Il resto del capitolo di Efesini 5 parla di quanto sia importante che una persona piena di Spirito formi delle relazioni giuste di mutua sottomissione elencando diverse categorie appartenenti alla società di quei giorni: mariti e mogli, genitori e figli, schiavi e padroni dicendo quanto l’agire in quel modo sarebbe stato tradotto in benedizioni l’uno per l’altro. Lo Spirito ci guida in quel modo. Cosa significa per noi avere questa consapevolezza in diverse aree della nostra vita? Nella Bibbia troviamo diverse reazioni: alcune persone si sentirono afflitte a causa dei loro peccati. Il profeta Isaia ricevette una visione da Dio e disse: “«Ahimé! Io sono perduto, perché sono un uomo dalle labbra impure…!” (Isaia 6:5). Lui era consapevole di aver bisogno di perdono a causa del suo parlare negativo. E’ interessante che dopo la sua confessione, Dio gli abbia conferito un incarico nonostante tutto. Dio era cosciente del suo problema e scelse lo stesso di avvicinarsi a lui, desiderando di perdonarlo e di purificarlo dopodiché gli diede un incarico importante dicendo che lui fosse il tipo di persona che Lui desiderava utilizzare. Un altro esempio è quando Gesù incontrò Pietro per la prima volta dopo il miracolo della pesca miracolosa quando presero tanti pesci dove prima non c’era niente. Il miracolo suscitò in Pietro qualcosa che lo mosse a pensare che Gesù non fosse un personaggio comune e quindi reagì dicendo: «Signore, allontanati da me perché sono un uomo peccatore» (Luca 5:8). Prima stando accanto a Gesù non aveva realizzato chi fosse in realtà, il miracolo gli diede un indizio e poi arrivò il dispiacere dei suoi sbagli. Questo non è qualcosa da temere perché Dio ci perdona e ci purifica, Lui guarda oltre i nostri sbagli e ci utilizza lo stesso. Gesù dopo il commento di Pietro lo chiamò a seguirlo! Dio desidera che giungiamo alla consapevolezza dei nostri sbagli così che possiamo pentirci, ricevere il Suo perdono, purificarci e poi utilizzarci! Cerchiamo di non scappare. Possiamo collaborare in modo stretto con Lui e realizzare delle grandi cose.Altri nella Bibbia hanno sperimentato una grande gioia, altri una pace profonda dove sentono di essere circondati dall’amore di Dio e tanti altri hanno sentito un incremento nel loro interesse e amore verso gli altri grazie alla spinta ricevuta dal cuore di Cristo. In quale modo sarà manifestato in noi? Immaginiamo di trovarci ad una festa insieme a Gesù, quali sarebbero i nostri pensieri? “Gesù è venuto al party insieme a me…cavoli, ci sono tante cose che non potrò fare. Certo perché a Lui non piace …” Penso che Gesù abbia molto altro in mente per noi. Ritengo che saremmo motivati ad essere più come Gesù e che quel processo sarà qualcosa di gioioso e liberatorio! Quindi ci troveremmo a partecipare ad un party non più con lo scopo di fare una buona impressione o di cercare di entrare a far parte di un gruppo di amici cool. Noteremo invece chi è seduto da solo e sentiremo la voglia di intervenire e parlare con lui o lei e di essere una benedizione nella sua vita. Inizieremmo a muoverci come Gesù avrebbe fatto. Quali sono le nostre tentazioni o le nostre difficoltà? Quando qualcuno guida male e ci infastidisce, l’essere coscienti che Gesù ci è accanto ci aiuta a trasformare quel momento di frustrazione in preghiera, si potrebbe pregare per la persona che ha sbagliato. Per chi di noi ha un problema con il materialismo l’essere consapevoli che Gesù sia presente ci aiuta molto. Lui non ci chiede di non guardare le cose ma ci aiuta ad apprezzarle e a ringraziare Dio per aver creato delle persone con un dono di creatività meraviglioso, incoraggiandoci a non cadere nella tentazione di voler acquistare tutto