In questo studio affronteremo il tema dello Spirito Santo. La Persona dello Spirito Santo trasforma le discussioni e gli approfondimenti dottrinali, in relazioni. Quando si discute senza lo Spirito Santo ci si esercita in senso accademico ma con l’aggiunta della Sua presenza ogni dottrina diventa una esperienza che possiamo vivere. Lo Spirito Santo viene rappresentato da diverse chiese in modi diversi. Il logo della nostra denominazione globale BIC (conosciuta a livello globale come Fratelli in Cristo o Essere in Cristo) ha la croce perché siamo cristocentrici. Davanti alla croce c’è una bacinella e un asciugamano che rappresentano la nostra volontà di focalizzarci sugli altri e i modi in cui impariamo a servire seguendo il modello di Gesù che ha lavato i piedi ai discepoli. Nello sfondo del logo c’è una colomba che raffigura lo Spirito Santo, Colui che ci anima e ci aiuta a diventare uno, l’uno con l’altro; la nostra vita di fede non è solo individuale, soprattutto da vivere, insieme! Penso che in un certo senso non esista un altro tema più importante di questo, perché lo Spirito Santo è ovunque.

Qual è il significato del termine “spirito”? Nell’Antico Testamento il termine “spirito” in ebraico è “ruah” che significa “soffio”, “aria in movimento” o “alito”. La parola utilizzata nel Nuovo Testamento in greco antico è “pneuma” e significa, “vento”, “alito” o “spirito”. E’ la stessa parola che a volte viene tradotta con diversi termini in italiano quindi spesso si tende a separare i concetti perché utilizziamo delle parole diverse ma sia in greco che in ebraico la parola è la stessa. L’unico modo di comprendere quale termine utilizzare è basarsi sul contesto del testo. In ebraico o nel greco antico quando il testo menziona “l’alito di Dio” o lo “Spirito di Dio” o “l’aria in movimento” che ci circonda o “l’atmosfera del divino” si sta parlando dello Spirito Santo.

Dal momento in cui siamo nati, lo Spirito di Dio ha sempre interagito con noi a volte parlandoci al cuore quando non avremmo dovuto fare qualcosa e altre incoraggiandoci nei nostri momenti di difficoltà aiutandoci a ritrovare la via ottimale. Ci sono dei momenti nella nostra vita, per esempio quando si è giovani, quando si percepisce che esista qualcosa di più; un amico invisibile, un’altra coscienza o una presenza benevola…si sente che ci sia qualcosa in più nella vita, che non siamo soli anche quando lo siamo. Ci sono delle volte in cui ci sentiamo distanti da Dio chiedendoci dove sia o quanto si stia andando d’accordo con Lui, ma allo stesso tempo sentiamo un’altra voce che ci dice che Dio è il nostro vero Padre e che ci ama nonostante non riusciamo a percepirlo; quella è la voce dello Spirito Santo.

Quando finiremo questa lettura continueremo a sentire un colpetto da parte dello Spirito Santo che ci incoraggerà ad avvicinarci ancora un po’ di più a Gesù; lo Spirito Santo ce lo ricorderà sempre. Certe volte ci sentiamo appesantiti dalla pressione delle istituzioni e dalla dipendenza che si ha verso di esse…la lettera uccide ma lo Spirito dà vita e quando ci sentiamo così, quella è la voce dello Spirito Santo che ci parla. Lo Spirito Santo è all’opera nella vita di tutte le persone, sempre. Tutti abbiamo questo incontro ed interazione con l’Essere di Dio e ciò accade tramite lo Spirito Santo.

Lo Spirito Santo è la ragione per cui abbiamo una relazione con Gesù; Egli trasforma ogni dottrina in un’esperienza reale. Lo Spirito Santo promuove l’unità e desidera unire i cristiani e risiedere in “noi” come corpo. Desidera risiedere nello spazio sacro delle relazioni tra l’uno e l’altro; questo è il vero tempio dello Spirito Santo. Noi individualmente siamo il tempio dello Spirito Santo ma la Bibbia spesso menziona che l’unità dei credenti è (espresso al singolare) il tempio dello Spirito Santo. Lui desidera unire i credenti aiutandoci ad essere una famiglia, degli amici e delle “pietre che vivono”. Siamo come dei “mattoni viventi”, ovvero parte del tempio organico spirituale dello Spirito Santo. Lo Spirito è sempre in cerca dell’unità, ci dà dei doni con il proposito di aiutarci a servirci a vicenda.

Ciò che è molto triste è che nel corso della storia della cristianità la dottrina più controversa della fede cristiana è stata la dottrina sullo Spirito Santo. Penso che Egli, sia molto rattristito di questo. Infatti, l’apostolo Paolo chiese ai credenti di non rattristarLo; un attributo che denota che sia una Persona.  L’unità tra i credenti è il centro vitale dello Spirito Santo. Lui desidera unirci attorno la figura di Cristo.

All’inizio la chiesa non poneva molta attenzione al tema dello Spirito Santo, magari perché erano così impegnati a diffondere il messaggio di Gesù. Il credo di Nicea dell’anno 325 d.C. dice: “Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza, discese e si è incarnato e si è fatto uomo. Morì. Il terzo giorno è risuscitato, è salito al cielo, verrà per giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo”. Per molto tempo quella piccola menzione dello Spirito Santo era tutto ciò che i cristiani avevano da dire riguardo la Sua figura, in un credo ecumenico. In quel tempo la chiesa era divisa in due: la chiesa romana di oriente e la chiesa romana d’occidente. Quest’ultime misero da parte le loro differenze e concordarono insieme di appartenere alla stessa unica famiglia. I vescovi di entrambe le chiese si radunarono e misero per iscritto ciò che ritenevano li unisse come credenti, le basi della fede cristiana.

