La chiamata di Gesù è talmente alta che non tutti riusciamo a percepirne la sua portata. L’apostolo Paolo lo confermò spiegando che la via di Cristo, potrebbe essere vista da altri come un modo di vita incosciente. Essere vittoriosi per un cristiano è seguire la via della croce, Gesù ha dimostrato tramite la Sua vita e morte come mettere in pratica i Suoi insegnamenti. Le persone più sagge di questo mondo considerano un ragionamento del genere sciocchezza pura, tuttavia, credo che abbiano ragione, ad eccetto che non si sia dedicati pienamente al Regno di Cristo, ovvero trasformati vivendo nel quotidiano uno stile di vita i cui valori siano invertiti rispetto al “normale” modo di vivere. Gesù non ci ha chiesto di diventare dei bravi cittadini ma di essere degli individui dal cuore nuovo, amorevoli, simili a Cristo ed imitatori di Dio stesso; un concetto davvero radicale e chiaro.
Nel vangelo di Luca Gesù disse: “Ma io dico a voi che udite: Amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano. Benedite coloro che vi maledicono e pregate per coloro che vi maltrattano” (Luca 6:27, 28). Amare i propri nemici è quel principio dal quale, possiamo trarne tre modi pratici di applicazione alla nostra vita:
a) Fare del bene a coloro che ci odiano
b) Benedire coloro che ci maledicono
c) Pregare per coloro che ci maltrattano
Prima si cerca di fare del bene, poi si benedice e per ultimo si prega. Cioè, bisogna fare lo sforzo maggiore all’inizio quando il nostro nemico non prova nient’altro che odio verso di noi. Dovremmo essere coscienti delle persone alle quali non stiamo simpatici e che sono negativi nei nostri confronti iniziando a servirli. Fare del bene a coloro che ci odiano è la prima cosa che dovremmo mettere in pratica. Questo non significa che dovremmo essere d’accordo con loro, ma possiamo fare il primo passo ed iniziare a fare loro del bene. Se i nostri nemici aumentassero la loro negatività verso di noi tanto da odiarci, cominciando a dire male di noi in tutti i modi, allora Gesù ci ha chiesto di iniziare a parlare bene di loro (benedirli). Se il loro comportamento peggiorasse ancora e cominciassero a maltrattarci in modi concreti, allora Gesù ci insegna a sopportare e a pregare per loro. Spesso non applichiamo questi consigli di Cristo in modo giusto e la maggior parte di noi si limita soltanto a pregare per le persone che ci odiano quando in realtà dovremmo iniziare subito a servirli.
Riflettiamo, questo concetto potrebbe cambiare radicalmente le relazioni con gli individui che hanno con noi un atteggiamento ostile e ha il potenziale di trasformare i rapporti tra la chiesa cristiana e la nostra società. Pensiamo all’impatto che il mondo cristiano potrebbe avere se adottasse un modo di agire consone agli insegnamenti di Cristo. Molti ritengono che il mondo delle persone di fede sia pieno di individui bigotti, moralisti, fuori di testa, così meschini che non desiderano avere nulla a che fare con gli altri. Servire i nostri nemici ed amarli non significa che dobbiamo essere d’accordo con il loro pensiero, perché potremmo avere delle vedute filosofiche diametralmente opposte. Gesù lo ha espresso evidenziando che siamo due gruppi di persone che combattono per due cause diverse che sono in contrasto e perciò in realtà siamo nemici sotto quel punto di vista ma nonostante ciò ci ha chiesto di amarli. Perciò, ricordiamo che dovremmo servirli. Chiediamoci, pensiamo che la chiesa stia agendo in quel modo?
Forse ci chiediamo se sia possibile applicare gli insegnamenti di Cristo riguardo questo tema ad ogni situazione…penso che dal punto di vista teorico Gesù desiderava introdurre “il pacifismo”, che non significa essere passivi ma degli operatori di pace, delle persone che mettono in pratica ciò che proclamano.
C’è qualcos’altro che Gesù ci ha detto riguardo al tema della pace?
Quando leggo e rileggo quelle parole di Gesù non riesco ad immaginare cos’altro Egli avrebbe potuto fare affinché noi ne potessimo acquisire il concetto, senza ignorarlo. Non solo ci ha presentato il principio di amare i nostri nemici ma ci ha anche dato degli esempi pratici di come metterlo in pratica attraverso il nostro proprio comportamento e le nostre azioni. Alla fine, Gesù ci ha chiesto di essere come nostro Padre Celeste e di amare in modo incondizionato e attivo sia i buoni che i cattivi, i giusti e gli ingiusti. Penso che Gesù abbia reso tutto molto chiaro e che non ci sia nient’altro da aggiungere.
Noi di solito dividiamo il mondo in regni terreni stabilendo dei confini dove le persone si separano da altre persone creando delle culture e modi di vita in competizione le une con gli altri; alcuni di questi “regni” sono molto piccoli e le persone soffrono di solitudine. Altri gruppi dichiarano lealtà al loro “regno”, finendo di accettare di andare in guerra contro un’altra nazione.
Il concetto di regno per un cristiano è un modo di vivere che corrisponde alla maniera in cui Gesù ci ha chiamati, i Suoi seguaci, coloro che desiderano appartenere al Suo Regno che non si trova in nessuna mappa fisica. Il Regno di Dio ha dei cittadini in tutto il mondo nonostante non sia terreno; ha una natura trascendentale tri-dimensionale. In un certo senso tutti noi abbiamo una doppia nazionalità: quella terrena dove siamo nati e quella celeste. La nostra piena fiducia va a Gesù, il nostro Re. Scegliamo di appartenere al Regno Celeste e di aderire ai Suoi principi. Gli apostoli Paolo e Pietro scrissero che dovremmo considerarci degli estranei su questa terra, dei visitatori, dei turisti, degli immigrati di passaggio, la nostra identità principale è infatti quella celeste. E’ in quell’atmosfera celeste che ci sottomettiamo all’amore del nostro amato Re. Il conflitto tra il Regno Celeste e quello terreno esisterà sempre, e sempre, durante la nostra vita quotidiana, dovremmo scegliere quale dei due seguire.
Nel vangelo di Giovanni al capitolo 18, Gesù era in piedi al cospetto del governatore romano Pilato e lui gli chiese: “Sei davvero un re?” e Gesù rispose: “Si, lo sono, ma il mio Regno non appartiene a questo mondo. E’ un Regno non terreno. I miei seguaci non combattono fisicamente per Me perché facciamo parte di un Regno diverso che combatte un altro tipo di guerre”.

