Dio tramite Gesù è stato disposto ad entrare nel nostro “inferno interiore” dando l’impressione di essere un criminale dimenticato da Dio. Lui lo fece per permettere che noi potessimo essere in grado di contemplare la Sua bellezza, santità ed amore. Il piano della redenzione si potrebbe definire così: Dio ha preso su di sé tutta la nostra bruttezza così che noi potessimo assumere la Sua bellezza. Perciò, mentre leggiamo l’Antico Testamento attraverso le lenti del calvario possiamo osservare che Dio ha sempre agito in quel modo. Ecco perché a volte sembra così brutto e feroce. A volte assomiglia molto ad alcuni degli dei antichi pagani del Vicino Oriente, le divinità delle nazioni confinanti di Israele, degli dei nazionalisti.  Dovremmo cercare di leggere tutta la Bibbia attraverso gli occhi di Gesù Cristo con il calvario al centro di tutto. 

Conosco una coppia missionaria in Africa che ha lavorato con una tribù che non aveva mai avuto contatto con il mondo esterno civilizzato. Questa tribù praticava il rituale barbaro, brutale e disumano della mutilazioni genitali femminili sulle fanciulle. Questa coppia dovette adottare il modo di vita di quelle persone per guadagnare il loro rispetto e il diritto di poter comunicare il Vangelo in quel villaggio. Quindi per tre anni hanno dovuto tollerare quella pratica. Se avessero agito sin dall’inizio, nessuno li avrebbe considerati o dato ascolto visto che non avevano il rispetto della tribù e nessun diritto di mettere in discussione le loro tradizioni. Perciò visti da fuori durante quei primi tre anni sembrava che a loro gli andasse bene tutto. Essi aspettarono dando grande dimostrazione di pazienza per poter eventualmente guidare le persone al Vangelo e ad una comprensione dell’umanità che eventualmente avrebbe portato la tribù ad abolire quella terribile pratica. Dio fa lo stesso con noi; Lui si introduce nel nostro mondo caduto, barbaro, violento e peccaminoso essendo disposto a recitare un ruolo totalmente estraneo al Suo carattere perché ci ama. Guardare gli eventi attraverso le lenti di Cristo ci aiuta a discernere ciò che è veramente Dio e ciò che non è.  

Gran parte dell’Antico Testamento contiene delle dimostrazioni pratiche di cose che non dovremmo fare. Per esempio, leggendo l’Antico Testamento potremmo concludere che Dio sia un sostenitore della legge e che abbia dato la legge per aiutarci a relazionarci nel modo giusto con Lui. Potremmo seguire tutto alla lettera pensando che se si ubbidisse alla legge si avrebbero tante benedizioni e che se non si obbedisse la legge si avrebbero tante maledizioni. Quando Gesù si presentò ci donò una prospettiva totalmente nuova. “Ora tutti coloro che si fondano sulle opere della legge sono sotto la maledizione, perché sta scritto: «Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle»” (Galati 3:10). “Ora, prima che venisse la fede noi eravamo custoditi sotto la legge, come rinchiusi, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la legge è stata nostro precettore per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per mezzo della fede. Ma, venuta la fede, non siamo più sotto un precettore ” (Galati 3:23-25). La legge è stata data non per dimostrarci come relazionarci con Dio ma per dimostrarci il contrario, la legge è una dimostrazione per noi che ci aiuta a comprendere che non siamo in grado di obbedire alla legge. La legge è stata data come una lezione pratica negativa. Lo scopo di essa era quella di avvicinarci a Cristo. “Or la legge intervenne affinché la trasgressione abbondasse…” (Romani 5:20).  

