Nel Nuovo Testamento l’apostolo Paolo scrisse una lettera a Timoteo per dargli qualche indicazione riguardo i requisiti richiesti da un supervisore o leader della chiesa. “Inoltre egli non sia un neoconvertito, perché non gli avvenga di essere accecato dall’orgoglio e non cada nella condanna del diavolo” (1 Timoteo 3:6). In altre parole c’era il pericolo che chi fosse stato superbo sarebbe potuto divenire narcisista ed egocentrico ritenendosi più di quel che avrebbe dovuto. Nel Nuovo Testamento ci viene consigliato in modo ripetitivo di evitare la superbia in quanto l’orgoglio, è il peccato di origine dal quale spuntano tutti gli altri peccati e malvagità. La superbia si differenza dagli altri peccati perché è auto-accecante di natura. Più si è superbi, meno si tende a ritenere che lo si sia; più si diventa superbi, più ci si catapulta in uno spiraglio di peccati e meno si riesce a percepire di sbagliare. Gli altri peccati sono ovvi, chi ha delle difficoltà con la lussuria, con la gola o con la rabbia se ne rende conto, ne è consapevole di aver preso una strada secondaria e sa di dover cambiare. Invece chi è superbo ignora la sua condizione e tende a giudicare gli altri per i loro problemi. E’ un peccato con il potenziale di implodere su se stesso. Quindi, secondo la prospettiva biblica, chi tende a ringraziare Dio per essere glorioso, meraviglioso e stupendo potrebbe finire per ritenersi più di quel che è, sbagliando e perdendo la giusta prospettiva. Le Scritture ci incoraggiano ad essere umili, a sottomettere la nostra volontà alla volontà di Dio. Ciò rappresenta il primo passo fondamentale di ciò che significhi vivere seguendo l’esempio di Gesù. Quando ci avviciniamo a Dio con un atteggiamento umile e sottomesso alla Sua volontà stiamo disfacendo l’evoluzione di Satana dichiarando di voler seguire la via di Dio. Ciò rappresenta un primo passo potente nella guerra spirituale. “Non sia fatta la mia volontà ma la Tua”. Il libro dell’Apocalisse ha il potenziale di farci impazzire se si interpretasse in modo letterale. Ricordiamo che è un libro scritto in un linguaggio apocalittico simbolico. Sembra quasi un viaggio spirituale con le droghe, con tutte quelle rappresentazioni fuori dagli schemi. Perciò non ci dovremmo frustrare se ciò che leggiamo non ha senso letterale in quanto si tratta di tutto un altro genere letterario. Nel simbolismo del dodicesimo capitolo dell’Apocalisse c’è una donna che partorisce un figlio. E’un figlio che ha il diritto di affermare il suo potere perché il suo Regno di Luce stava per arrivare e con la sua nascita avrebbe respinto il regno di Satana. Per questo motivo il grande drago lo odia e desidera ucciderlo appena nato. “E vi fu guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero e per loro non fu più trovato posto nel cielo. Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli. Allora udii una grande voce nel cielo che diceva: «Ora è giunta la salvezza, la potenza e il regno del nostro Dio e la potestà del suo Cristo, poiché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi l’hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e per mezzo della parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita, tanto da esporla alla morte. Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di aver poco tempo»” (Apocalisse 12:7-12). La parola “ira” nel greco originale è “thymon”, che significa “sbuffare” o “sforzarsi con furia”, “riversare tutta la propria energia in una battaglia contro qualcuno”, è un termine che esprime odio. Questo termine esprime l’essenza di Satana, del nostro avversario, lui ci odia con tutto il suo essere. Lui odia Dio ed il fatto che la Sua volontà regni. Probabilmente è risentito ed amareggiato che Dio abbia creato l’essere umano a Sua immagine e somiglianza, Dio ci ha dato qualcosa in più in confronto agli angeli. Satana odia Dio e vuole vendicarsi ma non riesce a sfidarlo quindi cosa fa con quell’ira? La risposta è che questo mondo è pieno dei portatori dell’immagine di Dio e così cerca di vendicarsi contro Dio facendoci del