La Riforma protestante ebbe inizio circa 500 anni fa nel 1517 ovvero, nel giorno in cui le 95 tesi di Martin Lutero furono affisse sulla porta della chiesa di Wittenberg. Erano 95 proteste contro la chiesa cattolica. Lutero, allora vicario della chiesa cattolica, in realtà non aveva intenzione di dare inizio ad una nuova chiesa, ma il desiderio di riformare e protestare contro ciò che non andava. Sua speranza era che l’istituzione alla quale apparteneva, potesse fare dei passi verso un cambiamento. Desiderava che questa trasformazione, prendesse radici nel cuore della chiesa. La stampa era stata inventata da poco e divenne lo strumento nelle mani della Riforma protestante per divulgare il nuovo messaggio, ovunque. Il pensiero di Lutero, promosso anche dai suoi seguaci, era contro le peggiori pratiche della chiesa cattolica di quel tempo. I protestanti incoraggiarono tutte le persone in grado di leggere, di concentrarsi nella lettura della Bibbia tradotta nella loro lingua (in quel tempo la Bibbia veniva letta in chiesa solo in latino) così che i membri non dovessero seguire ciecamente il Papa o i sacerdoti. Chi avrebbe avuto una conoscenza della Bibbia avrebbe poi potuto essere in grado di discernere l’insegnamento sbagliato o meno del sacerdote confrontandolo con gli insegnamenti biblici. I protestanti misero le Scritture alla portata del popolo.

I giovani studenti ed allievi del riformatore  Zwingli, s’innamorarono di Gesù subito dopo la lettura delle Scritture e ritennero che i protestanti non stessero vivendo propriamente il messaggio di Cristo così che la Riforma protestante, divenne per loro, una Riforma radicale. Questi giovani studenti, si chiamavano tra loro semplicemente fratelli, mentre i nemici li chiamavano con il termine dispregiativo “anabattisti”, in quanto praticavano il battesimo d’adulti e quindi si ribattezzavano poiché consideravano senza senso e quindi non valido quello da bambini. Questa è la nostra storia ed eredità come Fratelli in Cristo che è la denominazione di The Meetinghouse.

In questo studio prenderemo del tempo per approfondire la nostra eredità spirituale, studiare le Scritture e capire la storia con il proposito di imparare ed uscirne incoraggiati. Come Fratelli in Cristo abbiamo attinto principalmente da tre correnti di pensiero cristiano: l’anabattismo, il pietismo e il wesleyanesimo o metodismo. Queste tre vedute comprendono l’identità dei Fratelli in Cristo.

In questa serie di studi ci concentreremo sul movimento anabattista, chiamato anche : la “terza via”.

Una curiosità: alcuni nomi con i quali si conosceva il nostro movimento era i Dunkers, Dunkards o Tunkers, corruzioni del verbo tedesco “tunken” che significa “chi si immerge” o “chi si inzuppa”. Fu un nome che fu dato dagli altri, come il termine anabattisti, venne dato dagli altri questo nome, perché i membri del nostro movimento “la terza via” si battezzavano da adulti fuori all’aperto (di solito nei fiumi) a testimonianza della loro nuova fede in Cristo. Quando si decise di cambiare nome, fu scelto il nome “Fratelli in Cristo” enfatizzando il fatto che siamo famiglia in Gesù, Colui che ci unisce come tali.