Consideriamo questo: tutta la violenza contenuta nell’Antico Testamento è stata avvolta nella legge..”occhio per occhio, dente per dente”, “se mi date ascolto vi proteggerò, se non lo farete allora subirete delle violenze”. Perciò se la legge è stata data a noi come una lezione pratica negativa si può dedurre tranquillamente che anche gli episodi di violenza raccontati, lo sono stati. Gli eventi violenti contenuti nelle Scritture sono esempi di come non dovremmo agire e di come non costruire il Regno di Dio. Penso che la cosa più importante dell’Antico Testamento sia comprendere ciò che non abbia funzionato. Il Vecchio Patto legalistico, nazionalista e violento non aveva portato gli ebrei molto lontano all’arrivo di Gesù. Il popolo di Israele aveva passato quasi un millennio sotto l’oppressione dei popoli pagani soffrendo tutti tipi di violenza. Perciò quando Gesù arrivò sulla scena offrì loro un Nuovo Patto ed un nuovo Regno non più basato sulla legge ma sulla grazia; un Regno di natura transnazionale fuori da questo mondo; un Regno che ripudia la violenza. Una lezione che Dio ha desiderato insegnare a Israele e anche a tutta l’umanità preparando la via per il Messia.  

Dio si prende la responsabilità piena di ciò che permette fare agli esseri umani e angelici malvagi a volte al punto tale di identificarsi con essi. Nella Bibbia a volte quando viene descritto che Dio abbia fatto qualcosa, il significato è letterale e lo ha fatto veramente come creare il mondo, compiere dei miracoli ed eventi del genere. Altre volte però quando nella Bibbia viene descritto che Dio abbia fatto certe cose non è stato così. Cioè, in molti casi Dio permise che accadesse qualcosa di brutto facendo uso di quell’evento per un proposito particolare prendendo su di sé la responsabilità dei fatti. Un esempio è il seguente: “In quella notte io passerò per il paese d’Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d’Egitto, tanto uomo che bestia, e farò giustizia di tutti gli dèi d’Egitto. Io sono l’Eterno” (Esodo 12:12). Yahweh stava per uccidere dei bambini, un ritratto di Dio davvero brutale. Più avanti leggiamo però: “Poiché l’Eterno passerà per colpire gli Egiziani; quando però vedrà il sangue sull’architrave e sui due stipiti, l’Eterno passerà oltre la porta e non permetterà al distruttore di entrare nelle vostre case per colpirvi” (Esodo 12:23). Interessante, il primo versetto dava l’impressione che Dio fosse Colui che avrebbe ucciso tutti ma nel secondo versetto si menziona un’altra figura: “il distruttore” e Dio avrebbe salvato le persone da lui. Questo stesso evento viene menzionato anche nel Nuovo Testamento: “Per fede celebrò la Pasqua e fece l’aspersione del sangue, affinché colui che distruggeva i primogeniti non toccasse quelli d’Israele” (Ebrei 11:28). Perciò, chi era il distruttore? La risposta si trova nel libro dell’Apocalisse, “E avevano per re sopra di loro l’angelo dell’abisso, il cui nome in ebraico è Abaddon e in greco Apollion” (*Apollion in italiano significa “il distruttore”) (Apocalisse 9:11). Questo mondo è stato sequestrato dalle principalità e dai poteri delle tenebre il cui capo è Satana, l’accusatore e il distruttore. Lo scopo del nemico è sempre stato quello di uccidere, rubare e distruggere (Giovanni 10:10) e non perde tempo a farlo.  

