Domande e risposte

Domanda: Vorrei sapere come mai  la terza via segue tante regole come il non giurare e cose del genere. Cosa ne pensano della grazia? Perché ci devono essere così tante regole?

Risposta: Questo rappresenta ciò che qualsiasi risveglio o movimento di riforma radicale può sperimentare. All’inizio il movimento della terza via poteva essere paragonata all’eruzione di un vulcano; la lava si muove, cambia e si modella seguendo il percorso di Dio ma dopo poco la lava inizia a raffreddarsi e mentre si raffredda generazione dopo generazione anche nonostante la persecuzione o cose del genere finisce per raffreddarsi del tutto e quando lo fa prende forma solida, nel nostro caso potrebbe essere la forma solida del 1823. Per sfarsi di quella forma solida bisogna aspettare l’arrivo di un nuovo movimento per farla tornare fluida e per svegliare le persone; per aiutarle a rendersi conto dei cambiamenti che bisogna ancora fare nella propria vita personale che poi potrebbero condividere con gli altri. Le regole sono molto utili quando desideriamo sentirci al sicuro e dopo un po’ i cristiani della terza via si stancarono di dover sfidare la chiesa a cambiare e di dover soffrire persecuzione. In quel momento scelsero di starsene al sicuro e così nacquero delle regole, per stabilire  come vivere e poi si solidificarono sotto quella forma. Sono felice che la nostra denominazione “I Fratelli in Cristo” faccia parte di un movimento della terza via che desidera sciogliere il modello antico e fluire nuovamente incoraggiando i cambiamenti.

Domanda: Hai detto che non dovremmo utilizzare i doni che Dio ci ha dato per manipolare, giudicare o per condannare gli altri. Qual è la base scritturale per questa affermazione?

Risposta: Uno sarebbe il passo che abbiamo approfondito riguardo il profeta Elia. Un altro passo biblico per confermare ciò che ho detto si trova nella prima lettera ai Corinzi 12 dove l’apostolo Paolo nomina i diversi doni della chiesa e dice: “Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utilità comune”. Questo è il proposito dei doni, il poter aiutare gli altri. Altri riferimenti biblici sono tutti quelli dove si parla di non giudicare. Perciò non sta a noi giudicare gli altri ma al contrario, dovremmo edificarli.

Conclusione:

Il vangelo di Luca 9 continua: “Or avvenne che, mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: «Signore, io ti seguirò dovunque andrai». Ma Gesù gli disse: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi; ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». Poi disse ad un altro: «Seguimi!». Ma quello rispose: «Signore, permettimi prima di andare a seppellire mio padre». Gesù gli disse: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; ma tu va’ ad annunziare il regno di Dio». Ancora un altro gli disse: «Signore, io ti seguirò, ma permettimi prima di congedarmi da quelli di casa mia». Gesù gli disse: «Nessuno che ha messo la mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio»”. In questi tre casi i tre stavano considerando seguire Gesù ma tutti e tre avevano qualcosa da fare prima di mettersi in cammino…Gesù desidera essere preso in considerazione per primo nella nostra vita. L’occasione in cui la persona chiese di poter andare a seppellire suo padre non si riferiva ad una persona già deceduta ma ad una persona anziana, lui stava chiedendo di poter assistere suo padre fino alla sua morte per poi essere libero di seguirLo. Gesù gli stava offrendo la possibilità di seguirlo in quel momento perché non sarebbe rimasto su questa terra per molto ed è per questo che rispose: “lascia che i morti seppelliscano i loro morti”, si trattava di seguirlo in quel momento o niente perché Lui era per la via verso Gerusalemme. Le parole di Gesù contenute in questo brano sembrano davvero dure. Un ragazzo gli disse che fosse disposto a seguirlo ovunque e Gesù gli disse che non aveva un luogo dove posare il capo. In altre parole, gli animali avevano un riparo ma Lui no. Quel ragazzo sembrava una persona che si volesse impegnare fino in fondo a seguire Gesù ma Lui gli chiarì le idee dicendogli quanto sarebbe stato difficile.

