Nella risurrezione, infatti, né si sposano né sono date in moglie, ma essi saranno in cielo come gli angeli di Dio” (Matteo 22:23-30). Questo era il loro modo di far capire agli altri che l’eternità non avesse senso perché chi sarebbe stato il marito della moglie nel aldilà? La presupposizione qui era che il matrimonio durasse in eterno.
Chi muore non diventa angelo, quello è un mito all’interno di alcuni circoli religiosi dove si dice che chi passa a miglior vita riceva delle ali e che diventi angelo o che diventi il nostro angelo guardiano. E’ un bel modo poetico di parlare della vita nell’aldilà ma non ha nessun riscontro dal punto di vista scritturale. Gli angeli e gli esseri umani sono due specie spirituali diverse. Non diventeremo degli angeli ma saremo simili a loro.
Chi gode di una relazione romantica bellissima non gradisce l’idea che un giorno tutto questo finirà, il mormonismo richiama molto il tipo di persone che ci tiene a rimanere insieme per l’eternità. Dobbiamo comprendere che il concetto dell’eternità dove uno è legato alla persona di cui si è innamorato sembra bellissimo per chi lo è, ma non è così bello per chi fatica ogni giorno con il proprio matrimonio cercando di rimanere fedele e di portarlo avanti in questa vita. Non sarebbero delle buone notizie neanche per chi è single, pensando a come le coppie rimarrebbero per sempre insieme, mentre loro da soli per sempre. In realtà la buona novella è che per tutta l’eternità (questo non significa che tutte le nostre connessioni intime scompariranno) la nostra intimità aumenterà e tutti sperimenteremo un tipo di avvicinamento profondo che non sarà riservato soltanto alle coppie ma che sarà condiviso in modi bellissimi. Questo è l’insegnamento di Gesù.

Domanda: Se l’essere single è ritenuto un valore importante nel Nuovo Testamento, è giusto avere degli appuntamenti amorosi? E’ giusto che le coppie combinino degli appuntamenti per i loro amici single?

Risposta: Vorrei rendere chiaro che non stiamo cercando di stabilire un nuovo legalismo con il concetto del rimanere single per Gesù. Non c’è nulla di sbagliato nell’avere degli appuntamenti se uno, fosse single. Dovremmo lasciare che la nostra coscienza diventi la nostra guida. Il punto che volevamo evidenziare era quello di liberare le persone dal prosciugamento mentale unito ad  un senso di vergogna o di incompletezza, e che si debba per forza trovare un partner, ad ogni evento cristiano dove un single si diriga, sfinendosi all’infinito nella speranza di trovare il proprio lui o lei, in quell’occasione…
Desideriamo essere liberati da quel tipo di ossessione e poi se qualcuno scegliesse di andare ad un appuntamento o di accettare l’amicizia di qualcuno frutto della combinazione da amici,  che possano viverlo da persone libere e non come da disperati.   

Domanda: Se l’essere single viene considerato qualcosa di migliore allora come mai tutti i predicatori che conosco sono sposati?

Risposta: La maggior parte di noi è cresciuto senza essere a conoscenza di quel fatto; cioè, che l’essere single sarebbe la scelta migliore se si desiderasse seguire Cristo. Non avevo idea che l’essere single sarebbe potuta essere un’opzione di vita meravigliosa. Non lo avevo mai notato e nessuno me lo aveva mai detto. Davvero non so come sia possibile non notare qualcosa che si trovava davanti ai nostri occhi nelle Scritture. Questo succede spesso perchè facciamo parte di una cultura che ritiene che il matrimonio sia la prima e migliore scelta di vita. Posso affermare che la maggior parte delle persone che svolgono il ruolo di predicatori non abbia mai sentito questo messaggio. Perciò il nostro desiderio è quello di insegnare le Scritture in un modo completo per raggiungere le nuove generazioni di credenti.  È bello sentire questo messaggio, per poter dare dei buoni consigli saggi agli altri. 