L’unica cosa che impedisce a questo mondo di diventare un inferno, è Dio. Le persone a volte respingono Dio e così facendo aprono le porte alla distruzione. Dio poi utilizza questi eventi come esempi negativi di come non agire spesso identificandosi con quell’evento e prendendosi la responsabilità. Agendo in quel modo ancora una volta Dio anticipa il calvario, ricordiamo che sul calvario Dio ha preso su di sé le colpe del mondo intero. Questo è il motivo per il quale dovremmo leggere l’Antico Testamento attraverso le lenti del calvario dove Dio ha sofferto come un criminale maledetto portando su di sé tutte le colpe del mondo anche se innocente; un’immagine ricorrente nell’Antico Testamento. Nel libro di Giobbe a volte sembra che Dio avesse colpito Giobbe direttamente. “Tutti i suoi fratelli, tutte le sue sorelle e tutti i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo, mangiarono con lui in casa sua; essi lo confortarono e lo consolarono di tutte le avversità che l’Eterno aveva mandato su di lui…” (Giobbe 42:11). Da questo passo sembra che Dio avesse causato tutti i suoi guai non considerando il prologo. Yahweh non colpì Giobbe ma permise a Satana di farlo. “L’Eterno disse a Satana: «Ecco, tutto ciò che possiede è in tuo potere…” (Giobbe 1:12). Dio aveva protetto Giobbe con un riparo, protezione, (Giobbe 1:10) ma in quel momento scelse di toglierla e Satana si mise all’opera. Anche in questo caso Dio prese le Sue responsabilità per ciò che era successo perché Lui lo aveva permesso. Infatti, Satana dovette uscire dalla presenza del Signore per poter mettere in atto le sue opere malvagie.  

Compiere delle malvagità è lontano da Dio ma a volte lo permette e prende la responsabilità per averlo fatto. La Bibbia è piena di esempi del genere. La maggior parte delle violenze perpetrate nella Bibbia furono compiute contro il popolo d’Israele, una lezione pratica negativa. Quindi Dio spesso veniva rappresentato come Colui che avrebbe distrutto Israele; un immagine di un Dio guerriero feroce antico del Vicino Oriente che ruggiva contro Israele. “Li frantumerò l’uno contro l’altro, i padri e i figli insieme”», dice l’Eterno. «Non avrò pietà, non li risparmierò e non avrò alcuna compassione che mi impedirà di distruggerli»” (Geremia 13:14). Come possiamo relazionare un’immagine del genere con quella di Cristo? La risposta è semplice, non si può. L’immagine di Dio che abbiamo appena descritto è quella di un dio pagano antico del Vicino Oriente. Perciò se leggiamo questo stesso passo attraverso le lenti di Cristo dobbiamo chiederci: Cos’altro c’è di sotto? In questo caso se si continuasse la lettura troveremmo che sette capitoli più avanti (Geremia 21) Dio permise al re Nabucodonosor di invadere Israele e di distruggerla: “Dopo questo», dice l’Eterno, «darò Sedekia, re di Giuda, e i suoi servi, il popolo e coloro che in questa città saranno scampati dalla peste, dalla spada e dalla fame, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, in mano dei loro nemici e in mano di quelli che cercano la loro vita. Egli li passerà a fil di spada: non li risparmierà né avrà pietà o compassione” (Geremia 21:7). Le stesse parole che erano state pronunciate riguardo a Dio sono poi state pronunciate riguardo al re pagano. Infatti particolarmente nei libri di Geremia ed Ezechiele spesso le parole violente che vengono dette riguardo Yahweh poi vengono utilizzate per descrivere gli agenti umani che compirono dette azioni. Dio non si è mai presentato per uccidere delle famiglie ma dato che Israele lo stava rifiutando, Lui tolse la Sua protezione e i babilonesi invasero la nazione. Anche in questo caso Dio prese la responsabilità dell’evento in prima persona recitando la parte di un Dio guerriero violento.  

