I termini “pneuma” in greco e “ruah” in ebraico sono stati tradotti nella Bibbia come “vento” “alito” e “spirito” dipendendo dal contesto della frase. Affermare che la realtà fisica e la realtà spirituale siano due cose separate è una dicotomia falsa perché sono collegate tra di loro. “Respirare” nel contesto biblico potrebbe significare respirare l’aria fisica o respirare l’aria dello Spirito. Quando si affronta il tema dello Spirito Santo spesso si parla del vento, del respiro, dell’atmosfera di Dio. Lo Spirito di Dio non è un fantasma legato a un certo luogo ma è l’intera atmosfera dell’intera creazione, la forza vitale, l’energia e l’elettricità che anima ogni essere vivente, è l’aria che respiriamo e che mette in connessione tutto quanto. “Poiché in lui viviamo, ci muoviamo e siamo, come persino alcuni dei vostri poeti hanno detto: “Poiché siamo anche sua progenie” (Atti 17:28). “Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza?” (Salmi 139:7). Non esiste luogo dove Dio non c’è. In un certo senso noi siamo in Lui e Lui ci penetra in ogni momento. Questo fatto ci lascia con tante domande, questa connessione, come avviene? In quali modi stiamo esperimentando la Sua presenza in noi? Come possiamo fare per coltivare la consapevolezza del fatto che la nostra vita è in costante connessione con Dio?La forza spirituale universale che anima, lega e guida è una Persona che crea e si mette in connessione con la vita. Questa Persona è sia un Lui che una Lei. Nella Bibbia è utilizzato un pronome maschile quando si riferisce a Dio quindi lo faremo anche noi, non per dichiarare che Dio sia maschio ma per affermare che Dio è una Persona. La forza vitale creatrice ha una personalità, è capace di ragionare, ci conosce in modo personale, ci ha accompagnati da prima della nostra nascita, è in grado di avere emozioni. Noi lo possiamo rattristare o farlo gioire con la nostra vita, Lui è sempre in connessione con noi. Dio ha una volontà ed un piano, tutte qualità che fanno parte del carattere di una persona. Dio desidera ed è interessato a guidarci verso una certa direzione perché gli stiamo a cuore. “E noi abbiamo conosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; e chi dimora nell’amore dimora in Dio e Dio in lui” (1 Giovanni 4:16). Dio è amore e l’amore non è inanimato ma relazionale e personale. L’amore è il DNA dell’universo e questo è lo Spirito che risiede in noi e noi in Lui. “Allora l’Eterno Dio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente” (Genesi2:7). Il respiro di Dio diede all’uomo vita e senza quel respiro niente avrebbe preso vita. La vita esiste perché Dio ha scelto di condividere il Suo Spirito con la tutta la Sua creazione. Il seguente passo è interessante, “Tutto quello che era sulla terra asciutta ed aveva alito di vita nelle sue narici morì” (Genesi 7:22). Tutto ciò che vive possiede l’alito di vita dello Spirito di Dio; quando cessano di respirare arriva la morte. Se siamo vivi interagiamo, respiriamo e siamo partecipi con lo Spirito di Dio.A seguito approfondiremo lo Spirito Santo sotto diversi aspetti partendo dal contesto storico. All’inizio della creazione lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque, poi fu l’ispirazione della Torah dando la legge, i comandamenti e delle regole da rispettare alle persone. Dio è consapevole che quando le persone hanno la legge e basta, esse tendono a diventare legaliste; un’impostazione predefinita del genere umano. La vita per noi e la legge a volte combaciano, altre volte no, perché ciò che accade ogni giorno non ricade sempre in modo preciso sotto una certa legge. Spesso dobbiamo affrontare numerosi colpi di scena, svolte e cambiamenti di sceneggiatura che la legge non sempre anticipa in dettaglio perché è limitata. Questo è il motivo per il quale si creano sempre delle nuove leggi che si applicano mano mano, alla nuova situazione. Lo Spirito Santo non si è limitato soltanto ad essere l’ispirazione della legge perché ciò porterebbe le persone a diventare legaliste cercando di osservare la lettera della legge come successe diverse volte nell’Antico Testamento spesso mancando lo Spirito e la Sua vera intenzione. Il profeta Geremia disse che finché le persone seguivano la lettera della legge esse si comportavano in modo meccanico cercando di osservare tutti i riti e rituali del Tempio e così facendo si utilizzava il legalismo come una scusa per allontanarsi da Dio e si perdeva la loro passione per il cuore di Dio; cosa che poi li portava verso l’idolatria. Lo Spirito Santo scendeva su certi individui come sui profeti, re o altri leader spirituali che poi avevano il compito d’interpretare e di aiutare le persone ad applicare la legge. Questa figura carismatica unta dallo Spirito si ripete lungo la storia dell’Antico Testamento dove quelle persone correggevano e indicavano al popolo dove stessero sbagliando con il loro legalismo. Quindi lo Spirito