Sarebbe giusto lasciare le Scritture da parte e desiderare soltanto una connessione personale con Gesù? Sarebbe interessante ma la verità è che saremmo tentati, ad “inventare” delle cose. Gesù è il nostro filtro e ci guida verso la verità che conta. I protestanti spesso sentono di aver bisogno delle loro Bibbie e di avere delle devozioni personali in silenzio con Dio. Spesso esistono tra di loro tanti individui che portano un grande senso di colpa chiedendosi sempre se stanno facendo bene o male con il loro studio individuale delle Scritture. Alcuni sono dei bravi lettori, altri meno e si sente sempre la pressione di dover fare, fare, fare. La comunità di Cristo radunata insieme attorno le Scritture è il mezzo primario tramite il quale Dio rivela la verità di Gesù a noi. Come si utilizza la Scrittura per iniziare una connessione relazionale con Gesù? Di seguito elencherò alcuni suggerimenti :- Prendere del tempo per leggere le Scritture. E’ una buona idea leggere un capitolo o di meno. Si potrebbe perfino leggere qualche versetto, un paragrafo, non troppo perché potrebbe diventare un ammasso di contenuto accademico, da affrontare. – Cerchiamo di rendere chiaro, ciò che si legge. In altre parole, dopo la lettura si dovrebbe far riferimento a qualche spiegazione supplementare per aumentare la nostra comprensione. Non stiamo parlando di come studiare le Scritture da un punto di vista accademico. Questo è un consiglio sul come utilizzare la Bibbia in modo relazionale. Ciò non significa che il contenuto non sia importante ma ciò che abbiamo bisogno di fare è trovare un equilibrio. Alcuni di noi non riescono a progredire o a stabilire una connessione devozionale con Dio tramite la preghiera o a relazionarsi con Lui, quando si hanno degli interrogativi nella mente. Quindi è necessario trovare prima un modo per chiarire il significato del testo. Alcuni di noi abbiamo già una conoscenza elementare della Bibbia e riusciamo a farlo facilmente invece altri hanno una Bibbia di studio con degli appunti inclusi che potrebbero aiutarvi a trovare delle risposte prima di andare avanti. – Utilizzare l’immaginazione. Cerchiamo di immaginare di essere nei panni dello scrittore, degli ascoltatori o dei personaggi. Cerchiamo di coinvolgere i nostri sensi, diamoci l’opportunità di immergerci nella storia. Siamo abituati ad essere intrattenuti e a ricevere dell’informazione senza fare nulla, spesso i nostri sensi sono sovra stimolati e spesso dimentichiamo di utilizzare l’immaginazione che Dio ci ha donato mentre interagiamo con le Scritture. – Pregare con le Scritture. Cioè, leggere una frase o versetto e pregare e ancora, leggere una frase o versetto e pregare. Questo esercizio spirituale consiste nel leggere il versetto, comprendere il senso, immaginare di essere presente in quel momento e poi cercare di parlare con Dio riguardo ciò che si ha appena letto. Si comunica con Dio e Lui comunica con noi. In questo caso si prega per ciò che ci viene in mente mentre si legge. Durante la lettura di ciò che accadde nel tempo di Gesù si cerca di fare attenzione a ciò che la storia ci fa ricordare nella nostra vita. In questo caso è Dio a guidare il tema della conversazione. Per alcuni di noi, questa potrebbe essere la prima volta nella nostra vita in cui si preghi per qualcosa o per qualcuno al di fuori di noi stessi. Gran parte delle nostre preghiere hanno a che fare con i nostri bisogni personali e non è strano che la preghiera ci annoi; questo perchè noi stessi non siamo degli esseri così interessanti da metterci sempre al centro. A volte noi rappresentiamo per Dio un appuntamento amoroso pessimo, una persona che è fissata col parlare solo di se stessa; immaginiamolo: “Oggi caro Dio vorrei parlare ancora di me”. Una frase che Dio è forzato a sentire ogni volta che s’incontra con noi. Sarebbe bellissimo prendere del tempo per parlare di Dio riguardo la Sua Persona o di lasciare che Lui guidi la nostra conversazione in quel giorno. Lasciare che la voce di Dio ci guidi in preghiera leggendo le Scritture e tramite una preghiera “conversazionale”, è stupendo. – Meditare. Mentre si prega forse ci