Diamo ascolto a quella voce. Dio ci donerà la forza e l’energia per poterlo fare. Gesù ci ha donato la Sua volontà, incoraggiandoci a fare giuste scelte. Noi tutti abbiamo la libertà di dare ascolto alla voce di Dio o alla voce della nostra volontà carnale. Dio comunica con noi tramite la volontà. La Sua voce è quell’impulso interno che ci guida verso il bene; quella spintarella interna che ci incoraggia a fare scelte altruistiche; il desiderio di agire in modi amorevoli. Perciò, abbiamo quell’impulso e possiamo sentire la voce di Dio in quel senso, possiamo percepire la Sua guida tramite la volontà divina inserita nella nostra. Dall’altra parte, possiamo anche percepire la volontà contraria della nostra carne che ci incoraggia a sua volta a non mettere in atto ciò che lo Spirito ci suggerisce. Come si fa a comprendere quale sia la voce divina e quale no? Come si fa a riconoscere la voce di Dio? Giacomo, il fratello di Gesù disse: “Ma la sapienza che viene dall’alto prima di tutto è pura, poi pacifica, mite, docile, piena di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia” (Giacomo 3:17). Qualsiasi idea che ci porti a dover indossare una maschera o a non compiere una buona opera; qualsiasi azione che non sia gentile, amorevole e che non porti a trovare una soluzione pacifica non è la voce di Dio. Per completare il versetto di Giacomo che abbiamo appena letto possiamo dare un’occhiata ai frutti dello Spirito descritti dall’apostolo Paolo, delle caratteristiche che lo Spirito dovrebbe manifestare nelle nostre vite: “Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge” (Galati 5:22, 23). Dio vorrebbe compiere queste opere in noi. La Sua voce e la Sua volontà aggiunta alla nostra, saranno in accordo con il frutto dello Spirito. Come si fa a stabilire un dialogo in preghiera dove si ascolta e si parla? Come si fa a creare uno spazio per poter sentire la Sua voce? In quei momenti di silenzio tra noi e Dio possiamo allenarci a sentire la Sua voce così che quando ci troveremo nella confusione della vita potremo sentire e riconoscere la Sua voce dentro di noi. Ricordiamo che l’altruismo è una parte integrante della preghiera. Giacomo il fratello di Gesù disse: “Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri” (Giacomo 4:3). In altre parole le nostre preghiere dovrebbero essere più che altro per gli altri, incluso per la gloria di Dio chiedendoGli quale sia la Sua volontà. I nostri bisogni personali non dovrebbero essere l’enfasi delle nostre preghiere. Quando arriva il momento di pregare, innanzitutto sarebbe opportuno trovare un luogo che possa aiutarci a focalizzare i nostri pensieri su Gesù. I luoghi dove pregare o le attività da fare mentre si prega potrebbero essere varie: ad esempio all’aperto, o all’interno, mentre si fa una passeggiata, mentre si sta seduti; una stanza particolare, accendere delle candele con il proposito di aiutarci a concentrare i nostri pensieri su un punto fisso. Per alcuni sentire della musica mentre si prega è un aiuto, invece per altri la musica rappresenta una tentazione. L’importante è creare un ambiente che ci aiuti a poterci focalizzare mentre si prega. La realtà è che per tanti di noi concentrarsi rappresenta una sfida perché viviamo in un’era dove si è perso il senso di ciò che significhi stare in silenzio e concentrarsi. Diciamo che la generazione attuale ha molta difficoltà a focalizzarsi, abbiamo disimparato ciò che significhi impegnarci, perciò proviamo a riacquisire quell’abilità persa. Dopo aver trovato il luogo ideale, cerchiamo di adottare la postura giusta. Io soffro ad esempio, perché non riesco a concentrarmi per troppo a lungo, quando prego ho bisogno di qualcosa che mi aiuti a focalizzare la mia mente. Con il nostro corpo possiamo inginocchiarci, sederci con le palme rivolte verso l’alto per ricordare a noi stessi che stiamo parlando con Dio e che siamo aperti a ricevere da Lui. Altri scelgono di stare in piedi con le mani alzate, di camminare o di stare prostrati per terra. L’importante è trovare la posizione giusta, e dirigere