Il pensiero dominante della maggior parte del mondo cristiano dall’era dell’imperatore Costantino ai nostri giorni è che sotto certe circostanze sia lecito uccidere. Per appoggiare questa visione è stato elaborato un sistema di pensiero particolare: la teoria della “Guerra Giusta” o “violenza giustificata” sviluppata all’interno di una visione guerrafondaia del mondo. Alcuni dei principi di quella visione possono essere estrapolati e applicati a probabili scenari di violenza ai quali potremmo andare incontro nella nostra vita. Una visione pacifista invece, appartiene ad una piccola minoranza di cristiani, della quale la nostra comunità di fede fa parte.
Il mondo evangelico protestante, sostiene di desiderare con tutto il cuore leggere la Bibbia e basare i propri principi e la loro vita su di essa, invitando tutti a seguire lo stesso percorso. Tuttavia la maggior parte di loro abbraccia e segue il pensiero della violenza giustificata o Guerra Giusta in maniera automatica e senza chiedersi come mai. Alla luce di quanto espresso, ci piacerebbe presentare l’altra parte della “moneta” attraverso questi studi, che non hanno la pretesa di far cambiare idea ma piuttosto di istaurare un dialogo tra i “cittadini” dello stesso Regno celeste.
La teoria della Guerra Giusta non esiste nella Bibbia. Uno potrebbe controbattere dicendo che nella Bibbia ci sono tantissime guerre ed episodi di violenza. Questo è assolutamente vero e detti eventi si trovano nell’Antico Testamento; il problema è che non sono esempi di Guerra Giusta ma di Guerra Santa. Il concetto di Guerra Santa si basa sulla premessa che sia iniziata e comandata direttamente da Dio stesso, è un atto di guerra dove non si fa distinzione tra civili e l’esercito. Quindi, non è possibile fare riferimento all’Antico Testamento e seguire ciò che è stato scritto come esempio per giustificare la Guerra Giusta.
Nel Nuovo Testamento il combattimento è di natura spirituale contro forze spirituali malvagie. Le persone non rappresentano il nemico ma sono viste come delle vittime. Noi cristiani siamo tutti dei soldati di Cristo armati di armi spirituali e combattiamo per un Regno spirituale, ovvero contro le tenebre e le forze oscure di questo mondo. Le nostre armi di guerra non sono carnali o fisiche.
Da dove proviene quindi il concetto della Guerra Giusta? Come mai è la visione predominante del mondo cristiano? Siamo consapevoli che molti non saranno d’accordo con la nostra posizione teologica riguardo la pace e che si sentiranno chiamati in causa a controbattere. Il nostro scopo non è quello di aggredire nessuno. Anzi, il nostro desiderio è quello di imparare a fidarci l’uno dell’altro riconoscendo che sia possibile vederla diversamente e non entrare necessariamente nel ring dello scontro frontale. Tra fratelli e sorelle in Cristo è possibile ascoltarci a vicenda, sostenere ognuno la propria tesi e continuare a volerci bene e ad onorarci. Possiamo continuare a stimare l’altro più di noi stessi, lasciandolo esprimersi quando desidera spiegare come è arrivato a quelle conclusioni diverse, alla luce delle Scritture. Comportarci in quel modo sarebbe un bel arricchimento e scambio d’amore in Cristo. Posso fidarmi che chi la pensa diverso da me abbia fatto anche lui lo sforzo di processare il suo pensiero in preghiera davanti a Dio e che la sua coscienza è allineata alla sua comprensione delle Scritture dopo averle studiate. Il fatto di arrivare a conclusioni diverse non significa che non possiamo più essere fratelli, continueremo ad essere famiglia lo stesso e continueremo a confrontarci. Posso comprendere che ogni tanto potranno esserci alcune frizioni riguardo quel tema o a quell’altro, nonostante ciò, il tutto potrebbe essere affrontato con umiltà e amore.