lavorava sia attraverso la Sua parola che tramite i Suoi emissari. Il libro del profeta Zaccaria verso la fine dell’Antico Testamento dice che Dio avrebbe ritirato il Suo Spirito perché il popolo d’Israele non era in grado di capire la differenza tra la voce degli spiriti malvagi e quella del Suo Spirito. Anche quando Dio mandava loro dei profeti essi non gli davano ascolto e finivano per lapidarli. Israele faceva finta di non sentire la voce dei Suoi messaggeri e al loro messaggio e quindi Dio aveva soltanto una soluzione da offrire, quella di togliere il Suo Spirito. Dio lasciò loro la Torà come guida, lo Spirito lo aveva ispirato ma il continuo intervento di Dio per aiutare il popolo ad interpretare, la Sua guida e la correzione che lo Spirito donava loro, gli fu tolta. (Zaccaria 13:2-6). Che messaggio spaventoso da Dio! Dopo questo evento iniziò il periodo intertestamentario in cui non c’erano più profeti di Dio. Hillel il Vecchio (Babilonia, 60 a.C. circa – Gerusalemme, 7) è stato uno dei più grandi, saggi e influenti dei rabbini ebrei. Lui visse a Gerusalemme al tempo di Erode il Grande e quindi la sua vita coincise con quella di Cristo. Nessuno scrittore di quel periodo storico ha mai menzionato che Hillel fosse pieno dallo Spirito o che lo Spirito comunicasse tramite lui, quindi non era un profeta. Israele rimpiangeva il fatto di non contare più con l’aiuto dei profeti ma speravano che un giorno il Messia sarebbe arrivato e la Sua venuta avrebbe aperto le porte ad una nuova era dello Spirito. Le profezie contenute nell’Antico Testamento dicevano che quando lo Spirito Santo sarebbe tornato avrebbe riportato l’unzione dell’interpretazione ed il dialogo dello Spirito tramite le persone. La differenza sta nel fatto che le profezie dicevano che durante questo Nuovo Patto lo Spirito Santo sarebbe disceso su tutti; uomini, donne, giovani, anziani e insieme avrebbero imparato l’uno dall’altro. Le persone si sarebbero radunate intorno alla Parola e lo Spirito Santo che era la fonte d’ispirazione della Torah, si sarebbe interpretata tramite ogni individuo. Perciò nel nostro movimento e anche nella nostra denominazione a livello internazionale “Brethren in Christ” mettiamo in pratica ciò che denominiamo “l’ermeneutica comunitaria”; “ermeneutica” significa come s’interpreta e si applica la Bibbia, perciò l’ermeneutica comunitaria è ciò che ci aiuta a ricordare che lo Spirito nel Nuovo Patto parla tramite tutto il corpo e la Bibbia dalla venuta di Cristo è un libro al quale bisogna studiare come famiglia, prima ascoltiamo le parole contenute e poi ci diamo ascolto l’uno con l’altro. Ci sta che qualcuno di noi abbia un ruolo d’insegnante o di pastore ma tutto il corpo ha lo Spirito Santo e quindi è chiamato a rendersi partecipe nel processo d’apprendimento l’uno dell’altro. La spiritualità di Gesù è di natura relazionale. C’è da evidenziare il notevole cambiamento tra l’Antico testamento ed il Nuovo Testamento. Nell’Antico Testamento c’era la figura autorevole del profeta portavoce di Dio onnipotente su cui lo Spirito Santo si posava invece nel Nuovo Testamento lo Spirito Santo rimane in tutti i credenti. Secondo la veduta del Nuovo Testamento il profeta non possiede più una maggiore autorità in confronto al resto del corpo. Il compito di guidare la nuova chiesa o famiglia nelle vesti di genitori spirituali è stato dato agli anziani, ai supervisori e ai pastori. Chi ha il ruolo di guidare ha il compito di assistere la struttura famigliare della chiesa e allo stesso tempo deve imparare dagli altri e gli altri da lui o da lei. La storia della chiesa è piena di estremismi sia da una parte che dall’altra. La chiesa cattolica nel passato prese delle decisioni che non si allineavano con gli insegnamenti delle Scritture come ben sappiamo; essi scelsero di seguire lo schema dell’Antico Testamento incentrato su una figura piena dello Spirito con autorità, un individuo con l’unzione profetica al di fuori della Bibbia che indicasse loro ciò che avrebbero dovuto fare o meno. Il Papa, il portavoce di Dio sulla terra rivestito d’autorità ordinava di uccidere i loro nemici nel nome di Dio. In quel caso quell’individuo rivestito di potere manipolava il popolo della chiesa a fare delle scelte contrarie agli insegnamenti contenuti nella Bibbia o in diretta opposizione agli insegnamenti di Cristo.I protestanti d’altra parte dichiararono di opporsi a quel tipo di mentalità e così andarono all’altro estremo. Essi decisero di non dare ascolto a nessun individuo scegliendo invece di seguire soltanto le Scritture. Il loro grido di battaglia fu: “Sola Scriptura!!”, che significa “soltanto le Scritture”. Il popolo protestante si radunò attorno a questo slogan proclamando che fosse qualcosa di meraviglioso innamorandosi della Bibbia. Questo periodo storico accadde negli anni in cui fu inventata la stampa e così le persone ebbero l’opportunità di leggere la