Meditare con le Scritture ci aiuta a focalizzarci meglio.
Io ho un problema con la mia immaginazione, in qualche modo non funziona come dovrebbe, ho difficoltà a rimanere concentrato. La stimolazione mediatica fa parte del mio vissuto, confesso che amo i film e quindi per me è quasi impossibile chiudere gli occhi senza immaginare dei tratti dei film che ho visto in precedenza. Nel mio caso ho bisogno di aiuto per poter controllare meglio la mia immaginazione. I benefici di unire le Scritture alla nostra immaginazione è che la nostra esperienza di nutrimento spirituale migliora e conseguentemente anche i nostri pensieri perché saranno, quindi più focalizzati.
Tanti anni fa decisi di guardare i film di Gesù in forma ripetitiva lasciando penetrare i messaggi dei film nella mia anima. Di solito lo facevo tenendo in mano la mia Bibbia e prendevo del tempo anche per leggere i passaggi che avevo appena guardato. Fu qualcosa che feci per metabolizzare il messaggio di ciò che stavo leggendo meglio. Feci questo per tre anni guardando tutta la vita di Gesù e fermando sempre il film prima della sua crocifissione. Il terzo anno a Pasqua decisi che fosse arrivato il momento di guardare la scena della crocifissione e devo dire che fu un’esperienza altamente emotiva per me. Dopo tre anni di aver “vissuto” insieme a Lui pensare che i religiosi lo avessero rifiutato per il fatto che Gesù avesse una relazione intima con Dio e rappresentasse una minaccia per loro mi colpì in modo profondo. Il fatto che i politici fossero così focalizzati nel tenere le acque calme al punto di essere disposti a sacrificare un innocente per scopi politici, mi strizzò il cuore. Noi essere umani fummo disposti a rifiutare, torturare ed uccidere la Persona più pura mai rivelata in questo mondo, Dio stesso, il Dio che serviamo. Sentii forte il senso di ingiustizia ed il mio cuore si riempì di tristezza. Piansi molto e da quel momento in poi la crocifissione prese per me tutto un altro significato.
Quando sono arrivato al punto della Risurrezione nei film quasi quasi desideravo che Gesù sterminasse gli esseri umani…poi ci ho riflettuto. La verità è che non sempre sto dalla parte di Gesù, molto spesso sto dalla parte di coloro che lo rifiutano, dalla parte di coloro per cui Gesù dovette finire in croce, per colpa dei loro peccati. Alla fine conclusi che io meritavo di essere sterminato, sono io che lo rifiuta sempre ed il mio senso di superiorità religiosa, di stabilità politica, di sicurezza e come Gesù rappresenti una minaccia per me probabilmente mi avrebbero portato a fare le stesse scelte di chi era presente e condannò Gesù. Mettendomi nei panni di chi era presente, conclusi che alla meglio potrei essere stato uno dei discepoli che lo abbandonò nel momento in cui aveva più bisogno pensando che tutto fosse finito. Gesù dopo la Sua Risurrezione ordinò ai Suoi discepoli di far conoscere il Suo messaggio di perdono e di riconciliazione. Ho pianto davvero tanto, è un meraviglioso dono di grazia per me e per tutti noi. In quel momento della mia vita avevo bisogno di aiuto per meditare sulle Scritture e ciò ebbe un impatto su di me.
Sarebbe ottimo prendere del tempo per scoprire la chiave che ci aiuta a collegarci con il messaggio contenuto nel testo e a renderlo vivo nella nostra immaginazione. Varrebbe davvero la pena, la maggior parte di noi è alla ricerca dell’intrattenimento e delle esperienze in tanti modi e penso che accendere la nostra immaginazione per ciò che conti davvero, sarebbe qualcosa di fenomenale. E’ una esperienza da vivere che avrà un impatto forte su di noi molto più che ascoltare una predica o limitarsi a leggere.
“Or in quello stesso giorno, fattosi sera, disse loro: «Passiamo all’altra riva…” (Marco 4:35), Era sera ed il giorno stava iniziando ad imbrunire, strano che Gesù avesse deciso di fare un viaggio in barca a quell’ora. Cerchiamo di immaginare la scena, il rumore dell’acqua, l’odore di pesce, come ci potremmo sentire se fossimo lì presenti… “E i discepoli, licenziata la folla, lo presero con loro, così come egli era, nella barca. Con lui c’erano altre barchette. Si scatenò una gran bufera di vento e le onde si abbattevano sulla barca, tanto che questa si riempiva” (Marco:4:36, 37). Era buio, avevano perso il controllo, la barca si stava riempendo di acqua c’erano delle onde alte, c’era un vento freddo e pioveva. “Egli intanto stava dormendo a poppa, su un guanciale. Essi lo destarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che noi periamo?» (Marco 4:38). E’ curioso che non lo abbiano svegliato chiedendo a Gesù di fare un miracolo perché avevano una grande fede in Lui. Come Asaf nel salmo 77 essi dissero: “Non ti importa niente di noi? Dov’è il Tuo grande amore?”, non volevano fare altro che trovare qualcuno da incolpare. Poi riflettendo, mi rendo conto che anch’io agisco in quel modo, quando desidero puntare il dito e sentire che Dio mi ha abbandonato perché una parte di me trova conforto nella commiserazione. Agire in quel modo non è in sintonia con la realtà più alta. “Ed egli, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci e calmati!». E il vento cessò e si fece gran bonaccia” (Marco 4:39). Poi penso al rumore del silenzio… Penso al rumore dell’acqua che batte leggermente sulla barca, il vento non c’è più.