Qual è la radice della parola “anabattismo”? Mi è stato chiesto diverse volte dopo aver sentito dire “anabattista” come mai abbiamo una posizione “anti-battista”, cioè, perché siamo contro i battisti…ovviamente non si è capito il termine perché ciò non è il suo significato. La definizione del termine “anabattista” è “colui che si ribattezza” ed è stato coniato in senso dispregiativo da coloro che erano contro. Facciamo un passo indietro. Nel 1500 ribattezzarsi era considerato un crimine. Il pedo battesimo (il battesimo da bambini\neonati) era una pratica che la chiesa cattolica praticava da secoli e quindi anche la chiesa protestante aveva adottato. L’idea che il battesimo fosse un’espressione della propria fede e non di quella dei genitori del battezzato, era ritenuto come un’eresia e un reato. I seguaci di Cristo, del movimento della “terza via”, credevano che la cerimonia del battesimo eseguita al tempo neonatale, non fosse in linea con il concetto biblico del battesimo, nonché non fosse giusto obbligare un bimbo in quanto incapace di poter esprimere la sua libera scelta. Essi non pensavano di “ribattezzarsi” ma di battezzarsi; il battezzarsi da adulti veniva considerato da loro come il primo battesimo, momento vero per scegliere di seguire seriamente Gesù nella propria vita. Furono etichettati “ribattezzatori” dai loro nemici e “ribattezzarsi” divenne un crimine meritevole della pena di morte.

Alla base delle nostre radici c’è Gesù, il Messia ebraico il cui messaggio fu diffuso in tutto il mondo. Nelle diverse diramazioni del cristianesimo ci sono anche gli ortodossi, una branca cristiana molto antica, che desidero menzionare, anche se non fanno parte della nostra storia. La “terza via” nacque sia dalla chiesa cattolica che dalla chiesa protestante nel sedicesimo secolo. Tra i primi di loro, ci furono molti protestanti e molti cattolici, i quali, dopo aver approfondito la Bibbia, aderirono direttamente al movimento della “terza via”. Essi, non erano considerati né cattolici né protestanti ma una terza via, una terza forma di cristianesimo all’interno di questa corrente occidentale. Da questa corrente cristiana, nacquero gli hutteriti, gli amish e i mennoniti. I Fratelli in Cristo nacquero dai mennoniti.

A seguito menzionerò alcuni dei personaggi principali delle riforme del sedicesimo secolo. Dato che questo studio è l’introduzione di questa serie di approfondimenti, leggeremo i passi biblici alla fine, concentrandoci per ora, più sull’aspetto storico.

Ricapitoliamo, Martin Lutero affisse le 95 tesi alla porta della chiesa di Wittenberg, incoraggiò la traduzione delle Scritture in tedesco e iniziò la Riforma protestante. Huldrych Zwingli è stato un teologo svizzero vissuto nel periodo della Riforma protestante e uno dei fondatori delle Chiese riformate svizzere. Fu un personaggio importante anche perché alcuni dei suoi studenti, alcuni ventenni, divennero i primi “anabattisti” della storia. Zwingli in quel periodo aveva aperto un club e scelto un gruppo di suoi studenti, a cui dare lezioni private. Il gruppo era formato dai suoi migliori studenti, da menti brillanti. All’inizio studiarono i classici come Platone e Aristotele. Gran parte dei ragazzi che scelse parlavano già il latino, il greco e l’ebraico e lui dava loro lezioni di lingue. Zwingli iniziò ad insegnare a quegli studenti le vie del protestantesimo ed essi s’innamorarono delle Scritture. Questi studenti furono i primi a far presente al loro maestro che non si stesse andando abbastanza lontano con la Riforma protestante e che bisognava spingersi oltre; non erano d’accordo con i modi dei protestanti. Avevano imparato da Zwingli ad amare le Scritture e fu attraverso le Scritture che s’innamorarono della Persona di Gesù.

Un altro personaggio importante fu Giovanni Calvino che divenne il motore pensante della Riforma. Lui ebbe una mente incredibile e scrisse la teologia sistematica della Riforma protestante.

I personaggi principali della Riforma radicale furono Conrad Grebel, Felix Manz e George Blaurock, tre degli studenti di Zwingli. Essi iniziarono a contestare alcune dottrine per le quali non trovavano conferme nelle Scritture. Per esempio il battesimo dei neonati. Da ciò che comprendevano dalle Scritture il battesimo, era una dimostrazione di fede di una persona e quindi era ovvio che i neonati non avessero fede, perché troppo piccoli. Sembrava quasi che i genitori, la chiesa di stato e tutta la società dessero per scontato la scelta di fede di un bambino; infatti il bimbo che nasceva in Germania avrebbe dovuto essere luterano, quello che invece nasceva in Francia avrebbe dovuto essere cattolico.