Da parte nostra, abbiamo come obbiettivo continuare a fare del nostro meglio per riportare tutti agli insegnamenti di Gesù e ad incoraggiare le persone a metterli in pratica. In seguito approfondiremo la teoria della Guerra Giusta concedendoci uno sguardo critico. Ricordiamo che siamo tutti amici e che nessuno di noi considera che le persone che abbracciano il pensiero della Guerra Giusta siano nostri nemici.
La maggior parte dei cristiani che appoggia la teologia della Guerra Giusta non ha mai esaminato il tema in modo dettagliato. La maggioranza dei protestanti che sostengono questo modo di vedere non ha mai preso del tempo per analizzare questo pensiero in modo approfondito perché hanno sempre dato per scontato, che fosse vero. I cristiani hanno presupposto che esistessero degli scenari dove fosse giusto utilizzare la violenza per difendere la propria nazione, la propria famiglia o i propri amici, scenari in cui uccidere, sarebbe giustificato. Il fatto che la maggior parte delle persone non abbia preso del tempo per approfondire questo tema e che non sia mai stato messo in discussione, esposto o messo sotto scrutinio aumenta la difficoltà nel poterlo discutere apertamente.
Cos’è la Guerra Giusta?
Chi ideò la teoria della Guerra Giusta cercò dei principi nelle Scritture per sostenerla creando anche dei parametri per comprendere quando può essere giustificata. Eccone le fondamenta:
UNA LEGGITIMA AUTORITA’: le Scritture insegnano sottomissione alle autorità.
GIUSTA CAUSA: è giusto combattere per dare giustizia a chi è oppresso. Oppure se si è attaccati da un nemico.
AMORE: dovrebbe essere comunque una espressione di amore (per difendere i deboli, gli oppressi e per difendere la propria nazione).
PAZIENZA: bisogna usare pazienza e una risoluzione pacifica, lasciando la guerra come ultima risorsa.
RAGIONEVOLEZZA: Si dovrebbe fare uso della ragionevolezza riguardo l’esito degli eventi e valutare bene se andare in guerra sia la cosa saggia da fare.
RISPETTO: Si dovrebbe sempre rispettare tutti considerando che ogni essere umano è stato creato all’immagine di Dio, incluso i nostri nemici.
Cercheremo dunque di approfondire questi punti ai quali molti cristiani aderiscono, che ne siano consapevoli o meno.
Una legittima autorità (come ad esempio un governo).
Secondo la visione della chiesa cattolica, solo il governo nazionale ha l’autorità per dichiarare guerra ad un’altra nazione. I protestanti che seguono il pensiero calvinista invece, sostengono che anche un corpo legittimo governativo minore, abbia il diritto di dichiarare guerra ad un altro corpo governativo superiore della stessa nazione. Cioè, una provincia potrebbe dichiarare guerra contro la loro stessa nazione. Il criterio della guerra di indipendenza americana fu fondato sulla visione protestante della Guerra Giusta che riteneva fosse legittimo combattere contro la loro stessa nazione, l’Inghilterra. In quel tempo un terzo degli americani appoggiava l’indipendenza ed erano in gran parte puritani calvinisti, un terzo erano lealisti, per la maggior parte cattolici, e l’altro terzo della popolazione non aveva una presa di posizione.
Giusta causa: Si ritiene giusto combattere contro un’aggressione nemica. Secondo questo pensiero quando c’è un’aggressione deliberata da parte di un altro Stato contro la propria patria si andrebbe in guerra per una giusta causa. La motivazione non dovrebbe essere quella di conquistare più territori o per motivazioni economiche ed egoistiche.
Amore: Combattere per la difesa non per saccheggiare; combattere per amore non spinti dall’odio. Quando si combatte bisogna essere onesti nei propri cuori e decidere di fare il meglio possibile per vivere i principi della causa giusta e non utilizzarla come scusa per andare in guerra a saccheggiare o perché non ci piace un certo popolo.
