In cosa consiste il Regno di Dio? Questa è una frase che Gesù utilizzava spesso per aiutare le persone a capire che il percorso spirituale tracciato da Dio non è formato da individui che singolarmente si rivolgono verso Dio ma piuttosto da persone che vengono incluse all’interno di una comunità di fede creando tutti insieme un ambiente dove si vive in modo diverso e si ama pienamente. Quando una persona nasce, essa entra a far parte della nazione in cui nasce diventando cittadino e dovendo sottomettersi alle regole della sua patria e adottando la sua cultura e le sue tradizioni. Nello stesso modo quando si rinasce spiritualmente non significa che siamo “salvi” individualmente per poi essere introdotti in una nuova realtà esoterica spirituale ma piuttosto che si nasce e si entra a far parte di un nuovo Regno, una nuova società composta di tanti fratelli e sorelle nella fede; uno stato transnazionale e multietnico dove si adotta un nuovo modo di vivere e ha la sua propria cultura, ethos, ambiente e tradizioni. In questo nuovo Regno tutti sono sottomessi ad un Unica autorità: Gesù, il nostro Re, Signore e Leader. Essere parte del Regno di Dio significa essere sintonizzati alla volontà di Dio ed al Suo modo di operare; vivere come un cittadino che è parte di una nazione spirituale sotto l’autorità di Dio che ha una cultura modellata seguendo l’esempio di Gesù; un modo di vivere dove le vie del Signore hanno dominio. Essere consapevoli che Dio ci ha chiamato a vivere questa realtà insieme è qualcosa che dovremmo tener presente. Cosa significa essere nati di nuovo? Approfondiremo questa domanda anche in altri studi ma possiamo cominciare dicendo che la frase “nato di nuovo” è stata tradotta da due parole del greco originale “gennethe” che significa “concepire o generare” e “anothen” che significa “dal alto” o “di nuovo”. Gesù fece qualcosa di molto affascinante a questo punto; prese un concetto e lo mise in atto diversamente da come veniva utilizzato in altre religioni. Gesù lo utilizzò in un modo piuttosto particolare e potente. Il modo in cui il concetto della rinascita veniva insegnato in altre culture, religioni e filosofie è molto interessante, di solito si focalizzavano in ciò che sarebbe accaduto dopo la morte. Platone usò il concetto della rinascita per illustrare la morte e la rincarnazione; Philo un filosofo ebreo per dare l’idea della morte; Seneca paragona la rinascita alla morte anche lui. Il mitraismo sostiene che la morte sia la rinascita cioè, la liberazione dell’anima dalla materia, quando uno può finalmente lasciare questo mondo e la nostra sostanza viene mutata. L’induismo e il buddismo associano la rinascita alla rincarnazione. I registri storici dell’ebraismo rabbinico o farisaico parlano della rinascita in riferimento a quando una persona si convertiva all’ebraismo; un concetto diverso dagli altri. In questo caso il cambiamento avveniva soltanto nella condizione della persona e quindi essa non viveva una trasformazione ontologica, cioè, nella sua natura ma diventava soltanto da quel momento in poi un ebreo che per loro era come dare inizio ad una nuova vita, una sorte di rinascita. Gesù prese quel concetto metaforico ebraico di rinascita in questa vita terrena e lo unì ai concetti di proprietà trasformativa delle altre religioni sul rinascere ad una nuova vita; un cambiamento sostanziale e ontologico della nostra essenza interiore; qualcosa che poteva accadere in quel momento. Lui introdusse il concetto della rinascita in questa vita, il poter iniziare da capo, che tramite la grazia di Dio in Cristo possiamo avere la vita eterna dal momento in cui siamo nati di nuovo. Questo cambiamento esiste davvero! Una volta ebbi una conversazione con una personalità famosa nel mondo cristiano, un autore di molti libri e colsi l’occasione per chiedergli quale secondo lui era la questione principale della fede cristiana…se uno dovesse spiegare un concetto del genere ad una persona non credente, cosa secondo lui era al centro della nostra fede? Secondo lui, l’idea