Essi, non ritenevano giusto fare la scelta al posto del bambino, in quanto il ruolo del genitore era quello di educare il proprio figlio alla fede, pregare per lui e lasciare che facesse in età adulta la sua propria scelta, (questo è il simbolo del battesimo nelle Scritture). Sfidarono il ragionamento protestante. Zwingli, sapeva bene che i suoi studenti avevano iniziato ad andare oltre i suoi insegnamenti e che la loro influenza si stava diffondendo e influenzando anche altri a questo stesso pensiero; perciò Zwingli decise di sfidare i suoi studenti in un dibattito pubblico davanti a tutta la città, dove il concilio cittadino avrebbe scelto il vincitore. Le carte erano truccate. I ragazzi accettarono la sfida e così Zwingli fece in modo che essi uscissero allo scoperto con le loro idee. Il concilio della città dopo il dibattito dichiarò Zwingli vincente chiedendo ai ragazzi di ritrattare la loro posizione. Loro invece di farlo tornarono a studiare in modo privato, insieme ad altri, e divennero il movimento della “terza via”. Essi decisero di smettere di dedicarsi soltanto allo studio ma di cominciare a mettere in atto ciò che stavano sostenendo; desideravano vivere e manifestare la loro fede in Cristo con una massima dedizione ed impegno. Non volevano cercare di adattarsi soltanto a ciò che l’ordine costituito aveva stabilito, volevano dimostrare che veramente desideravano seguire Gesù in modo radicale e così decisero di mettere in pratica la loro fede.

La Riforma radicale ebbe inizio nel Gennaio nel 1525 nella casa di Felix Manz quando Conrad Grebel battezzò George Blaurock; quest’ultimo era consapevole che fosse illegale, un atto punibile con la pena di morte. Il loro studio biblico divenne un piano d’azione con il battesimo del loro amico e compagno.

Il loro insegnante Zwingli aveva chiesto loro, di cambiare pensiero, ma decisero di restare fermi sulla loro posizione senza ritrattare. Tutti e tre erano fuori dai circoli protestanti e cominciarono a battezzare altre persone alla presenza di altri testimoni e così crebbero di numero; erano considerati tutti eretici. Ognuno di loro soffrì la pena degli eretici. Conrad Grebel fu l’unico di loro a morire per cause naturali dopo aver passato molto tempo in prigione ed aver contratto la peste. Felix Manz fu il primo martire attivo a morire affogato. La città decise di dare un esempio attraverso di lui e così i protestanti presenti gli dissero: “Visto che vi piace l’acqua così tanto e desiderate essere battezzati organizzeremo il vostro terzo battesimo” e così fu coniato quel tipo di pena di morte. Manz fu messo su una barca vicino alla sponda con le mani legate attorno le ginocchia e una barra nel mezzo per assicurarsi che non si potesse slegare o spostare da quella posizione dopodiché fu gettato nell’acqua sotto gli occhi dell’intera città. Lo scopo era quello di scoraggiare le persone dal diventare parte del movimento che stava nascendo (la “terza via”). La sua famiglia era presente tra la folla, i documenti storici di quel tempo dicono che sua madre invece di urlare cercando di convincere il ragazzo a ritrattare e di salvare se stesso lo incoraggiò a voce alta a mantenere la fede e a seguire Gesù nonostante tutto.  George Blaurock fuggì addentrandosi in territorio cattolico e fu arrestato là dove fu arso vivo.

E’ molto strano parlare di questi fatti quando si pensa che non si tratti di martiri cristiani messi a morte dai persecutori romani. Chi li stava bruciando o affogando? Persone che sostenevano di amare Cristo, si parla di un momento molto strano e grottesco nella storia della chiesa.