i nostri pensieri. I nostri corpi sono un dono e dovremmo includerli, in modo attivo mentre preghiamo. Cerchiamo di pregare a voce alta, fa parte dell’utilizzo della nostra corporalità; anni fa qualcuno mi suggerì di farlo e ciò rivoluzionò la mia vita di preghiera personale. Quand’è che sosteniamo dei dialoghi mentali come se fossimo delle grandi menti in qualsiasi altra area della nostra vita? La Bibbia non ci incoraggia a farlo. Noi utilizziamo i nostri corpi e preghiamo a voce alta. Se uno si trovasse vicino ad altre persone potrebbe pregare a voce molto bassa, sussurrando. In qualsiasi tono di voce lo facciamo, sappiamo che quando pronunciamo delle parole, le nostre menti riescono a focalizzarsi meglio. Le Scritture ci incoraggiano a pregare in quel modo. Mentre uno ascolta la propria voce si crea un proprio feedback positivo, che ci ricorda che siamo coinvolti in una preghiera che sta aiutando qualcun altro e noi stessi. Questo può anche essere di aiuto nelle situazioni di richiesta di perdono, perché solitamente le nostre menti ci spingono a coprire e ad ignorare il peccato, portandoci a non pensare più a quell’errore compiuto. E’ importante non solo pensarlo ma dirlo a voce alta: “Padre, perdonami per aver…”. Nominare il nostro peccato in modo chiaro rende chiaro ciò che abbiamo fatto ed è un’arma stupenda contro il problema dell’auto negazione del male fatto.Quanto dovremmo pregare? Sta a noi. Penso che Gesù sia contento di qualsiasi tempo che Gli dedichiamo. Dio ci incoraggia ad immergerci ed a incontrarci con Lui il più che possiamo. Gesù nel giardino di Getsemani aveva chiesto a Suoi discepoli di pregare mentre Lui si appartava ma essi si addormentarono. Gesù disse a Simone: “…Non hai avuto la forza di vegliare una sola ora?” (Marco 14:37). Per Gesù pregare per un’ora non era nulla, per caso lo è per noi? Non vorremmo creare un nuovo legalismo o mettere pressione su nessuno, dovremmo pregare il più che possiamo sapendo che mentre impariamo a pregare di più, diventerà sempre più facile istaurare un dialogo con Dio sempre più lungo. Ritengo che pregare utilizzando le Scritture sia uno dei migliori modi di pregare. C’è anche l’acronimo ACTSA= Adorazione/lode, quando si prende del tempo per dire a Dio cose belle che escono dal nostro cuore, è molto romantico pronunciare a voce alta cose stupende che riconosciamo in Lui. C= Confessione. Aprendoci con i fratelli/amici nella fede, confessando i nostri peccati e lo stesso facciamo con il Signore.T: Totale Ringraziamento, quando siamo grati per tutto quello che ha fatto per noi, per la natura, gli animali, le persone care che ha messo accanto a noi e per tantissimo altro…S= Supplica, una parola che significa rivolgersi a Dio per chiedere a Dio dei cambiamenti, guarigioni, la Sua mano nelle diverse difficoltà.Questi sono quattro aspetti della preghiera e possiamo osservarli nel Padre Nostro che ci insegnò Gesù. Qui di seguito proporrò di scegliere alcune righe del Padre Nostro e di trasformarle in preghiere più dettagliate. Gesù disse: ” Ora, nel pregare, non usate inutili ripetizioni come fanno i pagani, perché essi pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole” (Matteo 6:7). A differenza delle preghiere pagane, il Padre Nostro ci presenta una specie di struttura, bozza, quadro d’insieme, quindi vi invito a provare a leggere una riga o qualche parola e poi di trasformarlo in preghiera. Quando si prega in questo modo il tempo vola quindi pregheremo solo alcune righe, come da esempio.PADRE NOSTRO, pronunciare queste parole mi ricorda che quando mi rivolgo in preghiera a Te, Tu non sei solo mio Padre ma anche il nostro. Perciò quando prego da solo ti ringrazio che anche se sono da me sono collegato al resto del corpo dei credenti e che sto partecipando ad un dialogo insieme a milioni di persone. Ti ringrazio per il fatto che sei un Padre di famiglia e che ho tantissimi fratelli e sorelle. Ti ringrazio anche perché so che mentre prego e imparo a riconoscere la Tua voce, tu mi prepari, così che io possa tornare in comunità per