Pazienza: La guerra come ultima risorsa. Bisogna avvertire e cercare di negoziare con il nemico prima. Si considera di andare in guerra soltanto dopo aver esaurito tutte le possibilità di negoziato e dopo aver preavvisato il nemico concedendogli il tempo sufficiente per fare un passo indietro se volesse.
Ragionevolezza. Il martirio in guerra era considerato un valore secondo il punto di vista della Guerra Santa ma non secondo il pensiero della Guerra Giusta. Gli estremisti musulmani combattono una Guerra Santa, quindi imbottirsi di esplosivi e farsi esplodere per combattere la loro causa viene elogiato. L’occidente invece, rispondendo secondo i principi della Guerra Giusta, considera questi metodi irragionevoli e fanatici.
Rispetto. Durante il conflitto bisogna fare attenzione e distinguere i membri dell’esercito da quelli della popolazione civile. Gli eserciti devono riconoscere e rispettare i civili che popolano la nazione nemica. Questo è il motivo per cui la guerra chimica o biologica è ritenuta inaccettabile dalla prospettiva della Guerra Giusta, perché uccide indiscriminatamente sia soldati che civili.
Queste motivazioni apparentemente Scritturali trovano davvero la loro conferma nell’esempio, negli insegnamenti, nella vita e nella morte di Gesù? Se si interpretassero male gli insegnamenti di Cristo, si potrebbe concludere che Gesù non abbia insegnato la via della pace. Invece Cristo era un sostenitore della pace e lo ha dimostrato abbondantemente con la Sua vita dandoci un buon esempio da seguire insieme agli autori dei Vangeli e dei primi cristiani.
Per i primi 300 anni di storia tutti i padri della chiesa e i leader cristiani seguivano il concetto della pace. La loro posizione non consisteva soltanto nel sostenere a parole che i cristiani non dovessero combattere, ma a conoscenza del fatto che un cristiano si fosse arruolato nell’esercito o avesse preso una posizione nel governo, avrebbero reagito nel richiamarlo immediatamente, chiedendogli di dimettersi. Non era permesso essere parte dell’esercito o del governo. La via di Cristo è sempre stata quella di vincere i cuori delle persone, un cambiamento che parte dall’interno dell’essere ed una chiamata a servire partendo dal più umile. Non è mai stata una chiamata dall’alto verso il basso a forzare la moralità sul popolo tramite la legge. Nel caso dell’imperatore Costantino dopo la sua conversione, invece di mandare anche a lui una lettera chiedendogli di dimettersi dalla sua posizione di imperatore, decisero di prendere in considerazione il fatto che lui avesse avuto una visione da Dio ed una voce dove sembrava che dei poteri soprannaturali lo avessero ispirato e che avessero avuto un ruolo, nelle sue vittorie militari. Un altro aspetto da considerare nel suo caso è che l’imperatore aveva diminuito la persecuzione contro i cristiani; c’era da tenere in conto che i cristiani nell’epoca di Costantino si stavano appena riprendendo da una delle più brutali onde di persecuzione da parte dell’imperatore precedente (Diocleziano). L’imperatore Costantino non solo fermò la persecuzione contro i cristiani ma concesse loro la libertà di proclamare e di diffondere il Vangelo apertamente finanziando perfino la produzione e la copiatura di più Scritture e aiutando i cristiani a fondare più chiese. I padri della Chiesa conclusero che forse Dio stesse facendo uso dell’imperatore per stabilire il Suo Regno sulla terra come indicato dalle Scritture nel libro dell’Apocalisse. “Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c’era più. E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio…” (Apocalisse 21:1,2).
I cristiani di quei giorni si chiesero se forse Dio stesse avverando quella profezia tramite l’imperatore Costantino e il Sacro Romano Impero. Il governo romano stava considerando di stare sotto l’autorità del Regno di Dio, quindi dedussero che sarebbe stato appropriato utilizzare la guerra per aiutare ad espandere il Regno di Cristo. In quel momento i cristiani decisero di mettere in discussione tutto il loro pensiero pacifista.
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