Alcuni gruppi cristiani dicono che la prima delle quattro leggi spirituali sia: ” Dio ci ama ed ha un meraviglioso piano per la nostra vita”. Penso invece che Gesù direbbe: “Dio ci ama ed ha un difficile piano per la nostra vita”. Dobbiamo renderci conto che vivere nell’amore è qualcosa di molto difficile. Vivere per gli altri significa dover sacrificarsi e ciò costa. E’ qualcosa che dà molta soddisfazione ed è l’unico modo per vivere in modo giusto pieni di gioia ma non è facile. A volte le persone tendono a vedere Gesù come una sorte di guru per la loro crescita personale: per aiutarli a migliorare la loro vita con la loro famiglia, carriera, visione personale di ciò che vorrebbero realizzare nel futuro e cose del genere. La verità è che Gesù ci ha chiesto di lasciar andare tutto, anche delle cose buone optando per mettere Lui per primo nella nostra vita. Gesù ci aiuterà a comprendere cosa dovremmo lasciar andare e cosa dovremmo tenere ma il primo caso consiste nel lasciar andare tutto dando a Lui il primo posto. Questo è ciò che significa fare di Gesù, il Signore della nostra vita.

Riflettiamo. C’è qualcosa che amiamo più di Gesù? C’è qualcuno che amiamo più di Gesù? Cerchiamo di essere onesti con noi stessi. Potrebbe trattarsi della nostra famiglia o di qualcosa di molto positivo ma dobbiamo lasciare andare tutto aggrappandoci a Cristo e poi Lui ci manderà indietro insegnandoci come possiamo diventare migliori genitori, amici, capi, impiegati, figli o figlie. Lui dovrebbe occupare il primo posto nella nostra vita senza diventare semplicemente un’aggiunta ad essa.

Io sono disposto a seguire Gesù al di sopra di qualsiasi altra cosa. Sono cosciente di ciò che è in competizione con Lui e ho deciso di metterlo al di sopra di tutto. Scommetto per tanti di noi questo tema non sia qualcosa di nuovo perché lo Spirito Santo ce lo ha già mostrato. C’è qualcosa nella nostra vita alla quale dovremmo rinunciare? Impegniamoci a riconoscerla. Potrebbe essere un certo hobby, una certa abitudine, una certa relazione, il modo in cui spendiamo il nostro denaro e magari dovremmo rinunciare ad esso perché quell’azione sta prendendo il sopravvento nella nostra vita. Forse dovremmo iniziare a parlare di Gesù a qualcuno nella nostra vita, qualcuno che forse stiamo evitando e così il modo di esprimere che Gesù viene per primo nella nostra vita potrebbe essere il parlare con lui o lei. Potremmo impegnarci a rimuovere questi blocchi spirituali qualsiasi essi siano. Può darsi che qualcuno abbia qualcosa da confessare ed abbia bisogno di parlare con qualcuno per liberarsi di quel peso che finora era rimasto un segreto. Forse dovremmo liberarci del nostro orgoglio, del nostro ego o della nostra reputazione perché essi sono diventati il nostro primo amore ed abbiamo bisogno di chiedere preghiera per lasciarli andare.

Pensiamo in quale area nella nostra vita abbiamo bisogno di aiuto. Se desideriamo mettere Gesù per primo nella nostra vita, osiamo essere coraggiosi e impegniamoci a fare del nostro meglio a mantenere questo nuovo impegno. Per i nostri antenati il costo di mettere Gesù per primo equivaleva a dover morire per la loro causa. Vorrei sfidare tutti noi a trarre ispirazione da coloro che sono vissuti prima di noi, ringraziando Dio per il meraviglioso esempio che essi ci hanno lasciato. Desideriamo seguire Gesù con tutto il nostro cuore e siamo consapevoli del costo. Siamo pratici e specifici. Preghiera:  Signore, aiutaci ad essere una chiesa che fa dei passi coraggiosi insieme come comunità. Padre Celeste, ti chiedo che il Tuo Spirito non si limiti a svegliare la nostra coscienza quando sbagliamo o soltanto ad incoraggiarci ma che illumini i nostri orizzonti spirituali verso Cristo. Chiedo che possiamo prendere la nostra croce con gioia mentre seguiamo Gesù. Aiutaci a darTi ascolto, a pentirci ed a diventare i Tuoi seguaci. Non vediamo l’ora di poter usufruire delle meravigliose opportunità, espressioni ed esperienze che ci aspettano. Nel nome di Gesù