Michael Sattler era un monaco cattolico che dopo aver studiato le Scritture sentì parlare della fede della “terza via” e così decise di partecipare ad alcuni loro studi biblici, dopodiché decise di unirsi al movimento anche lui. Michael Sattler divenne uno dei redattori dei Sette Articoli concordati a Schleitheim e fu una delle figure più significative del Movimento. In quel periodo la prima generazione di leader era già stata messa a morte, tutti giovani. Coloro che li uccisero, li soprannominarono “anabattisti” che significa coloro che si ri-battezzavano da adulti. Fu una cosa tipica del movimento della “terza via”, un leader di solito non sopravviveva più di due anni. Non esiste molto materiale da leggere paragonato alla quantità di scritti che possiedono i nostri fratelli e sorelle riformati o cattolici. In quel periodo storico i soprannominati “anabattisti” non erano a capo di nessuna istituzione dove poter imparare e non erano al sicuro per potersi sentire liberi di approfondire questioni di natura teologica. Il movimento tendeva a scrivere dei volantini stampati clandestinamente che poi venivano distribuiti. La maggior parte dei manifestini trattavano questioni della vita normale e di cosa significasse seguire Gesù e altri sfidavano alcuni credi della chiesa cattolica. Michael Sattler organizzò un incontro nella città di Schleitheim di tutti i componenti attivi dell’epoca della “terza via” e così si radunarono di nascosto appena fuori dai confini della città, in un fienile. Insieme concordarono le istanze di questo movimento che ad altro non mirava se non a rendere il messaggio di Gesù aderente alla Sua Buona Notizia. Non fu qualcosa di natura teologica. A parte l’aver incluso gran parte degli insegnamenti fondamentali cristiani aggiunsero temi che avevano a che fare con lo stile di vita e il loro impegno a seguire Cristo. Questo documento fu chiamato “La confessione di Schleitheim”, il primo documento scritto contenenti i differenti punti del credo della “terza via”.

Menno Simons fondò i mennoniti, Jacob Hutter i hutteriti e Jakob Ammann gli amish. Tutte diramazioni del movimento “anabattista”. Diversi di loro furono messi a morte affogati, arsi vivi o in prigione. Alcuni dopo essere stati messi in prigione molteplici volte, morirono a causa di  diverse malattie contratte durante la prigionia. Sempre in fuga dovendosi radunare in grotte, case o fienili. A Michael Sattler per essere stato un monaco cattolico, aver aiutato a scrivere la confessione di Schleitheim e perché era una figura importante del movimento della “terza via” gli fu riservata una morte crudele. Fu torturato e giustiziato pubblicamente nella piazza della città, un luogo frequentato da famiglie e bambini. Iniziarono strappandogli la lingua perché gli “anabattisti” così come in modo denigratorio venivano chiamati dai loro giustizieri, erano noti per evangelizzare la folla invitando i presenti a seguire Gesù mentre morivano. Michael Sattler era consapevole che sarebbe successo anche a lui, così aveva avvertito i suoi compagni di fede riguardo al fatto di alzare due dita, se la sua sofferenza sarebbe stata sopportabile. Dopo avergli strappato la lingua presero una pinza di ferro ardente e iniziarono a strappargli pezzi di carne dal corpo dopodiché fu messo al rogo mentre era ancora vivo. Quando le fiamme lo avvolsero bruciando le corde con le quali le avevano legato le mani, alzò in alto le due dita; morì dichiarando che anche loro avrebbero potuto affrontare quel momento incoraggiandoli a seguire Cristo. Le persone che si univano alla “terza via” erano consapevoli che essere un discepolo di Cristo, sarebbe potuto finire in quel modo. Il gesto di Sattler ai suoi compagni nella fede non fu quello di comunicare loro di dover fuggire e di salvare loro stessi ma il contrario, di rimanere fedeli a Gesù.