In alcuni ambienti cristiani si cerca proprio la persona che poi svolgerà il ruolo di pastore, che abbia almeno quarant’anni, che sia sposato e che abbia possibilmente dei figli..questo è quasi lo standard di tante chiese. Trovo interessante che vogliano qualcuno che abbia una buona esperienza di vita, lo capisco, ma ricordiamoci che Gesù non visse oltre i trentatré anni, non raggiunse mai i quaranta e penso che abbia fatto un lavoro fantastico… Nei circoli protestanti si è creata una struttura che presupponga che si debba essere sposati con bambini, per avere il diritto di guidare una comunità. Un pastore è un individuo finito che non sperimenta ciò che gli altri vivono, ma che fa del suo meglio. Io non so ad esempio, cosa significhi essere parte di una minoranza etnica, ma posso parlare di ciò che Dio ci ha rivelato sull’essere tutti un popolo. Non so cosa significhi essere una donna ma posso parlare su ciò che insegnano le Scritture e dove il ruolo delle donne viene esaltato. Non dobbiamo essere per forza sposati per poter parlare a chi è sposato. I pastori sono delle persone normali che fanno del loro meglio per trasmettere il messaggio delle Scritture in modo accurato. Desideriamo che le persone si sentano libere sia che uno intraprenda un percorso nel ministero o meno; e a non sentire che debbano per forza adempiere lo stereotipo protestante. Possiamo vivere una vita radicale per Gesù.

Come possiamo andare oltre l’idea di radunarci insieme come famiglia soltanto con le persone che appartengono alla nostra comunità di fede ma invece portare questo spirito di famiglia alla nostra relazione con altre chiese oltre i muri di The Meetinghouse? Vorrei proporre cinque punti diversi che potremmo cercare di vivere personalmente e con altri cristiani al di fuori della nostra famiglia di fede e su come parliamo delle altre chiese quando ci raduniamo tra di noi all’interno di The Meeting house Italia. Di seguito leggerai una piccola lista di propositi che spero possiamo mettere in pratica.

1. Crediamo nella fondamentale unità della Chiesa e perciò cercheremo di affrontare i nostri disaccordi con altre chiese e denominazioni come una famiglia amorevole invece di dissociarci impulsivamente o di etichettarli come degli eretici. Il termine “eretico” viene utilizzato troppo facilmente. Parte dell’unità malsana che viene incoraggiata in una chiesa, denominazione o movimento, spesso accade tramite il divulgarsi della paura. La paura trasmessa in quel modo ci fa credere che tutto al di fuori di noi sia cattivo e che perciò bisognerebbe rimanere tutti insieme chiusi, ognuno nel proprio gruppo. Qualsiasi unità che sia radicata nella paura dell’altro non è un’ unità radicata nella croce di Cristo.

2. Cercheremo di affrontare tutti i disaccordi in modo relazionale basandoci su Matteo 18. Sceglieremo di dissociarci da altri cristiani soltanto dopo aver fatto tutto nel nostro potere per risolvere i nostri attriti. Un disaccordo che potrebbe farci dividere sarebbe se un individuo o chiesa chiaramente fosse responsabile delle cose che abbiamo approfondito nello studio precedente. Cioè, rinnegare Cristo, rinnegare il Vangelo, l’essere ribelli intransigenti o seminare della zizzania.

3. Quando parliamo di altri punti di vista all’interno della famiglia di Cristo cercheremo di fare del nostro meglio per rappresentare delle opinioni alternative in modo preciso e dimostrando rispetto. Non presumeremo ne suggeriremo che i cristiani che non sono d’accordo con noi non valorizzino o studino le Scritture come noi. Questo rappresenta una vera sfida; di solito i pastori sono tentati a commentare mentre si insegna, ad affermare che la Bibbia dice ciò che credono e che sia l’unica verità. Tuttavia è uno tra i modi di insegnare, come accade anche noi a volte, quindi stiamo attenti a non metterci in una posizione di superiorità. Abbiamo sempre qualcosa da imparare. È possibile che altre chiese potrebbero studiare le Scritture con grande interesse ed amarle e alla fine concludere qualcosa di totalmente diverso da noi, questo non importa e non ci dovrebbe far dividere.