sarà un pensiero o qualcosa che ci parlerà al cuore, in quel momento è come se lo Spirito Santo prendesse in mano un evidenziatore per farci notare una parola, frase o idea. Dopo aver pregato è bello prendere del tempo per ricordare la cosa specifica che Dio ci fece notare meditando su di essa. Meditare sulle Scritture significa masticarle nella nostra mente una volta dopo l’altra. Esiste un tipo di meditazione che consiste nello svuotare la mente da tutti i pensieri ma la meditazione sulle Scritture consiste nel contrario: ci si focalizza su qualcosa e poi si riempie la mente con un pensiero importante riportato alla memoria dallo Spirito Santo meditando su di esso. Discutere. Prendere del tempo per relazionarci con gli altri e discutere ciò che si è letto in forma individuale. Una buona idea è farlo insieme ai nostri amici, negli incontri di chiesa in casa. E’ bello poter condividere con gli altri ciò che si è ricevuto. Si possono condividere anche le domande. Quindi si attinge da ciò che si è ricevuto in modo individuale e poi si fa diventare relazionale nel modo in cui la chiesa dovrebbe fare. – Metterlo in pratica. Tutto ciò che Dio ci comunichi e ci porti in mente dovrebbe essere vissuto. Se lo Spirito Santo ci facesse notare qualcosa nella nostra vita, dovremmo agire immediatamente cercando di mettere in pratica ciò che ci indicherebbe, evitando di rimandare. La parte più importante di uno studio biblico è quando si chiudono le Bibbie perché quello è il momento in cui si scopre se il leggere la Bibbia sia stato un esercizio della nostra ipocrisia, un accumulare di conoscenza o se invece ha avuto un impatto di trasformazione in noi. Leggiamo perché desideriamo cambiare o perché il pastore ce lo ha suggerito? Quando si legge la Bibbia con il proposito di accumulare informazioni e basta, si aumenta la conoscenza ma non è detto che si facciano dei progressi nella sua applicazione. La differenza tra la conoscenza e l’applicazione viene chiamata il divario dell’ipocrisia, ciò rappresenta un vero pericolo. Continuare a leggere dalle Scritture pensando che ciò ci aiuterà a sbarazzarci dell’ipocrisia non è un aiuto, anzi, peggiora il problema. Il nostro obiettivo è quello di applicare ciò che conosciamo prima di andare avanti e imparare nuove cose. Approcciamo la Bibbia con rispetto con la motivazione di voler applicare ciò che leggiamo. Più applicheremo i suoi insegnamenti, più saremo in grado di apprezzare la bellezza delle Scritture. Leggere senza cercare di applicare ciò che si legge sarebbe come mangiare senza fare esercizio. Le calorie che ci donano l’energia per vivere senza esercizio, finiscono per farci ingrassare e perdere la nostra salute. Questo se uno avesse una vita sedentaria e continuasse ad ingerire la stessa quantità di calorie ogni giorno. Lo stesso principio si può applicare ai nostri corpi spirituali, quindi l’antidoto è applicare ciò che si impari. Più vivremo ciò che studiamo dalle Scritture, più ciò che leggiamo diventerà rilevante per la nostra vita. Non c’è niente di più noioso che leggere qualcosa che non si applichi per niente alla nostra situazione o un testo che sembri essere disconnesso completamente dalla nostra realtà e, qualcosa di prettamente accademico. Prendere del tempo per leggere la Bibbia cercando di incontrare Gesù ed acquisire una visione chiara di Lui così che possiamo diventare i Suoi apprendisti è ciò che significhi essere un seguace di Cristo. Un cristiano è qualcuno che si impegna a seguire Gesù nel meglio che possa, cercando di migliorare e di cambiare il modo in cui vive. Se si avesse quella visione, allora le Scritture diventerebbero immediatamente qualcosa di pratico e di rilevante per le nostre vite. Un mio amico mi parlò una volta della sua passione per le riviste dedicate alle corse. Come mai? Perché lui è un corridore. Sappiate quanto mi interessano le riviste dedicate alle corse? Per niente! Se Dio mi chiedesse di leggere quel tipo di rivista lo farei per onorarlo, potrei perfino unirmi ad un club di corse dove si parlerebbe una volta alla settimana dell’argomento, ma la verità è che se qualcuno mi chiedesse