Da una vita irreligiosa. Una vita semplice parte 3

La generosità vissuta ci chiede di andare oltre un semplice dare. C.S. Lewis disse: “Se il nostro contributo a scopi benefici non ci costa niente o non ci è causa di nessuna rinuncia direi che stiamo dando troppo poco”. Mettere in pratica una generosità radicale significa che ci saranno delle cose che ci piacerebbe fare ma che non riusciremo a farle a causa del nostro aver donato. Questa dovrebbe essere la nostra meta mentre incarniamo la nostra generosità per dare una mano a chi non ha. Questo principio una volta compreso è evidenziato nelle Scritture. La lettera agli Efesini 4:28 parla ad alcuni ladri che desideravano pentirsi e seguire Cristo che disse: “Chi rubava non rubi più, ma piuttosto si affatichi facendo qualche buona opera con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a chi è nel bisogno”. La società sarebbe d’accordo che i ladri dovrebbero smettere di rubare. Se fossimo parte dei servizi sociali e si lavorasse con qualcuno in libertà condizionata, cosa potremmo consigliare a quella persona? Probabilmente di non rubare e di optare di cercare un lavoro o di studiare per poter così permettersi d’acquistare le cose che desidera, in un modo onesto. La motivazione in questo caso sarebbe di riuscire ad ottenere delle cose materiali che uno desidera. Il pensiero cristiano va oltre questo, affermando che uno non dovrebbe limitarsi a non rubare, ma dovrebbe cercare di aiutare anche qualcun’ altro. Il dunque sarebbe non mettere noi stessi al centro. La cultura alla quale apparteniamo ci spinge a desiderare delle cose materiali; se uno ha la possibilità di acquistarle bene, ma se non può, si è tentati di rubarle. Tutto questo meccanismo dovrebbe essere rigettato. Si potrebbe scegliere di rigettare le cose desiderate e decidere di guadagnare non solo per poter acquistare, ma per poter darli via. Una mentalità del genere invertirebbe la polarità e cambierebbe il flusso energetico.
PASSI CHE CI AIUTEREBBERO A VIVERE LA SEMPLICITA’
1) Scegliere volontariamente di vivere uno stile di vita semplice.

2) Donare tutto quello che non si è utilizzato durante l’anno, senza affrettarsi a sostituire ciò che si è regalato.

3) Rifiutare il meccanismo della moda. Indossare i vestiti fino a consumarli.

4) Rifiutare di essere in debito con l’eccezione di alcune cose (una macchina, una casa, etc.). Cercare di acquistare l’usato se appropriato.

5) Cercare d’acquistare in contanti e di tenere un registro di tutti i nostri acquisti per aiutarci ad essere più cauti nelle spese.

6) Rifiutare di fare degli acquisti seguendo i propri impulsi.

7) Se intraprendessimo un viaggio cerchiamo di farlo seguendo un proposito che renda onore a Cristo.

8) Organizzare la propria vita per essere radicalmente generosi dando oltre ciò che detterebbe la legge. (Per esempio la legge mosaica che parla di dare la decima parte delle proprie entrate).

9) Insegnare ai nostri figli a pensare in maniera controculturale.

A seguito approfondirò un paio di punti dell’elenco sopraindicato.
Il settimo passo dice che se viaggiassimo dovremmo cercare di farlo seguendo un proposito che renda onore a Cristo. Nella nostra cultura viaggiare sembra essere un rito di passaggio. Tanti ad una certa età sentono il bisogno di dover viaggiare. Tanti dei grandi pensatori e delle persone che hanno cambiato il mondo e contribuito a fare del bene per l’intera umanità non hanno mai viaggiato, Gesù per esempio. Non assumiamo che viaggiare sia qualcosa che si debba fare per forza. L’aspetto positivo del viaggiare e di vedere altre culture è che aiuta molto ad espandere i nostri orizzonti ed è un’esperienza incredibile. Il bello sarebbe viaggiare non come turisti solo per guardare perché fare quel tipo di viaggio nega la possibilità di poter entrare in connessione con altre persone trasformando il viaggio in una ricerca egoista. Se dovessimo fare un viaggio, facciamolo con un proposito; per rendere onore a Gesù avendo in mente come potremmo collegarci, benedire ed aiutare altri cercando di metterci in connessione con la cultura e con le persone del posto.
L’ottavo passo ci consiglia di organizzare la nostra vita in modo che possiamo mettere in atto una generosità radicale dando oltre ciò che la legge richiede. La legge mosaica insegna il principio della decima, cioè, di donare il 10% di ciò che uno guadagna dandolo a Dio. Nella nostra comunità di fede la decima non fa parte dei nostri insegnamenti. Rispettiamo le altre chiese che seguono questa regola pur non essendo d’accordo su questo punto. Riteniamo che la decima sia un concetto appartenente all’Antico Testamento. Crediamo invece che il concetto contenuto nel Nuovo Testamento va molto oltre il dover dare la decima. Questo punto è uno dei tanti schemi che Gesù utilizzava: l’Antico Testamento ha una legge che dice che non dovremmo uccidere; Gesù disse che non dovremmo neanche mancare di rispetto a nessuno.
Nell’Antico Testamento c’è una legge che dice che non dovremmo commettere adulterio. Gesù disse che non dovremo neanche desiderare un’altra donna. Nell’Antico Testamento si dice che dovremmo dare la decima e Gesù ha detto che non dovremmo accontentarci di dare la decima ma essere disposti a dare via tutto e ciò che scegliamo di tenere per noi sia esso tanto o poco dovrebbe essere utilizzato per benedire altre persone. La nostra disposizione dovrebbe essere radicalmente generosa e non dovremmo limitarci a dare il minimo necessario. Questo messaggio spaventa tanti ma ciò che stiamo cercando di fare è motivare un esercito di persone che si coinvolga con altre organizzazioni benefiche per cambiare la mentalità mondiale…un cuore alla volta. Allo stesso tempo, anche noi come comunità abbiamo bisogno di sostegno per poter riuscire a svolgere un ruolo attivo. Noi siamo in grado di andare avanti come organizzazione solo grazie a chi ha preso a cuore il messaggio della semplicità e decide di riorganizzare la propria vita scegliendo di vivere al di sotto delle proprie possibilità per poter donare chi il 10% chi il 20% o chi di più (se lo desidera) alla nostra comunità di fede. Di solito se si guadagna un certo tot si cerca di adottare il livello di vita che quel tot ci permette. La nostra cultura ci incoraggia a vivere secondo i propri mezzi ma Gesù ci anima a vivere al di sotto dei nostri propri mezzi. Per riuscire a vivere in quel modo bisogna riuscire a riorganizzare la nostra vita in modo cosciente così che possiamo scegliere la semplicità come un valore e in quel modo diventare radicalmente generosi.
Nell’affrontare questo tema desideriamo non essere legalisti e questo è il proposito di tutti questi consigli. Il punto è che capiamo il principio da vivere. Passo passo affronteremo poi le nuove sfide che le complessità della nostra vita richiederanno, come per esempio cosa dovremmo fare se uno fosse indebitato? Si può essere generosi lo stesso anche se ci si trova in quella situazione? Come fare con tutte le possibilità infinite di scelte che ci si porranno davanti nel futuro? Per prima cosa la chiesa in casa è un luogo di ritrovo comune e regolare dove possiamo imparare l’uno dall’altro dal punto di vista pratico e su come vivere questi principi.