Una volta un pastore di un’altra chiesa ci fece visita e mi disse che era rimasto colpito dal fatto che noi sembravamo di amare la Bibbia e di insegnarla. Sembra qualcosa di scontato ma lui aveva sentito parlare di noi in un’altra chiesa mentre discutevano se le donne potessero predicare in chiesa o no. Per loro era così ovvio dalle Scritture che le donne non potessero essere pastori che ritenevano di poter discernere se una chiesa avesse a cuore le Scritture o meno semplicemente osservando se detta chiesa avesse delle donne pastore. Per loro se una chiesa ha delle donne pastore ovviamente quella chiesa non segue la Bibbia. Loro avevano concluso che la Meetinghouse non seguiva le Scritture perché abbiamo delle donne pastore. Il concetto che noi come chiesa dopo aver approfondito le Scritture potessimo concludere che le donne possano svolgere quel ruolo non aveva mai attraversato il loro pensiero. Perciò quando insegniamo temi sui quali non siamo d’accordo con il resto del corpo di Cristo desideriamo dichiarare che esistono dei cristiani molto bravi che interpretano le Scritture in modo diverso aggiungendo che non siamo d’accordo con loro e presentando il perché di ciò che crediamo senza mancare di rispetto a loro. E’ una sfida, ma desideriamo mettere in pratica in modo cosciente.

4. Quando una persona che entra a far parte della nostra famiglia di fede ha un passato negativo di altre chiese, è
nostro dovere non gettare benzina sul fuoco del risentimento!
Collaboreremo alla loro guarigione aiutandoli a vedere tutto il Corpo di Cristo compreso le altre chiese come una famiglia. Spesso persone arrivano nella nostra chiesa the Meeting house italia, ferite o frustrate da altre chiese,  sentendosi incomprese e deluse. Quando ciò accade saremmo tentati a gettare benzina sul fuoco chiedendo loro i dettagli riguardo le loro brutte esperienze. Tuttavia il nostro obiettivo non consiste nel fare delle nostre comunità dei luoghi di pettegolezzo per sentirci meglio degli altri. Ci sentiamo bene con noi stessi e con Gesù perché abbiamo il privilegio di essere collaboratori di Cristo, è qualcosa di emozionante! Non vogliamo sentirci meglio degli altri quindi dovremmo aiutare chi si trova in quella situazione di amarezza a guarire e poi ad apprezzare la bellezza del Corpo intero di Cristo.

5. Cercheremo attivamente delle opportunità per esprimere la nostra unità in Cristo con altri individui cristiani, chiese e denominazioni sapendo che la croce di Cristo è più forte dei nostri disaccordi. Quindi cercheremo di non essere reattivi ma proattivi e cercheremo dei modi in cui possiamo costruire dei ponti tramite eventi, insegnamenti o opportunità di fratellanza con dei fratelli di altre chiese. Questo è qualcosa che desideriamo fare.

Ricordiamo la preghiera di Gesù quando pregò per i Suoi seguaci futuri, desiderando che fossero uno come Lui e il Padre. Gesù disse che quella fosse la sua preghiera perché sarebbe così che il mondo avrebbe realizzato che Dio lo aveva mandato e che erano amati. Affascinante! Il mondo sarebbe venuto a conoscenza di questi fatti quando avrebbero visto l’unità della chiesa, il corpo allargato di Cristo con tutti i nostri disaccordi, i nostri diversi stili e approcci. Con questo in mente vorrei finire questa serie con una preghiera che racchiude la preghiera di Gesù in Giovanni 17. 

Preghiera: Padre, prego che ci aiuti ad essere uno con Te. Porta a noi, la Tua chiesa ad un’unità completa così che il mondo possa credere nella verità di Gesù e nel Tuo amore per loro, amen.