Da”Una vita irreligiosa”. Nutrire i nostri spiriti parte 1

Ciao a tutti dopo le feste riprendiamo i nostri studi con questa serie che viene a pennello per chi ha gozzovigliato all’eccesso in quanto vuole approfondire una disciplina spirituale di cui Gesù parla: il digiuno.

Quando parliamo con gli altri della cristianità, quali sono le prime impressioni che vengono in mente? Può darsi che menzionino delle pratiche strane e bizzarre tratte dal periodo storico buio della chiesa e hanno ragione. Per tanti anni la chiesa seguì una assurda teologia che sosteneva che il nostro corpo fosse malvagio e che si dovesse fare del nostro meglio per reprimerlo e così ricordare che solo ciò che è spirituale fosse buono. Ho scoperto che spesso quando mi trovo a parlare con qualcuno sul tema della cristianità è vero che la “ianità” della parola potrebbe rappresentare una distrazione perché trascura la prima parte della parola “Crist” che sta per “Cristo”. Come possiamo crescere spiritualmente e diventare più come Cristo liberi da un sistema che spesso si è allontanato tanto dai Suoi insegnamenti originali? 
In questo studio approfondiremo la disciplina spirituale del digiuno. Non si tratta di un tema molto gettonato ma desidererei che tutti avessero una comprensione di come questo tipo di strumenti pratici possono essere utilizzati nella nostra vita per aiutarci a compiere l’obbiettivo d’avere i nostri cuori modellati a immagine del cuore di Cristo. Non si tratta d’introdurre dei concetti religiosi che dovremmo eseguire ma piuttosto capire d’avere a disposizione degli strumenti che Gesù ci ha dato per aiutarci a raggiungere l’obbiettivo di diventare chi desideriamo veramente. 
Gesù sfidò le persone che avevano adottato la mentalità del dover dimostrarsi seri, negativi e irritabili per dimostrare quanto fossero spirituali. Gesù ruppe quel mito e ci ricorda che “il suo giogo è dolce e il Suo peso leggero” (Matteo 11:30). Ci dovrebbe essere una sorte di leggerezza nel servire Gesù, una voglia di fare di più e di partecipare perché ci guida verso un cambiamento di vita personale. Anche quando parla di cose specifiche come il digiuno, le parole di Gesù sono incoraggianti e sfidano lo status quo dei religiosi del suo tempo e anche del nostro. Nel vangelo di Matteo 6:16 nel mezzo del sermone della montagna disse: “Ora, quando digiunate, non siate mesti d’aspetto come gli ipocriti; perché essi si sfigurano la faccia, per mostrare agli uomini che digiunano; in verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio”. I farisei non volevano solo essere visti ma anche che si notasse quanto fossero sofferenti e quanto fosse difficile essere spirituali. Il passo continua, Matteo 6:17: “Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia (Relatore: In altre parole, dovremmo vivere la nostra giornata come se niente fosse con la stessa gioia dipinta sul volto), per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa pubblicamente”. Gesù vuole enfatizzare l’importanza del digiuno, come crescita personale. Lui disse nel vangelo di Giovanni 6:27: “Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna, che il Figlio dell’uomo vi darà, perché su di lui il Padre, cioè Dio, ha posto il suo sigillo“. Gesù ci ha chiesto di venire a Lui. Se Lui è al centro della nostra vita in cambio ha detto che ci avrebbe nutrito dandoci l’energia per vivere. Gesù è in grado di versarla dentro di noi e di darci ciò che abbiamo bisogno per andare avanti. L’obbiettivo finale della nostra vita non è soddisfare un aspetto fisico ed esclusivamente materiale, Gesù si è offerto d’insegnarci una via migliore, dimostrandolo con il suo esempio. Il vangelo di Giovanni 4:34 dice: “Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e di compiere l’opera sua.” Quindi quel nutrimento e quella delizia nel fare la volontà del Padre è qualcosa che Gesù desidera trasmettere anche a noi. 
In questa serie abbiamo discusso la spiritualità di Cristo che parte dal nostro cuore e poi si esteriorizza, una modellazione spirituale invece di seguire la via della religione che ci porta ad abbellire l’esterno per poi interiorizzarsi. Il nostro spirito è al centro di chi siamo in realtà, il nostro cuore. Le nostre menti, pensieri ed emozioni si collegano con il nostro spirito e poi dette emozioni vengono trasmesse al nostro corpo ed al modo in cui viviamo in questo mondo fisico e interagiamo con gli altri. La spiritualità e la fede sono delle parole che hanno una radice in Cristo. Come possiamo invitare il nostro corpo ad esserci amico durante questo processo? 