ciò che vediamo. In quel caso la nostra brutta abitudine di dover possedere tutto, viene trasformata in lode. Abbiamo un problema con la lussuria? Invece di cercare in tutti modi di non guardare possiamo ammirare e lodare Dio per la Sua meravigliosa creazione, “Wow Signore, Tu sì che fai le cose fatte bene!” e anche in questo caso un problema viene trasformato in lode. Si coinvolge Gesù nella nostra vita e si va avanti insieme a Lui. La nostra vita può cambiare nelle aree dove abbiamo delle difficoltà e le nostre riuscite possono essere arricchite dalla consapevolezza della Sua presenza. Un’idea che ci potrebbe aiutare a ricordare che Dio sia con noi, è mettere qualcosa in tasca che ci ricordi la Sua presenza come un sassolino o un oggetto piccolo. Si potrebbero mettere dei piccoli bigliettini in casa, scrivere “GESU” sulla mano o qualcosa del genere. Sono dei piccoli promemoria per aiutarci ad essere coscienti della Sua presenza. Si potrebbe indossare un braccialetto, impostare la sveglia per ricordarci che Dio è con noi. Un’altra idea è scegliere un colore che ci indichi che Gesù è con noi, tipo ogni volta che si vede il colore rosso pensare a Gesù. Un’altra idea sarebbe ricordarci di Gesù ogni volta che respiriamo profondamente o sbadigliamo, Lui è l’atmosfera che respiriamo spiritualmente.Mentre cerchiamo di disciplinare noi stessi ad essere più consapevoli della Sua presenza, ricordiamo che non stiamo inventando o creando una realtà che non c’è ma stiamo aiutando noi stessi a sintonizzarci meglio ad una realtà che abbiamo trascurato. E’ buono per noi disciplinarci in questo perché ciò ci aiuta ad avvicinarci a ciò che dovrebbe essere normale. Non stiamo inventando una relazione, ma stiamo avendo una relazione con la Persona che è sempre all’opera nella nostra vita desiderando di relazionarsi con noi. Domande e risposteDomanda: Cosa ne pensi delle persone che affermano di sentire la voce di Dio davvero?Risposta: Direi che non importa come un certo individuo affermi di aver sentito la voce di Dio, l’importante sarebbe che il messaggio ricevuto sia messo alla prova dalle Scritture, dalla comunità di fede e dalla tonalità della voce. Questo è il consiglio che le Scritture ci danno. Perciò se qualcuno mi dice che Dio gli ha parlato io gli chiedo gentilmente di dirmi cosa gli ha detto. Poi porto quel messaggio alla mia comunità di fede e mi assicuro che sia scritturale. Penso che Dio possa parlare anche a voce alta, dare delle visoni, può parlare anche alle nostre coscienze. Quindi do ascolto, non scarto nulla, ma lo valuto. Do ascolto anche quando qualcuno si avvicina a me per incoraggiarmi dicendo che stavano pensando a me, forse essi non si rendono neanche conto che Dio stia parlando tramite loro. Per me entrambi situazioni hanno lo stesso peso e Dio potrebbe star comunicando tramite loro o no, quindi diamo ascolto, sintonizziamoci ed utilizziamo gli strumenti che Dio ci ha dato per discernere e capire bene. Conclusione: Gesù pregò dicendo: “Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato” (Giovanni 17:3). La vita eterna consiste nel conoscere Dio, liberi dalla religione. Questa relazione con Gesù è la nostra fonte.Alcuni sono all’inizio del loro percorso spirituale e stanno per iniziare questa nuova vita. Altri di noi invece abbiamo accettato questa vita ed abbiamo scelto di ignorare Colui che affermiamo di servire. In questo momento prendiamo trenta secondi per meditare sul fatto che Dio è con noi lasciando che Lui ci riempia. “affinché il Dio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione perché possiate conoscerlo pienamente” (Efesini 1:17, Nuova Riveduta).
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