male. Satana ci odia e non desidera altro che distruggerci la vita. Uno non deve per forza diventare satanista per accontentarlo, lui riesce a compiere il suo proposito semplicemente distraendoci dal seguire la volontà di Dio ed il Regno di Cristo. Ogni giorno il diavolo fa uso di ogni tattica a sua disposizione cercando di spaventarci in modo aperto o subdolamente; facendoci credere che lui non esiste, convincendoci che fare ciò che vogliamo sia la cosa giusta da fare. Satana non va mai in vacanza ed è sempre all’opera. Il male è personale e potente. Satana non è una personificazione di forze impersonali come il concetto di “madre natura” per esempio. A volte si sente dire “quell’uomo deve combattere contro i suoi demoni interori”, è un’espressione metaforica. La Bibbia d’altra parte quando menziona i demoni, gli angeli caduti, Satana e personaggi del genere si riferisce al male personificato. Satana non è la controparte di Dio. Lui fu creato da Dio tramite Gesù, è una creatura come noi. Non crediamo di essere in un universo ying-yang dove le forze del bene e del male si contrappongono in modo equo lavorando insieme. Il concetto del yin-yang può essere di aiuto per certi aspetti ma non per comprendere la natura del male. Il diavolo è una creatura creata, limitata, un essere finito. Dio è Colui che è al di sopra di tutto e di tutti. Perché Satana odia Dio e vorrebbe sopraffarlo ma non può. La sua missione consiste nell’ingannare, dissacrare e distruggere le persone che Dio ama. La superbia fu la radice della caduta di Satana e ciò dovrebbe essere un avvertimento forte per ognuno di noi. Il Vangelo rappresenta la Buona Notizia anche riguardante la sconfitta sul male, del nostro riscatto dal regno delle tenebre, Gesù ci ha portati nel Regno della Luce. Il Vangelo proclama la salvezza dal peccato, l’essere riscattati e portati verso qualcosa di meglio, verso un nuovo modo di vivere con una nuova volontà che ci può guidare aiutandoci a diventare la migliore versione di noi stessi, la versione di noi che Dio ci ha creati per essere. Domande e risposte: Domanda: Come si fa a comprendere la differenza tra l’essere superbi e l’amare noi stessi come portatori dell’immagine di Dio?Risposta: Tutto ciò che siamo che è buono, compreso il fatto che siamo dei portatori dell’immagine di Dio e siamo stati adottati come figli di un Dio che ci ama ci dà valore ed è tutto merito alla grazia di Dio. La risposta appropriata a questa grazia è la gratitudine. Il Nuovo Testamento ci incoraggia a gioire e ad essere grati in modo continuo, a rendere grazie a Dio. Non significa che dovremmo auto criticarci di continuo per paura di cadere preda alla superbia, non è questo ciò che Dio desidera. Dovremmo invece cercare di apprezzare la bellissima persona che Dio ha creato in noi e ringraziarLo per la Sua bontà. Alla comprensione della nostra identità in Cristo, la nostra vita si trasformerebbe in modalità lode a Lui. Penso che sia la via giusta da seguire. Domanda: La Bibbia è piena di simbolismi e di allegorie, è possibile che la figura di Satana sia una metafora per il potenziale del male nell’uomo? L’altra domanda che ho è che mi sembra che per molto tempo Satana non sia stato menzionato dalla Prima Chiesa e che la sua figura sia comparsa tutto di un tratto molto dopo, cosa ne pensi? Risposta: Esiste un filo di pensiero teologico all’interno del cristianesimo che sostiene che tutti i riferimenti nelle Scritture che parlano del diavolo, e del mondo delle tenebre siano dei simbolismi che rappresentano il male che commettiamo, e che tutto sia stato trasformato in racconti allegorici spirituali. Rispettiamo chi lo sostiene ma non possiamo giustificarlo dal punto di vista scritturale. I Vangeli dove Gesù affronta i demoni sono stati descritti in biografie storiche del primo secolo. Il libro dell’Apocalisse è un libro simbolico ma i Vangeli sono delle biografie greco-romane storiche. Perciò se consideriamo i demoni simbolici nei Vangeli allora anche Gesù, Israele e tutti i personaggi menzionati nei Vangeli potrebbero esserlo. I