Domande e risposte:
Domanda: Come si applicano questi insegnamenti alle vittime di abuso?

Risposta: Non significa che dovremmo adottare una posizione passiva. Di solito si tende a pensare che esistano soltanto due scelte: potremmo aggredire la persona che abusa o non fare nulla a riguardo. Gesù ci ha indicato una terza reazione…esistono delle risposte sincere, efficaci e genuine utilizzando dei metodi non-violenti.

Domanda: Come mai Gesù reagì in modo violento nel Tempio a Gerusalemme cacciando via i mercanti e i cambiavalute? Non è questo un buon esempio di violenza utilizzata nel modo giusto?

Risposta: La violenza che Gesù utilizzò fu un attacco al sistema religioso del Tempio non contro le persone. Se Gesù avesse voluto aggredire la gente avrebbe potuto benissimo averli colpito con la sua frusta, colpire in faccia gli esattori delle tasse o i cambiavalute. Con la frusta non fece altro che cacciare gli animali dall’interno del Tempio. Lui stava chiudendo con il sistema religioso. Gesù ci ha dimostrato come vivere il pacifismo e come prendere posizione per la verità senza incolpare le persone, le quali vengono considerate come vittime del sistema stesso.

Conclusione:
Come si fa a diventare un cittadino terreno? Nella maggior parte dei casi bisogna nascere all’interno di una nazione. Come si diventa un cittadino celeste del Regno di Cristo? Nello stesso modo; bisogna nascere in esso. Gesù una volta stava parlando di questo tema con un leader religioso fedele alla sua nazione, Lui disse: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio». Nel greco originale “nato di nuovo” significa essere nato in modo completo, quindi “nascere da capo”, “essere completamente rinnovati” o letteralmente “da cima a fondo”; in altri passi Gesù ha detto “essere nati dall’alto” con lo stesso significato. Più avanti Gesù lo chiamò essere “nati dallo Spirito”, un nuovo inizio, l’entrata in un nuovo Regno dove tutto è diverso da quel punto in poi. Gesù ci spiegò come fare: “Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Chi crede, ha fede e si fida che Lui è il centro di tutto essendo disposto a seguirLo ha la vita eterna. Sperimentiamo questo tramite la fede fidandoci di Cristo. Chi di noi sostiene di essere nato di nuovo ma poi non lo dimostra con la sua vita dovrebbe pregare chiedendo a Dio di poter imparare a vivere come cittadini del Regno Celeste.

Preghiera: Padre Celeste prego che Tu ci possa mostrare come diventare più come Cristo e più come Te. Insegnaci ad accorgerci dei nostri pregiudizi e come lasciare da parte il nostro bagaglio dell’intolleranza. Prego che possiamo cercare di guardare direttamente il volto, l’esempio e gli insegnamenti di Cristo per poter nascere di nuovo all’interno del Suo nuovo Regno e al Suo nuovo modo di vivere. Prego che Tu possa aiutarci, i Tuoi cittadini celesti a vivere sempre più come Te. Nel Nome di Gesù, amen.