attaccare spiritualmente le persone quindi sceglierò di impossessare una candela che fu utilizzata in rituali vudu in una terra lontana. Forse qualcuno mi trasporterà in Europa, poi può succedere che un cristiano acquisti la candela mettendola nella sua casa. Poi una volta a casa del cristiano, sarò libero di attaccarlo spiritualmente…”. 
E’ un ipotesi abbastanza buffa. I demoni non sono dei vampiri che aspettano alla soglia della nostra porta di essere invitati. Essi possono viaggiare, attaccare e non hanno bisogno di possedere degli oggetti per riuscire a farlo. Questo concetto sembra essere in contrapposizione alla libertà che abbiamo in Cristo come ci insegnano le Scritture.
Nell’ottavo e decimo capitolo della prima lettera ai Corinzi nella Bibbia, l’apostolo Paolo affrontò il tema della carne da mangiare che si offriva agli idoli che corrispondeva al rituale di sacrificio ai demoni. Quel esempio evidenzia un oggetto concreto che potrebbe benissimo essere “posseduto” ma l’apostolo quando insegnò al riguardo, non parlò mai di paura; il consiglio che diede fu quello di mangiare quella carne senza timore e che le tenebre non avrebbero avuto potere su di loro. Disse inoltre che l’unico caso in cui non sarebbe stato giusto mangiarla sarebbe stato, se il farlo avrebbe potuto far inciampare la propria coscienza debole o quella di qualcun altro.  Con “coscienza debole” si riferiva a chi si sentiva in colpa per cose di cui non avrebbe dovuto.  Forse c’è chi pensa davvero che un oggetto dia fastidio e che abbia dell’energia negativa addosso. L’apostolo Paolo ci ha incoraggiato a liberarci da quella paura ma se ci sentiamo così la cosa migliore sarebbe disfarsi dell’oggetto che ci infastidisce. Siamo coscienti però che ciò ha a che fare più con qualcosa di nostro che da parte dei demoni. Forse nel tempo degli apostoli c’erano delle persone che temevano il mangiare della carne che era stata utilizzata in pratiche idolatre pensando che gli avrebbe fatto male e in quei casi, ribadisco, l’apostolo Paolo, consigliò loro semplicemente di astenersi dal mangiarla.
Il suo consiglio ai credenti era che se uno si trovasse in compagnia di qualcuno che la pensasse in quel modo, la cosa migliore sarebbe stata di evitare di mangiare quel tipo di carne insieme. In altre parole, quando evitiamo o ci scostiamo da oggetti che presumibilmente potrebbero avere un demone, non lo facciamo per paura di essere posseduti o contaminati ma per rispetto di chi potrebbe inciampare a causa di esso.

Domanda: Avevo l’impressione che i demoni fossero più potenti e che avessero altri poteri oltre l’inganno, non è così?

Risposta: Per rispondere a questa domanda leggiamo insieme un passo del Vangelo di Marco. “Così giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gadareni. E, come Gesù scese dalla barca, subito gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale aveva la sua dimora fra i sepolcri, e nessuno riusciva a tenerlo legato neanche con catene. Infatti più volte era stato legato con ceppi e con catene; ma egli aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi; e nessuno era riuscito a domarlo” (Marco 5:1-4). Da queste parole comprendiamo che quell’uomo possedeva una forza sovrumana, ricordiamo però che i demoni non stavano spezzando le catene da soli ma influenzando un essere umano ad utilizzare la sua propria forza. E’ comprovato che le endorfine nel corpo umano, unite ad una forte  motivazione,  potrebbero agire in modo tale da spingere il corpo a compiere dei gesti apparentemente sovrumani come nel caso di un genitore, ad esempio che vedesse suo figlio investitoda una macchina, in quel momento agirebbe di impeto e solleverebbe il veicolo.
“Continuamente, notte e giorno, fra i sepolcri e su per i monti, andava gridando e picchiandosi con pietre. Ora, quando vide Gesù da lontano, egli accorse e gli si prostrò davanti…” (Marco 5:5, 6). Notiamo che i demoni probabilmente volevano scappare e che non sono riusciti a fermare l’uomo dall’avvicinarsi a Gesù, immagino che in quel momento ci fu una grande battaglia per la sua anima. “…e dando un gran grido, disse: «Che c’è fra me e te, Gesù Figlio del Dio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi!».  Perché egli gli diceva: «Spirito immondo, esci da quest’uomo!»” (Marco 5:7, 8). Questa è l’unica volta nelle Scritture dove Gesù fece un esorcismo e il demone non uscì subito, ciò mise Gesù in allerta e così iniziò a porre delle domande all’uomo per ottenere più informazione. “Poi Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?». E quello rispose, dicendo: «Io mi chiamo Legione, perché siamo molti»” (Marco 5:9). “Legione” è un termine riferito ad un’unità tattica e organica dell’esercito romano, costituita da un numero variabile, secondo i tempi, da seimila a quattromila uomini. Questo era il motivo per il quale quando Gesù comandava lo spirito immondo di uscire ne usciva solo uno e ne rimanevano tanti altri. Un fatto interessante è che da quel passo è nata una sorte di liturgia cristiana che afferma che non si possa scacciare un demone senza chiedergli prima il suo nome, ritengo che sia spingere il testo oltre il suo significato. Non c’è nessun altro passo nelle Scritture che affermi che prima di scacciare un demone si debba conoscere il suo nome, Gesù ha chiesto il nome del demone perché in quel caso l’esorcismo non stava accadendo e voleva scoprirne il perché.
Notiamo che per rendere quell’uomo più forte ci vollero da 4000 a 5000 demoni ma tutto sommato considerando il gran numero di forze malvagie che lo possedevano non lo hanno reso potentissimo o invincibile. A volte si dà troppo credito a Satana e alle forze del male per un potere che visto il contesto non è molto rimarchevole. Ho avuto delle conversazioni con persone che mi hanno detto di aver visto spostare degli oggetti come se fosse un grande prodigio ma pensiamoci bene, se qualcuno in carne ed ossa volesse minacciarci limitandosi a spostare delle cose sarebbe piuttosto ridicolo, non vero? Si ha paura soltanto perché non riusciamo a vedere chi stia spostando gli oggetti, ma alla fine, è un atto così potente? Direi di no. Qui si sta parlando del potere dell’intimidazione e basta e ciò non dovrebbe essere causa di timore. Accendiamo la luce invece di potenziare il male.
“E lo supplicava con insistenza perché non li mandasse fuori da quella regione” (Marco 5:10). Interessante, i demoni sono degli esseri territoriali? Forse, non lo sappiamo di certo ma ciò non dovrebbe influenzare come dovremmo considerarli o trattarli. Come mai i demoni non volevano lasciare quel territorio? Può darsi che Satana avesse organizzato le sue forze in stile militare come il termine “legione” ci fa intendere e che a certi demoni gli venga concesso di agire all’interno di un certo perimetro fisico.
Il decimo capitolo di Daniele parla dell’interazione dell’arcangelo Michele con il principe di Persia e di come quest’ultimo lo avesse rallentato. Da quel passo possiamo dedurre che sembra che alcune forze spirituali siano limitate o circoscritte a certe zone. Da quella teoria alcuni credenti hanno interpretato che la guerra spirituale si debba combattere anzitutto cercando di identificare i demoni a capo dei territori, per esempio scoprire quale sia la forza malvagia a capo dell’Italia, della propria regione, città,  comune, ecc. Vorrei precisare che questa pratica non si trova nelle Scritture. Noi predichiamo e viviamo il Vangelo di Gesù che accende la luce piuttosto che cercare di evidenziare le tenebre.