essere una benedizione maggiore per gli altri. Grazie per essere nostro Padre. …CHE SEI NEI CIELI, SANTIFICATO SIA IL TUO NOME. Lode a Te o Dio, il Tuo nome è santo. Padre, Tu sei incredibile, quando osservo il mondo intorno a me mi meraviglio della Tua creatività. Hai creato persone di ogni tipo e tante culture diverse. La cosa stupenda è che hai scelto di rivelarti attraverso tutta la Tua creazione. Sei anche un Dio misericordioso perché spesso noi esseri umani utilizziamo la nostra creatività per il male. Grazie per il Tuo perdono! …VENGA IL TUO REGNO, SIA FATTA LA TUA VOLONTA’ IN CIELO COSì IN TERRA. Padre prego che il Tuo Regno si manifesti tramite il Tuo popolo. Prego per i leader dei nostri regni terreni, per i nostri governanti e per coloro che hanno in mano la giustizia, per coloro che portano la spada, prego che tu possa dare loro saggezza per svolgere i loro compiti, bene. Padre, prego anche per la chiesa, per il corpo di Cristo che possiamo manifestare il Tuo Regno tramite la nostra unità. Padre quando penso ad alcuni dei miei atteggiamenti sbagliati come il paragonarmi con gli altri ritenendomi superiore in diversi aspetti mi pento e prego per la venuta del Tuo Regno, non il Regno della nostra denominazione o chiesa ma il Tuo Regno. Sento che mi stai porgendo una sfida e la ricevo, grazie per il Tuo perdono. Prego che il Tuo Regno possa operare attraverso di me. Prego che possa sintonizzarmi alla volontà del mio Re ed avere occhi per vedere qualcosa di più grande della mia persona e chiesa. DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO. (Notiamo che questa preghiera sembra essere da queste parole una preghiera da fare tutti giorni. Dovremmo pregare oggi per i problemi di oggi, domani per i problemi di domani. Preghiamo per i nostri bisogni, ricordiamo che stiamo pregando per il “pane quotidiano” e non per le “aragoste quotidiane”). Gesù, prego per ciò che ho bisogno oggi, aiutami ad essere consapevole dalla Tua provvidenza per me in questo giorno. Riusciamo ad immaginare come sarebbe la nostra vita se ciò fosse un ciclo di esperienza quotidiano per noi? La nostra connessione con Dio sarebbe ottima e saremmo anche in grado di tornare alla comunità ripieni e perciò potremmo aiutare molto di più. PERDONA/RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI (In questo punto consiglierei di fermarci, ascoltare ed aspettare pregando, Dio nelle ultime 24 ore, dove ho sbagliato e peccato? In quali modi ti ho deluso? La fretta della vita a volte ci accieca e non vediamo le cose in modo chiaro. Forse Dio lentamente ci aiuterà a ricordare le volte in cui abbiamo mancato il bersaglio con i nostri cari. Ci sono delle piccole cose che Dio ci può aiutare a notare in quei momenti e possiamo chiederGli scusa. Confessare e verbalizzare ciò che sentiamo e poi ringraziare Dio per il Suo perdono sono delle cose stupende da mettere in atto.PERDONA I NOSTRI DEBITI COME NOI PERDONIAMO AI NOSTRI DEBITORI. Dio, in questo giorno, quando qualcuno ha peccato contro di me l’ho ignorato senza volerlo accettare. Potrebbe essere qualcosa di poco importante e confesso che sono amareggiato. Sto ancora aggrappandomi ad un senso di superiorità perché ritengo che loro abbiano sbagliato e io no; a quel senso di giudizio…qualcosa che se lasciato stare potrebbe aumentare e diventare una trappola mortale. Potrebbe essere stato un nostro parente, qualcuno di esterno che ci abbia trattato male come il cassiere al supermercato o qualcun altro; vorrei solo dirti Padre che come Tu hai perdonato me, anch’io perdono loro e lascio andare quell’amarezza. Pensiamo come potremmo essere trasformati se questa fosse la nostra routine quotidiana. “Chiedere, cercare, bussare” sono azioni che ci aiutano ad attingere più di Dio. Vi invito a provare a pregare per una settimana tutti i giorni.Preghiera: Padre, non vedo l’ora di parlare con Te questa settimana. Gesù insegnami a pregare come Tu hai pregato. Spirito, aiutami a parlare, ascoltare e a rispondere in modi che ti fanno felice. Dio, grazie per la Tua amicizia, amen”.