Più tardi questo credo fu approvato dal concilio di Costantinopoli e la parte riguardante lo Spirito Santo fu allargata includendo più dettagli. La seconda versione del Credo Niceno, conosciuto come il Simbolo Niceno-Costantinopolitano, detto anche Credo Niceno-Costantinopolitano: “Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti”. Così fu inclusa qualche informazione in più riguardo la Sua figura e per qualche secolo questo testo comprendeva tutto ciò che si dichiarasse riguardo lo Spirito Santo come chiesa. Al volgere del millennio la parte che dice che lo Spirito Santo e il Figlio procedano dal Padre, fu ritenuta dal Papa come un concetto troppo liberale, perché sarebbe potuto essere intrepretato che il Padre attuasse la cristianità tramite il Figlio ma che non fosse sicuro come operasse, tramite lo Spirito Santo; forse lo Spirito Santo stava avvicinando le persone, attirandole verso la verità senza includere Gesù, sembrava un concetto troppo aperto. Quindi, papa Benedetto VIII stabilì che il Padre e il Figlio fossero la fonte dello Spirito Santo e che entrambi Lo respirassero. Cercò di mantenere una posizione cristocentrica. La chiesa orientale ortodossa rimase ferma sulla posizione che afferma che lo Spirito Santo e il Figlio procedessero entrambi dal Padre. La chiesa cattolica occidentale a quel punto modificò il credo e aggiunse le parole: “e procede dal Padre e dal Figlio”. La frase “e dal Figlio” in latino è solo una parola: “Filioque”, quindi il Papa aggiunse solo quella parola. Il problema è che quella parola fu aggiunta dal Papa da solo e ciò fu causa di grande divisione. Fu la prima volta nella storia, che una parte della chiesa decise di modificare un credo senza consultare il corpo della chiesa; ricordiamo che si stava trattando di un credo ecumenico. Il credo doveva essere un elemento di coesione per l’intero corpo della chiesa, in più il tema era sullo Spirito Santo, il cui scopo era ed è l’unità tra i credenti. La chiesa ortodossa non gradì che il Papa avesse deciso sulla base di qualche eresia, di cambiare le cose senza essere consultati. Quindi la chiesa ortodossa non accettò la versione cattolica. Per la prima volta nella storia ci fu uno scisma nella chiesa di grande portata. La chiesa orientale e occidentale cambiarono atteggiamento. Invece di ritenersi parte della stessa famiglia nonostante le loro differenze, decisero di considerare l’altra parte come eretici. Considerando se stessi l’unica vera chiesa. Tutto per una divisione sulla dottrina dello Spirito Santo, il cui scopo è sempre di mantenere i credenti uniti.

Non so se siamo migliorati da allora. Spero e prego che non sia così ma il seme della divisione è nella nostra natura. Non è nella natura di Gesù o nel vento dello Spirito, siamo noi a portarlo fuori, lo resistiamo e combattiamo tra di noi. Chi aveva ragione, gli ortodossi o i cattolici? La verità è che non lo so. “Il vento soffia dove vuole e tu ne odi il suono, ma non sai da dove viene né dove va; così è per chiunque è nato dallo Spirito” (Giovanni 3:8). Non possiamo legare o predirne cosa farà lo Spirito…c’è abbastanza nelle Scritture per noi da studiare e celebrare senza complicare le cose di più. Ciò che è chiaro nelle Scritture ci manterrà occupati per il resto delle nostre vite. Una cosa di cui possiamo essere certi è che lo Spirito Santo ci corteggia di continuo, non possiamo contenerlo, Lui soffia come il vento. Possiamo costruire una struttura ma non riusciremo mai a trattenere il vento. Il meglio che possiamo fare è mantenere le porte e le finestre aperte, possiamo essere grati quando il Suo vento soffia attraverso di esse. Se si cercasse di contenere lo Spirito dichiarando che sia solo dalla nostra parte e presente solo nella nostra chiesa e discorsi del genere, lo Spirito Santo abbatterà tutta quella teologia; lo Spirito Santo si rifiuta di allinearsi a quel tipo di atteggiamento. Lui si rifiuta di legarsi ad un certo campo teologico e di chiamare maestri, certi teologi. Rifiuta di sottomettersi ad una certa prospettiva legata alla denominazione piuttosto che ad un’altra. Lo Spirito Santo è il vento che soffia dove vuole. Quello che possiamo fare è essere umili e ringraziarLo per aver soffiato su di noi e operato attraverso di noi.

Dovremmo essere felici di celebrare il modo in cui Lui opera nelle diverse chiese, in modi diversi. E’ vero che altre chiese sono imperfette, ma anche noi lo siamo. Lo Spirito ci rende umili e ci chiama all’unità. Penso che alla fine lo Spirito Santo può rappresentare una minaccia per tutti coloro che hanno forti spinte interiori verso un certo comando delle schiere, che amano le strutture di potere gerarchiche per mettere tutti sull’attenti. Lo Spirito Santo è il grande livellatore, non solo tra le denominazioni cristiane ma tra le razze, tra nazionalità, tra persone di età diversa e tra una fase e l’altra della vita. Lui unisce i giovani e gli adulti, gli istruiti e gli analfabeti, lo Spirito Santo può essere reale e rivelatorio con ogni persona appartenente al corpo di Cristo. Quindi abbiamo qualcosa da imparare l’uno dall’altro. Se si è qualcuno che ama il potere o un maniaco del controllo, lo Spirito Santo non sarà il suo tema preferito. Forse questo è stato uno dei motivi per cui lo Spirito Santo non fu molto considerato per tanti anni nel corso della storia cristiana. Lui è un avvertimento.