PARTE 2 – TRAPIANTO DI CUORE-
Nel Nuovo Testamento la Prima Chiesa meditò su queste promesse e fece sapere al mondo che dette promesse si erano davvero avverate. L’apostolo Paolo disse che eravamo dei peccatori ma che poi siamo stati lavati e santificati da Gesù (1 Corinzi 6:11). Dopo aver elencato una lista di innumerevoli peccati, disse che precedentemente eravamo in quello stato ma che successivamente siamo stati giustificati. “Perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è lo stesso che ha fatto brillare il Suo splendore nei nostri cuori per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che rifulge sul volto di Gesù Cristo” (2 Corinzi 4:6). ” Or la speranza non confonde, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. (Romani 5:5). ” Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi a Dio, in Gesù Cristo, nostro Signore” (Romani 6:11). “Io sono stato crocefisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Galati 2:20). “Figli miei, che io partorisco di nuovo, finché Cristo sia formato in voi!” (Galati 4:19), la preghiera dell’apostolo Paolo per noi. Cristo si trova dentro di noi ora e noi ci stiamo modellando ad immagine di Gesù. Un nuovo modo di concepire ciò che Dio sta operando dentro il nostro cuore è comprendere che lo Spirito di Dio opera all’interno del nostro essere per aiutarci a diventare noi stessi e tramite la rinascita siamo già diventati nuove creazioni fatte all’immagine di Dio. Dopo la rinascita bisogna cercare d’imparare a vivere partendo dal nostro cuore abbinato al Suo. Quindi, quando ci avviciniamo alle caratteristiche di Dio, chi è Lui e come il Suo Spirito stia operando in noi, non stiamo semplicemente acquisendo informazioni su questa entità estranea chiamata Spirito Santo, ma stiamo assorbendo qualcosa di più, entriamo in contatto con il carattere di Dio, in quanto è anche il nostro, visto che lo abbiamo ricevuto dentro di noi. Dio sta cercando di far venir fuori quell’aspetto di noi. I frutti dello Spirito sono amore, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo (Galati 5:22). L’amore è il valore essenziale e dominante e tutti gli altri frutti sono le diverse espressioni di questo amore, attraverso esempi pratici. Tutti questi frutti non sono più dei concetti estranei al nostro essere perché quando si “rinasce spiritualmente” diventano parte della nostra natura. Lo Spirito ci assiste nel diventare più come noi stessi, come le nuove creature in Cristo, la nostra nuova identità, più come l’immagine di Dio in noi, più come Dio che è amore. Nell’elenco che abbiamo letto pocanzi, frutti come rabbia, paura e avidità non vengono menzionate. Come cambierebbe la nostra natura se avessimo la consapevolezza piena che questi frutti non sono delle manifestazioni che Dio desidera inserire nella nostra vita per forza ma che essi sono parte del nostro vero io? Potremmo pensare di essere delle persone arrabbiate e che lo Spirito desidera che ci riappacifichiamo con Lui, quando in realtà dovremmo riconoscere che la nostra identità non si trova nella rabbia. Siamo degli esseri ricoperti di carne e abbiamo la pecca spesso di dare ascolto alla voce sbagliata. Ciò che lo Spirito Santo sta operando in noi è farci desiderare di diventare ciò che in realtà siamo, il nostro vero io. La rabbia, il timore, l’ansia, l’avidità, l’egoismo e cose del genere non sono più parte della nostra natura. Siamo degli esseri pacifici che si accontentano di ciò che hanno, questo lo realizziamo quando scopriamo la nostra vera natura.
Domande e Risposte
Domanda: Cosa succederebbe se non vivessimo all’altezza di chi siamo in realtà e si optasse per seguire un’immagine falsa? Come si fa in quella condizione a scoprire la nostra vera natura? Risposta: Impariamo a conoscere il cuore di Dio e rendiamoci conto che essere degli esseri umani significa essere fatti all’immagine di Dio. Il cuore di Dio si comprende molto più chiaramente dall’immagine di Dio in Gesù e in quel modo siamo in grado di conoscere meglio la Persona del nostro Creatore. Il peccato ha corrotto l’immagine di Dio in noi ma la “rinascita” ci perfeziona partendo dal nostro cuore. Come possiamo capire a quale voce dare ascolto?
Cerchiamo di rimanere fermi tenendo gli occhi su Gesù studiando i Suoi insegnamenti, dando ascolto ai fratelli e alle sorelle che ci possono aiutare a comprendere. Ciò ci aiuta a riconoscere la voce di Cristo e quale siano i desideri dello Spirito Santo che alla fine sono anche i nostri. Abbiamo bisogno di continuare ad imparare seguendo il percorso spirituale esterno ma allo stesso tempo di dare ascolto allo Spirito Santo che comunica al nostro cuore.