se mi facesse piacere leggere una rivista sulle corse, risponderei di non avere nessuna connessione con il tema ma di farlo comunque cercando di fare ciò che Dio mi chiese di fare. La storia sarebbe diversa se io fossi un corridore. Tutto di un tratto la mia prospettiva riguardo a quella rivista cambierebbe, sarei interessato davvero, perché tra le sue pagine troverei dell’informazione utile per migliorare e per fare dei progressi. La Bibbia dovrebbe diventare il libro che ci apre le porte a poter vedere l’immagine di Gesù in modo chiaro aiutandoci a seguirLo ed a cambiare la nostra vita. Se non cercassimo di applicare ciò che leggiamo avremmo ragione di trovare la Bibbia, noiosa. Domande e risposte: Domanda: Come possiamo conciliare il fatto che la Bibbia non fosse stata ancora compilata quando l’apostolo Paolo scrisse ciò che scrisse riguardo le Scritture? Risposta: Quello che possiamo percepire è l’atteggiamento della chiesa del Nuovo Testamento verso ciò che consideravano Scritture in quel tempo. La chiesa del Nuovo Testamento considerava gli scritti degli apostoli, Scrittura. L’apostolo Paolo citò il vangelo di Luca chiamandolo Scrittura e poi l’apostolo Pietro si riferì agli scritti dell’apostolo Paolo anche lui come Scrittura. La prima chiesa considerava gli scritti degli apostoli, di coloro che erano stati con Gesù degli scritti speciali sacri. Essi li preservavano e li distribuivano. I principi dell’Antico Testamento potevano essere applicati nell’era del Nuovo Testamento secondo l’apostolo Paolo.Domanda: Qual è il ruolo della preghiera nello scoprire il mio Amico invisibile? Sento che sto sempre a chiedere qualcosa o ringraziandoLo. Come può lo Spirito Santo o le Scritture aiutarmi ad ascoltare e riuscire a sentire la voce di Dio?Risposta: La preghiera conversazionale e l’utilizzare la Bibbia come guida sono delle belle pratiche che ti potrebbero aiutare molto. Conclusione: Tanti di noi sbagliamo e leggiamo la Bibbia come se fosse una rivista dedicata alla corse quando non siamo dei corridori. Tanti sentiamo uno stallo in quell’area. Spero che questa settimana possiamo impegnarci ad essere dei lettori della Bibbia non con l’intenzione di poter crescere individualmente ma piuttosto lasciando che il messaggio della parola di Dio ci penetri portando poi quel messaggio alla nostra comunità di fede così che quando condivideremo ciò che abbiamo ricevuto lo faremo da un punto di partenza solido. Non si tratta di un gruppo di persone che si radunano per condividere le loro opinioni personali ma è un radunarci dopo aver passato del tempo a riempirci con il messaggio e la parola di Dio che poi viene condivisa con il resto del gruppo. Il nostro tempo da soli e con le Scritture rappresentano un dono per coloro con cui passeremo del tempo durante la settimana. Spero che possiamo metterlo in pratica. La maggior parte del mondo cristiano nel corso della storia non possedevano delle Bibbie. A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto. Ringraziamo Dio per tale privilegio ed utilizziamole bene. Apprezziamo questo tesoro sempre di più, è davvero bello possedere una collezione di scritti antichi ed averli alla nostra portata. Scritti di migliaia di anni che sono stati preservati e stampati. Desideriamo sentire la voce di Dio quando leggiamo e parliamo riguardo alle Scritture, quando prendiamo il tempo per riempirci, per poi riversare sugli altri. Desideriamo sentire la voce di Dio che comunica attraverso di noi quando condividiamo con gli altri ciò che abbiamo imparato dalle Scritture. Metterlo in pratica rappresenta un impegno, perciò cerchiamo di mantenerlo. Dedichiamo del tempo per farlo. Collaboriamo con ciò che lo Spirito Santo desideri operare in noi. Se tutto ciò riflettesse ciò che pensiamo nei nostri cuori, allora preghiamo insieme. “Caro Gesù, grazie per il privilegio di possedere una Bibbia. Per favore aiutami a crescere nel mio apprezzamento per questo tesoro. Vorrei sentire la Tua voce quando leggo e parlo delle Scritture. Per favore vienimi incontro mentre passo del tempo a leggerle, amen.”
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