loro propria Bibbia. I protestanti dall’altro canto spesso tendevano a essere troppo legalisti diventando sempre più come dei farisei. Il movimento farisaico prosperò durante il periodo inter testamentario prima della venuta di Gesù quando Israele non aveva più profeti o figure carismatiche cui seguire; il loro movimento incoraggiava le persone a seguire la legge alla lettera. I protestanti portarono le persone a seguire quel filo di pensiero.Secondo la nostra veduta Dio è Colui che ha l’autorità, non un libro. Lui ci parla tramite il Suo Spirito. Il Suo Spirito ha ispirato gli autori della Bibbia ma anche ispira l’interpretazione che i credenti gli danno. Noi non riteniamo che un certo individuo abbia un’unzione speciale concessa solo a lui per poter interpretare le Scritture e neanche condividiamo una posizione rigida nei confronti della Bibbia, pensando che solo la Bibbia abbia piena autorità. Crediamo nel radunarci insieme invitando lo Spirito Santo a parlare attraverso la nostra comunità di fede, per noi è una esperienza costruttiva imparare l’uno dall’altro mentre discutiamo le Scritture insieme. A seguito daremo uno sguardo a diversi passi biblici che ci aiuteranno a comprendere come operava la Prima Chiesa. Il popolo ebraico era appena uscito fuori da un contesto storico senza profeti e senza manifestazioni da parte dello Spirito Santo in mezzo a loro fino all’arrivo di Gesù. “Or la nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa in matrimonio a Giuseppe, ma prima che iniziassero a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo” (Matteo 1:18). Lo Spirito Santo stava tornando tra il popolo annunciando la venuta del Messia e poi il Messia annunciò la venuta dello Spirito Santo dicendo che esso sarebbe stato versato su tutti quanti. Le profezie che parlavano del Nuovo Patto si sarebbero avverate. La Prima Chiesa viveva in quella realtà: non abbandonarono gli insegnamenti delle Scritture perché continuarono a radunarsi attorno ad esse ma lasciarono che lo Spirito Santo li aiutasse ad interpretarla. In diverse occasioni quando stavano cercando di capire come applicare la Torah alla loro situazione, ricordiamo che secondo gli insegnamenti contenuti nella Torah i maschi dovevano essere circoncisi, attenersi a delle regole severe per quanto il mangiare e una miriadi di leggi del genere lo Spirito Santo interveniva aiutandoli ad interpretare. Un esempio si trova in questo passo: “Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi alcun altro peso all’infuori di queste cose necessarie” (Atti 15:28). In queste parole possiamo osservare che dice “noi”, la comunità di fede aveva raggiunto quella conclusione insieme, un modo d’operare molto relazionale. Era un movimento che non agiva in senso piramidale e le persone che rivestivano una certa autorità si mettevano alla pari degli altri cercando di aiutare chi era nuovo nella fede a dare ascolto allo Spirito Santo. Riguardo il ruolo della profezia nella Prima chiesa dice: “Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino” (1 Corinzi 14:29). Un’affermazione del genere non esisteva nell’Antico Testamento. La Prima Chiesa cercava di comprendere e di filtrare i saggi consigli e la vera voce di Dio dalla saggezza umana contenuti nelle profezie che ricevevano. Quindi i profeti profetizzavano ma poi ciò che dicevano veniva sottoposto al consiglio del corpo dei credenti dove decidevano tutti insieme come applicare la nuova informazione che avevano ricevuto. Le decisioni venivano prese come famiglia piuttosto che dettate da un ente o da un individuo. “Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utilità comune (1 Corinzi 12:7). Tutti dovremmo avere l’atteggiamento di voler imparare dagli altri e di metterci al servizio degli altri. “Essendo manifesto che voi siete una lettera di Cristo, che è il risultato del nostro ministero scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, e non su tavole di pietra, ma sulle tavole di un cuore di carne” (2 Corinzi 3:3). Questo passo nel contesto ebraico significa che il Nuovo Patto non è come il Patto dei dieci comandamenti, non è scritto sulla pietra o un nuovo ammasso di regole. Lo Spirito Santo avrebbe scritto la Sua volontà sulle tavole dei nostri cuori e ciò significa che le persone sarebbero diventate delle lettere vive. “La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. Amen” (2 Corinzi 13:13). Il ruolo dello Spirito Santo nel Nuovo Testamento è quello d’enfatizzare la comunione e l’unità dei credenti. Sfortunatamente non esiste un tema che crei più divisione nella storia della chiesa come quello dello Spirito Santo, un fatto piuttosto ironico dato che lo Spirito Santo dovrebbe incoraggiare l’unità tra i credenti e non il contrario. Lo Spirito Santo opera aiutandoci a focalizzarci sulla figura di Gesù, è triste che spesso non gli si dia ascolto. SEGUE….
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