Gli “anabattisti” non si difendevano perché erano dei pacifisti, lo avevano dichiarato nella loro confessione. Le forze armate delle nazioni cattoliche e protestanti assunsero dei soldati il cui compito era quello di mettere a morte tutti i membri cristiani della “terza via”. I leader venivano processati e giustiziati in pubblico ma un semplice discepolo di Cristo, appartenente alla “terza via” poteva essere giustiziato dai soldati lì per lì sul momento; bastava che irrompessero nella loro abitazione e gli chiedessero se si fossero battezzati da adulti. Essi non mentivano e non si difendevano quindi venivano uccisi immediatamente. Migliaia di persone vennero massacrate per mano sia di cattolici che di protestanti accusati di essere eretici.

Dirk Willems era uno dei tanti del movimento della “terza via” che fu perseguitato. Prima lo misero in prigione in un castello, perché non c’era più spazio nella prigione comune, così che convertì gli abitanti del castello. Gesù disse che non avremmo dovuto combattere con la forza, ma non disse nulla riguardo al non fuggire. Perciò lui riuscì a fuggire legando diversi pezzi di stoffa che poi utilizzò per scendere dalla finestra del castello. Era primavera e c’era ancora della neve sul terreno e del ghiaccio sul lago ma stava iniziando a sciogliersi. Dirk Williams, notò che una guardia lo stava seguendo perché lo vide scappare; Dirk era un uomo di costituzione magra, decise quindi di attraversare il lago di corsa riuscendo a farlo senza sprofondare ma il soldato che lo rincorreva era più grosso e sprofondò nell’acqua ghiacciata. Il soldato stava per affogare e Dirk sentì le sue urla chiedendo aiuto e così decise di tornare indietro per salvare la vita del suo persecutore. Fece quella scelta perché sapeva che Gesù aveva detto di amare perfino i nostri nemici e di trattare gli altri come noi avremmo desiderato essere trattati. Questa è la nostra cristianità. Perciò non riuscì a continuare a fuggire perché il prezzo della sua fuga sarebbe stata la vita di quel soldato. Quando tornò indietro lo salvò, si assicurò che stesse bene e in quel momento la guardia lo arrestò nuovamente e Dirk fu condannato al rogo. Il dipinto di Dirk Willems che salva la guardia è diventato un simbolo del discepolato della “terza via”. Noi siamo disposti ad amare i nostri nemici fino alla morte……..
continua……

        Margaret Hellwart era una donna di fede cristiana (della “terza via”)  che abitava in un piccolo villaggio nel sudovest della Germania all’inizio del XVII secolo. In quel periodo le autorità della zona avevano smesso di giustiziare gli “anabattisti” scegliendo invece di limitare le loro attività sottoponendoli a diverse forme di discriminazione. Se essi non avessero parlato della loro fede agli altri allora le autorità li avrebbero lasciati in pace. Qualche volta essi si rifiutavano di rimanere in silenzio e questo fu il caso di Margaret. Nella sua zona che era territorio luterano i cristiani chiamati appunto “anabattisti” venivano condannati agli arresti domiciliari per così evitare che andassero in giro ad evangelizzare. Margaret non riusciva a rimanere chiusa in casa e così continuava a scappare di casa per andare a evangelizzare altre persone e diverse si convertirono. Infine le autorità piantarono una punta nel mezzo del pavimento della sua cucina e la incatenarono legando uno dei suoi piedi alla caviglia. La catena era abbastanza lunga da permetterle di spostarsi all’interno della sua casa ma non per uscire. Durante quegli anni accadde che altre persone si convertirono alla fede della “terza via”, in particolare altre casalinghe e non riuscivano a capire come fosse stato possibile. Margaret di giorno si liberava dalle catene, andava ad evangelizzare e poi rientrava in casa incatenandosi di nuovo. C’erano delle guardie che venivano ogni tanto a dargli un’occhiata e la trovavano sempre incatenata. Alla fine scoprirono il suo segreto.