Vangeli sono dei documenti storici e perciò li consideriamo come tali. La Prima Chiesa fu conosciuta dall’inizio per la compassione che dimostrava verso gli altri e per la sua posizione contro il male spirituale. Gli apostoli, come documentato nel libro degli Atti, erano coinvolti in ministeri che avevano a che fare con la liberazione dei demoni e la Prima Chiesa, continuò. Ciò non fu mai l’enfasi della Prima Chiesa come possiamo testimoniare dai primi credi, (il Credo degli apostoli, il Credo niceno-costantinopolitano, il Credo di Calcedonia), in essi non si trova neanche una riga che parli di Satana, ciò non fu mai il loro focus. Erano in opposizione a Satana senza volersi definire come tali, desideravano essere identificati con la figura di Cristo, il loro Re. Dai documenti storici della Prima Chiesa possiamo constatare che i cristiani non abbandonarono mai la loro idea su Satana e continuarono sempre a pregare contro le forze del male, a praticare esorcismi o ministeri di liberazione affrontando gli spiriti malvagi in preghiera; queste pratiche sono state parte della Prima Chiesa da sempre. Durante il medioevo l’immagine di Satana nella chiesa divenne molto più grafica ed esagerata e la sua figura cominciò ad avere più importanza. Oggigiorno direi che si esageri dalla parte opposta. Vorrei ripetere che qualsiasi volontà al di fuori della volontà di Dio collabora con la volontà di Satana che ha come obbiettivo, il deviarci. Gesù ci ha insegnato a pregare “venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà come in Cielo così in terra”. Se la nostra preghiera del cuore dicesse: “sia fatta la volontà di Dio su questa terra” il primo passo comincerebbe da noi stessi dando la nostra lealtà a Gesù il nostro Re, lasciando da parte la nostra propria volontà decidendo di non seguire Satana. Gesù ha modellato con la Sua vita queste parole. Prima di essere crocifisso, Lui espresse di non desiderare di essere torturato a morte, ma mise tutto al cospetto di Dio sottomettendosi alla Sua volontà, perché il Suo desiderio più grande era compiere il volere di Dio. “«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia volontà, ma la tua» (Luca 22:42). In altre parole, Lui in quel momento non voleva essere messo a morte sulla croce ma era disposto a fare ciò che Dio desiderava e compiere la Sua volontà al di sopra di tutto, anche dei Suoi sentimenti.Chiediamoci, a quale Regno siamo allineati? Esiste un’area nella nostra vita in cui “quell’approccio satanico” si manifesta? Siamo in grado di chiedere a Gesù di allinearci a Lui con tutto il nostro cuore? Questo passo sarebbe il primo nella nostra battaglia spirituale contro il nostro nemico spirituale. L’umiltà e la bellezza dell’intimità che abbiamo con Gesù ci permetterà di dichiarare: “non sia fatta la mia volontà ma la Tua”. Chiediamo a Dio di darci il coraggio di poter pregare che sia fatta la Sua volontà piuttosto che la nostra e di impegnarci a farlo. Potremmo anche pregare dicendo: “Caro Padre, non so se desidero ciò che vuoi Tu perché in quest’area in realtà desidero ciò che voglio io ma almeno desidero pregare che Tu mi possa aiutare a desiderare ciò che Tu vuoi”. In realtà desideriamo ciò che Dio desidera per noi. Se avessimo il desiderio di allontanarci da ciò che è sbagliato, allora ciò rappresenterebbe il nostro campo di battaglia spirituale. Preghiamo di poter sottomettere la nostra volontà al nostro Re prima di andare avanti. Preghiera: Padre Celeste, prego per i miei fratelli, sorelle e per me stesso. Prego che le nostre volontà possano essere rese umili, che i nostri ego possano essere messi da parte. Aiutaci a prendere ognuno la propria croce, a morire a noi stessi, ai piani che abbiamo per le nostre vite, aiutaci a vivere per te. Padre ti ringrazio che in Gesù possiamo vedere il Tuo cuore verso di noi e possiamo testimoniare ciò che il Tuo Regno è, un Regno d’amore, di riconciliazione e di perdono. Prego che possiamo sottomettere le nostre volontà a Te e di avere il coraggio di dire di sì a Te, nostro Re. Nel nome di Gesù, amen.