della rinascita illustrata da Gesù in questa vita rappresenta l’esperienza che fa sì che la fede cristiana sia radicalmente diversa da altri credi religiosi sul pianeta. In altre parole, riteniamo che un miracolo empirico e soggettivo sia al centro della nostra fede. In realtà esistono due miracoli: uno di natura oggettiva e l’altra di natura soggettiva. Quello oggettivo è la Risurrezione e quello soggettivo o empirico quello della rinascita. Chi si considera un cristiano crede nella realtà di quei due eventi miracolosi come anche la Prima Chiesa. Alcuni pensano che quando Gesù parlava sul “entrare nel Regno dei Cieli”, di “vedere il Regno dei Cieli” o di “rinascita” che si riferisse a qualcosa che si esperimenta solo in punto di morte. In questi studi analizzeremo il perché non consideriamo che sia l’interpretazione giusta e perché riteniamo che sia qualcosa che si vive in questa vita. La Bibbia dice che “egli ci ha salvati non per mezzo di opere giuste che noi avessimo fatto…” Dio ci ha già salvato, il tempo verbale è al passato. Lui ci ha salvato da solo, non c’è nulla che potremo fare per meritare la salvezza, dobbiamo soltanto riceverla come si fa quando si riceve un regalo; non dobbiamo sforzarci per ottenerla perché è tutto per grazia! Il passo continua: “… ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha copiosamente sparso su di noi, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, affinché, giustificati per la sua grazia, fossimo fatti eredi della vita eterna, secondo la speranza che abbiamo” (Tito 3:5-7). Il termine “giustificati” è connesso alla rinascita. La rinascita è il miracolo di natura soggettiva, quel cambiamento del nostro cuore. L’essere giustificati è un termine legale che significa che siamo stati resi giusti e dichiarati non colpevoli. Da piccolo spesso sentivo parlare il predicatore della mia chiesa riguardo la giustificazione e lui la spiegava così: “Essere giustificati significa che Dio ci guarda come se noi non avessimo mai peccato”. Il perdono è proprio questo; quando Dio dà un colpo di spugna alla nostra vita. Il perdono non rinfaccia né porta rancore ma lascia andare. Quando Dio ci perdona esso ha delle ramificazioni cosmiche spettacolari, il Suo perdono ci giustifica. Non dobbiamo più portare il peso delle nostre colpe addosso e siamo liberi di guardare in avanti alla vita che sta per iniziare. La nostra vita eterna a inizio da quel momento! “Benedetto sia il Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il quale nella sua grande misericordia ci ha rigenerati a una viva speranza per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo dai morti” (1 Pietro 1:3). “In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Giovanni 5:24). E’ qualcosa che accadde in questa vita quando crediamo tramite la nostra fede. Tornando al personaggio di Nicodemo, cos’altro sappiamo di lui? Sembra che dopo quell’incontro sia divenuto uno di Suoi seguaci. Il primo indizio lo troviamo nel vangelo di Giovanni 7 dove racconta che Nicodemo abbia iniziato a difendere Gesù, non nascondeva più di sostenerLo. Il capitolo 12 del vangelo di Giovanni menziona dei leader religiosi che seguivano Gesù, erano pochi e Nicodemo non viene nominato ma nel capitolo 19 di Giovanni alla morte e sepoltura di Gesù Nicodemo si presentò come uno dei discepoli e insieme a Giuseppe di Arimatea andarono a prendere il corpo di Gesù dopo la Sua crocifissione per dargli una degna sepoltura. Nicodemo non si nascondeva più e forse questo rappresenta il percorso che alcune persone faranno. Questa è la mia preghiera. Domande e risposte: Domanda: Qual è il ruolo dello Spirito Santo nella rinascita? Risposta: Il ruolo dello Spirito Santo fu una parte importante della conversazione tra Nicodemo e Gesù che approfondiremo nei prossimi studi ma posso rispondere dicendo che lo Spirito Santo è Colui che dà alla luce. Essere nati maschi o femmine significa essere fatti alla immagine di Dio, quindi Dio non è un Dio maschio o un Dio femmina. Dio è Dio e la maschilità e la femminilità