Domande e risposte:

Domanda: In questo studio si è menzionato il fatto che dare è molto difficile per chi ha tanti soldi. Io sono uno di questi che pur avendo tanti soldi penso di avere anche tanti bisogni e ho paura di essere giudicato dagli altri perché non do quanto forse le persone si aspetterebbero. Qual è il limite? Cioè, quando dovrei fermarmi e dire al Signore, ok, non ho bisogno di questo e investirò quei fondi donandoli per fare del bene?

Risposta: Questa è una bellissima domanda che tutti dovremmo chiederci. Però nessuno di noi può dire ad un altro cosa fare o quale sia il limite personale di ogni persona. La sfida è tutta qui. Quello che possiamo fare è dare degli esempi tratti dalle Scritture o dalle vite dei nostri fratelli e sorelle su come siamo riusciti a tagliare i costi nella nostra vita personale dicendo di no all’acquisto di un certo tipo di macchina così che anche se avessimo la possibilità di acquistare una macchina di lusso sceglieremmo di non farlo optando per un modello più economico e così poter donare i soldi extra. Questo non significa che un vero cristiano non dovrebbe mai possedere un BMW. Sarebbe facile per me affermare qualcosa del genere perché sono anni che guido una Hyunda Accent. Lo stesso si applica alle case che acquisteremo, i mutui che faremo, per le nostre carte di credito, etc. Ciò che posso dire però è che un vero cristiano si pone quel tipo di domande personalmente e in comunità cercando di confrontarsi con gli altri. E’ positivo cercare di capire come gli altri lo mettono in atto, come la pensano e cercare d’imparare dalle esperienze altrui. Non dovremmo giudicare gli altri ma piuttosto essere responsabili l’uno verso l’altro negli affari del cuore e delle nostre relazioni. Questo si può mettere in pratica tra persone che si vogliono bene e si conoscono evitando il giudizio. Giuda accusò Gesù dicendo che l’olio che la donna versò sui Suoi piedi fosse uno spreco e troppo costoso. Anche nel caso di persone che fanno del loro meglio per vivere in modo semplice ci sarà sempre qualcuno che riterrà che siano eccessivi. Penso che questo sia una questione personale e che non è il nostro compito giudicare gli altri, se no, si rischia di essere come Giuda.

Conclusione:
Il vangelo di Matteo 19:21 dice: ” Gesù gli disse: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai, dallo ai poveri e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi».” Quando ci metteremo in cammino lo faremo in diversi modi; a volte falliremo, a volte avremo successo. Il nostro obbiettivo è sempre quello di seguire Gesù ed è ciò che ci unisce come fratelli e sorelle nella fede. Non basta vivere in modo semplice né proclamare d’essere radicali perché si guida una macchina usata e si indossa dei jeans sfoggiando un atteggiamento presuntuoso pensando di essere così spirituali perché si vive uno stile di vita non materialista. Questa non è una chiamata verso un nuovo otre religioso, la semplicità è semplicemente uno strumento utile ad aiutarci a seguire Gesù. Questa è l’unica cosa che ci interessa.

Preghiera: Padre Celeste, ti ringrazio per averci insegnato tramite la vita e l’incarnazione di Gesù. Padre, ti ringrazio per le sfide specifiche che ci hai posto davanti. Ti ringrazio per gli esempi di vita e le storie che ci hai lasciato dove possiamo vedere come altre persone hanno faticato per mettere in atto il principio della semplicità. Prego che Tu non permetta che lasciamo questi insegnamenti restare nel reame della concettualità ma che Tu ci dia il desiderio di viverli in modi specifici senza diventare legalisti e senza giudicare gli altri. Il confine è molto sottile e abbiamo un grande bisogno del Tuo amore, grazia e saggezza per poter metterlo in pratica nel modo giusto all’interno delle nostre comunità. Prego che questa settimana sia ricca di discussioni profonde che ci sfideranno riguardo a questo argomento. Nel nome di Gesù, amen.