” Poi disse loro: «Perché siete voi così paurosi? Come mai non avete fede?»” (Marco 4:40). Molto spesso anch’io mi sento così, sono come Asaf e tutto ciò che riesco a vedere è la tempesta, in quei momenti apro le porte della mia mente alla bugia che a Dio non Gl’importi nulla di me, che Lui non mi ami. “Ed essi furono presi da gran timore e dicevano tra loro: «Chi è dunque costui al quale anche il vento e il mare ubbidiscono?»” (Marco 4:41). Adoro il fatto che l’autore avesse finito questo racconto con una domanda. Spesso una domanda apre i nostri cuori ad un Dio che è molto più grande della risposta. Gesù è il Messia, membro della Trinità, Lui è il Verbo incarnato. La risposta a questa domanda a volte sembra così scontata per me che non ha più un impatto. In quei momenti aiuta molto immedesimarmi nella storia e nei personaggi. In questo racconto biblico Gesù aveva appena dimostrato dei poteri soprannaturali sulla Creazione, e in quel momento me lo chiedo anch’io, “Chi è dunque costui..?”. Quella domanda ci apre a qualcosa di più grande di ciò che la mia mente riesce a concepire. Avere quell’atteggiamento mi allinea alla verità sia nel mio cuore che nella mia mente.
Di seguito utilizzando lo stesso capitolo cerchiamo di pregare a voce alta utilizzando le Scritture. “”Or in quello stesso giorno, fattosi sera, disse loro: «Passiamo all’altra riva…” (Marco 4:35). Preghiera: “Padre Celeste, ti ringraziamo per Gesù e per come ci dimostra amore in modi così chiari. Sono meravigliato da ciò che hai detto ai Tuoi discepoli quella sera. Hai detto “passiamo”, dando loro un invito. Aiutami ad accettare l’invito che Tu hai per me, aiutami a seguirTi. So che desideri che sia in relazione con Te. So che in questa storia è buio, a volte la mia propria vita sembra avvolta dalle tenebre e sono in preda dell’ansia. Prego che ciò che mi provoca paura non lo faccia più perché Tu mi stai invitando ad affrontarlo insieme. Grazie Gesù per essere insieme a me, questa è la realtà concreta di ogni momento della mia vita. Amen.
“Egli intanto stava dormendo a poppa, su un guanciale. Essi lo destarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che noi periamo?»” (Marco 4:38).
Preghiera: “Padre Celeste, confesso come sai già, che ho trattenuto dei pensieri accusatori verso di Te che hanno calunniato la Tua Figura. Perso nelle mie tenebre ho esclamato: “Non te ne importa niente di me?”. Voglio pentirmi, ammetto e riconosco di averlo fatto, ti ringrazio per il perdono che mi hai già donato tramite Cristo. Ti ringrazio che ciò che ho fatto non rappresenti il fattore determinante della nostra relazione. Tu conosci i miei dubbi, i miei vezzi, le mie mancanze relazionali ma mi inviti lo stesso ad attraversare il “lago” insieme a Te. Voglio pentirmi. Ti chiedo scusa per tutte le volte che ho incolpato puntando il dito a Te fuori sintonia dalla Tua realtà superiore. Mi dispiace per il modo in cui ho trattato le persone accanto a me, per il modo in cui ho fallito quando ti ho perso di vista. Amen.
“Ed egli, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci e calmati!». E il vento cessò e si fece gran bonaccia” (Marco 4:39).
Preghiera: “Padre, ti ringrazio che in Gesù possiamo vedere la Tua autorità, la Tua verità, «Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra” (Matteo 28:18). Ci hai chiesto di fare discepoli da tutte le nazioni. Prego che Tu possa donarmi il coraggio per riuscire a vedere che Tu sei chi sei. Tu sei Colui che ha tutto il potere ma che lo ha posto giù decidendo di dare la Tua vita per noi come segno di amore. Riconosco la Tua onnipotenza, la Tua grandezza e la Tua gloria. Prego che Tu possa donarmi il coraggio per poter raccontare agli altri della Tua bontà. Ti ringrazio che anche se mi trovo in mezzo ad una tempesta in questa vita, Tu hai l’abilità per portare guarigione, completezza, calma e pace nel modo che Tu ritieni meglio per me. Amen.
Gesù ci ha chiesto di pregare. La preghiera è una pratica principale della nostra relazione con Dio. Pregare è qualcosa che noi esseri umani siamo chiamati a fare, siamo chiamati a collegarci con il Dio che ci ama.
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