trovano le loro immagini in Lui. Certamente lo Spirito Santo è una manifestazione di Dio che non si può catalogare come maschile, perché è un essere che dà alla luce, che partorisce. Lo Spirito Santo è come la nostra madre. Approfondiremo questo tema più avanti. Conclusione: Chiediamoci. Qual’è il prossimo passo che dovremmo fare nel nostro percorso spirituale personale? Cerchiamo di mettere in pratica ciò che stiamo imparando per poter poi riversarlo sugli altri. Cambieremo il mondo partendo da noi stessi un passo alla volta. Ognuno deve valutare quali sono i passi personali nella sua vita. Per chi sta iniziando magari il primo passo potrebbe essere quello di tornare a trovarci per finire di approfondire questa serie di studi. Per altri potrebbe essere quello di ottenere una Bibbia e cominciare a studiarla. Per altri ancora potrebbe essere quello di entrare a far parte di un gruppo di chiese in casa. La Meetinghouse è un insieme di circa oltre 200 gruppi di chiese in casa che a volte si radunano anche in uno stabilimento le domeniche, ma per noi gli incontri in casa sono quelli più importanti. Negli incontri in casa si ha l’opportunità di formulare delle domande, sentire gli interrogativi degli altri cercando di trovare le risposte insieme in comunità come una famiglia spirituale. Un’altra cosa che si potrebbe fare è quella d’iniziare ad includere Dio e parlare con Lui, chi di noi non prega molto potrebbe utilizzare quest’opportunità per iniziare a farlo aprendo il suo cuore a Dio riguardo le domande che ha nel cuore che lo appesantiscono chiedendo al Signore di dargli le risposte di cui ha bisogno. Se qualcuno ha delle domande si senta libero di parlare con altri fratelli o sorelle riguardo esse. Forse per altri l’essere battezzati è il prossimo passo, sappiamo bene che il battessimo non ci salva ma è il simbolo esterno della realtà interna che crediamo sia vera. Siamo immersi nello Spirito, lavati, purificati, perdonati e ci è stata data la possibilità di ricominciare da zero con Dio. Quando comprendiamo quel concetto il battesimo diventa un’immagine simbolica bellissima. Un passo da fare per altri sarebbe quello di chiedere a Dio di donargli un cuore nuovo, credendo che Lui lo farà. Forse c’è chi crede che l’unica cosa di cui ha bisogno è quella d’essere nato di nuovo e ricominciare da capo, non esiste nessuna formula magica particolare o preghiera che possiamo insegnare. La nostra fede è espressa tramite il battesimo ma può iniziare da adesso con un cambiamento di cuore semplicemente dichiarando d’essere pronti per ricevere e credere che quel cambiamento stia accadendo nel nostro interiore. Nel vangelo di Giovanni c’è un passo bellissimo che prima parla di coloro che hanno rifiutato Gesù e poi dice: “ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome” (Giovanni 1:12). Ricevere e credere sono dei concetti paralleli. Siamo diventati figli di Dio non per discendenza naturale, decisione umana o per il volere di un marito…non c’è nulla che possiamo fare per ottenere questo dono, Dio ce lo ha dato. Possiamo avere questa rinascita, forse questo rappresenta il nostro punto d’inizio o forse è qualcos’altro che non abbiamo menzionato. Credo in Dio e che Lui comunichi con noi, Lui ha cura di noi e ci incoraggia a fare il prossimo passo qualsiasi esso sia. Prego che i nostri occhi possano essere aperti e che possiamo avere il coraggio di rispondere alla Sua chiamata. Preghiera: Padre Celeste, ti ringrazio per aver comunicato con noi tramite Cristo, le Sue parole, le Sue azioni e il Suo amore. Grazie per aver offerto il Tuo Spirito Santo che ci riempie, ci inonda, ci purifica e ci aiuta a cominciare una nuova vita. Prego che il prossimo passo che dobbiamo fare qualsiasi esso sia, Tu ci possa donare il coraggio, la passione e l’entusiasmo per farlo. Grazie per la tua grazia che ci hai donato. Guardo con anticipo ciò che sta per venire in questa settimana, aiutaci a rispondere alla guida del Tuo Spirito. Nel nome di Gesù.
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