Dobbiamo essere in grado di discernere bene la differenza: Dio non ha compiuto questi fatti ma li ha permessi. Ciò che è ancora più importante è essere in grado di vedere Gesù in tutto questo. Significa che dovremmo sentire il pianto di Dio dietro queste azioni. Gesù mentre entrava a Gerusalemme agì in questo modo: “E come egli si avvicinava, vide la città e pianse su di essa” dicendo: «Oh, se tu, proprio tu, avessi riconosciuto almeno in questo tuo giorno le cose necessarie alla tua pace! Ma ora esse sono nascoste agli occhi tuoi. Poiché verranno sopra di te dei giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti accerchieranno e ti assedieranno da ogni parte. E abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te; e non lasceranno in te pietra su pietra, perché tu non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata»” (Luca 19:41-44). Un’immagine orribile delle atrocità che i romani avrebbero perpetrato in quella città; sarebbe stato un giudizio da Dio. Qual è l’atteggiamento di Dio in questo caso? Dio pianse.  Poi Dio riflettendo l’immagine del calvario prende la responsabilità di tutto quanto come se fosse stato Lui a compiere delle azioni disumane. Dio ha svolto innumerevoli ruoli molto duri nell’Antico Testamento ma se cercassimo di filtrare tutto utilizzando le lenti di Cristo comprenderemmo che Dio non uccide nessuno. Lui è sempre il Dio che ha dato la Sua vita per i Suoi nemici, Colui che prega per il loro perdono con il suo ultimo respiro. Dio è sempre stato il Dio dell’amore agape, altruista disposto a sacrificarsi per gli altri. Yahweh è il Dio che assomiglia a Cristo. Gesù ha detto: “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Giovanni 14:9). Questo è il criterio che dobbiamo avere in mente quando leggiamo la Bibbia perché è la nostra certezza.  

L’essenza dell’ermeneutica cristocentrica che consiste nel leggere le Scritture con Cristo al centro, cambia tutto, non solo questo tema. Questo criterio è la chiave che ci aiuterà a dare un senso a tante cose nella Bibbia che altri mal interpretano.  

Domande e risposte: 

Domanda: Qual è la visione del popolo ebraico riguardo l’Antico Testamento? Anche loro considerano dette Scritture come lezioni pratiche negative? 

Risposta: in Israele esistono diversi fili di pensiero, ci sono degli ebrei riformati, ortodossi e tanti altri. Non esiste una risposta unica a questa domanda. La maggior parte condivide il pensiero che molti degli eventi dell’Antico Testamento siano delle lezioni pratiche negative perché ciò è evidente anche dal testo. Un buon esempio sarebbe quello della violenza commessa quando erano alla conquista della Terra Promessa. Forse avrete notato che nel libro dell’Esodo prima che Dio avesse dato quel comando Lui disse che avrebbe mandato via i popoli tramite delle pestilenze facendoli trasferire piano, piano. Conquistare dette terre in modo violento non è stata la prima scelta da Dio. Perciò in parte possiamo vedere che Dio a volte insegna tramite delle lezioni pratiche negative ma ovviamente gli ebrei non possono leggere la Bibbia con la nostra stessa visione perché ciò è possibile soltanto sotto le lenti del calvario di Cristo. Per gli ebrei non esiste un Vecchio o un Nuovo Patto, per loro esiste solo un unico Patto.  

Domanda: Come mai un Dio onnisciente ha creato un Patto che non funziona?  

Risposta: Perché Dio ha fatto sempre uso della Sua strategia che consiste nell’andare incontro alle persone. Ha dovuto creare un Patto perché era il miglior modo per raggiungere quel popolo, era il linguaggio che comprendevano. Dio li ha accompagnati lungo quel percorso per aiutarli a comprendere che non era la via da seguire. Alla fine la legge è la via verso la distruzione. Nel libro di Galati l’apostolo Paolo spiega che abbiamo avuto bisogno della legge per un periodo perché eravamo dei fanciulli nello spirito e la Sua speranza era che riuscissimo a crescere e maturare e non aver più bisogno della legge.  

Preghiera: Padre ti ringrazio per tutte le persone che hanno sottomesso la loro vita a Cristo cercando di filtrare tutto tramite la Sua immagine. Grazie per chi permette che Tu possa mettere in discussione le convinzioni più basilari della nostra natura umana caduta riguardo la giustizia della violenza. Continua a modellare i nostri cuori così che possiamo riuscire ad amare i nostri nemici non solo perché dobbiamo seguire una certa regola ma perché ci viene naturale grazie alla trasformazione del nostro carattere. Prego che tu possa essere compiaciuto con il modo in cui viviamo, amiamo e rispondiamo alla Tua chiamata. Nel nome di Gesù, amen.