Sappiamo bene che per cambiare il nostro comportamento non si parte dal corpo ma ora siamo al punto in cui possiamo chiederci come invitarlo ad essere partecipe di ciò che il nostro spirito desidera mettere in atto. Ci sono dei modi fantastici per farlo. Sono molto emozionato dal fatto che possiamo affrontare questi temi, perché questo studio in particolare affronterà gli aspetti più pratici di questa serie. Dallas Willard, filosofo e teologo di fama mondiale disse riguardo alle discipline spirituali: “Una disciplina è qualcosa a mio potere che mi consente di fare ciò che non riesco tramite il mio coinvolgimento e sforzo diretto”. In altre parole, ci sono tante cose che vorrei fare ma pur sforzandomi non riesco. Gesù ci potrebbe chiedere di perdonare qualcosa di grave e noi potremmo sentirci di non riuscire a farlo perché troppo difficile; di porgere l’altra guancia quando qualcuno ci maltratta e anche lì potremmo sentirci di non essere in grado di farlo. Il bello è che Gesù non ci ha dato soltanto l’obbiettivo finale ma ci ha introdotto a delle pratiche spirituali per aiutarci a crescere al punto d’essere in grado di raggiungerlo. Le discipline spirituali sono degli strumenti che possiamo utilizzare per allenarci quando siamo nella posizione di non riuscire a fare qualcosa. Esse ci aiutano a crescere spiritualmente per poter poi compiere le cose che Gesù ci ha chiesto di fare. Non si tratta di raggiungere degli obbiettivi solo per raggiungerli ma le discipline ci aiutano a crescere nel modo in cui abbiamo bisogno e ad applicare ciò che abbiamo imparato alla nostra vita. 
La Bibbia sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento ne parla spesso di questo tema. Il libro di Giosuè 1:8 dice: “Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, cercando di agire secondo tutto ciò che vi è scritto, perché allora riuscirai nelle tue imprese, allora prospererai.” Dio non ci ha chiesto di cercare di prosperare urlandoci contro o spronandoci, piuttosto ci ha insegnato che il modo per prosperare ed avere successo consiste semplicemente in obbedire ai Suoi insegnamenti. Come si fa? Meditando su queste cose e inondando il nostro spirito di quella realtà. Dio ci ha dato delle discipline che possono essere d’aiuto nel nostro cammino indirizzandoci verso l’obbiettivo finale. Nel Nuovo Testamento Gesù ha dovuto affrontare situazioni del genere diverse volte con i Suoi discepoli. In una occasione fece un paragone negativo nel vangelo di Matteo 26:41: “Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione; poiché lo spirito è pronto, ma la carne è debole.” Non ci ha consigliato dicendoci di non lasciare che la tentazione ci sopraffaccia ma che la tentazione ci farà cadere quindi per contrastarla dovremmo pregare e rimanere svegli e così essere pronti. Sappiamo dalla storia che poco più tardi i romani entrarono e che nel momento della tentazione si diedero alla fuga perché non avevano dato ascolto alla prima parte delle Sue istruzioni.
La disciplina del digiuno mi è stata di grande aiuto durante diversi momenti nella mia vita e approfondire ciò che significa mi è stato di gran beneficio. Dio si è avvalso di quell’opportunità per insegnarmi molte lezioni. In questo studio cercheremo di comprendere il suo significato e daremo qualche consiglio su come poter fare i primi passi per poter avvalerci di questo strumento per la nostra crescita spirituale. Il vangelo di Matteo 4:1-11 dice che prima dell’inizio del ministero pubblico di Gesù Lui si diresse nel deserto e dopo aver digiunato per quaranta giorni alla fine ebbe fame. In quel momento Satana si presentò e cercò di tentarlo tre volte. La prima cercò di farlo cadere utilizzando il suo bisogno di mangiare spingendolo a trasformare le pietre in pane e Gesù citò le Scritture dicendo: “L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio”. Anche la seconda e la terza volta, citando le scritture Gesù resistette alla tentazione , dopodiché le Scritture dicono che il diavolo lo lasciò. Mentre leggiamo questa storia chiediamoci come ha fatto Gesù per essere così forte in grado di resistere alla tentazione con tale tenacia e autorità. Una delle risposte che ci potremmo dare quando approfondiamo questo passo è che Gesù fu in grado di resistere grazie alle Scritture che citò. Quindi, si potrebbe concludere che lo studiare, l’imparare a memoria le Scritture e il saper dare delle risposte giuste ci aiuterebbe in qualche modo a resistere la tentazione. Penso però che un analisi del genere non sia completa perché è ovvio che la conoscenza da sola non sia in grado di riscattarci in situazioni del genere. Il filosofo e teologo Dallas Willard evidenzia che molti concludono che i quaranta giorni che Gesù spese a digiunare nel deserto prima di dover affrontare la tentazione lo abbiano provato e indebolito grandemente. Forse è parso così anche a Satana. 
Invece è stato un momento in cui Gesù probabilmente era più forte che mai; aveva appena spesso quaranta giorni allenandosi a non cedere ai suoi desideri. Anche passare del tempo nel “deserto”, un momento in cui si è privi di tutto, fu un modo in cui Gesù oltre ad avere stretta comunione con Suo Padre nell’intimità della solitudine, acquistò forza per rimanere fermo nella Sua missione. Il passo biblico che abbiamo appena discusso è una finestra che ci guiderà verso una comprensione di come il digiuno può essere un mezzo per rafforzarci e aiutarci. In questo studio cercheremo di analizzare il ruolo del digiuno nella nostra formazione e sviluppo spirituale.