Domanda: Abbiamo parlato del valore dell’introspezione cercando di comprendere come lo Spirito sia all’opera nei nostri cuori cercando di seguire ciò che desideriamo veramente. La mia domanda è: dal punto di vista cristiano, qual è il ruolo della comunità di fede nell’aiutarci a comprendere quale dei nostri desideri provengono dallo Spirito e quali no? Risposta e conclusione: Vorrei presentarvi qualcuno: voi stessi! Il mio desiderio è che tutti quanti possiamo riuscire a conoscere il nostro vero io fatto ad immagine di Dio ricreato dallo Spirito Santo e perfezionato in Cristo. Come mai tanti cristiani sono così lontani dall’immagine di Cristo? Le risposte potrebbero essere tante, la prima è che forse tante delle persone che si fanno chiamare cristiane in realtà non lo siano. Forse alcune di esse non mantengono i loro occhi fissi su Gesù e perciò sono confuse e non sanno bene a quale voce dare ascolto nei loro cuori perché non prendono del tempo per imparare come riconoscere la voce di Gesù. Alcuni di noi dopo aver compreso bene come funzioni, continuiamo ad avere difficoltà perché non conosciamo bene noi stessi e pensiamo di essere dei peccatori fuori strada che devono combattere giornalmente contro tante cose pensando che Dio e lo Spirito Santo debbano occuparsi di noi riportandoci sulla giusta via e che dovremmo imparare a dare loro ascolto. In quel caso è evidente che non abbiamo preso del tempo per riflettere a quali siano i nostri desideri genuini, non abbiamo compreso noi stessi
veramente. L’obbiettivo della spiritualità cristiana consiste nell’ aiutarci a vicenda, nel fermarci e nel prendere del tempo per connetterci e conoscere noi stessi imparando a dare ascolto ai nostri cuori ed alla voce dell’amore. Bisogna rallentare abbastanza per essere in grado di comprendere ciò che il nostro vero io desidera veramente, ciò che Gesù desidera. Siamo stati creati all’immagine dell’amore e per essere in relazione. Una rivelazione relazionale per esseri relazionali che sono qui per scoprire la pienezza di Dio, Gesù e noi stessi in quel contesto. Si tratta di una rivelazione relazionale per esseri relazionali che si coinvolgono insieme in tanti modi. Chi non lo fa non è fedele a se stesso. Questo è il ruolo della comunità di fede. Prendere la Bibbia da soli e leggerla non è un affronto contro la comunità perché ci si sta relazionando con la comunità storica del mondo della fede che ci ha fatto avere le Scritture. Ora per la prima volta in 2000 anni la gente legge e fa da solista. La Bibbia che abbiamo in mano testimonia il fatto che siamo stati creati per essere in comunità e che la rivelazione di Cristo e il Suo Spirito Santo si manifestano molto di più insieme ad altre persone, tramite la chiesa. Siamo consapevoli di questo e perciò prendiamo le nostre Bibbie e le leggiamo insieme ad altri fratelli e sorelle nella fede cercando d’imparare insieme. Dio a volte desidera parlare attraverso di noi per aiutare altre persone e ciò viene chiamato ermeneutica comunitaria, imparare dalle Scritture come comunità che si raduna. Gesù si è rivelato in quel modo dall’inizio. Ora che abbiamo la stampa non è più il momento di crearci una spiritualità privata disconnessa dalle relazioni. Agire in quel modo è un affronto contro Dio, Gesù e noi stessi. Limitarci a studiare non basta, dobbiamo cercare di mettere in atto ciò che impariamo in comunità. Per chi è nuovo, il primo passo è quello di credere in Gesù e di accoglierlo nella sua vita. Per coloro che conoscono Gesù ho una proposta da farvi, cerchiamo di prendere un po’ di tempo ogni giorno per meditare sul primo capitolo di Corinzi 13. Quando leggeremo tutto ciò che dice sul concetto dell’amore è una cosa positiva ma poi cerchiamo di capire meglio e di realizzare che tramite quelle parole stiamo anche conoscendo meglio il carattere di Dio. Il prossimo passo potrebbe essere quello di meditare sul fatto che tramite quelle parole stiamo anche comprendendo il carattere vero dei nostri propri spiriti rifatti all’immagine di Dio. L’apostolo Paolo l’ha messo in questo modo: “per spogliarvi, per quanto riguarda la condotta di prima, dell’uomo vecchio che si corrompe per mezzo delle concupiscenze della seduzione, per essere rinnovati nello spirito della vostra mente e per essere rivestiti dell’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e santità della verità” (Efesini 4:22-24). Cosa significa mettere in atto queste parole? Ogni giorno dovremmo spogliarci dell’uomo vecchio e rivestirci dell’uomo nuovo cercando di ricordare a noi stessi la nostra vera natura, siamo fatti ad immagine di Dio. “Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge” (Galati 5:22,23). Mentre meditiamo su queste ultime parole cerchiamo di pensare a quanto desideriamo vivere secondo esse e rifletterle nella nostra vita. Dio desidera modellarci in quel modo anche adesso.
Preghiera: Padre Celeste ti prego che possiamo essere in grado di rifiutare la bugia che dice che siamo delle persone non fedeli, dure e fuori controllo; delle persone arrabbiate e impazienti. Aiutaci a dire insieme agli apostoli Giovanni e Paolo basati sugli insegnamenti chiari di Gesù che siamo stati rifatti, rinnovati e non siamo più quel tipo di persona perché siamo stati fatti ad immagine Tua, e la Tua immagine rappresenta il nostro vero essere. Noi non abbiamo vissuto in sintonia con il nostro vero essere. Prego che questa possa essere una settimana di scoperta su di Te Gesù, che possiamo dedicare tempo a dare ascolto alla voce del Tuo Spirito Santo in noi e che possiamo imparare a conoscerci meglio. Desideriamo diventare più come Te. Nel nome di Gesù.
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